Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
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La gente va in giro, sorride, e lo ha fatto sin dalla mattina dopo le elezioni i cui risultati hanno sfidato ogni previsione. A chi non piace veder perdere quelle élite presuntuose che hanno governato il mondo per cinque orribili anni?
Oltre a ciò ci sono accenni di un ritorno alla sanità mentale. Gli inserzionisti stanno improvvisamente tornando su X, anteponendo i loro interessi economici alle lealtà tribali. L'editore pro-lockdown di Scientific American, che da tempo aveva benedetto le misure totalitarie come vera scienza, si è dimesso.
Il tentativo di saccheggio di Infowars da parte di The Onion è stato annullato da un giudice federale. Potrebbe essere un colpo di fortuna o forse no: forse anche la giurisprudenza sta tornando indietro. Il gabinetto della nuova amministrazione è riempito da voci che sono state censurate per anni. Si dice che i dipendenti stiano facendo le valigie dalla FDA e da altre agenzie.
I commentatori delle notizie mainstream stanno blaterando con meno spavalderia di quanto abbiano dimostrato negli ultimi anni. La CNN sta licenziando personalità di spicco.
Trump parla di abolire l'imposta sul reddito e di concedere $10 di crediti d'imposta per ogni figlio istruito a casa, per non parlare dello smantellamento dei sistemi di accreditamento universitario, tra le altre modifiche radicali.
Si avvicina il giorno della Bastiglia americana, che non solo libererà i prigionieri politici del 6 gennaio, ma anche molti di coloro perseguitati ingiustamente tra cui Ross Ulbricht, Roger Ver e Ian Freeman, tra tanti altri. Sarà un giorno di gioia.
Oh, e per ora sembra che in alcune zone controverse del mondo sia finalmente tornata la pace.
Cosa sta succedendo? Questo non è il solito passaggio di poteri alla Casa Bianca. Sta iniziando ad assomigliare a un passaggio di poteri non solo da Biden a Trump, ma da un governo fine a sé stesso, trincerato in molti settori, a una forma di governo completamente nuova che risponde agli elettori.
A quanto pare non c'è stata alcuna impennata strana nei voti per Kamala Harris. Tutti i sondaggi erano sbagliati e il resto erano chiacchiere dei media. Ciò che era corretto erano le quote delle scommesse su Polymarket e solo pochi giorni dopo l'FBI ha fatto irruzione nella casa del suo fondatore confiscandogli telefono e computer portatile.
Ci sono ancora molti milioni di elettori assenti, persone che presumibilmente si sono presentate per Biden nel 2020 ma che a questo giro sono rimaste a casa. Nel frattempo c'è stato un cambiamento storico in tutte le razze, etnie e regioni; c'è persino la possibilità di far passare la California da blu a rossa in futuro.
Dopo decenni di suddivisioni accademiche della popolazione in base a categorie di identità sempre più eccentriche come razza, etnia, genere e interessi sessuali, insieme a innumerevoli migliaia di studi che documentavano una profonda complessità dell'intersezionalità, la forza trainante delle elezioni è stata semplice: la classe sociale e i pochi intellettuali e alcuni ricchi imprenditori hanno capito cosa ci fosse in gioco.
La divisione non era sinistra contro destra, ma lavoratori contro sfaticati, salariati contro casalinghi da sei cifre, metà inferiore della società contro il 5% superiore, persone con competenze reali contro armatori di curriculum, coloro che hanno affetto per i valori del vecchio mondo contro coloro la cui istruzione li ha fatti deragliare mentalmente (e solo per avere uno scatto di carriera).
La maggioranza silenziosa non è mai stata così rumorosa. È successo che i privilegiati erano arrivati a risiedere in settori facilmente identificabili della società americana e, alla fine, non hanno avuto altra scelta che agganciare il carro della classe superiore a una candidata come loro (Kamala) ma che non è stata in grado di realizzare una mascherata avvincente. Nemmeno una sfilata di sponsorizzazioni da parte di celebrità ben pagate è riuscita a salvarla dalla sconfitta totale alle urne.
Sylvester Stallone ha definito Trump un secondo George Washington, ma un altro punto di riferimento potrebbe essere Andrew Jackson. La schiacciante vittoria di Trump è su una scala mai vista dal 1828, quando, quattro anni dopo che la presidenza era stata rubata a Jackson, Old Hickory tornò alla grande e ripulì Washington. Trump arriva a Washington con un mandato per fare la stessa cosa, con l'81% degli elettori che vuole che il governo federale venga ridotto in termini di dimensioni e potere.
81% of voters want to shrink the federal government 🤯
— Peter St Onge, Ph.D. (@profstonge) November 15, 2024
Considering 15% of voters *work* for government, that means roughly everybody else wants it to shrink. https://t.co/fsfieL5m9J pic.twitter.com/eQjeSxJips
È successo tutto così in fretta. Siamo a malapena a dieci giorni dalla realizzazione di ciò che è appena accaduto e l'intera configurazione del territorio sembra diversa, come uno spostamento tettonico nella politica, nella cultura, nell'umore e nelle possibilità. Stiamo persino assistendo a un discorso diretto e aperto sulla terribile risposta al Covid che ha profondamente demoralizzato il Paese e il mondo, dopo anni di silenzio sull'argomento. Abbiamo promesso udienze in arrivo e ora ci sono moltissimi casi giudiziari in rapida ascesa.
L'improvviso incontro di tre grandi slogan anti-establishment (MAGA, MAHA e DOGE) negli ultimi due mesi delle elezioni è stato un evento epocale. Rappresenta l'inizio di una risposta alla grande domanda che ci tormenta da decenni: come una rivoluzione autentica attecchisce in una democrazia occidentale industrializzata? Le elezioni sono in grado di produrre risultati reali?
Per ora la risposta sembra essere sì. Ciò dovrebbe entusiasmare qualsiasi osservatore di questioni sociali, culturali, economiche e politiche. Significa che i primi architetti del sistema americano non avevano torto. Gli intollerabili costi dei sommovimenti politici di epoche passate possono essere mitigati piantando il potere nelle mani del popolo attraverso il plebiscito. Questa era la loro visione e la loro scommessa; tutte le prove del nostro tempo indicano che quell'idea aveva della saggezza in sé.
Nei giorni più bui dell'ultimo anno della prima presidenza Trump, la burocrazia era in ascesa, in modalità vendetta totale contro un governo legittimo che però odiava e che cercava di rovesciare. Le agenzie governative emanavano strani editti che sembravano leggi, ma nessuno lo sapeva per certo. Le persone venivano catagolate in essenziali e non; bisognava restare a casa a meno che non si aveva un'emergenza; il vostro intervento chirurgico tanto agognato poteva aspettare; i bambini non potevano andare a scuola; quella vacanza europea avrebbe potuto aspettare; si poteva mangiare al ristorante ma solo se si era a 2 metri di distanza dagli altri clienti e bisognava mettersi quello straccio cinese sulla faccia se ci si alzava per andare in bagno.
La raffica di editti era sconcertante. Non sembrava solo legge marziale, lo era. Le migliori ricerche indicano che questa non è mai stata una risposta di sanità pubblica, ma un piano dei settori della sicurezza e dell'intelligence per attuare una sorta di rivoluzione colorata globale, motivo per cui le linee di politica erano simili in tutto il mondo. È stata davvero una dimostrazione di potere che ha invaso tutte le nostre comunità, case e famiglie.
Nessuno lo sa meglio del Team Trump, anche se per tutti questi anni c'è stato un silenzio quasi totale sull'argomento. Hanno avuto il tempo di mettere insieme i pezzi e capire cosa fosse successo e perché; hanno pianificato con cura e in un isolamento degno di un monastero cistercense il loro ritorno, senza lasciare nulla al caso.
Nel frattempo negli ultimi due anni gli insorti del periodo Covid sono stati allontanati silenziosamente dai riflettori: la censura, gli obblighi e la propaganda secondo cui tutto era stato fatto in nome di “misure sanitarie di buon senso”. Non è mai stato sostenibile e molti hanno capito che qualcosa è andato storto, come se una specie di male si fosse insediato nel mondo e si fosse insinuato in tutte le istituzioni.
In un istante l'intero schema sembra crollare. L'incredibile risultato è che l'amministrazione sotto la quale si è verificata questa calamità sta ora tornando, il che è probabilmente la più strana ironia dei nostri tempi.
E nonostante nessuno abbia ancora detto apertamente cosa sia successo esattamente alla Casa Bianca nel marzo 2020 per far sì che Trump desse il via libera ai lockdown, è opinione diffusa che non sia mai stata una sua scelta. È stato una specie di colpo di stato, istigato persino dai suoi più stretti consiglieri e dal vicepresidente, e che non è riuscito a fermare o non aveva il personale per organizzare una resistenza efficace. In ogni caso è stato perdonato perché la successiva amministrazione non solo ha fatto peggio, ma ha aggiunto anche altro, tra cui la malvagia combinazione di obblighi di mascherina, iniezioni forzate e continue chiusure delle scuole.
Il risultato è stata una crisi economica continua, una peggiore di quanto ammettono le agenzie governative, oltre a una crisi sanitaria, scolastica e culturale. Nel frattempo tutti coloro che sono stati coinvolti in questo caos sono stati ricompensati con cattedre universitarie, interviste riverenziali sui media generalisti e sontuose misure di sicurezza per proteggerli da quelli che si supponeva fossero solo lavoratori e contadini arrabbiati senza motivo.
Tra molti della classe dirigente i recenti risultati elettorali non sono stati certamente i benvenuti, e non lo sono nemmeno molte delle nomine anticipate. Rappresentano l'unione di MAGA, MAHA e DOGE, il compimento di decenni di sforzi da parte di gruppi dissidenti disparati che in precedenza non avevano realizzato i loro interessi comuni e nemici comuni. È stata l'era del Covid e l'imposizione di un governo dittatoriale a riunirli tutti.
Era come se tre gruppi vagassero in un labirinto gigante e che all'improvviso si incontrassero, rendendosi conto di condividere la stessa situazione e trovando insieme la via d'uscita. Queste nuove alleanze non solo hanno distrutto destra e sinistra, come tradizionalmente inteso, ma hanno anche rimodellato la base strutturale dell'attivismo politico. Si scopre che libertà medica, la libertà alimentare, la libertà di parola, la libertà politica e la pace vanno tutti a braccetto. Chi l'avrebbe mai detto?
Il mondo accademico, i think tank e la maggior parte dei media sono impreparati ad affrontare le nuove realtà. Speravano che tutti si sarebbero dimenticati degli ultimi cinque anni come se fossero solo una cosa accaduta ma ormai finita; tutti avrebbero solo dovuto fare i conti con il Grande Reset e imparare ad amare sorveglianza capillare, propaganda, censura, guerra perpetua, cibo avvelenato e infinite iniezioni di pozioni per la nostra salute e il nostro benessere.
Bene, i tempi sono cambiati. Quanto? I primi segnali indicano un cambiamento rivoluzionario nei prossimi mesi. Credere in questo è il trionfo della speranza sull'esperienza? Assolutamente. D'altronde nessuno credeva cinque anni fa che la maggior parte delle persone nel mondo sarebbe rimasta chiusa in casa, costretta a bere e guardare film in streaming finché la biotecnologia non avesse trovato una cura contro un virus respiratorio. Solo che non ha funzionato e ciò ha reso le persone più malate che mai.
È stato folle, ma è successo.
Se tutto ciò è potuto accadere, con risultati prevedibili, la risposta è stata ugualmente improbabile e molto più emozionante. Ciò che viene fatto dall'essere umano può essere disfatto dallo stesso, e qualcosa di nuovo può essere costruito al suo posto.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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Comunque, se cambiamento sarà, lo si dovrà ad esponenti della upperclass, cioè a persone che sono allo stesso livello di potere e finanziario di quelli da battere, non certo alle sole masse, quindi avrei qualche remora a pensare che ha vinto il popolo, come invece tendono a voler far credere i media.
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