La tesi contro lo stato amministrativo ha molte giustificazioni. Quella principale è che esso è fuori controllo, andando ben oltre di quanto il Congresso gli ha strettamente richiesto di fare, aiutato inoltre da sentenze giudiziarie mal concepite come la dottrina Chevron che richiedeva ai giudici di rimettersi alle interpretazioni delle agenzie governative. Lo stato amministrativo ha raggiunto il suo apice durante la crisi sanitaria; ora le cose stanno cambiando. Prima dell'elezione di Trump, la Corte Suprema aveva avviato il processo di ripristino del governo costituzionale in una serie di decisioni, la più importante delle quali è stato il ribaltamento della dottrina Chevron, rimuovendo la deferenza giudiziaria di fronte all'interpretazione della legge da parte delle agenzie governative. Ciò di cui c'era bisogno era un'amministrazione disposta ad agire su questi nuovi principi legali e ciò si è concretizzato con il DOGE. Il suo assalto alla USAID ha reso evidente che i burocrati avevano un immenso potere clientelare, concedendo sovvenzioni col denaro dei contribuenti a molti destinatari immeritevoli che erano ideologicamente allineati con le amministrazioni precedenti. I contratti presso altre agenzie avevano uno scopo simile. Non solo, ma il DOGE ha continuato la sua campagna di individuazione degli sprechi tagliando il numero dei burocrati e riducendo il numero dei dipendenti pubblici dovunque si potesse fare. Queste prime due misure (annullamento di sovvenzioni e riduzione della forza lavoro pubblica) sono solo un preludio a quello che dovrebbe essere il vero lavoro del DOGE, ovvero ridurre il numero e l'onere delle normative. Se il DOGE dovesse avere successo in questo processo, allora si tratterebbe del più grande risultato di deregolamentazione mai visto nel mondo moderno.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/e-ora-di-far-fuori-anche-gli-sprechi)
Stanno sudando freddo nella palude di Washington. Kash Patel è stato confermato con un voto del Senato di 51-49 come direttore dell'FBI e questo significa che ci sarà una carovana di camion DOGE che trasporterà fuori i licenziati molto presto.
Soprattutto dopo che l'FBI è andata all-in nella campagna per defenestrare Donald Trump nel 2016 e in seguito; il livello di illegalità e di attacchi sfacciati ai processi costituzionali provenienti dall'Edgar Hoover Building non ha letteralmente conosciuto limiti. Presto avremo una documentazione in bianco e nero che dimostrerà che l'FBI non solo sapeva fin dall'inizio che la storia dell'interferenza russa nelle elezioni era una bufala, ma che i funzionari di alto livello dell'FBI erano in realtà complici nella sua fabbricazione/diffusione.
Ma l'illegalità presso la presunta principale agenzia di polizia della nazione non è una novità. Il Federal Bureau of Investigation è un'istituzione canaglia della palude di Washington immersa in una vita di ignominia e disprezzo per la libertà costituzionale e la democrazia.
Il suo predecessore fu creato durante le orribili retate del Procuratore generale Mitchell nel 1918-1919, quando migliaia di cittadini furono arrestati senza mandato, semplicemente per il crimine di avere opinioni socialiste o di sinistra o per simpatizzare con la Germania.
Poi prosperò durante il periodo del proibizionismo negli anni '20. L'abrogazione di quest'ultimo nel 1933 aprì la strada a una corsa ancor più malefica durante l'era di J. Edgar Hoover: una caccia alle streghe comunista e feroce persecuzione di leader per i diritti civili e la pace come Martin Luther King. Infatti la campagna di Hoover per esporre la vita personale del dottor King fu così odiosa da rendere il fatto che la sede centrale dell'FBI sia ancora chiamata “Edgar Hoover Building” è una vergogna nazionale, e una che supera di gran lunga gli oscuri tribunali del sud che prendono il nome da alcuni defunti generali confederati.
Hoover morì nel maggio del 1972, al suo 48° anno di mandato, ma aveva accumulato un dossier così vasto di informazioni compromettenti su tutti i politici e i leader nazionali di Washington che la sua segretaria personale, Helen Gandy, si mise immediatamente a distruggerli per paura che gli uomini di Nixon li potessero usare.
Infatti l'FBI di Hoover aveva archivi di decine di migliaia di americani senza una buona ragione, se non quella di avere opinioni o convinzioni politiche che il direttore dell'FBI disdegnava. Il sottoscritto ci è persino entrato dentro da giovane, non interessato a essere mandato nelle giungle del Sud-est asiatico per massacrare i “gook” che non avevano offeso la gente della nostra contea rurale nel Michigan. A tal proposito mi sono guadagnato un “archivio” all'FBI, qualcosa che considero ancora un distintivo d'onore.
Sfortunatamente la scomparsa di Hoover non portò alla purificazione dell'istituzione che era attesa da tempo. Invece durante la Guerra al Terrorismo divenne una fonte di falsi allarmismi, inganni e stratagemmi di intrappolamento. Ecco solo tre delle più note operazioni dell'FBI durante quel periodo, tutte ovviamente progettate per creare paura nell'opinione pubblica, sollecitare i legislatori e far sì che i budget e i livelli di personale dell'FBI si espandessero inesorabilmente.
- The Newburgh Four Case (2009): in questo caso quattro uomini vennero condannati per aver complottato per far esplodere sinagoghe e abbattere aerei militari. L'FBI usò un informatore per incoraggiare e facilitare il complotto, fornendo bombe e armi finte. In realtà non c'era uno straccio di prova che gli imputati fossero predisposti a commettere tali atti, ma furono sistematicamente attirati nella trappola dell'FBI.
- The Fort Dix Plot (2007): qui sei uomini vennero arrestati per aver pianificato un attacco a Fort Dix, una base dell'esercito americano nel New Jersey. L'FBI usò un informatore che si infiltrò nel gruppo, li incoraggiò a portare a termine il complotto e piazzò le prove che portarono alla loro condanna.
- The Michigan Militia Case (2020): questa truffa coinvolse un piano elaborato per rapire il governatore del Michigan, Gretchen Whitmer. L'FBI usò diversi informatori e agenti sotto copertura per incoraggiare e facilitare il piano. In questo caso il piano si concluse con assoluzioni e un processo nullo perché la facilitazione dell'FBI era goffa e ovvia.
Ciò che alla fine ha portato alla conferma di Kash Patel è stata la palese militarizzazione dell'FBI da parte della nomenklatura dello Stato profondo determinata a distruggere il Presidente degli Stati Uniti nel 2016 e dopo. In tale impresa hanno davvero oltrepassato ogni limite. La vendetta di Donald per l'oltraggiosa incursione dell'FBI nella sua stessa casa dopo aver lasciato l'incarico sarà spietata e senza riserve, e non potrebbe avere uno strumento di rivendicazione più capace e potente del suo direttore dell'FBI appena confermato.
In breve, la conferma di Patel segna la fine di 100 anni di aggressioni allo stato di diritto, non la sua promozione. E, come ho scritto nell'articolo “Come tagliare $2.000 miliardi dal bilancio federale americano”, quella storia è motivo sufficiente per abolire completamente l'FBI.
Il fatto è che non ce n'è mai stato bisogno in primo luogo di questa agenzia, al di fuori dell'opportunismo politico e della promozione di crociate che non rientrano nella competenza del governo federale. Tuttavia, in questa sfera di ingrandimento dello stato, i cosiddetti “conservatori” repubblicani condividono gran parte della colpa a causa della loro visione fuorviante che “legge e ordine” siano un legittimo obiettivo del governo federale.
D'altra parte c'è una ragione valida per cui abbiamo 90.000 unità in governi statali e locali: per decentralizzare, disperdere e silenziare l'esercizio del potere governativo centrale. Quindi l'applicazione delle leggi penali è proprio una di quelle funzioni che è meglio tenere il più lontano possibile dalla capitale della nazione, come dimostra a palate la storia dell'FBI.
In ogni caso l'azione penale e l'applicazione delle sanzioni penali sono già condotte dalle forze di polizia e dai tribunali statali e locali. Ad esempio, attualmente negli Stati Uniti si verificano circa 7,5 milioni di arresti ogni anno, ma solo circa 10.000 di questi vengono eseguiti dall'FBI. Si tratta solo dello 0,14%.
Allo stesso modo, ci sono attualmente 1.214.000 tra poliziotti e personale delle forze dell'ordine nelle buste paga dei governi statali e locali negli Stati Uniti. Ciò si confronta con solo 15.000 ufficiali dell'FBI (su 37.300 dipendenti) coinvolti nell'applicazione della legge penale nazionale. Ciò include tutti gli agenti e il personale di supporto che lavorano su un'ampia gamma di questioni come la criminalità informatica, il traffico di droga, i crimini violenti e i reati dei colletti bianchi, ma è una cifra che ammonta solo all'1,2% del livello delle forze di polizia statali e locali.
In fin dei conti solo $2,5 miliardi del budget da $11,4 miliardi dell'FBI sono coinvolti in ciò che classifica generosamente come “antiterrorismo”. Direi di tagliare quella cifra del 60% e di trasferire personale e attività a un'unità antiterrorismo da $1 miliardo all'anno nel Dipartimento di Giustizia. Qualsiasi minaccia reale di terrorismo negli Stati Uniti, al contrario di azioni egoistiche escogitate dall'FBI come il complotto sopra menzionato per rapire il governatore del Michigan, può essere facilmente gestita con un budget annuale da $1 miliardo.
Dopodiché il vero mandato di Kash Patel dovrebbe essere quello di raccogliere e rivelare tutti i crimini e gli abusi della storia dell'FBI; creare un museo per disonorarla da qualche parte nell'entroterra americano, forse l'Alabama, come anch'egli ha suggerito; infine chiudere tutto il resto con una riduzione di 34.000 dipendenti e un risparmio sui costi di compensazione diretta di $5,4 miliardi all'anno, insieme ad altri $5 miliardi di risparmi sulle spese generali dell'FBI, sui contratti, sull'occupazione, sui viaggi e altri costi.
Il fatto è che, al di fuori di una funzione antiterrorismo, l'America non ha bisogno dell'FBI per mantenere sicure le comunità, le strade e le case della nazione. Le forze dell'ordine locali possono gestire benissimo tali funzioni.
Dopotutto, non c'è alcuna correlazione tra i tassi di criminalità in America e l'implacabile aumento del budget dell'FBI. Si consideri l'arco di 64 anni del tasso di omicidi negli Stati Uniti raffigurato nel grafico qui sotto.
Il numero di omicidi di 4,7 ogni 100.000 è lo stesso oggi di quello nel 1960; i giovani tra i 16 e i 40 anni commettono la maggior parte dei crimini violenti, quindi è stato essenzialmente il passaggio dall'epoca dei baby boomer al più recente calo demografico nella popolazione a causare l'aumento e la successiva diminuzione del tasso di criminalità come mostrato di seguito.
Tuttavia l'FBI ha sfruttato la paura pubblica della criminalità per giustificare i bilanci che continuavano ad espandersi, soprattutto durante le amministrazioni repubblicane desiderose di sfruttare la questione di legge e ordine. Ad esempio, il budget dell'FBI in dollari costanti (2024) è aumentato del 54% durante l'amministrazione Reagan e del 42% durante gli otto anni di Bush jr.: entrambi gli aumenti hanno superato di gran lunga quello durante le amministrazioni precedenti o successive.
Ovviamente l'implacabile aumento di 7 volte della spesa pro-capite dell'FBI tra il 1960 e il 2024 non ha avuto alcuna correlazione con il grafico demografico di cui sopra. Quindi, alla fine, l'occasione di sradicare finalmente questa agenzia canaglia dalla palude di Washington potrebbe essere finalmente arrivata.
Budget dell'FBI pro-capite in dollari costanti:
• 1960: $5,00
• 1980: $9,00
• 1988: $13,85
• 2000: $20,65
• 2008: $29,25
• 2024: $35,00
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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