Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/ingegnerizzare-la-realta-parte-1)
Per anni ho pensato che la pubblicità fosse progettata per manipolare il comportamento delle persone. Come qualcuno che ha studiato i meccanismi del marketing, mi consideravo un consumatore istruito in grado di orientarsi tra scelte di mercato razionali; ciò che non avevo capito era come questa stessa architettura psicologica modellasse ogni aspetto del nostro panorama culturale. Questa indagine è iniziata come curiosità sui legami dell'industria musicale con le agenzie di intelligence; si è evoluta in un esame completo di come le strutture di potere plasmano sistematicamente la coscienza pubblica.
Ciò che ho scoperto mi ha mostrato che persino le mie più ciniche supposizioni sulla cultura artificiale hanno appena scalfito la superficie. Questa rivelazione ha fondamentalmente alterato non solo la mia visione del mondo, ma anche i miei rapporti con coloro che non possono, o scelgono di non esaminare questi meccanismi di controllo. Questo saggio mira a rendere visibile ciò che molti percepiscono ma non riescono ad articolare appieno: aiutare gli altri a vedere questi sistemi nascosti di influenza. Riconoscere la manipolazione è il primo passo per resisterle.
Questa indagine si sviluppa in tre parti: in primo luogo, esamineremo i sistemi di controllo fondamentali stabiliti all'inizio del XX secolo; in secondo luogo, esploreremo come questi metodi si sono evoluti attraverso la cultura popolare e i movimenti di controcultura; infine vedremo come queste tecniche sono state automatizzate e perfezionate attraverso sistemi digitali.
Introduzione: l'architettura del controllo
Nel 2012 Facebook ha condotto un esperimento segreto su 689.000 utenti, manipolando i loro feed di notizie per studiare come i cambiamenti nei contenuti influenzassero le loro emozioni. Questo test era solo un assaggio di ciò che sarebbe successo. Entro il 2024 gli algoritmi non sarebbero stati utilizzati semplicemente per modellare ciò che sentiamo, ma anche ciò che crediamo sia possibile pensare.
I social media sono ora in grado di prevedere e modificare il comportamento in tempo reale, mentre i servizi di streaming curano automaticamente e continuamente il nostro consumo culturale e i sistemi di pagamento digitale tracciano ogni singola transazione. Ciò che è iniziato come una semplice manipolazione emotiva è diventato un controllo completo della coscienza.
Questo potere di plasmare la percezione umana non è emerso dall'oggi al domani. I meccanismi di controllo culturale che vediamo oggi sono stati costruiti in più di un secolo, evolvendosi dai monopoli fisici di Edison alle invisibili catene digitali di oggi. Per capire come siamo arrivati a questo punto di controllo algoritmico della coscienza — e, cosa più importante, come resistergli — dobbiamo prima tracciare le fondamenta storiche di questi sistemi e l'architettura del controllo che li ha plasmati.
La manipolazione psicologica rivelata dall'esperimento di Facebook può sembrare un fenomeno moderno, ma le sue radici risalgono ai primi giorni della comunicazione di massa. Uno dei primi architetti del controllo culturale fu Thomas Edison, la cui fondazione della Motion Picture Patents Company nel 1908 gettò le basi per un secolo di influenza sistematica.
Parte prima: gettare le fondamenta
Quando Thomas Edison fondò la Motion Picture Patents Company nel 1908, creò più di un monopolio: dimostrò come cinque meccanismi chiave potessero controllare sistematicamente le informazioni e plasmare la coscienza: controllo dell'infrastruttura (attrezzature per la produzione cinematografica), controllo della distribuzione (sale cinematografiche), quadro giuridico (brevetti), pressione finanziaria (liste nere) e definizione di legittimità (contenuto “autorizzato” & “non autorizzato”). Questi stessi meccanismi si sarebbero evoluti e riapparsi in vari settori ed epoche, diventando strumenti sempre più sofisticati per progettare la coscienza pubblica e controllare i confini del possibile, tra pensiero ed espressione.
L’ascesa del controllo istituzionale
Mentre Edison stava stabilendo il controllo sui media visivi, un sistema più ampio di potere istituzionale stava rapidamente prendendo forma. L'inizio del XX secolo avrebbe visto una convergenza senza precedenti di controllo concentrato su più domini.
Quando l'azione antitrust sciolse l'Edison Trust nel 1915, il controllo passò dal monopolio dei brevetti a un piccolo gruppo di studi. Sebbene presentata come una creazione di concorrenza, questa “disgregazione” in realtà consolidò il potere in un'oligarchia di studi che potevano coordinare in modo più efficace e sovversivo il controllo dei contenuti e la messaggistica, uno schema che si sarebbe ripetuto in future azioni antitrust.
Mentre la rottura del sopraccitato Trust sembrava creare competizione, emersero rapidamente nuove forme di controllo. Il Motion Picture Production Code (Codice Hays) stabilito nel 1934 dimostrò come il panico morale potesse giustificare un controllo sistematico dei contenuti. Proprio come Edison aveva controllato la distribuzione dei film, il Codice Hays controllava ciò che poteva essere rappresentato sullo schermo, stabilendo modelli per la manipolazione narrativa che sarebbero persistiti nell'era digitale.
Il modello di Edison per il controllo dei media visivi sarebbe stato presto replicato in altri domini. Rockefeller implementò un modello identico in medicina: controllo delle infrastrutture (scuole di medicina), controllo della distribuzione (ospedali e cliniche), quadro legale (licenze), pressione finanziaria (finanziamenti strategici) e definizione di legittimità (medicina “scientifica” & “alternativa”). Non si trattava solo di eliminare la concorrenza, ma di controllare ciò che costituiva la conoscenza legittima stessa.
Non fu una coincidenza. L'inizio del XX secolo ha assistito a una convergenza burocratica senza precedenti, poiché domini precedentemente separati (medicina, media, istruzione, finanza, intrattenimento e ricerca scientifica) hanno iniziato a operare con una coordinazione notevole. I muri tra istituzioni pubbliche, industria privata e agenzie governative sono diventati sempre più permeabili. Le principali fondazioni hanno svolto un ruolo cruciale in questa convergenza. Le fondazioni Rockefeller e Ford, pur presentandosi come organizzazioni filantropiche, hanno plasmato le priorità della ricerca accademica e le metodologie delle scienze sociali. Attraverso sovvenzioni strategiche e supporto istituzionale, hanno contribuito a stabilire e mantenere quadri approvati per comprendere la società stessa. Determinando quale ricerca sarebbe stata finanziata e quali idee avrebbero ricevuto il sostegno istituzionale, queste fondazioni sono diventate potenti custodi della conoscenza accettabile, estendendo il modello di Rockefeller nella sfera medica a quella intellettuale più ampia.
Questo allineamento senza precedenti rappresentava più di un semplice coordinamento: stabiliva sistemi interconnessi per controllare sia la realtà fisica che la coscienza pubblica. Dal controllo dei media visivi di Edison alla definizione di conoscenza medica di Rockefeller fino al controllo monetario della Federal Reserve, ogni elemento contribuiva a un'architettura completa riguardo il controllo sociale. Ciò che rendeva questo sistema talmente pervasivo era il suo magistrale confezionamento: ogni erosione dell'autonomia veniva presentata come progresso, ogni restrizione come protezione, ogni forma di controllo come convenienza. Il pubblico non solo accettava, ma abbracciava con entusiasmo questi cambiamenti, senza mai riconoscere che le sue scelte, convinzioni e la sua stessa comprensione della realtà venivano attentamente progettate attraverso istituzioni di cui si fidava.
Il potere di questo sistema convergente è stato dimostrato per la prima volta nel rimodellamento profondo del ruolo globale dell'America. La narrativa dell'“isolazionismo” americano è emersa come uno dei più influenti modellatori della coscienza pubblica. Mentre l'America aveva a lungo proiettato il potere attraverso reti bancarie, espansione aziendale e diplomazia delle cannoniere, questa realtà è stata gradualmente riformulata e astutamente commercializzata a un pubblico ignaro. Stabilendo una storia di ritiro americano dagli affari mondiali, i sostenitori dell'intervento militare potevano posizionarsi come modernizzatori che guidavano una nazione esitante verso la responsabilità globale. L'acquisizione simultanea da parte di J.P. Morgan dei principali quotidiani, che controllava il 25% dei giornali americani nel 1917, ha contribuito a stabilire questo quadro narrativo. Non si trattava solo di profitto, ma di stabilire il meccanismo di gestione della coscienza pubblica in preparazione dei conflitti imminenti desiderati dalla classe dirigente.
Entro gli anni '50 l'Operazione Mockingbird formalizzò questa influenza quando la CIA infiltrò sistematicamente le principali organizzazioni mediatiche. Il programma dimostrò quanto le agenzie di intelligence comprendessero a fondo la necessità di plasmare la percezione pubblica attraverso canali apparentemente indipendenti. Basandosi su metodi perfezionati durante gli sforzi di propaganda in tempo di guerra, le tecniche dell'Operazione Mockingbird avrebbero influenzato tutto, dalla copertura delle notizie alla programmazione dell'intrattenimento, stabilendo modelli per la manipolazione delle informazioni che continuano a evolversi ancora oggi.
Ciò che l'Operazione Mockingbird ha ottenuto tramite editori umani e storie costruite ad hoc, le piattaforme odierne lo realizzano automaticamente tramite algoritmi di moderazione dei contenuti e sistemi di raccomandazione. Gli stessi principi di controllo narrativo persistono ancora adesso, ma gli intermediari umani sono stati sostituiti da sistemi automatizzati che operano a velocità mozzafiato su scala globale.
Questo nesso media-intelligence è stato esemplificato da William S. Paley, il quale ha trasformato la CBS da una piccola rete radiofonica in un impero radiofonico. Durante la seconda guerra mondiale, Paley lavorò come supervisore dell'Office of War Information nel teatro del Mediterraneo prima di diventare capo della radio nella Psychological Warfare Division dello stesso Office of War Information. La sua esperienza di guerra nelle operazioni psicologiche influenzò direttamente la strategia di programmazione postbellica della CBS, dove l'intrattenimento iniziò a fungere da veicolo per l'ingegneria sociale. Sotto la guida di Paley, la CBS è diventata nota come “Tiffany Network”, mescolando magistralmente l'intrattenimento con sottili tecniche di manipolazione perfezionate durante il suo servizio di guerra psicologica. Questa fusione di intrattenimento e controllo sociale sarebbe diventata il modello per le moderne operazioni mediatiche.
Questo meccanismo di influenza di massa si sarebbe adattato alle tecnologie emergenti. Negli anni '50 lo scandalo Payola rivelò come le case discografiche plasmassero la coscienza pubblica attraverso un'esposizione controllata. Presentata come una controversia sulle tangenti dei DJ, il Payola in realtà rappresentava un sistema evoluto per plasmare il gusto popolare. Le aziende che controllavano questi canali culturali mantenevano profondi legami istituzionali: la CBS Records di Paley continuò i suoi rapporti con gli appaltatori della difesa, mentre il ruolo della RCA nel plasmare la cultura di massa risaliva alla sua costituzione nel 1919 come monopolio delle comunicazioni coordinato dalla Marina. Creata per mantenere il controllo interno delle comunicazioni strategiche, l'espansione della RCA nel settore della radiodiffusione, dei dischi e dell'elettronica di consumo ha preservato queste connessioni con le reti militari e di intelligence. Questi metodi di controllo culturale non si sono sviluppati in modo isolato: facevano parte di un sistema più ampio di ingegneria sociale che si è espanso notevolmente durante i periodi di conflitto globale.
Mentre gli storici in genere trattano le guerre mondiali come conflitti distinti, sono meglio comprese come fasi di una continua espansione dei meccanismi di controllo sociale. L'infrastruttura e i metodi sviluppati tra questi conflitti rivelano questa continuità: le guerre hanno fornito sia la giustificazione che i campi di prova per sistemi sempre più sofisticati di manipolazione psicologica di massa. Installazioni militari come la Lookout Mountain Air Force Station a Laurel Canyon non erano solo basi, erano centri per operazioni di guerra psicologica, perfettamente posizionati vicino al cuore dell'industria dell'intrattenimento. La sola Lookout Mountain ha prodotto oltre 19.000 film classificati, mantenendo al contempo collegamenti di alto livello con la produzione di Hollywood.
Nel 1943 questo sistema era talmente consolidato che l'Office of Strategic Services (OSS) delineò esplicitamente la sua strategia in un documento ora declassificato. La loro valutazione era inequivocabile: i film rappresentavano “un mezzo didattico senza pari” e “una forza potente nella formazione degli atteggiamenti” che poteva “stimolare o inibire l'azione”. Il documento affermava inoltre che gli Stati Uniti dovevano “sfruttare le potenzialità dei film come arma di guerra psicologica”. Non si trattava solo di controllare le informazioni, ma di alterare radicalmente il modo in cui le persone comprendevano e sperimentavano la realtà stessa.
Mentre Edison e Rockefeller stavano istituendo sistemi di controllo fisico in America, l'industria dell'intrattenimento era già integrata nelle operazioni di intelligence. Questo schema risale ai primi giorni di tale industria: si dice che Harry Houdini avesse collaborato con l'intelligence britannica durante la prima guerra mondiale, usando le sue performance come copertura per raccogliere informazioni nelle enclave tedesche. Dai film di Charlie Chaplin analizzati per il potenziale propagandistico alle campagne mediatiche di Mary Pickford per vendere le obbligazioni di guerra, che crearono il precedente per i messaggi “impegnati” delle celebrità, la prima guerra mondiale segnò la nascita di un coordinamento sistematico tra Hollywood e le agenzie di intelligence. Durante la seconda guerra mondiale queste connessioni vennero formalizzate tramite l'OSS, evolvendosi nell'odierno Entertainment Liaison Office, attraverso il quale agenzie come il Dipartimento della Difesa danno forma alle narrazioni cinematografiche a tema militare.
Scolpire la coscienza delle masse
Mentre le industrie americane perfezionavano il controllo delle infrastrutture fisiche e dell'intrattenimento, l'intelligence britannica stava sviluppando qualcosa di ancora più profondo: metodi per controllare la coscienza stessa. Comprendendo che il controllo territoriale era temporaneo ma il potere di plasmare credenze, desideri e visioni del mondo poteva essere permanente, le loro innovazioni avrebbero trasformato l'ingegneria sociale per sempre. Nel 1914 fondarono quella che iniziò come un'entità innocua chiamata “Wellington House”, la quale si sarebbe evoluta in iterazioni burocratiche sempre più audaci: il “Dipartimento dell'informazione” e infine il “Ministero dell'informazione” dal senso esplicitamente orwelliano. Attraverso questa organizzazione, sistematizzarono la manipolazione psicologica di massa basata su nuovi principi: che l'influenza indiretta attraverso voci fidate funziona meglio della propaganda diretta, che la risonanza emotiva conta più dei fatti, che le persone si fidano della condivisione tra pari rispetto all'autorità. Questi principi psicologici sarebbero diventati gli algoritmi fondamentali dei social media un secolo dopo. Queste intuizioni non svanirono con il tempo: si sarebbero evolute. Quando Facebook esegue test A/B sul contagio emotivo o gli algoritmi dei social media promuovono la condivisione peer-to-peer su fonti istituzionali, stanno applicando i principi psicologici della Tavistock Clinic in tempo reale.
Questo lavoro si è evoluto attraverso il trattamento di soldati traumatizzati presso suddetta Tavistock Clinic (in seguito Tavistock Institute), dove il dott. John Rawlings Rees e i suoi colleghi scoprirono come il trauma psicologico potesse essere utilizzato per rimodellare non solo la coscienza individuale, ma interi sistemi sociali. Attraverso lo studio sistematico del trauma e della psicologia di gruppo, svilupparono metodi per modellare non solo ciò che le persone potevano vedere, ma anche il modo in cui avrebbero interpretato la realtà stessa. Il lavoro dell'istituto rivelò come la vulnerabilità psicologica potesse essere utilizzata per rimodellare sia il comportamento individuale che quello di gruppo, intuizioni che si sarebbero rivelate inestimabili man mano che i meccanismi di influenza si sarebbero evoluti dalla censura palese alla manipolazione sottile della percezione.
Sebbene ampiamente sconosciuta al pubblico, la Tavistock sarebbe diventata una delle organizzazioni più influenti nel dare forma ai moderni metodi di controllo sociale. Mentre la maggior parte delle persone oggi conosce la Tavistock solo attraverso le recenti controversie sulle cure per l'affermazione di genere, la sua influenza si estende indietro di generazioni, avendo plasmato narrative culturali e trasformazioni sociali sin dal suo inizio. Il suo lavoro attuale non rappresenta un'anomalia, ma una continuazione della sua missione di lunga data nel voler rimodellare la coscienza umana.
L'opera dell'ex-agente dell'MI6 John Coleman, The Tavistock Institute of Human Relations, ha fornito una visione dall'interno delle sue operazioni. Più di recente ricercatori come Daniel Estulin, Courtenay Turner e Jay Dyer hanno ulteriormente esaminato il suo profondo impatto.
Il risultato più raffinato dell'istituto è stato trasformare le teorie psicologiche in strumenti pratici per l'ingegneria culturale, in particolare attraverso la musica popolare e la cultura giovanile. Incorporando i loro principi in tendenze culturali apparentemente spontanee, hanno creato un modello per la programmazione sociale invisibile ai suoi soggetti.
Questi metodi sarebbero stati testati prima attraverso la musica. Negli anni '50-'60 il programma Ambasciatori del jazz del Dipartimento di Stato rivelò come i centri di potere comprendessero il potenziale della musica per la progettazione culturale. Mentre Louis Armstrong e Dizzy Gillespie andavano in tournée come “ambasciatori del jazz”, un'altra potente influenza stava plasmando la scena jazz dall'interno. La baronessa Pannonica de Koenigswarter, nata nella dinastia bancaria dei Rothschild, divenne una mecenate di artisti bebop come Thelonious Monk e Charlie Parker, entrambi morti nelle sue case a distanza di anni. Mentre la sua passione per il jazz poteva essere genuina, il suo profondo coinvolgimento nella scena coincise con l'epoca in cui il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e la CIA stavano attivamente utilizzando il jazz come strumento di diplomazia culturale. Questo mecenatismo, intenzionale o meno, prefigurava un modello di coinvolgimento dell'aristocrazia bancaria europea in movimenti musicali presumibilmente rivoluzionari.
Nella seconda parte esploreremo la fase successiva del controllo della coscienza che avrebbe operato attraverso la cultura stessa. I primi esperimenti nel jazz si sarebbero evoluti in un programma invisibile e sistematico di ingegneria culturale. Le istituzioni avrebbero progettato e acceso movimenti culturali che apparivano organici e, così facendo, gli organi di governo avrebbero plasmato non solo ciò che la gente pensava, ma l'intero quadro per comprendere qualsiasi cosa.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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