Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/come-gli-inglesi-hanno-inventato)
La maggior parte dei patrioti concorda sul fatto che stiamo combattendo qualcosa chiamato “globalismo”.
Ma di cosa si tratta?
Innanzitutto è un'invenzione britannica.
Il globalismo moderno nacque nell'Inghilterra vittoriana e fu in seguito promosso dai socialisti fabiani britannici.
È ormai il sistema di credenze dominante nel mondo odierno.
George Orwell lo chiamò Socing.
Nel suo romanzo, 1984, Orwell predisse un futuro in cui l'Impero britannico si sarebbe fuso con gli Stati Uniti per formare l'Oceania, un superstato guidato da un'ideologia malvagia chiamata Ingsoc (abbreviazione di Socialismo inglese).
La distopia di Orwell si basava sulla sua conoscenza dei reali piani globalisti.
“Federazione del Mondo”
Con l'espansione del potere britannico nel XIX secolo, il dominio globale sembrava inevitabile.
Gli amministratori imperiali elaborarono progetti per un mondo unito sotto il dominio britannico.
La chiave per far funzionare tutto questo era unire le forze con gli Stati Uniti, proprio come descritto da Orwell nel suo romanzo.
Molti anglofili negli Stati Uniti erano più che entusiasti di aderire a questo piano.
“Siamo una parte, una grande parte, della Grande Gran Bretagna la quale è destinata a dominare questo pianeta [...]” affermava con entusiasmo il New York Times nel 1897, durante i festeggiamenti per il Giubileo di Diamante della Regina Vittoria.
Nel 1842 Alfred Tennyson, che presto sarebbe diventato il poeta ufficiale della regina Vittoria, scrisse la poesia “Locksley Hall”. Immaginava un'età dell'oro, fatta di pace, sotto una “legge universale”, un “Parlamento dell'uomo” e una “Federazione del mondo”.
Le parole di Tennyson prefiguravano la Società delle Nazioni e l'ONU. Ma egli non inventò questi concetti, si limitò a celebrare i piani già in corso tra le élite britanniche.
Generazioni di globalisti britannici hanno amato la poesia di Tennyson come se fossero le Sacre Scritture. Winston Churchill la elogiò nel 1931 come “la più meravigliosa di tutte le profezie moderne”. Definì la Società delle Nazioni un compimento della visione di Tennyson.
Imperialismo liberale
Un altro leader britannico influenzato dalla poesia di Tennyson fu il filosofo John Ruskin.
Nella sua prima lezione a Oxford nel 1870, Ruskin elettrizzò gli studenti dichiarando che il destino della Gran Bretagna era “regnare o morire”, ovvero governare il mondo o essere governata da altri.
Con queste parole, Ruskin diede vita a una dottrina che presto sarebbe stata conosciuta come “imperialismo liberale” — l’idea che i Paesi “liberali” dovessero conquistare quelli barbari per diffondere i valori “liberali”.
Un aggettivo migliore sarebbe “imperialismo socialista”, poiché la maggior parte delle persone che hanno promosso questo concetto erano in realtà socialisti.
Ruskin si definì “comunista” prima che Marx terminasse di scrivere Il Capitale.
Secondo Ruskin, l'Impero britannico era il veicolo perfetto per diffondere il socialismo.
Il socialismo di Ruskin era stranamente mescolato all'elitarismo. Esaltava la superiorità delle razze “settentrionali”, intendendo con ciò i Normanni, i Celti e gli Anglosassoni che avevano costruito l'Inghilterra. Vedeva l'aristocrazia, non la gente comune, come l'incarnazione della virtù britannica.
Ruskin era anche un occultista e (secondo alcuni biografi) un pedofilo. In questo senso, le sue eccentricità assomigliavano a quelle ancora di moda in certi circoli globalisti odierni.
Il Trust di Rhodes
Gli insegnamenti di Ruskin ispirarono una generazione di statisti britannici.
Uno dei più devoti seguaci di Ruskin fu Cecil Rhodes (1853-1902). Da studente universitario, Rhodes ascoltò la lezione inaugurale di Ruskin e ne scrisse una copia, che conservò per il resto della sua vita.
In veste di statista, Rhodes promosse aggressivamente l'espansione britannica. “Più del mondo abitiamo, meglio è per la razza umana”, disse.
Nel suo testamento Rhodes lasciò una fortuna per promuovere “il dominio britannico in tutto il mondo”; il consolidamento di tutti i Paesi di lingua inglese in un'unica federazione; e — nelle stesse parole di Rhodes — “il recupero definitivo degli Stati Uniti d'America come parte integrante dell'Impero britannico”.
Tutto ciò avrebbe dovuto portare alla “fondazione di un potere così grande da rendere in futuro impossibili le guerre e promuovere i migliori interessi dell’umanità”, concluse Rhodes nel suo testamento.
Pertanto la pace mondiale sarebbe stata raggiunta attraverso l'egemonia britannica.
Negli anni Novanta dell'Ottocento la maggior parte dei leader britannici era d'accordo con Rhodes.
La tavola rotonda
Dopo la morte di Rhodes nel 1902, Alfred Milner prese il controllo del suo movimento, fondando gruppi segreti chiamati “Tavola Rotonda” per fare propaganda a favore di una federazione mondiale di Paesi di lingua inglese.
In ogni Paese bersaglio, compresi gli Stati Uniti, i membri della Tavola Rotonda reclutavano leader locali affinché fungessero da “caproni di Giuda”. Un caprone di Giuda è un animale addestrato per condurre gli altri al macello.
Infatti la Tavola Rotonda stava conducendo le persone a un vero e proprio massacro. Ci si aspettava una guerra contro la Germania. La Tavola Rotonda cercò impegni da ogni colonia di lingua inglese per inviare truppe quando sarebbe giunto il momento. Australia, Canada, Nuova Zelanda e Sudafrica acconsentirono.
La prima guerra mondiale spinse il mondo verso la globalizzazione, dando vita alla Società delle Nazioni.
Tutto questo fu voluto; un progetto britannico.
Generazioni di scolari hanno imparato che Woodrow Wilson era il padre del globalismo, ma gli “ideali” di Wilson gli sono stati propinati da agenti britannici.
Una guerra per porre fine alle guerre
Il 14 agosto 1914, solo 10 giorni dopo che l'Inghilterra aveva dichiarato guerra, lo scrittore H. G. Wells scrisse un articolo intitolato “La guerra che porrà fine alla guerra”. “[Q]uesta è ora una guerra per la pace [...]”, scrisse, “mira a un accordo che ponga fine a questo genere di cose per sempre”.
Wells ne pubblicò una versione in formato libro nell’ottobre del 1914 e aggiunse: “Se i liberali di tutto il mondo [...] insisteranno per una conferenza mondiale alla fine di questo conflitto [...] potrebbero [...] istituire una Lega per la pace che controllerà il globo”.
Wells non inventò l'idea di una “Lega della Pace”, stava semplicemente promuovendo la politica ufficiale britannica. Wells era un agente segreto del War Propaganda Bureau britannico (noto come Wellington House).
Agenti britannici alla Casa Bianca
I leader britannici capirono che la loro Lega per la pace non avrebbe mai funzionato senza il supporto degli Stati Uniti. Per questo motivo l'intelligence britannica fece sforzi particolari per penetrare nella Casa Bianca di Wilson, il che si rivelò sorprendentemente facile.
Il consigliere più vicino a Wilson era il “colonnello” Edward House, un texano con forti legami familiari con l'Inghilterra.
Durante la guerra civile il padre di House, nato in Gran Bretagna, fece fortuna come forza di blocco, barattando cotone con munizioni britanniche per armare le truppe ribelli.
Il giovane Edward House e i suoi fratelli frequentarono college inglesi.
Mentre consigliava il presidente Wilson, il colonnello House lavorò a stretto contatto con le spie britanniche, in particolare con Sir William Wiseman, il capo della stazione statunitense per il Secret Intelligence Service (SIS) britannico. House, Wiseman e Wilson divennero amici intimi, trascorrendo persino le vacanze insieme.
L'idea di una “Lega delle Nazioni” venne da Sir Edward Grey, ministro degli Esteri britannico. In una lettera del 22 settembre 1915, Grey chiese al colonnello House se il presidente potesse essere convinto a proporre una Lega delle Nazioni, poiché l'idea sarebbe stata meglio accolta se proveniva da un presidente degli Stati Uniti.
Quando Wilson partecipò alla Conferenza di pace di Parigi nel 1919, Wiseman e House erano lì accanto e guidavano ogni sua mossa, insieme a una schiera di altri funzionari britannici e statunitensi, tutti impegnati nel programma globalista e molti dei quali direttamente legati alla Tavola Rotonda.
La “relazione speciale”
L'ex-ufficiale del SIS, John Bruce Lockhart, in seguito definì Wiseman “l'agente di influenza di maggior successo che gli inglesi abbiano mai avuto”. Lo storico britannico, A. J. P. Taylor, scrisse che “lui [Wiseman] e House resero realtà la 'relazione speciale'”.
Molti storici sostengono che la “relazione speciale” tra USA e Regno Unito iniziò solo dopo la Seconda guerra mondiale, con la creazione della NATO e dell’ONU. Tuttavia Taylor sottolineò che i semi della “relazione speciale” furono piantati prima, alla Conferenza di pace di Parigi nel 1919.
A Parigi i funzionari degli Stati Uniti e del Regno Unito concordarono segretamente di coordinare la politica, in modo che entrambi i Paesi agissero come un'unica cosa. Per facilitare questo piano furono creati due think tank, Chatham House (Regno Unito) e il Council on Foreign Relations (Stati Uniti).
Con grande dispiacere dei globalisti britannici, il Senato degli Stati Uniti si rifiutò di unirsi alla Società delle Nazioni. Ci volle un'altra guerra mondiale, e il talento persuasivo di Winston Churchill, per trascinare infine gli Stati Uniti nel governo globale, tramite la NATO e l'ONU.
Winston Churchill, padre del globalismo moderno
La visione di Churchill del governo globale era stranamente simile a quella di Cecil Rhodes e della Tavola Rotonda. Churchill invocava un'“organizzazione mondiale” sostenuta da una “relazione speciale” tra i Paesi di lingua inglese.
Il 16 febbraio 1944 Churchill avvertì che, “a meno che la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non si uniscano in una relazione speciale [...] nell’ambito di un’organizzazione mondiale, ci sarà un’altra guerra distruttiva”. Di conseguenza l’ONU fu fondata il 24 ottobre 1945.
Tuttavia l'ONU non era sufficiente. Cecil Rhodes e la Tavola Rotonda avevano sempre sostenuto che il vero potere dietro qualsiasi governo globale dovesse essere un'unione di popoli di lingua inglese. Churchill ripeté questo piano nel suo discorso sulla “cortina di ferro” del 5 marzo 1946.
Churchill avvertì che l'ONU non aveva “forza armata internazionale”, o bombe atomiche. Gli USA dovevano quindi unirsi alla Gran Bretagna e ad altri Paesi di lingua inglese in un'alleanza militare, sostenne Churchill. Nessun'altra forza avrebbe potuto fermare i sovietici.
“Associazione fraterna dei popoli di lingua inglese”
Churchill affermò che “l’organizzazione mondiale” era inutile senza “l’associazione fraterna dei popoli di lingua inglese. Ciò significa una relazione speciale tra il Commonwealth e l’Impero britannico e gli Stati Uniti”.
Le parole di Churchill portarono al Trattato NATO del 1949 e all'accordo “Five Eyes” che unì gli sforzi di intelligence di USA, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Passo dopo passo, Churchill ci avvicinò sempre di più al superstato globale che Orwell chiamava Oceania.
Autodefinitosi “anarchico Tory”, Orwell odiava il comunismo sovietico. Se avesse voluto, avrebbe potuto scrivere 1984 come una specie di Alba Rossa britannica, con l'Inghilterra che gemeva sotto l'occupazione sovietica. Ma non era questo il suo messaggio.
Orwell mise in guardia da un pericolo più vicino a casa: i globalisti britannici e il loro piano per un'unione di Paesi di lingua inglese guidata dall'ideologia Ingsoc.
Per molti aspetti, il mondo in cui viviamo oggi è il mondo previsto da Orwell.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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