martedì 24 dicembre 2024

La Cina ammette di avere enormi debiti ombra, un grattacapo per l’UE e il Regno Unito e per i loro rating di credito

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Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.

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di Bob Lyddon

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/la-cina-ammette-di-avere-enormi-debiti)

Il pacchetto di stimolo per l'economia cinese, preannunciato dalla Banca Popolare Cinese a fine settembre, ha deluso per dimensioni e dettagli, ma ha ottenuto qualcosa per cui i governi dell'UE e del Regno Unito non ringrazieranno: ha attirato l'attenzione sulla portata del debito pubblico “ombra” della Cina e sulla loro reale intenzione di ridurlo. L'UE e il Regno Unito hanno in programma di aumentare il debito ombra per pagare la “transizione verde” e sperano che le agenzie di rating non notino l'escalation dell'onere del servizio del debito, per quanto ben avvolto in schemi finanziari innovativi.


La nuova misura e quanto già annunciato

Il nostro articolo precedente quantificava il pacchetto di stimolo a circa l'1% del PIL cinese.

Gli investitori attendevano il Congresso nazionale del popolo nella settimana del 4 novembre  per ulteriori spiegazioni, o per l'ampliamento di queste proposte, o per nuove proposte, o per tutte e tre le cose. Alla fine non c'è stato nulla di nuovo, tranne una misura da 10.000 miliardi di yuan ($1.400 miliardi) per fare ciò che China File ha descritto come “finanziamento dei governi locali in modo che ripuliscano gli arretrati tra pagamenti ai dipendenti pubblici e alle aziende locali”.

Reuters ha spiegato il contesto: “Gli enti locali, di fronte a un debito elevato e a entrate in calo, hanno tagliato gli stipendi dei dipendenti pubblici e accumulato debiti con le aziende del settore privato”.


Nuova misura per saldare i debiti con le aziende del settore privato

La misura da 10.000 miliardi di yuan, pari al 7,9% del PIL, aumenta la capacità di indebitamento degli enti locali di 6.000 miliardi di yuan per il 2025-2027 e indirizza i restanti 4.000 miliardi di yuan in prestiti già approvati per il 2024-2028.

Tutti i 10.000 miliardi di yuan saranno utilizzati per pagare i debiti nei cosiddetti Local Government Financing Vehicles, o LGFV. Questi debiti sono oneri non pagati e dovuti dai governi locali al settore privato e sono stati raccolti in questi LGFV, la cui identità legale è confusa, nonostante abbiano un nome ufficiale che conferisce loro un'apparenza di sostanza. Non è passato denaro contante per gli oneri da registrare sotto forma di un LGFV: il denaro contante passerà solo quando gli oneri saranno pagati, il che avverrà entro la fine del 2028.

Un LGFV non è altro che un'estensione del libro mastro dei conti da pagare dell'ente governativo locale, ma non è supportato da processi sufficientemente solidi da far sì che l'FMI e le autorità cinesi concordino sul saldo: la quantificazione accurata è uno dei problemi del debito ombra.


Analisi dell'FMI sul debito pubblico cinese

La misura da 10.000 miliardi di yuan comporterà un aumento del debito esplicito degli enti locali, e per estensione quello del debito pubblico cinese, e una diminuzione uguale e opposta nei vari strati degli LGFV.

L'FMI ha di recente pubblicato questo grafico in cui sono rappresentati i diversi livelli di indebitamento del settore pubblico cinese:

Il debito del governo centrale è modesto rispetto agli standard occidentali. L'indebitamento diretto da parte di enti governativi locali, controllati e mantenuti bassi nel Regno Unito, è grande quanto il debito del governo centrale. Il debito LGFV si aggiunge a questi numeri e poi esiste un nebuloso strato aggiuntivo di circa il 10% del PIL attuale (vale a dire circa $1.800 miliardi ora, in espansione entro il 2030 a circa $4.000 miliardi). Il risultato è un rapporto debito/PIL attuale di circa il 125%, che secondo le proiezioni dell'FMI salirà al 150% nel 2029.


Debito degli enti locali prima e dopo l'intervento

Il debito esplicito dei governi locali prima dell'intervento era di circa 30.000 miliardi di yuan, ovvero $4.200 miliardi. Il debito LGFV è stimato dall'FMI a 60.000 miliardi di yuan ($8.400 miliardi), ovvero il 47% del PIL cinese da $17.795 miliardi.

Si tratta del 400% della cifra per il debito LGFV che le autorità di Pechino hanno segnalato. Il ministro delle Finanze, Lan Foan, ha quantificato il debito LGFV in 14.300 miliardi di yuan ($2.000 miliardi) e vuole ridurlo a 2.300 miliardi di yuan ($321 miliardi) entro il 2028.

Tuttavia, se i dati dell'FMI sono corretti, la misura annunciata ridurrà il debito dagli attuali 60.000 miliardi di yuan a 50.000 miliardi di yuan entro il 2028, ovvero a $7.000 miliardi, o al 39% del PIL odierno.


Il riconoscimento dell’esistenza del debito ombra è un duro colpo per l’UE e il Regno Unito

È confortante che un Paese importante ammetta l'esistenza di un debito pubblico ombra. Questo non piacerà all'UE o al Regno Unito, però. Né piacerà l'estrema differenza tra le cifre fornite a riguardo dall'FMI e dalle autorità cinesi.

Anche gli stati membri dell’UE hanno un debito ombra a livello di entità sovranazionali e a livello di entità del settore pubblico e di regimi fuori bilancio degli stati membri.

Alla fine del 2021 Eurostat ha registrato il debito nazionale aggregato dell'UE (il “debito lordo delle amministrazioni pubbliche” di tutti gli stati membri) a €13.000 miliardi, pari al 90% del PIL dell'UE. La cifra effettiva del debito pubblico dell'UE, incluso il debito ombra, era più vicina ai €19.000 miliardi, ovvero il 134% del PIL dell'UE. Includendo anche le passività potenziali del settore pubblico, la passività totale sale a quasi €23.200 miliardi, ovvero il 160% del PIL.

I debiti mancanti includono quelli dell'UE stessa, come il Fondo di recupero per il Coronavirus da €750 miliardi e debiti in programmi sostenuti dal settore pubblico come InvestEU. Le passività potenziali includono garanzie dietro entità sovranazionali come la Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo per la stabilità finanziaria.

Le cifre pubblicate dal Regno Unito sono più complete e le sue passività nei confronti delle entità sovranazionali dell'UE è diventata limitata. Non ha, a differenza dell'UE, una serie di entità del settore pubblico con i propri poteri di prestito il cui servizio del debito deve essere attinto allo stesso pozzo. Ciò che ha è uno schema fuori bilancio chiamato Private Finance Initiative o PFI, risalente agli anni del New Labour nel periodo 1997-2010, in base al quale una spesa in conto capitale di £50 miliardi ha prodotto un debito ombra da £278 miliardi e sarà estinto entro il 2053.


L'unica via è verso l'alto (per il debito) e verso il basso (per i rating creditizi)

L'esistenza di questi debiti ombra dovrebbe costare almeno due declassamenti di rating per tutta la Cina, gli stati membri dell'UE, tutte le entità sovranazionali dell'UE e il Regno Unito. Ma le agenzie di rating sembrano essere beatamente ignare dell'esistenza di questi debiti extra e del loro impatto sui rapporti debito/PIL.

Questa situazione non può certamente continuare, poiché la “decarbonizzazione” e la “transizione verde” stanno facendo ampio uso di schemi fuori bilancio: InvestEU all'interno dell'UE, il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile al di fuori dell'UE e gli “investimenti in infrastrutture critiche” di Rachel Reeves per i quali intende sfruttare (ovvero saccheggiare) i sistemi pensionistici del Regno Unito.


Riepilogo

La Cina ha ammesso l'esistenza di debiti ombra considerevoli, poi ha permesso che circolassero quantificazioni delle loro dimensioni che differivano tra loro di un fattore del 400%.

Ciò richiama l'attenzione su un problema fondamentale dei debiti ombra: quantificarne l'entità e l'impatto.

Dare così tanta visibilità alla questione non fa alcun favore all'UE e al Regno Unito, poiché i debiti ombra alimentano le statistiche economiche illusorie dell'Europa: i rapporti debito/PIL sono molto peggiori di quanto appaiano, perché i debiti ombra vengono trascurati.

Questa disconnessione sostiene rating di credito pubblico gonfiati per l'Europa, cosa che richiede un declassamento generalizzato di due livelli come primo passo nel processo di ancoraggio all'onere del debito complessivo e alla capacità di ripagamento per far fronte a tale onere.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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