martedì 8 aprile 2025

L'UE vuole usare la guerra come scusa per aumentare il debito

Perché in quest'ultimo mese i mercati sono rimbalzati in Europa e scesi negli Stati Uniti? Non a causa dei dazi. Se così fosse le obbligazioni sarebbero salite in Germania e Giappone e le azioni che beneficiano di tali dazi sarebbero altresì salite. La risposta è più semplice: gli attori di mercato stanno scommettendo su una FED aggressiva e su una BCE e una PBOC molto accomodanti. Seguite la stampante monetaria. Molti attori di mercato hanno paura dell'inflazione persistente, ma puntano i flussi di capitale verso quei mercati che potrebbero trarre vantaggio da una maggiore stampa di denaro, come nel caso europeo, e da piani di stimolo, come la Cina. Tuttavia questa è una scommessa pericolosa, soprattutto perché si fonda su un massiccio piano di spesa e allentamento monetario. Lo abbiamo già visto prima. La pianificazione centrale non funziona mai e le illusioni che ne conseguono sono tante. Questa volta non è diverso. Non sarà diverso nemmeno con la Cina, perché la sua sovraccapacità e le criticità nel settore immobiliare derivano da precedenti piani di “stimolo”. Gli attori di mercato avranno bisogno di più di semplici tagli ai tassi. Avranno invece bisogno di vedere i tassi reali scendere, l'inflazione sotto controllo e i deficit pubblici tagliati. Gli errori passati della BCE e della PBOC hanno creato le attuali turbolenze. Gli investimenti devono concentrarsi sui fondamentali reali e meno sul seguire la stampante monetaria, perché il problema della distruzione economica conseguente è molto più grande dei presunti benefici dell'espansione attesa.

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di Finn Andreen

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/lue-vuole-usare-la-guerra-come-scusa)

L'élite politica e finanziaria europea sa che la guerra in Ucraina è persa, ma vuole usarla come un'opportunità per raggiungere l'indipendenza strategica dagli Stati Uniti. Come ha detto il futuro cancelliere della Germania, Friedrich Merz, subito dopo la sua vittoria elettorale del 23 febbraio: “Sarà una mia priorità assoluta rafforzare l'Europa il prima possibile affinché possa gradualmente raggiungere l'indipendenza dagli Stati Uniti”.

Una tale indipendenza strategica ha bisogno di soldi e investimenti, molti, non solo per potenziare la difesa ma anche molto altro, come energia e innovazione; settori in cui l'Europa è in ritardo rispetto a Stati Uniti e Cina. Per avere il pretesto e implementare questo piano di spesa, l'idea della classe dirigente europea è di assicurarsi che la guerra in Ucraina non finisca troppo in fretta. In questo modo il conflitto può essere usato per giustificare l'iniezione artificiale di denaro necessario nelle moribonde economie dell'UE.

In primo luogo c'era la questione di fornire €20 miliardi in supporto militare aggiuntivo all'Ucraina e che le regole fiscali autoimposte dall'UE venissero allentate utilizzando l'attuale “clausola di salvaguardia” in caso di circostanze “eccezionali”, come la falsa scusa della “difesa dell'Ucraina”. Come si legge su Bloomberg: “In base a questo piano, le nazioni dell'UE sarebbero esentate dai limiti di debito e deficit quando finanziano le spese militari. Ciò segna un cambiamento fondamentale nella politica finanziaria del continente, poiché tali esenzioni erano precedentemente impossibili in base alle regole dell'UE”.

Infatti la classe dirigente europea non vuole seguire le regole fiscali arbitrarie dell'UE stessa: per Parigi il limite del 3% al deficit di bilancio è politicamente doloroso; per Berlino il limite massimo del 60% in termini di debito/PIL è un vincolo artificiale.

Poi si è parlato di un pacchetto di difesa da €700 miliardi. Newsweek ha affermato che: “Baerbock ha detto che il pacchetto potrebbe valere circa €700 miliardi”. Anche il presidente francese Emmanuel Macron lo ha confermato il 2 marzo 2025: “Daremo mandato alla Commissione europea di definire le nostre esigenze di capacità per una difesa comune. Questo massiccio finanziamento raggiungerà probabilmente le centinaia di miliardi di euro”.

Lo slogan ufficiale di “aiutare l’Ucraina a difendersi” fornirà all’élite politica e finanziaria dell’UE una scusa per aprire di nuovo a tutta forza i rubinetti della Banca centrale europea e inondare l’intera economia europea di denaro “gratis” e puntellare le sue fragili economie, come fece dopo la crisi del 2011, nel 2021 e con il Green New Deal.


Doping delle economie dell’UE con obbligazioni congiunte

Questa volta l'idea è quella di utilizzare obbligazioni UE congiunte. Reuters scrive: “Gli importi maggiori dovranno provenire da un qualche tipo di finanziamento centralizzato, perché la maggior parte dei bilanci in Europa è relativamente tesa, in particolare in Italia e Francia”. Come affermato nel rapporto Draghi del settembre 2024: “L'UE dovrebbe muoversi verso l'emissione regolare di asset sicuri comuni per consentire progetti di investimento congiunti tra gli Stati membri e per aiutare a integrare i mercati dei capitali. Pertanto l'emissione comune dovrebbe nel tempo produrre un mercato più profondo e più liquido nelle obbligazioni UE”.

I bond europei congiunti sono essenzialmente emissioni obbligazionarie la cui garanzia è rappresentata dall'intera Eurozona e comporterebbero quindi un basso rischio e un tasso d'interesse inferiore rispetto ai bond UE a livello nazionale. Ciò è percepito come necessario affinché l'UE possa reggere la concorrenza con gli Stati Uniti e la Cina, i quali hanno già mercati dei capitali unificati, come ha chiarito un discorso di Draghi alla Commissione UE lo scorso anno.

Ci sono tre fonti principali di finanziamento della guerra: stampare denaro, aumentare le tasse e prendere in prestito. Mettere a disposizione “centinaia di miliardi” per l'UE si baserebbe probabilmente sul debito emesso da obbligazioni congiunte. Bloomberg ha scritto che, se la spesa fosse finanziata con aumenti delle tasse o tagli in altre aree, ciò potrebbe cancellare qualsiasi impatto positivo, o peggio. Qualsiasi spesa immediata per l'esercito non aiuterebbe l'Europa, perché verrebbe spesa principalmente per acquistare armi statunitensi.

Pertanto ciò che la classe dirigente europea ha in mente ora è mettere in atto quanto affermato da Merz: un'indipendenza strategica dagli Stati Uniti attraverso un ingente investimento in obbligazioni congiunte, emesse e utilizzate nel lungo termine per rafforzare lentamente l'industria europea, non solo nel settore della difesa, ma anche in altri.


Il piano dell’UE riguarda la centralizzazione del controllo finanziario

In un certo senso questa emissione di maggiori debiti è solo l'Unione Europea che emula il manuale degli Stati Uniti: usare la guerra per i benefici dei capitalisti clientelari, “capendo” infine come sfruttare cinicamente la guerra in Ucraina proprio come hanno fatto gli Stati Uniti dal 2022 alimentando il loro complesso militare-industriale. Ma, affinché ciò accada, la guerra non deve finire troppo presto per la classe dirigente europea, motivo per cui vengono fatti sforzi per rovinare — scandalosamente — qualsiasi piano di pace degli Stati Uniti e far sì che la guerra continui.

Questo piano è il tipico piano di spesa militarista keynesiano che gli stati europei avevano adottato già dalla prima guerra mondiale in poi, e non solo i fascisti e i nazisti, come dimostrò John T. Flynn nel suo libro, As We Go Marching.

Le conseguenze nel tempo di questa frenesia di spesa pubblica saranno tanto disastrose per l'Europa quanto ovvie per gli studenti della Scuola austriaca. Porteranno, come sempre, inflazione dei prezzi e svalutazione dell'euro, gonfierà bolle, distorceranno le economie dell'UE, porteranno a investimenti sbagliati e, ultimo ma non meno importante, abbatteranno le piccole imprese, la spina dorsale delle economie europee. Serviranno solo a rimandare la risoluzione dei problemi strutturali dell'UE, sia economici che politici. Ciò è particolarmente vero per la Francia.

Ma tutto questo è irrilevante per la classe dirigente europea, perché dal loro punto di vista questa spesa aumenterà artificialmente il PIL nei numerosi stati membri, creerà posti di lavoro nei settori della difesa e dell'energia in tutta Europa e quindi assorbirà parte della disoccupazione sistemica, un prodotto di decenni di pesante interventismo statale. Ciò consentirà un'ulteriore centralizzazione delle economie europee nelle mani di Bruxelles, poiché spingerà verso piattaforme di difesa comuni invece del frammentato mosaico di fornitori di difesa che esiste oggi in Europa. Come al solito, gli interessi della minoranza dominante divergono dagli interessi della maggioranza disorganizzata e governata.

Infine renderà gli attuali politici dell'UE più popolari di adesso (il che, bisogna ammetterlo, non è difficile da immaginare), e ne trarrà beneficio la loro carriera e molto probabilmente anche il loro patrimonio personale attraverso tutte le tangenti che riceveranno. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e molti altri parassiti burocratici nell'UE, conoscono bene questo tipo di “business”.

Questo, almeno, sembra essere il piano. Non ci sarà tanta opposizione politica, poiché sarebbe un suicidio politico opporsi a un piano che “non solo renderà l'Europa di nuovo grande, ma anche più sicura (dalla Russia)!” La vittoria della CDU di Merz in Germania ha già reso più leggera la potenziale opposizione politica di AfD.

Questo è l'ennesimo caso che dimostra che i cittadini occidentali, in particolare in Europa, devono capire meglio che la creazione di denaro, sia attraverso il debito o in altro modo, e la successiva immissione nell'economia, non andrà a loro vantaggio. I benefici trascurabili e passeggeri di tali linee di politica non possono mai giustificare il loro vero obiettivo di sostenere enormi burocrazie e aumentare il loro controllo sulla società. È quindi più urgente che mai continuare a diffondere la conoscenza e la saggezza dell'economia Austriaca.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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