Una delle migliori pubblicità che l'amministrazione Trump sta facendo al proprio operato e al mantenimento delle proprie promesse, è la campagna di tagli del DOGE. In solo un mese è stato scoperchiato un gigantesco vaso di vermi e l'emersione di questa corruzione punta nella giusta direzione di ridurre il peso dello stato sulle spalle delle persone. Il simbolo per eccellenza di questa campagna di smaltimento della spesa pubblica è rappresentato dalla USAID. Fondata dal presidente John F. Kennedy il 3 novembre 1961, nel 1998 si è separata dal Dipartimento di Stato diventando un'agenzia autonoma. Ciò ha portato all'uso della USAID come strumento del Dipartimento di Stato e della CIA per programmi politici interni e operazioni segrete all'estero volte a sfuggire alla trasparenza e alla responsabilità. Il giorno dell'insediamento Trump ha firmato l'ordine esecutivo 14158 per istituire e implementare il Dipartimento per l'efficienza governativa (DOGE). Guidato da Elon Musk, il DOGE ha immediatamente iniziato a rivedere centinaia di contratti, locazioni e sovvenzioni inutili in diverse agenzie governative. Al 17 febbraio venivano segnalati $49 miliardi di risparmi sui costi complessivi. Niente male per soli 28 giorni di lavoro. L'agenzia governativa che ha rapidamente catturato l'attenzione del team DOGE per il suo livello scioccante di sprechi, frodi e abusi è stata la USAID. Il 31 gennaio il DOGE ha riferito di aver rescisso sette contratti USAID correlati ai DEI per un valore contrattuale totale di $375,1 milioni. La Casa Bianca ha pubblicato un fact sheet il 3 febbraio intitolato “At USAID, Waste and Abuse Runs Deep” e la Commissione Affari Esteri della Camera ha fatto seguito con un comunicato stampa il 4 febbraio in cui elencava numerosi esempi eclatanti di sprechi della USAID, come milioni di dollari spesi per promuovere l'attivismo DEI e LGBT in diversi Paesi in tutto il mondo e centinaia di milioni di dollari pagati per sostenere la coltivazione di papavero e la produzione di eroina in Afghanistan (a beneficio del regime talebano). Senza contare, poi, le operazioni di intelligence e dei servizi segreti attuate tramite l'USAID (visto che la CIA, ad esempio, non può per legge attuare operazioni segrete senza che il Presidente sia messo al corrente). Dopo che il DOGE ha esposto decenni di sprechi, frodi e abusi estesi da parte della USAID, l'amministrazione Trump ne ha chiuso la sede centrale a Washington il 7 febbraio e sta pianificando di licenziare oltre 10.000 dipendenti e di mantenerne solo 294. Sia Trump che Musk sono favorevoli all'abolizione della USAID come agenzia governativa e allo spostamento di qualsiasi legittima funzione di aiuto estero al Dipartimento di Stato. Come ci ricorda Tucker, abusi come quello della USAID sono stati possibili con la nascita dell'imposta sui redditi, la quale ha parassitato sulla buona volontà e il duro lavoro delle persone che hanno inventato nuovi modi per aumentare il bacino della ricchezza reale. Più è cresciuto quest'ultimo, più è cresciuta la voracità dello stato. Non si può capire l'effetto di un fenomeno se non ne si comprende la causa, ecco perché vi invito assolutamente a leggere il meraviglioso libro di Chodorov, La radice di tutti i mali economici, manoscritto che ho provveduto personalmente a tradurre e che potete trovare nella mia vetrina su Amazon. E se Trump riuscirà davvero a liberarsi dell'imposta sui redditi, allora si meriterà di diritto il suo posto vicino ai grandi personaggi del passato sul Monte Rushmore.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/sostituire-limposta-sul-reddito-con)
C'era un tempo, prima del 1913, in cui potevate tenere ogni centesimo che guadagnavate. Non dovevate presentare la dichiarazione dei redditi al governo federale, dicendo loro quanto fatturavate e dando ai burocrati la loro parte. Le vostre finanze erano affari vostri e di nessun altro. Avevate il diritto di guadagnare, possedere e mantenere proprietà, ed era sacrosanto, garantito dalla legge e dalla tradizione degli Stati Uniti.
Non c'erano verifiche, indagini, blocchi di conti, ritenute o altre forme di pagamento coatto. C'erano la vostra produttività e voi, e questo era tutto.
Come si finanziava il governo federale? Le sue entrate provenivano dai dazi ed erano pagati direttamente dagli importatori e indirettamente da produttori e consumatori se i costi potevano essere trasferiti. Come strategia per ottenere entrate, questo approccio era relativamente non invasivo; lasciava la popolazione in pace.
A quei tempi, tuttavia, il governo federale esisteva a malapena rispetto a oggi. Più precisamente, e in termini reali, il governo federale nel 1885 spendeva in dollari aggiustati all'inflazione circa lo 0,05% di quanto spende oggi. Anche allora la gente credeva che fosse troppo grande e voleva che fosse ridimensionato.
Donald Trump ha di recente istruito le persone sulla storia della strategia per le entrate e sta insegnando qualcosa che le persone non sapevano: come quel periodo della storia americana abbia visto la più grande crescita economica mai sperimentata. Ha ragione e ha anche ragione sul fatto che quello era il periodo dei dazi.
La causa e l'effetto, tuttavia, sono poco chiari. I temi principali di quel periodo erano la libertà e il denaro sano/onesto. Il dollaro era coperto dal gold standard e non esisteva una banca centrale. Il governo federale stesso non aveva alcuna presenza nella vita della famiglia americana o del tipico business americano. Questi fatti, più dei dazi, spiegano la differenza tra allora e oggi.
Per inciso, non ricordo un altro presidente degli Stati Uniti che abbia avuto un'opinione così chiara sulla storia economica del XIX secolo. La maggior parte dei commenti dei presidenti si sono limitati a lodi per i Padri Fondatori o per Lincoln, ma hanno tralasciato i dettagli riguardanti le fonti di reddito o le controversie sulle banche nazionali e simili. Trump è diverso, molto fiducioso in questi dettagli della storia che sono stati dimenticati persino dalla maggior parte degli economisti.
Trump ha spiegato che l'imposta sul reddito è arrivata nel 1913 in sostituzione dei dazi. Ha ragione per quanto riguarda la progettazione, ma la realtà storica è stata leggermente diversa. I dazi non sono stati aboliti del tutto. L'imposta sul reddito è semplicemente diventata una seconda e ulteriore fonte di entrate. Poi arrivò la Grande Guerra, finanziata in gran parte dalla banca centrale che fu creata in quello stesso anno.
L'imposta sul reddito e la FED divennero la fonte finanziaria del potere del Leviatano. Entrambe nacquero nel 1913, insieme all'elezione diretta dei senatori che fece saltare la struttura bicamerale del Congresso e mise le grandi città a capo dell'equivalente americano della Camera dei Lord.
La lezione di storia di Trump apre l'opportunità di esaminare tutto questo più da vicino. Egli sembra simpatizzare con la fazione di Hamilton ereditata poi da Henry Clay, il senatore della Virginia che sostenne quello che venne chiamato “il sistema americano”: una linea di politica basata su dazi protettivi, una banca nazionale e sussidi federali per miglioramenti interni in modo da promuovere la crescita economica e la coesione nazionale.
Questo è un riassunto abbastanza buono di quella che sembra essere la posizione di Trump. In termini storici, la visione di Clay contrastava con la visione jeffersoniana, la quale favoriva un governo minuscolo, libero scambio, nessuna banca nazionale, nessuna sovvenzione industriale e una società di piccoli agricoltori che fungesse da motore economico.
Oggi i vecchi dibattiti tra jeffersoniani e hamiltoniani sembrano molto meno rilevanti per la situazione attuale. Sia Hamilton che Clay sarebbero inorriditi dalle dimensioni e dalla portata del potere governativo e si unirebbero volentieri a Jefferson e John Randolph per ridimensionare il Leviatano. Questa è l'ambizione di Trump, essere un agente di cambiamento che renda di nuovo gestibile il governo federale.
Per questo motivo ha lanciato l'idea di abolire l'imposta sul reddito. E tutti hanno detto: sì! Inutile dire che questo finirebbe per negare enormi quantità di entrate al governo federale. Non importa come si facciano i calcoli, non c'è modo che i dazi possano compensare la differenza. L'unica soluzione, quindi, è quella di tagli alla spesa pubblica, che persone come Elon Musk hanno promesso.
Consistent with President @realDonaldTrump’s instructions, all federal employees will shortly receive an email requesting to understand what they got done last week.
— Elon Musk (@elonmusk) February 22, 2025
Failure to respond will be taken as a resignation.
L'ultima volta che il governo federale si finanziava interamente tramite i dazi, la spesa pubblica era solo lo 0,05% di quella odierna. Se la tagliassimo così tanto, sarebbe fantastico, ma non è mai successo niente del genere nella storia americana. Di solito ciò che Washington chiama tagli sono in realtà solo tagli nel ritmo di aumento della spesa.
Senza tagli reali e con una riduzione o eliminazione dell'imposta sul reddito, gli Stati Uniti finiscono con più debito che sarà finanziato dalla Federal Reserve e che si tradurrà in più inflazione. Quest'ultima non è altro che una forma diversa e più subdola di tassazione. Invece di prelevare denaro direttamente dal vostro conto bancario, lo stato riduce il potere d'acquisto dell'unità di denaro stessa.
Torniamo all'idea di abolire l'imposta sul reddito. La miglior tesi mai sostenuta a proposito è quella presentata da un grande giornalista di nome Frank Chodorov (1887–1966) e dal suo meraviglioso libro La radice di tutti i mali economici. Scrisse del 16° emendamento alla Costituzione:
[Esso] non pone limiti alla confisca statale. Lo stato può, ai sensi della legge, prendere tutto ciò che il cittadino guadagna, anche fino al punto di privarlo di tutto ciò che è al di sopra della mera sussistenza, che invece dovrebbe consentirgli di trattenere affinché possa produrre qualcosa da confiscare poi. In qualunque modo si giri questo emendamento, si arriva al fatto che conferisce allo stato un privilegio prioritario su tutta la proprietà prodotta dai suoi sudditi. In breve, quando questo emendamento divenne parte della Costituzione, nel 1913, il diritto assoluto di proprietà negli Stati Uniti fu violato.
Inoltre:
Di nome, era una riforma fiscale. Di fatto, era una rivoluzione. Il sedicesimo emendamento ha corroso il concetto americano di diritti naturali; ha ridotto in ultima analisi il cittadino americano a uno status di suddito, tanto che non ne è consapevole; ha aumentato il potere esecutivo al punto di ridurre il Congresso all'innocuità; e ha permesso al governo centrale di corrompere i singoli stati, un tempo unità indipendenti, per sottometterli. Nessuna monarchia nella storia del mondo ha mai esercitato più potere della nostra presidenza, o ha avuto a disposizione una quantità maggiore di ricchezza della popolazione. Abbiamo mantenuto le forme e le frasi di una repubblica, ma in realtà viviamo sotto un'oligarchia, non di cortigiane, ma di burocrati.
L'abolizione dell'imposta sul reddito ripristinerebbe i diritti di proprietà, i diritti d'impresa e la privacy dei cittadini americani, che non sarebbero più spiati e saccheggiati dal potere arbitrario dello stato.
L'elettorato che favorirebbe una cosa del genere in America è praticamente chiunque. Perché, allora, nessun presidente ha mai promosso un'idea del genere? Proprio perché farlo è incredibilmente illuminante e accresce la consapevolezza. Costringe il popolo americano a rendersi conto che lo stato sta vivendo a sue spese. Per qualsiasi istituzione politica che spadroneggia su una popolazione appena consapevole di questi fatti, una proposta del genere è assai pericolosa.
Non si può aggirare la matematica. Se stiamo davvero parlando di sbarazzarci dell'imposta sul reddito, non esistono dazi abbastanza alti da compensare la differenza. Non c'è altra scelta che tagliare drasticamente la spesa pubblica. Il congelamento del bilancio, il congelamento delle nuove assunzioni, il congelamento delle sovvenzioni in uscita: tutto questo punta nella giusta direzione. Non possiamo escludere la possibilità che l'amministrazione Trump ci porti davvero dove dobbiamo andare.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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