Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/perche-una-riserva-strategica-di)
La finanza è sempre più un'arma di guerra. I policymaker negli Stati Uniti e i nostri alleati si concentrano troppo su strumenti macroeconomici come le sanzioni e la promozione del dollaro, quando invece il fronte moderno si sta evolvendo: oggi le vere battaglie si combattono sugli smartphone e sui mercati valutari globali.
La Cina sta portando avanti un piano pluridecennale per sostituire la più grande risorsa degli Stati Uniti: il dollaro. Esso è essenziale per il potere economico e geopolitico degli Stati Uniti in quanto valuta di riserva mondiale; senza, la nostra influenza si indebolirebbe e il nostro debito diventerebbe un problema ingestibile. Questo è esattamente ciò che vogliono il Partito Comunista Cinese e il Cremlino.
La Cina e la Russia hanno perso miliardi di dollari in titoli del Tesoro americani, mentre aumentavano le loro riserve di oro. Le nostre sanzioni, concepite per separare i Paesi dal sistema economico “occidentale”, non sono più un deterrente sufficiente per coloro che possono controllare l'attività finanziaria all'interno dei loro confini e proiettare il loro potere all'esterno.
Gli avversari autoritari, tra cui Cina, Iran e Russia, stanno attivamente costruendo sistemi economici transfrontalieri paralleli che attireranno nella loro orbita non solo i Paesi vicini, ma anche i nostri alleati che commerciano molto con loro.
Ad esempio, oltre la metà delle aziende in Giappone accetta Alipay, mentre più di un terzo accetta WeChat Pay. Questa distribuzione offre a due aziende cinesi una visibilità senza precedenti sulle singole transazioni di mercato dei consumatori e delle aziende giapponesi. Potrebbe consentire alla Cina di sconvolgere l'economia giapponese se le tensioni dovessero aumentare, come in un potenziale conflitto su Taiwan.
Come possono rispondere gli Stati Uniti
La Cina vede la tecnologia finanziaria e le criptovalute come strumenti per estendere il proprio potere finanziario e la propria sorveglianza a livello globale. Gli Stati Uniti devono rispondere in due modi: esportare la loro tecnologia e i loro sistemi finanziari in tutto il mondo e abbracciare Bitcoin come asset di riserva strategica invece di soffocarne l'innovazione.
Legislatori e politici di entrambe le fazioni, in particolare il presidente Donald Trump, riconoscono il potere di detenere Bitcoin nel bilancio della nazione come copertura contro l'inflazione. Questa direzione rafforzerebbe anche la resilienza degli Stati Uniti contro le sfide economiche poste dalle strategie finanziarie della Cina.
La Federal Reserve, come molte banche centrali, detiene un portafoglio diversificato di asset di riserva. A partire dal 2024 questo ha incluso circa $35 miliardi in valute estere e $11 miliardi in azioni aurifere. Tali partecipazioni dimostrano la forza economica dell'America e forniscono liquidità durante le tensioni finanziarie. Tuttavia, nel nostro mondo in rapida digitalizzazione, l'assenza di un asset digitale nativo in questo portafoglio sta diventando sempre più evidente.
Con la sua portata globale e la crescente adozione, Bitcoin è il candidato ideale per colmare questa lacuna. Spesso chiamato “oro digitale”, Bitcoin è una merce rara. Gli Stati Uniti sono il più grande stato a detenerlo, avendone sequestrati 210.000 dai criminali. Ciò conferisce agli Stati Uniti un vantaggio da pionieri e potrebbe garantire il loro futuro economico.
I critici potrebbero sostenere che la volatilità di Bitcoin lo rende inadatto come asset di riserva. Tuttavia questa volatilità diminuirà con la crescita dell'adozione e la maturazione del mercato. Nel 2021 El Salvador ha riconosciuto Bitcoin come moneta a corso legale e ha iniziato ad acquistarlo come asset di riserva; ha visto un aumento del 100% del proprio valore e non ha intenzione di venderli.
Una guerra su più fronti
Gli Stati Uniti devono riconoscere che siamo già in una guerra su più fronti contro la Cina. Uno di questi fronti sono i servizi finanziari e le criptovalute sono un'arma nel nostro arsenale. Perdere questa battaglia significa che i servizi finanziari globali e l'attività finanziaria individuale sarebbero dominati da stati avversari concentrati sul controllo capillare, la sorveglianza e il predominio, nonché un continuo attacco alla nostra valuta.
Trump lo ha capito e lo scorso luglio ha dichiarato a Bloomberg: “Se non lo facciamo, la Cina passerà in vantaggio [su Bitcoin]”.
Per proiettare il potere finanziario americano è anche necessario che il governo federale dia potere, consenta e incoraggi il nostro settore economico privato a interagire con le economie contese in tutto l'Indo-Pacifico e oltre. È essenziale espandere l'uso dei nostri sistemi di pagamento, banche e dollari, anche laddove è controverso.
In questo momento i nostri avversari stanno vincendo, perché non stiamo nemmeno giocando. Stanno esportando i loro sistemi, istituzioni e strumenti di sorveglianza in tutto il mondo. Nel frattempo abbiamo fatto poco, perché TikTok, una seria minaccia alla nostra sicurezza nazionale, affascina un'intera generazione di americani. Dobbiamo fare lo stesso con la tecnologia finanziaria, perché nessun'altra stoccata sarebbe più grande per i nostri nemici.
Gli Stati Uniti dovrebbero usare più esplicitamente la tecnologia finanziaria e le criptovalute come armi. Ad esempio, dovremmo sostenere la tecnologia finanziaria decentralizzata che consente ai cittadini di governi ostili, come l'Iran, di usare gli smartphone per accedere a stablecoin e servizi di pagamento basati sui dollari, al fine di iniziare a separare la loro attività economica dal controllo del loro governo. In sostanza, il potere riguarda il controllo, non solo della polizia o della sicurezza nazionale, ma anche delle risorse e delle economie.
Il mondo è a un bivio finanziario. La domanda non è se le valute digitali plasmeranno il futuro, ma come ci adatteremo a questa nuova realtà. Gli Stati Uniti possono plasmare questo futuro adottando Bitcoin come asset di riserva. Il momento per un'azione coraggiosa è adesso e i benefici per la stabilità finanziaria globale, e l'innovazione, potrebbero essere profondi.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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