lunedì 28 gennaio 2019

Il “Green New Deal” confutato

La ricchezza dei ricchi e dei cosiddetti super ricchi è detenuta perlopiù sotto forma di capitale: quote di proprietà (azioni) in grandi imprese produttive che sono alla base della moderna produzione di massa e della ricchezza di massa. Queste attività generano reddito, ma la maggior parte viene reinvestita. Questo è il fondamento della crescita economica a lungo termine che ci rende costantemente sempre più ricchi. Se venisse imposta una tassa sulla ricchezza, dovrebbero vendere le loro azioni e obbligazioni per pagare la tassa. Non potrebbero vendere le loro azioni e obbligazioni ad altri americani ricchi, visto che anche loro dovrebbero liquidare le loro posizioni. Il mercato azionario prenderebbe una bella botta e i tassi d'interesse a lungo termine salirebbero, facendo crollare il mercato obbligazionario. L'unico modo per evitare che ciò accada sarebbe vendere azioni e obbligazioni a persone super ricche fuori dagli Stati Uniti, le quali non pagano tasse sul reddito o tasse sulla ricchezza al governo federale. Ciò che sarebbe molto più probabile, invece, è che i ricchi trasferirebbero la maggior parte della loro ricchezza in fondazioni esenti da tasse non appena entrerebbe in vigore una patrimoniale. Lo hanno fatto per un secolo. Non pagherebbero niente ed avrebbero il controllo delle fondazioni, decidendo dove finiranno i soldi. È così che funziona il sistema. Se i promotori di un'imposta patrimoniale non lo capiscono, allora ignorano sia l'economia che il sistema fiscale. I due principali promotori di una tassa simile sono Elizabeth Warren e Alexandra Ocasio-Cortez. Ecco le inevitabili conseguenze economiche della loro proposta: (1) collasso dei mercati dei capitali, (2) trasferimento del capitale dagli Stati Uniti agli stranieri, (3) trasferimento della maggior parte del denaro a fondazioni esentasse. Politiche statali sciocche producono risultati negativi dal punto di vista economico. La "sindrome del Venezuela" si sta diffondendo, a quanto pare...
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di Robert P. Murphy


C'è un certo fermento crescente attorno ad un "Green New Deal" immaginato dalla neoeletta Alexandria Ocasio-Cortez. Sebbene i dettagli siano in continua evoluzione, attualmente la bozza di testo richiederebbe la creazione di una "Commissione ristretta per un Green New Deal" di 15 membri che "avrebbe l'autorità di sviluppare un dettagliato piano nazionale, industriale, di mobilitazione economica" per rendere gli Stati Uniti un'economia "con zero emissioni di gas serra". Come se ciò non fosse abbastanza ambizioso, il piano nazionale della commissione ristretta avrebbe anche l'obiettivo di "promuovere la giustizia e l'uguaglianza economica e ambientale". Il progetto menziona specificamente spese per $1.000 miliardi in dieci anni, oltre a tasse e regolamentazioni per orientare l'economia e la società come i 15 membri della commissione riterrebbero opportuno. (Per essere chiari, la bozza di testo richiede attualmente la creazione della commissione ristretta che a sua volta sarebbe incaricata di redigere una legislazione che formi il "Green New Deal" stesso).



Il New Deal originale venne implementato durante la Grande Depressione

Forse il difetto più ovvio con chiunque abbia proposto un New Deal moderno, sia esso verde o di qualsiasi altra tonalità, è che al momento non ci troviamo nel bel mezzo di una depressione economica. Anche i keynesiani, che pensavano che l'amministrazione Obama fosse giustificata nell'approvare un grande "pacchetto di stimolo" perché eravamo bloccati in una cosiddetta "trappola della liquidità", ora ammettono che non vi è alcuna giustificazione economica per continuare ad avere grandi deficit di bilancio. (Come scrisse guarda caso Paul Krugman subito dopo l'elezione di Trump, "Deficits Matter Again".)

Il termine "New Deal" venne scelto per far riferimento al 20%+ dei disoccupati nella forza lavoro che a quanto pare erano stati lasciati indietro dal sistema economico statunitense. Sì, Ocasio-Cortez ed i suoi sostenitori stanno promuovendo il Green New Deal come soluzione (tra le altre cose) alle persistenti disuguaglianze economiche nel sistema attuale. Ed ecco già un errore dal punto di vista storico visto che attualmente si usa un termine per far riferimento ad un divario salariale, quando originariamente era riferito ad altro.



Il New Deal in realtà danneggiò l'economia degli Stati Uniti e prolungò la Grande Depressione

Anche se foste keynesiani irriducibili che credono nelle virtù dello stimolo fiscale, in questo momento, con la disoccupazione ufficiale al 3,7% e l'inflazione dei prezzi sopra l'obiettivo della FED, non ha senso lanciare un altro New Deal.

Ma le cose vanno peggio, perché i keynesiani fan di FDR hanno torto. Il New Deal in realtà danneggiò l'economia statunitense e prolungò la Grande Depressione.

Ho scritto un intero libro su questo argomento, ma qui voglio solo farvi vedere una tabella chiave che mette a confronto i tassi di disoccupazione negli Stati Uniti e in Canada:


Roosevelt fu eletto alla fine del 1932 ed entrò in carica all'inizio del 1933. (I presidenti prestavano giuramento il 4 marzo allora). Come mostra la tabella, la disoccupazione in termini assoluti è rimasta molto alta nei successivi 8 anni e fino al 1941 il tasso medio di disoccupazione non tornò a cifre singole (a malapena, 9,9%).

Peggio ancora, i fan di FDR non possono semplicemente incolpare l'enorme buco che FDR ereditò da Herbert Hoover. Nel 1933 la disoccupazione degli Stati Uniti era di 5,6 punti percentuali più alta di quella canadese. L'anno successivo il divario si allargò a 7,2 punti percentuali. Nel 1938, cinque anni dopo l'insediamento di Roosevelt, il divario tra i tassi di disoccupazione dei due Paesi era di 7,6 punti percentuali.

Alla luce delle cifre di cui sopra, perché la gente dice di Roosevelt "ci ha fatto uscire dalla depressione"? Come mi chiedo nel mio libro: come dovrebbero apparire i dati sulla disoccupazione, in modo che gli storici e la popolazione dicessero che FDR ci ha tenuti impantanati nella Grande Depressione?



Il "Green New Deal" è una presa di potere da parte dei progressisti

Anche se è ammantato dalle recensioni (che capovolgono la realtà) dei dipartimenti di scienze naturali, il Green New Deal è chiaramente un programma politico progettato per controllare ogni punto della lista dei desideri dei progressisti. Ad esempio, ecco cosa pensa Naomi Klein degli attivisti di sinistra che sostengono Ocasio-Cortez contro l'establishment democratico:
Prospettando [una riduzione del 45% delle emissioni di combustibili fossili in 12 anni-RPM] all'inizio del riassunto della relazione [IPCC], non è possibile soddisfare tale condizione con politiche singole come la carbon tax. Ciò che è necessario, invece, è "cambiamenti rapidi di ampia portata e senza precedenti in tutti gli aspetti della società". Fornendo alla commissione un mandato che collega i punti tra energia, trasporti, immobili e costruzione, così come assistenza sanitaria, salari di sussistenza, garanzia di posti di lavoro e l'urgente imperativo di combattere l'ingiustizia razziale e di genere, il piano del Green New Deal traccia proprio questo tipo di cambiamento di ampia portata. Non è un approccio frammentario che cerca di spegnere un incendio con una pistola ad acqua, ma un piano completo e olistico per spegnere il fuoco a tutti gli effetti. [Naomi Klein, grassetto aggiunto.]

Come chiariscono perfettamente le parole della Klein, tutto questo non riguarda affatto il cambiamento climatico. È semplicemente il pretesto per trasformare radicalmente ogni aspetto della società e della cultura nel modo in cui i progressisti di sinistra hanno voluto fare prima ancora che la gente parlasse di "riscaldamento globale".

Per inciso, i donchisciotteschi ed i chierici che continuano a supplicare i conservatori ed i libertari di accettare un "accordo sulla carbon tax" dovrebbero leggere le parole di Naomi Klein riportate qui sopra, perché sono identiche a quelle di molti dei suoi colleghi: stanno dicendo esplicitamente che una carbon tax non è abbastanza per raggiungere i loro obiettivi.



Un'omissione scomoda

C'è un altro indizio per convincere i lettori ingenui che il "Green New Deal" non è altro che una soluzione tecnica al problema delle esternalità negative: la parola "nucleare" non appare neanche una volta in tutto il progetto di legislazione della commissione ristretta. Non è strano che Ocasio-Cortez e Naomi Klein pensino che abbiamo solo 12 anni per agire per salvare l'umanità dalla catastrofe climatica, eppure non hanno il tempo di parlare di una fonte di energia scalabile priva di emissioni di carbonio? (Questa fonte fornisce attualmente il 20% dell'elettricità negli Stati Uniti.)

In tutta onestà, alcuni progressisti hanno iniziato a malincuore a parlare di nucleare, ma anche con l'esempio di Grist stiamo pur sempre parlando del gennaio 2018. La spiegazione ovvia qui è che questi progressisti attivisti non credono nella loro retorica allarmista. Immaginate qualcuno che avverta di un asteroide che precipiterà sulla Terra e abbiamo solo un decennio per fare qualcosa al riguardo. Questi attivisti dedicherebbero il loro tempo a finanziare cliniche mediche per curare gli oppressi della società, quando invece dovrebbero pensare all'asteroide che ucciderà miliardi di persone.

Alcuni lettori perplessi potrebbero chiedere timidamente: "Invece di preoccuparsi dei dati demografici, non dovremmo costruire laser o missili per mettere fuori rotta l'asteroide?" Ma gli attivisti spiegherebbero: "No, promuovere armamenti pesanti interferirebbe con i nostri messaggi sul controllo delle armi."

In questo scenario, credereste agli attivisti che hanno detto che avevamo un decennio per agire prima che l'asteroide si schiantasse? Le loro azioni vi porterebbero a credere alla loro stessa retorica?



Conclusione

Un "Green New Deal" non ha senso per motivi economici, né nello spirito originario né in quello moderno. Anche se foste keynesiani e foste convinti che il New Deal storico "abbia funzionato", sarebbe ancora assurdo implementare un tale programma oggi, con carichi di debito molto alti (in tempo di pace) e un'economia ufficialmente a piena occupazione. Inoltre il New Deal storico non ha funzionato, e anzi ha prolungato la Depressione. Quando un'economia è già alle corde, l'ultima cosa di cui ha bisogno è che vengano stanziate più risorse politiche, o che possano piovere più normative da Washington.

Inoltre la retorica di Ocasio-Cortez e dei suoi sostenitori mostra che il Green New Deal è solo lontanamente legato all'apparente problema scientifico delle emissioni di gas serra. La gente che spinge un Green New Deal lo sta usando come un mezzo per far avanzare il tradizionale pot-pourri dell'agenda politica della sinistra.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.com/


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