Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/un-commento-breve-su-una-proposta)
Il Presidente della Repubblica Argentina, Javier Milei, ha dichiarato che presenterà una proposta di legge per dichiarare un crimine, per lo stato e la banca centrale, monetizzare il deficit pubblico e creare inflazione. Di conseguenza i capi di stato e di governo, i ministri, i funzionari della banca centrale e i rappresentanti pubblici che, in un modo o nell'altro, decidono, promuovono o partecipano alla creazione di denaro e al finanziamento inflazionistico del deficit pubblico, saranno processati e condannati come criminali.
Inoltre questi atti saranno dichiarati reati imprescrittibili e quindi, anche se — a causa di possibili cambiamenti politici futuri — questa legge dovesse essere abrogata, il suo successivo ripristino significherebbe, ipso facto, l'incriminazione e la condanna delle persone coinvolte in politiche inflazionistiche. In breve, l'intenzione è di scoraggiare, ex ante, l'azione di qualsiasi autorità, funzionario pubblico o politico che potrebbe, in futuro, decidere di ricorrere all'inflazione per finanziare e raggiungere obiettivi politici, economici, sociali o di altro tipo.
La ratio legis di questa nuova legge è chiara: si fonda sul danno grave causato dalle politiche inflazionistiche in generale. Nel caso particolare dell'Argentina, tali linee di politica sono state sul punto di causare una furiosa iperinflazione, che solo gli sforzi del nuovo Presidente, Javier Milei, e i sacrifici sopportati dalla nazione argentina sin dalla caduta dell'ex-governo peronista, sono riusciti a invertire. Suddetto ex-governo e quelli che lo hanno preceduto sono i principali responsabili della grave prostrazione, povertà e crisi economica e sociale che oggi hanno posto l'Argentina, un tempo uno dei Paesi più ricchi del mondo, tra le nazioni relativamente più povere e meno prospere, nonostante il suo enorme potenziale in termini di risorse umane e naturali.
Di seguito daremo un'occhiata al danno causato dalla creazione di denaro e dal finanziamento inflazionistico del deficit pubblico. Questo danno giustifica la criminalizzazione e la dura punizione di tutti coloro che, direttamente o indirettamente, diventano promotori, collaboratori o principali partecipanti a misure inflazionistiche.
Prenderemo in considerazione gli effetti della monetizzazione del deficit pubblico, dal meno severo al più severo. In primo luogo, essa costituisce un attacco diretto alle fondamenta stesse del sistema democratico. Infatti l'essenza della democrazia si basa sul controllo democratico, con completa trasparenza sia del bilancio di spesa che delle diverse fonti di entrate pubbliche, le quali devono essere note e votate dai cittadini. La monetizzazione della spesa pubblica, ovvero il finanziamento tramite la mera emissione di qualsiasi importo di nuova moneta, è profondamente antidemocratica. Rompe il legame tra spesa pubblica trasparente ed entrate, in modo nascosto e diluito, ponendo il costo della quota di spesa pubblica non finanziata con le tasse sulle spalle di chi usa le unità monetarie.
A poco a poco, e senza accorgersene all'inizio, o conoscerne la causa, queste persone ne sono colpite, poiché i loro saldi monetari subiscono un drastico calo del potere d'acquisto. Questo fenomeno si verifica sia quando il deficit viene monetizzato direttamente, come di fatto accade da anni in Argentina, sia quando, per salvare le apparenze, il deficit viene finanziato con nuovo debito pubblico che la banca centrale acquista immediatamente nel mercato secondario con denaro creato ex novo. La Banca centrale europea, la Federal Reserve e altre banche centrali, con il falso pretesto e “l'ombrello legale” di portare avanti solo la politica monetaria, hanno proceduto in questo modo e hanno acquisito fino a un terzo di tutto il debito pubblico emesso finora dai rispettivi governi.
In secondo luogo, la monetizzazione del deficit pubblico equivale a rimuovere la restrizione essenziale imposta ai politici dal controllo trasparente e democratico del bilancio e della sua attuazione. Infatti se la spesa pubblica può essere finanziata con l'inflazione, praticamente “di nascosto” e in un modo apparentemente indolore (almeno nel breve termine), gli incentivi politici saranno ovviamente e inevitabilmente orientati verso lo spreco: una “abbuffata di spesa pubblica” e un sfacciato e indiscriminato acquisto di voti che distrugge le fondamenta stesse della democrazia, oltre a demoralizzare e corrompere l'elettorato e la cittadinanza.
L'Argentina è un esempio lampante di questo fenomeno perverso. La Federal Reserve e la Banca centrale europea hanno adottato politiche di monetizzazione del deficit pubblico che hanno dato origine a tal fenomeno (anche se su scala minore). Ad esempio, nel momento in cui la BCE ha avviato le sue politiche “monetarie” ultra-lassiste di “quantitative easing” e di abbassamento del tasso d'interesse a zero, i diversi governi dell'Eurozona hanno immediatamente bloccato le necessarie misure di austerità e le riforme che avevano iniziato a implementare. Nessun governo è disposto a sostenere il costo politico dell'adozione di linee di politica tanto dolorose, quanto necessarie, se il deficit che deriva dall'evitarle non costerà nulla, non avrà alcun impatto su chi è al potere e sarà persino finanziato, direttamente o indirettamente, da denaro creato ex novo dalla banca centrale e a tassi d'interesse praticamente inesistenti.
In terzo luogo, dobbiamo sottolineare che il denaro creato ex novo non raggiunge mai tutti i cittadini in egual modo. Invece viene iniettato, nel migliore dei casi, per pagare i conti della spesa pubblica, e quindi, i prezzi dei primi beni e servizi così finanziati aumentano. I primi destinatari del denaro creato ex novo ne escono vincitori, a spese di tutti gli altri cittadini. Nel peggiore dei casi, che sono peraltro i più comuni, le banche centrali mascherano la loro monetizzazione diretta del deficit pubblico sotto la cappa apparentemente più ortodossa dell'acquisto di titoli sovrani (e persino altri titoli, a reddito fisso e variabile) nei mercati secondari (azionari e obbligazionari). In questo caso la ridistribuzione del reddito a favore dei pochi è addirittura maggiore: può raggiungere l'estremo osceno di arricchire notevolmente coloro che detengono gli asset finanziari corrispondenti, sia perché vendono i titoli nel loro portafoglio alla banca centrale a un prezzo artificialmente esorbitante, sia perché il calo generalizzato dei tassi d'interesse (a zero o addirittura a meno di zero) fa schizzare alle stelle il valore di mercato dei titoli a reddito fisso, di altri asset e dei beni strumentali.
Per non parlare poi dell'enorme impatto negativo che una manipolazione così drastica e grossolana del tasso d'interesse esercita sulla struttura produttiva. Il tasso d'interesse è il prezzo più importante in un libero mercato e, quando viene manipolato in questo modo, cessa di funzionare in modo efficiente come guida per le decisioni imprenditoriali sull'allocazione intertemporale tra la produzione di beni di consumo e beni capitali.
Le banche centrali usano due processi per creare e iniettare denaro nell'economia:
- Espansione del credito generata dal sistema bancario a riserva frazionaria sotto la direzione della banca centrale;
- “Operazioni di mercato aperto”, o monetizzazione del deficit pubblico.
In entrambi i casi, un tasso d'interesse manipolato e artificialmente basso innesca ondate di investimenti errati e insostenibili che danno origine a cicli economici e crisi di instabilità finanziaria. Il fatto è che la manipolazione e l'abbassamento dei tassi d'interesse danno l'apparenza di redditività a processi di investimento che sono in realtà insostenibili, perché non corrispondono ai desideri reali dei cittadini, come consumatori e risparmiatori.
In quarto luogo, una volta che gli effetti sopra descritti hanno fatto il loro corso, ogni processo inflazionistico alla fine si traduce inevitabilmente nel graduale declino del potere d'acquisto delle unità monetarie utilizzate da tutti gli attori di mercato. Questa diminuzione del potere d'acquisto equivale a una tassa che danneggia tutti, in particolare i più vulnerabili e bisognosi, e quindi l'inflazione diventa invariabilmente una tassa particolarmente odiosa e regressiva.
In conclusione, la monetizzazione del deficit pubblico causa danni molto gravi che in realtà superano di gran lunga, sia quantitativamente che qualitativamente, quelli causati dai falsari, la cui attività è considerata un reato in tutti i codici penali del mondo (in Spagna, ad esempio, è punibile con una pena detentiva da otto a dodici anni negli articoli da 386 a 389 del codice penale spagnolo). Pertanto esiste una piena giustificazione per la proposta storica del presidente Javier Milei di criminalizzare e persino di non porre alcuna prescrizione sulla monetizzazione del deficit pubblico e di punirla con la reclusione e persino con multe pecuniarie più elevate; l'elemento storico è che varrà per tutti i capi di stato e di governo, i ministri delle finanze, i membri del parlamento e i governatori, e i membri dei consigli di amministrazione delle banche centrali che, per atto o omissione, sono responsabili della creazione di denaro. E, ancora una volta, la ragione di ciò è il danno grave, sia a livello individuale che sociale, che tale creazione di denaro causa sempre.
Pertanto ci auguriamo che il Presidente Javier Milei possa far passare questo cambiamento epocale il prima possibile. Soprattutto ci auguriamo che il suo esempio, insieme alla consapevolezza popolare degli effetti perversi e dei gravi danni che derivano dalla monetizzazione del deficit pubblico, si diffonda in tutto il mondo e raggiunga in particolar modo le aree economiche come quella del Nord America e dell'Eurozona; queste nazioni, sebbene non abbiano raggiunto la quasi iperinflazione dell'Argentina, hanno però espropriato i propri cittadini tramite la svalutazione delle unità monetarie. Ad esempio, in pochissimi anni il 20% del potere d'acquisto di tutto il loro denaro è stato espropriato. Ci auguriamo, quindi, che tutto ciò avvenga e che, in un futuro non troppo lontano, sarà anche possibile perseguire penalmente e ritenere personalmente responsabili i governatori delle banche centrali del resto del mondo e i membri dei rispettivi consigli di amministrazione per non aver raggiunto i loro obiettivi e per il danno sociale ed economico che hanno inflitto ai cittadini.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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