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mercoledì 12 dicembre 2018
Cosa può uccidere una valuta inutile
di Keith Weiner
Esiste un'idea abbastanza popolare, almeno tra i libertari americani ed i gold bug: la gente un giorno "si sveglierà" e improvvisamente si renderà conto che il dollaro è cattivo/scoperto/fiat/manipolabile/senza valore/ecc. Quando arriverà questa epifania, allora lo ripudieranno. Cioè, venderanno tutti i loro dollari per comprare beni di consumo (vale a dire iperinflazione), oro e/o criptovalute.
Rimborsi in equilibrio con i depositi
Oggi nessuna valuta è coperta dall'oro. Con una valuta ancorata all'oro, ogni unità monetaria inizierebbe la sua vita con qualcuno che sceglie di depositare la sua moneta d'oro in cambio della valuta cartacea. E terminerebbe con qualcuno che chiede il rimborso della carta nella moneta d'oro. Una buona analogia sono le ossa nel corpo umano. Un processo rimuove costantemente il materiale osseo e un altro processo lo fa crescere di più. Quelle che sembrano essere ossa sempre uguali, con lunghezza e massa fisse, vengono costantemente abbattute e ricostruite. Le ossa apparentemente immutabili sono in realtà in equilibrio tra due forze opposte.
Lo stesso accade con il gold standard. Alcune persone chiedono il rimborso della carta per ottenere monete d'oro. Altri depositano monete d'oro per ottenere la carta. Il gold standard sembra apparentemente stabile, ma in realtà è in equilibrio tra due processi opposti.
Sentiamo spesso dire che gli stati odiano il gold standard perché non possono stampare l'oro. Questo è vero, ma c'è un altro motivo. Quando le persone non amano il tasso d'interesse, o la solidità delle banche, ritirano le loro monete d'oro. Quello che sembrava essere stabile, non lo è più. Questo non ha nulla a che fare con la quantità di valuta o d'oro. Ha invece a che fare con l'onestà.
Pertanto la nostra definizione di inflazione non si basa sull'aumento della quantità (o sulla sua presunta conseguenza, l'aumento dei prezzi). L'inflazione è contraffazione monetaria: prendere in prestito senza i mezzi o l'intenzione di rimborsarlo.
Per qualche strana ragione, le persone tendono a voler ritirare le loro monete d'oro da una banca che si impegna in questa pratica. È un vero grattacapo. Qualcuno dovrebbe scrivere su questo mistero...
Comunque col gold standard le persone hanno una scelta: possono depositare o riscattare i loro depositi.
Nel rendere irredimibili le valute una volta rimborsabili, gli stati hanno tolto la facoltà di scelta alla popolazione. Se non vi piace un deposito bancario, forse perché il suo tasso d'interesse è troppo basso, potete ritirare le banconote. Tuttavia tali banconote pagano zero, quindi finite dalla padella alla brace. Inoltre la banca centrale presta allo stato e alle banche. Quindi la sua carta trasporta gli stessi rischi.
Dichiarare che una valuta sia coperta dall'oro
Molte persone pensano che uno stato potrebbe re-introdurre la convertibilità con l'oro. Ma questo equivale a voler far rivivere un osso morto. La valuta non ha più alcun processo: depositi o rimborsi. Lo stato inizierebbe, nel migliore dei casi, con un grande tesoro in oro. Avrebbe inoltre una grande quantità di valuta cartacea, in parte produttiva e in gran parte contraffatta. E non ci sarebbe modo affinché le persone potessero differenziare.
Chi depositerebbe oro in un sistema simile?
A parte questo piccolo problema, né lo stato né le banche possono permettersi di prendere in prestito l'oro oggi. Non hanno un reddito in oro, né rappresentano imprese commerciali.
Oggi dichiarare un "gold standard" potrebbe significare solo un sistema di prezzi dell'oro fissi. Senza depositi, né depositanti, né scopo produttivo per effettuare un deposito d'oro e quindi nessun interesse per l'oro, sarà un processo unilaterale. Ci sarà richiesta di oro da parte di persone che detengono carta, ma nessuna richiesta inversa.
E questa domanda non rappresenterebbe realmente un rimborso, in quanto non estinguerebbe un debito. Tutto il debito (dai prestiti agli studenti alle carte di credito, ai mutui per le auto e le abitazioni, ai prestiti alle imprese, alle obbligazioni fino ai disavanzi accumulati) rimarrebbe denominato nella vecchia valuta cartacea irredimibile. Nessuno inizierebbe a ripagare i debiti in oro.
Quindi questo presunto gold standard avrebbe: nessun interesse sull'oro, nessun deposito in entrata e l'oro non verrebbe usato per estinguere i debiti. Ci sarebbero solo persone che scambierebbero la loro valuta con l'oro.
Se lo stato stabilisse un prezzo basso, allora la gente acquisterebbe tutto l'oro. Se impostasse un prezzo troppo alto, non ci sarebbero acquisti. E, naturalmente, non esisterebbe un prezzo "giusto" fisso per l'oro. Il prezzo di compensazione del mercato si muove per molte ragioni, non ultima la diluizione infinita del potere d'acquisto della valuta contraffatta.
Come tutti gli altri schemi di imposizione dei prezzi da parte della banca centrale, una tale "moneta con garanzia l'oro" fallirebbe.
E questo ci riporta al franco svizzero, che è stato oggetto di un sistema di imposizione dei prezzi per mantenerne basso il valore a $0,83. Questo schema è fallito nel gennaio 2015 ed è stato doppiamente interessante, perché se la moneta viene stampata come la maggior parte della gente suppone, non c'è motivo per cui la Banca Nazionale Svizzera non abbia potuto continuare a farlo.
Il meccanismo del crollo di una valuta
Abbiamo detto che il franco svizzero crollerà.
Proprio come le persone non si sveglieranno domani e ripudieranno il dollaro, non lo faranno neanche con il franco svizzero. Non è così che funziona. Il percorso che condurrà a tale esito è pingue di meccanismi insidiosi.
Uno è il tasso di deposito negativo. Attualmente i depositanti al dettaglio non pagano; ricevono un tasso pari a zero e quindi non hanno motivo di ritirare la valuta cartacea da un deposito bancario.
Le corporazioni e le istituzioni sono molto meno equipaggiate per accumulare denaro cartaceo. Per prima cosa, le quantità sono molto più grandi e di solito i controlli finanziari aziendali non sono progettati per gestire centinaia di milioni o miliardi di documenti.
Fin qui tutto bene, giusto? Non proprio. Ci sono due problemi: le banche stanno perdendo su ogni deposito al dettaglio. Interessi a 0 rappresentano un costo troppo alto in un mondo in cui regnano i tassi negativi. Se questo, di per sé, causerà una crisi, lo lascio all'analisi di qualcun altro. Possiamo solo dire che le perdite nel frattempo non sono sostenibili.
E il problema peggiora, perché i tassi riprenderanno la loro tendenza al ribasso. Quindi, anche se oggi le banche possono permettersi un sussidio di 75 punti base ai depositanti al dettaglio, domani non potranno permettersi un sussidio di 100 bps o 150 bps. C'è una linea di confine, da qualche parte, e sarà superata prima o poi.
Non sto dicendo che le persone improvvisamente realizzeranno qualcosa. Sto discutendo sull'inevitabilità matematica che le banche dovranno addebitare interessi negativi ai depositanti al dettaglio.
Quando ciò accadrà, le persone avranno un motivo per ritirare il denaro (il contante rende lo 0%, il che è meglio di un tasso negativo). Questa sarà una corsa agli sportelli a tutti gli effetti. Quando lo stato ha reso irredimibile il denaro, i pianificatori centrali pensavano di aver posto fine alla possibilità di una corsa sistemica agli sportelli bancari. Ma questo è vero solo se i tassi di interesse sono >/= 0%.
"OK", potreste dire, "possono risolvere il problema vietando i franchi in contanti. Tutti riceveranno una carta di credito e dovranno usarla per addebiti e accrediti." Non affronterò i toni sinistri del totalitarismo impliciti in questa idea. Mi concentrerò solo sull'economia.
In primo luogo, guardiamo i depositanti al dettaglio. In che modo si suppone che chiunque possa risparmiare se deve rinunciare a 75 punti base all'anno (o più) a causa degli interessi negativi addebitati dal sistema bancario commerciale? È impossibile. A prescindere da quanto aumenti il saldo in franchi, l'interesse negativo farà scappare i depositanti.
Tutti i cittadini svizzeri che desiderano accumulare risparmi saranno costretti a farlo in un'altra valuta.
Non è questione di svegliarsi; questa è semplicemente una lotta in presenza di una valuta con un tasso d'interesse negativo.
Le persone saranno costrette a vendere franchi e comprare dollari (principalmente dollari, subito l'oro). Non perché improvvisamente capiscono la teoria monetaria. Non perché hanno una visione a lungo termine del franco svizzero. Non perché sono consapevoli di un crollo della valuta. Ma semplicemente per evitare che il loro conto in banca venga ripulito.
"OK", potreste dire, "questo potrebbe accadere in futuro ma non sta succedendo oggi." Questo è vero. Ma le imprese sono una storia diversa.
Esse hanno un incentivo a concludere accordi con i loro clienti e venditori per usare dollari. Inoltre se un'azienda può prendere in prestito denaro ad interessi negativi, allora può distruggere il capitale mentre realizza un profitto. Se distruggere il capitale è redditizio, allora verrà fatto su larga scala. Nessuna valuta (o economia) può sopravvivere a tempo indeterminato.
E c'è un altro problema. Ogni azienda ha un mix ottimale di liquidità, asset correnti e asset a lungo termine. I gestori intelligenti determinano questi livelli e li conservano di conseguenza. Un tasso d'interesse negativo distorce necessariamente questo calcolo. Tutti vogliono evitare le perdite, quindi cercheranno di ridurre al minimo i saldi di cassa. Questo avrà diversi effetti secondari. Uno di questi è ovvio: un rischio maggiore a causa della riduzione dei saldi di cassa.
Un altro è che le aziende diventeranno meno liquide, e quindi meno flessibili e meno agili.
Un terzo effetto: preferiranno che i clienti paghino più tardi piuttosto che prima. Questo aspetto viola migliaia di anni di commercio. Ma ora c'è un incentivo perverso a voler essere pagati a 90 giorni anziché in contanti. Quindi ci sarà una preferenza per estendere il credito ai clienti, per evitare di essere pagati fino a quando non ci sarà una spesa dovuta. In altre parole, se Acme deve incassare 1 milione di franchi svizzeri il 1° gennaio, allora vorrà che i suoi clienti paghino il 1° gennaio e non prima.
O vorrebbe che fosse così, a parità di condizioni. Naturalmente estendere i termini aumenta il rischio di credito. I clienti chiederanno uno sconto per estendere la scadenza del pagamento? È logico...
Le aziende faranno aumentare il prezzo degli altri asset e quindi abbasseranno i rendimenti. Bisogna anche prendere in considerazione il costo del trading dei franchi e dei dollari e l'acquisto di un future in franchi. Non c'è modo di sfuggire alla ricaduta dei tassi negativi. Tutti gli saranno coperti da radioattività tossica che ridurrà i loro rendimenti.
Infine, diamo un'occhiata al concetto di valore attuale netto e applichiamolo alle passività aziendali. In un mondo normale, cioè con tassi d'interesse positivi, un pagamento da effettuare o ricevere in futuro ha un valore inferiore rispetto ad un pagamento presente. Il valore attuale di un pagamento futuro è scontato dal tasso d'interesse di mercato. Così, ad esempio, se il tasso di interesse è del 10%, un pagamento di 100 franchi tra un anno vale oggi 90,91 franchi.
Il nostro vecchio amico: il valore attuale netto
Ma con tassi d'interesse a zero, un pagamento futuro vale il suo valore nominale di oggi. Questo, di per sé, causerà il collasso poiché tutto il debito irrecuperabile è perpetuo. Il valore di una perpetuità a zero interesse è: infinito.
E quant'è il valore attuale netto di un pagamento futuro con tassi d'interesse negativi? La matematica dice che è più alto nel presente. In altre parole, con un interesse del -10%, un pagamento di 100 franchi l'anno prossimo vale oggi 111,11 franchi.
Se abbassare i tassi d'interesse è come cadere nel pozzo gravitazionale di un buco nero, i tassi negativi sono come essere all'interno della massa dell'oggetto stesso. Il peso del debito sale finché non vi schiaccia.
E come abbiamo visto, c'è un modo comune per capire questo fenomeno: preferireste che qualcuno vi debba una somma fissa, piuttosto che pagarvi. Almeno fino a quando il suo credito è buono, cosa che il tasso d'interesse in calo sta compromettendo. In sintesi, il tasso d'interesse in calo distruggerà la capacità dei debitori di pagare.
Bancarotte, una serie a cascata di fallimenti, e così via, distruggeranno una valuta alla fine. Questa è la nostra previsione per il franco.
Mi rendo conto che una tale previsione sia desolante ed è per questo che la scrivo: per avvertire il mondo di ciò che sta arrivando. E perché perseguiamo la visione di pagare gli interessi sull'oro, che è l'unica via da questa catastrofe imminente.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.com/
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