Nella Parte 7 abbiamo esplorato come la proprietà e il denaro interagiscono con la mente e come ciascuno sia un modello reciprocamente influente sull'altro secondo la Material Engagement Theory. Per questo motivo la corruzione del denaro e le violazioni della proprietà in generale sono considerate catalizzatori di psicosi di massa. Abbiamo anche esaminato perché ci sono buone ragioni per essere fiduciosi nonostante il fiasco della moneta fiat e la conseguente psicosi di massa in cui ci troviamo invischiati oggi. Fortunatamente i sistemi socioeconomici basati sulla libertà tendono a superare quelli basati sulla moneta fiat. Oggi daremo un'occhiata al totalitarismo, la più grande e catastrofica psicosi di massa di tutte, e alla sua relazione con la natura “ovunque e da nessuna parte” delle dinamiche di mercato: manifestazioni della mente collettiva dell'umanità. I mercati sono “menti di menti” e, come vedremo, i sovranisti sono coloro che scelgono di liberare le proprie menti e di prendersi la piena proprietà di sé stessi migrando verso una moneta a prova di coercizione.
Il mercato: un processo universale
«Nella mia filosofia non c'è differenza tra il fisico e lo spirituale, sono categorie assolutamente obsolete. È tutto un processo, non è roba da una parte e forma dall'altra [...] è schema, la vita è schema, è una danza di energia.»
~ Alan Watts
Tutti i fenomeni nell'universo esistono in flusso, in uno “stato senza stato” di continuo cambiamento, una danza infinita di energia. A volte certi eventi possono sembrare statici, ad esempio un paesaggio montuoso, ma visti attraverso “l'Occhio di Dio” del tempo geologico, persino le montagne sono solo onde di energia che scorrono attraverso le caratteristiche terrestri. Come le onde sull'oceano, le montagne sono impegnate in uno scambio costante di energia con l'ambiente circostante, sebbene su una scala temporale molto più lunga. All'interno della sfera dell'azione umana, questo processo universale di scambio incessante è istanziato nel mercato. Gli esseri umani non solo commerciano beni e servizi, e le idee su cui si basano, ma imitano anche le azioni degli altri in ondate di scambi identici, modelli di azione imitativi direttamente responsabili dello sviluppo e della propagazione di rituali, cultura e istituzioni sociali. Infatti questa capacità umana di replicazione e scambio culturale è una delle nostre caratteristiche distintive.
«L'essere umano differisce dagli altri animali per la sua straordinaria attitudine a imitare.»
~ Aristotele
La mimesi, radice etimologica di mimica, consente agli esseri umani di accumulare apprendimenti procedurali di generazione in generazione, arricchendo costantemente il tesoro della conoscenza e consentendoci di civilizzarci. Il problema con questa capacità umana unica di scambio e imitazione è che quando si avvia la coercizione, o la violenza, può risuonare virtualmente senza fine. Qui sta il problema con il mondo fiat: sotto una minaccia (più o meno) velata di forza, implica lo stimolo all'azione umana “perché un'autorità lo ha detto”. Quando l'azione è indotta in questo modo, la natura fondamentalmente libera dell'individualità viene violata e coloro che sono mossi da un decreto escogitano modi per resistere, indebolire, o ottenere una punizione contro le loro autorità. Ne consegue uno scambio che causa faide e ondate di vendetta reciproca.
«Nell'Unione Sovietica ogni lavoratore è un dipendente pubblico, e hanno un detto per questo: fintanto che i capi fanno finta di pagarci, faremo finta di lavorare.»
~ Tom Clancy
La dichiarazione tramite decreto è l'essenza dello statalismo. Come trattato in precedenza in questa serie, lo statalismo è una psicosi di massa basata sulla redditività della violazione della proprietà. Questa modalità psicotica di organizzazione umana, una versione annacquata della schiavitù vera e propria, dipende da un'ignoranza e passività generali tra le persone. Poiché la violazione della proprietà è l'impresa principale dello statalismo, essa va contro i canali di libero scambio volontariamente stabiliti. Tutte le dichiarazioni per decreto danno luogo a una reciproca rottura dell'integrità cognitiva, sia a livello individuale che collettivo, o tra menti e mercati. Tutti i tentativi di ridurre l'infinito dinamismo dei mercati a una formula statica e statalista sono inevitabilmente distruttivi per il valore. Come scrive Robert Pirsig riguardo la realtà dei mercati liberi:
Un libero mercato è un'istituzione dinamica. Ciò che le persone comprano e ciò che le persone vendono, in altre parole ciò che le persone VALUTANO, non può mai essere contenuto da alcuna formula intellettuale. Ciò che fa funzionare il mercato è la qualità dinamica. Il mercato è in continuo cambiamento e la direzione di tale cambiamento non può mai essere predeterminata.
Quando l'intervento per decreto viene imposto ai mercati e agli attori di mercato, i processi di scoperta dinamica necessari per una sana cognizione (distribuita) vengono disturbati e la forza mentale, sia delle menti umane che dei mercati, viene danneggiata. Come vedremo, il decreto provoca uno scisma cognitivo nelle menti degli individui e degli insiemi. Quando un'affermazione di un'autorità autoproclamata viene avanzata come un'annullamento della verità liberamente scoperta, la putrefazione dell'inganno infetta i tessuti intersoggettivi delle interrelazioni umane. L'essenza del mondo fiat è una fallacia ingiusta e assurda: la mia autorità ha una pretesa di proprietà su di te superiore alla tua stessa auto-proprietà. La moneta fiat è una contraddizione della natura umana e la sua promulgazione è una patologia socioeconomica. Ecco perché lo stato ha sempre avuto disperatamente bisogno del supporto degli intellettuali come “plasmatori di opinioni” della società, per giustificare il suo rastrellamento e fungere da “benda psicologica” per coprire il suo inganno.
A lungo termine, però, le attività parassitarie dello statalismo hanno ripetutamente dimostrato di essere controproducenti. Da qui i ricorrenti cicli di “boom/bust” di civiltà nella storia. Come qualsiasi bitcoiner può sicuramente dedurre: “Se si rompe il denaro, si rompe il mondo”. Quando i diritti di proprietà vengono sufficientemente violati, lo stato parassita uccide il suo ospite produttivo del libero mercato, uccidendo così sé stesso nel processo. Uno studio rapido della storia dimostra che ogni stato che sia mai esistito alla fine sega il ramo su cui poggia: il libero mercato che genera ricchezza. Mises così definisce il mercato in Human Action:
Il mercato non è un luogo, una cosa o un'entità collettiva. Il mercato è un processo, attivato dall'interazione delle azioni dei vari individui che cooperano con la divisione del lavoro. Le forze che determinano lo stato del mercato, in continuo cambiamento, sono i giudizi di valore di questi individui e le loro azioni dirette da questi giudizi di valore. Lo stato del mercato in ogni istante è la struttura dei prezzi, vale a dire la totalità dei rapporti di cambio stabiliti dall'interazione di coloro che sono desiderosi di acquistare e coloro che sono desiderosi di vendere.
Il mercato esiste “ovunque e da nessuna parte”. Anche quando gli stati intervengono nei processi di libero mercato, non possono eliminarli, ma possono solo causare distorsioni temporanee (anche se distruttive). Spesso passate inosservate nei periodi buoni, queste distorsioni alla fine culminano in una catastrofe, poiché è impossibile evitare le esternalità create dal modello aziendale dello statalismo. Le specializzazioni dello statalismo (coercizione, costrizione e violenza) sono fenomeni violenti che segnano la psiche delle sue numerose vittime. Il seme della violenza iniziale alla fine germoglia e si diffonde tramite mimesi, venendo normalizzato e si radica nel tessuto socioculturale dello stato. Per proteggersi da qualsiasi potenziale reazione, gli statalisti si sforzano di monopolizzare le infrastrutture critiche e di fare propaganda per ottenere l'approvazione delle loro vittime inconsapevoli. Come scrive Frank Chodorov in The Rise and Fall of Society:
In mezzo al flusso di espansione o contrazione, lo stato si assicura sempre di conquistare e mantenere alcuni “posti di comando” cruciali dell'economia e della società. Tra questi posti di comando vi sono il monopolio della violenza, il monopolio del potere giudiziario supremo, i canali di comunicazione e trasporto (ufficio postale, strade, fiumi, rotte aeree), l'acqua irrigua nei dispotismi orientali e l'istruzione, per plasmare le opinioni dei suoi futuri cittadini. Nell'economia moderna, il denaro è il posto di comando critico.
Da questi “posti di comando” vengono emessi decreti e false divisioni chiamate “confini nazionali” vengono tracciati sulla faccia della Terra. Ogni decreto è un'espressione di paura: un tentativo di dettare i modelli di azione di un altro in base all'interesse personale di chi li emette. Poiché gli stati possono crescere solo espandendo l'impresa della coercizione, la psicosi di massa si intensifica a ogni ondata di violenza energizzata dai decreti. Mentre la coercizione e la violenza aumentano, lo fanno anche la paura e il protezionismo, portando a un crollo temporaneo nel processo di mercato, cosa che strangola la creazione di ricchezza e amplifica la scarsità economica, portando alla totale distruzione della vita, della libertà e della proprietà come dimostrato dai 169 milioni di persone assassinate durante le ondate di democidio nel XX secolo. La paura porta alla spartizione del mondo in entità distinte e questi confini statali diventano linee di battaglia. I muri costruiti per “proteggere” i cittadini alla fine diventano prigioni economiche. Il risultato finale per ogni stato nella storia è la sofferenza di massa, il crollo, o la sconfitta in guerra. Lo statalismo è sempre stata un'impresa autodistruttiva, perché si basa sulla falsità dei decreti. Questa prospettiva economica e psicologica sullo statalismo ci prepara a comprendere la follia che viene amplificata in tutto il mondo oggi. Sfortunatamente siamo ancora lontani dai giorni più bui dell'attuale psicosi di massa. La storia offre molti esempi, ma questo schema è più evidente durante le atrocità stataliste del XX secolo eseguite sotto la bandiera del totalitarismo, la forma più catastrofica di psicosi di massa finora conosciuta.
Come un aneurisma cerebrale di massa, il totalitarismo è l'inevitabile fine dello statalismo. La ragione è semplice: l'atto iniziale di coercizione, non importa dove abbia origine, deve propagarsi mimeticamente e amplificarsi nel processo di mercato. Questa patologia persiste finché la violenza rimane redditizia per i suoi autori. In questo modo la frattura originale tra “perpetratore” e “vittima” crea una divisione nella mente collettiva dell’umanità. Nel linguaggio economico i perpetratori sono coloro che traggono beneficio dai proventi rubati tramite la tassazione (cosa che include anche l’inflazione), mentre le vittime sono coloro che vengono depredati tramite la tassazione. Questa asimmetria è una profonda ferita psicologica nell’intera umanità: una ferita che inevitabilmente si incancrena nella psicosi di massa del totalitarismo.La psicosi di massa del totalitarismo
«Per le stesse ragioni per cui l'Unione Sovietica in declino ha tentato invano di sopprimere l'accesso ai personal computer e alle fotocopiatrice, i governi occidentali cercheranno di sopprimere l'economia digitale attraverso mezzi totalitari.»
~ The Sovereign Individual
La tassazione divide sempre le persone in due distinte coorti: i governati (i contribuenti) e i governanti (i percettori delle tasse). Questa divisione nella società provoca una regressione psicologica in entrambi i gruppi: i contribuenti diventano infantili e i percettori delle tasse diventano megalomani. Ne consegue uno scambio mimetico, che causa cicli di feedback auto-rinforzanti su entrambi i lati dello scisma cognitivo di massa, o perlomeno fino a quando non viene raggiunto un “meccanismo di vittimizzazione” girardiano e nascono nuove istituzioni sociali. Col tentativo psicotico di confutare la verità dell'auto-proprietà individuale, lo statalismo non fa altro che trasformare “menti sane in menti malate”. Gli sforzi coercitivi per correggere questo danno autoindotto non fanno che peggiorare le cose: in genere ciò comporta la stampa di denaro nel tentativo di “nascondere” i disastri socioeconomici che derivano dalla coercizione. L'inflazione non fa che peggiorare questa malattia di menti e mercati. Questo risultato non dovrebbe sorprendere se considerato attraverso la lente del MET: come abbiamo mostrato nella Parte 7, il denaro debole ammorbidisce la mente disintegrando le relazioni tra agenti e arene, allentando la loro presa sulla realtà socioeconomica. In questo modo l'inflazione, la forma di tassazione più insidiosa e invisibile, contribuisce alla dissoluzione sociale. Paul A. Cantor descrive questo fenomeno distruttivo in Hyperinflation and Hyperreality:
Il denaro è una delle principali misure di valore in qualsiasi società, forse la principale; il principale deposito di valore. In quanto tale il denaro è una fonte centrale di stabilità, continuità e coerenza in qualsiasi comunità. Manomettere l'offerta di moneta di base significa manomettere il senso di valore di una comunità. Rendendo il denaro privo di valore, l'inflazione minaccia di minare e dissolvere ogni senso di valore in una società.
Più in generale della corruzione del denaro, ripetute violazioni della proprietà possono essere sufficienti a rendere le persone psicotiche. Come dice Michael Saylor: “Se si vuole far impazzire le persone, è sufficiente continuare a cambiare le regole”. Vita, libertà e proprietà sono le regole più basilari della civiltà, ciascuna deriva dal principio di libertà. La proprietà è il frutto della propria libertà passata: un'estensione dell'autoproprietà individuale infusa nel mondo. In un netto movimento contro la realtà, gli stati infrangono la legge naturale predando la proprietà tramite la tassazione.
«Il passato è stato cancellato, la cancellazione dimenticata e la menzogna è diventata la verità.»
~ George Orwell, 1984
Imponendo la falsità della non-autoproprietà, gli statalisti ingannano gli individui facendoli finire in uno stato di stordimento, rassegnazione e passività, rendendoli “maturi per il raccolto” di continue manipolazioni psicologiche e tassazioni. Questa generale rassegnazione al dominio dello stato è riecheggiata nell'idioma “in questo mondo nulla può essere certo, tranne la morte e le tasse”. Come strategia aziendale basata sulla coercizione, lo statalismo si sforza di aumentare le entrate fiscali fino a quando non ci sarà una sottomissione totale al potere dello stato. Nella sua forma finale lo statalismo diventa di fatto l'istituzione sociale super-dominante, lasciando il posto alla psicosi di massa più pericolosa di tutte: il totalitarismo.
«Totalitarismo: il fenomeno moderno del potere statale centralizzato totale unito all'obliterazione dei diritti umani individuali. Nello Stato totalizzato, ci sono coloro che sono al potere e ci sono le masse oggettificate, le vittime.»
~ Arthur Versluis
Il totalitarismo si realizza manipolando le menti con campagne di propaganda mirate, che sono (perversamente) finanziate da diffuse violazioni della proprietà, minando ulteriormente la stabilità psicologica di massa. Questa “manovra a tenaglia” psicologica è la tattica statalista collaudata per perpetrare il menticidio sulle masse. Il totalitarismo è un modello statico di mimesi che usurpa la natura “ovunque e da nessuna parte” del libero mercato: un inganno tiranneggiante che tenta di annullare la funzionalità di scoperta della verità della libertà stessa. Come scrive Joost Meerloo, il “menticidio”, “l'uccisione della mente”, è la sequenza incrementale di atti per l'istituzione del controllo totalitario. Attaccare la proprietà è essenziale per il “menticidio” e la distruzione dei “diritti umani”, perché come scrisse Ayn Rand:
Il diritto alla vita è la fonte di tutti i diritti e il diritto alla proprietà è la loro sola applicazione. Senza i diritti di proprietà, non sono possibili tutti gli altri diritti. Dal momento che l'essere umano può contare solo sui propri sforzi per sopravvivere, colui che non ha il diritto di produrre le proprie necessità non ha il diritto alla vita. Colui che produce ma qualcun altro ne gode, è uno schiavo.Come esplorato in precedenza in questa serie, il denaro è un'estensione psicotecnologica della mente e la sua “uccisione” attraverso la contraffazione legalizzata delle banche centrali provoca un decadimento commisurato nelle menti di chi lo usa, come abbiamo visto negli eventi che hanno portato ai processi alle streghe di Salem (una psicosi di massa su piccola scala). La moneta fiat semplifica il “menticidio”, consentendogli di trasformarsi in un meccanismo di perversione psicologica sistemica che rende il controllo totalitario non solo possibile, ma spesso persino richiesto dalle masse assassinate mentalmente. La moneta fiat è autoinganno e, in ultima analisi, autodistruzione eseguita sulla psiche dell'umanità.
Per comprendere cosa causa una psicosi di massa, dobbiamo prima comprendere la follia a livello individuale. Un fattore significativo che contribuisce alla psicosi individuale è la dipendenza da droghe o alcol. Un individuo stabile può essere portato alla psicosi attraverso l'abuso di sostanze. Dietro questo declino psicologico c'è il “restringimento reciproco” esplorato nella mia serie con John Vervaeke. Ad esempio, un alcolizzato beve per sfuggire ai problemi della vita, un'attività che lo porta a trascurare ulteriormente i problemi alla base del suo dolore. Questo, ovviamente, non fa che esacerbare i suoi problemi e lo spinge a bere ancora di più. Questo circolo vizioso continua fino a quando non viene raggiunto un punto di rottura: o l'alcolizzato si “risveglia” dal suo comportamento psicotico, o continua a bere fino al punto di ammalarsi o morire.
Le banche centrali inducono una situazione simile agli attori di mercato. Inizialmente un aumento dell'offerta di moneta è stimolante per salari, consumi e investimenti. Tuttavia i segnali di prezzo fasulli propagati dal denaro inflazionato portano inevitabilmente a errori imprenditoriali, prestiti eccessivi e cattiva allocazione del capitale. Come ciechi che navigano nel mondo con un bastone sempre più morbido, gli attori di mercato sono sempre più fuorviati dai segnali di prezzo fasulli del denaro debole. C'è poi un “crollo” derivante dal ritorno alla realtà, simile ai postumi di una sbornia dopo una notte di bagordi. Come le successive bevute, ogni ciclo di inflazione dell'offerta di valuta è soggetto alla Legge dei rendimenti decrescenti, spingendo l'alcolista a bere sempre di più alla ricerca di “quell'euforia originale”. Questo circolo vizioso attraverso l'inflazione della valuta fiat è una forma di dipendenza che in genere termina con il crollo totale del sistema monetario: un cataclisma economico noto come iperinflazione. Osservata nell'ascesa di Hitler dalle ceneri della Repubblica di Weimar, la disperazione indotta dal denaro fallito spinge le persone a implorare per una leadership forte, anche a rischio di totalitarismo. La libertà viene invertita, tutte le forme di legge fiat innescano cicli di feedback negativi che inevitabilmente portano a malattie socioeconomiche (distorsioni dei prezzi) o alla morte (iperinflazione).
Anche i modelli psicologici di dipendenza sono sfruttati dallo stato per ottenere il sostegno popolare dei suoi elettori. Una forma particolarmente perversa di “menticidio” è lo stesso metodo che un rapitore usa per indurre la sindrome di Stoccolma nelle vittime di rapimento. Abusandone ripetutamente fino al punto di rottura, quindi consolandole nel loro stato decaduto, i rapitori orchestrano un ritmo di abusi che seduce le menti dei loro obiettivi fino alla sottomissione volontaria. Usata metodicamente, questa tattica può persino ispirare estrema lealtà nella vittima. Lo statalismo implica la sistematizzazione del “menticidio” per infliggerlo alle masse, punteggiato da periodi di relativa pace, energizzando così il sostegno di una cittadinanza oppressa e confusa. In quale altro modo lo stato, una costruzione sociale che si è sempre sostenuta violando gli stessi diritti di proprietà che è incaricato di preservare, potrebbe continuare a conquistare le menti e i cuori delle persone? Per gran parte della storia l'umanità ha avuto un rapporto di abuso con lo stato. Se un numero sufficiente di esseri umani si risvegliasse di fronte a questa cruda realtà, lo stato si dissolverebbe immediatamente, poiché è una struttura ideologica che dipende dalla fede delle persone in essa per sopravvivere.
Lo stato, un sistema organizzato di sabotaggio psicologico e perversione giudiziaria, è un sistema per imprimere la forza di volontà dei governanti sui governati. È importante capire che “governanti” e “governati” non sono due coorti statiche, ma piuttosto due orbite dinamiche in cui gli individui ruotano dentro e fuori in base al loro reddito netto o alla perdita derivante dalle tasse in un dato lasso di tempo. Ad esempio, un appaltatore governativo potrebbe essere un “governante” nell'anno in cui ottiene un grosso contratto finanziato dai contribuenti ed essere “governato” nell'anno in cui paga una grossa somma al fisco. Questa linea sfocata tra governanti e governati complica ulteriormente l'infezione del nostro tessuto socioeconomico con la coercizione (come esplorato nella mia serie con Jimmy Song). Gli individui governati avvertono lo sfruttamento, anche se cognitivamente potrebbero non capirlo, né sanno come indirizzare la loro rabbia verso la risoluzione a causa di questa ambiguità. Frustrati e disperati, gli individui governati si rivolgono alle narrazioni prefabbricate offerte dagli organi di informazione influenzati dallo stato (alias i “media generalisti”) per orientarsi nel mondo. Queste “notizie” sono curate per soddisfare gli interessi dei governanti “fabbricando il consenso” dei governati.
Oltre al denaro, le tecnologie digitali controllate centralmente come i social media sono tra i mezzi più efficaci di “fabbricazione del consenso”. Film, televisione e Internet — completi di campagne e algoritmi progettati per censurare il flusso di dissenso — costituiscono un complesso tecnologico che lo stato sfrutta per plasmare le percezioni pubbliche. Queste piattaforme centralizzate consentono a chi detiene il potere di aggredire facilmente e subliminalmente le menti delle masse. Inoltre la dipendenza dai social media fa sì che i soggetti inconsapevoli dello stato si espongano volontariamente al suo complesso di bugie.«Nessun riposo. Nessuna meditazione. Nessuna riflessione. Nessuna conversazione. I sensi sono continuamente sovraccarichi di stimoli. L'uomo non impara più a mettere in discussione il suo mondo; lo schermo gli offre risposte già pronte.»
~ Joost Meerloo
Isolamento e follia
L'isolamento sociale esacerba ulteriormente la vulnerabilità umana alla psicosi di massa. Come ha detto Jordan Peterson, ognuno di noi “esternalizza la propria sanità mentale” a quei pochi fidati di cui ci circondiamo più spesso. O, come ha detto Tim Ferriss: “Ognuno di noi diventa la media delle cinque persone con cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo”. Secondo il MET, il vecchio adagio secondo cui siamo tutti “un prodotto del nostro ambiente” risuona più vero che mai. Quando questo “controllo di sanità mentale sociale” viene rimosso, gli individui isolati scivolano ancora di più fuori dal contatto con la realtà e diventano ancora più suscettibili alle illusioni impiantate dai media generalisti tramite le loro narrazioni prefabbricate che girano ininterrottamente ventiquattro ore al giorno, sette giorni alla settimana. Sebbene a volte solo poche persone siano in grado di vedere attraverso gli assalti mentali dello stato, la loro fermezza può essere sufficiente a sostenere le psiche più fragili dei loro coetanei quando sono impegnati in regolari contatti sociali. Pertanto l'aver imposto il “distanziamento sociale” ha permesso a quegli individui liberi pensatori di vedere attraverso la cortina fumogena ideologica dello statalismo. Come i cani pavloviani, anche gli esseri umani sono facilmente condizionati in nuovi schemi di azione quando sono costretti all'isolamento:
L'isolamento e la paziente ripetizione di stimoli sono necessari per domare gli animali selvatici [...] i totalitari hanno seguito questa regola. Sanno che possono condizionare le loro vittime politiche più rapidamente se vengono tenute in isolamento.
Ondate ritmiche e persistenti di propaganda e violazioni della proprietà spingono le popolazioni sempre più nella psicosi. Un assalto senza fine di “menticidi” sponsorizzati dallo stato ammorbidisce lentamente l'integrità psicologica dei cittadini e crea l'opportunità per gli statalisti di fare il passo decisivo verso il controllo totale. Con il caos che turbina intorno e dentro di loro, i cittadini desiderano sempre più stabilità con ogni mezzo necessario, che il totalitario offre loro gentilmente... a un prezzo. Sabotati psicologicamente nella negazione della loro inalienabile proprietà individuale di sé, ai cittadini viene promesso che l'obbedienza e la sottomissione allo stato totale sono l'unico modo per ripristinare la stabilità nelle loro vite.
I sistemi totalitari del XX secolo rappresentano una sorta di psicosi collettiva, la ragione e la comune decenza umana non sono più possibili in un tale sistema. C'è solo un'atmosfera pervasiva di terrore e una proiezione del nemico immaginato come “in mezzo a noi”. Così la società si rivolta contro sé stessa, sollecitata dalle autorità al potere.
Fortunatamente questo autodivoramento della società non è sostenibile. Queste illusioni stataliste vengono inevitabilmente vaporizzate dalla luce inestinguibile della verità. Il totalitarismo è una patologia della gerarchia umana; la sua integrità si basa sulla redditività della violenza, sulla violazione della proprietà e sulla docilità delle masse ingannate. I totalitari possono agire come se la loro conoscenza prevalesse sulla realtà, ma quest'ultima non può essere soppressa tanto facilmente e la malevolenza ha conseguenze imponenti. Come scrisse John Milton in Paradise Lost: “Il male è la forza che crede che la sua conoscenza sia completa”. L'illusione della conoscenza totale è un autoinganno e, in ultima analisi, autodistruzione di tutti gli impulsi totalitari, tra cui orgoglio, arroganza e statalismo. La libertà è il punto di riferimento per la verità e il sostituto di tutte le falsità. E in questo mondo solo i mercati liberi possono facilitare la scoperta della verità.
«Il singolo passo di una persona coraggiosa è quello di non prendere parte alla bugia. Una singola parola di verità è in grado di stravolgere il mondo.»
~ Aleksandr Solzhenitsyn
Il dinamismo distrugge il totalitarismo
«La tecnologia informatica rende possibile un'estensione dei mercati alterando il modo in cui i diritti di proprietà privata vengono creati e protetti.»
~ The Sovereign Individual
Dal punto di vista morale il totalitarismo è ripugnante, ma anche da quello pragmatico. La conoscenza fluisce in modi che rendono insostenibile il governo totalitario. La produttività dei dati è più elevata nel libero mercato decentralizzato, il che lo rende sia adattabile che antifragile all'imprevisto. Il totalitarismo è l'opposto: è indebolito dal tempo. Come scrisse Hayek nel suo saggio, The Use of Knowledge in Society, la conoscenza di circostanze particolari è in continuo flusso ed emerge in bacini localizzati in tutto lo spaziotempo. In parole povere, Hayek dimostrò che la conoscenza non può essere controllata centralmente:
Se possiamo concordare sul fatto che il problema economico della società è principalmente quello di un rapido adattamento ai cambiamenti nelle circostanze particolari di tempo e luogo, ne consegue che le decisioni finali debbano essere lasciate alle persone che hanno familiarità con queste circostanze, che conoscono direttamente i cambiamenti rilevanti e le risorse immediatamente disponibili per affrontarli. Non possiamo aspettarci che questi problemi vengano risolti comunicando tutta questa conoscenza a un consiglio centrale che, dopo averla integrata, emette i suoi ordini. Dobbiamo risolverli con una qualche forma di decentralizzazione.
Inevitabilmente la conoscenza deve essere scoperta su scala locale prima della sua diffusione. Dopo ogni nuova scoperta, l'utilità della nuova conoscenza diminuisce rapidamente poiché perde rilevanza rispetto alle circostanze in continua evoluzione che circondano la sua emersione. Gli esseri umani che agiscono in base a questa conoscenza, ognuno nel proprio interesse personale, minano le gerarchie di comando e controllo dei totalitari, che soffrono della cecità insita nelle strutture di flusso della conoscenza inferiori ne mondo della burocrazia. Coloro che hanno accesso a nuove conoscenze le sfrutteranno sempre a proprio vantaggio, il che amplia la divergenza tra “il piano” e la realtà. Questa frattura tra “la mappa e il territorio” si allarga ulteriormente fino a quando ogni azione individuale viene considerata tradimento e la gerarchia totalitaria inizia a crollare sotto la sua stessa inefficienza. “Fingono di pagarci e noi fingiamo di lavorare”: questo slogan sarcastico della Russia sovietica cattura lo spirito di questo inevitabile disfacimento del totalitarismo. O come diceva Solzhenistyn:
Lo sappiamo che mentono, lo sanno che stanno mentendo, lo sanno che noi sappiamo che stanno mentendo, lo sappiamo che loro sanno che noi sappiamo che stanno mentendo, ciononostante continuamo a mentire.La coercizione catalizza sempre esternalità negative. Le economie con diritti di proprietà integri consentono una maggiore spontaneità e adattabilità tra gli attori di mercato, portando così alla creazione di una maggiore ricchezza aggregata. Con diritti di proprietà più forti in bacini di ricchezza più vasti, i sistemi socioeconomici veramente capitalistici (o ciò che chiamo sovranistici) sono ottimizzati per le verità indiscutibili dell'autoproprietà e dell'auto-responsabilità. In altre parole, i sistemi sovranistici massimizzano le capacità degli individui di sopportare i rischi e raccogliere i frutti delle proprie azioni, mediando i loro scambi e risparmi tramite la proprietà inviolabile di Bitcoin. Sebbene la proprietà sia spesso concepita come il “diritto” di godere dei benefici di un bene, è altrettanto importante la “responsabilità” di gestione che questo frutto della libertà passata conferisce agli attori di mercato. I diritti di proprietà sono responsabilità di proprietà e questa costruzione sociale massimizza la “capacità degli individui di scegliere come rispondere” (massimizza la loro capacità di risposta) in qualsiasi situazione. Non sorprende che le società composte da individui più responsabili superino le società meno competenti.
La tassazione è una contraddizione tra diritti di proprietà e responsabilità. Pertanto livelli maggiori di tassazione portano a una minore ricchezza e auto-responsabilità individuale tra i cittadini. Quando i “frutti del lavoro” non possono essere preservati in modo affidabile nel tempo, la creazione di valore dal libero scambio è necessariamente ridotta. In questo modo lo stato funge da inibitore della creazione di valore, poiché ogni tassazione è (per assioma economico) un vincolo alla produttività. Ciò significa che la tassazione è una misura della percentuale rubata ai governati da parte dei governanti e che è equivalente alla progressione sociale dal sovranismo al totalitarismo. A livello individuale la pressione fiscale effettiva è lo spettro attraverso il quale si passa dall'essere un sovrano autosufficiente a uno schiavo.
Nella sua forma totalitaria lo stato impone una tassazione del 100% al suo popolo, raccogliendo l'intera eccedenza economica, rendendoli tutti schiavi in un sistema di governo totale. In questo modo lo spettro della tassazione quantifica sia il livello di schiavitù nei governati che la megalomania nei governanti. Prese insieme, queste misure quantificano l'acutezza della psicosi di massa che attanaglia una società. Schiavitù è quell'illusione secondo cui un individuo possa essere meno del 100% di proprietà di sé e, al contrario, la megalomania è l'illusione che una proprietà di sé possa essere superiore al 100% attraverso la schiavitù degli altri. La tassazione incentiva l'espansione della coercizione, limita l'accumulo di capitale, aumenta le preferenze temporali e viene utilizzata per finanziare campagne e guerre mentali, tutti precursori chiave dell'insorgenza della psicosi di massa. Non sorprende se le psiche si rompano in queste circostanze, poiché il totalitarismo sopprime persino gli impulsi creativi più basilari della vita. Questo omicidio di massa mentale può diventare letale per tutti i soggetti coinvolti, poiché genocidio e rivoluzione minacciano rispettivamente la vita dei governati e dei governanti.
Il costo finale del governo totalitario è la disincentivazione dell'imprenditorialità, cosa che porta a un crollo della ricchezza, a una corruzione dei segnali di prezzo e a catastrofi economiche fino a includere carenze, carestie di massa e omicidi di massa. Tutte le organizzazioni, come tutti gli organismi, sono orientate alla crescita: per gli stati ciò significa un impulso ad aumentare le entrate fiscali, con un obiettivo del 100%, che equivale alla totale schiavitù dei cittadini. In questo modo la crescita incontrollata dello statalismo si trasforma sempre in totalitarismo. Le atrocità del XX secolo nella Cina maoista, nella Russia sovietica e nella Germania nazista sono ciascuna una testimonianza totalitaria di questo inevitabile, malevolo e autodistruttivo finale di tutte le ideologie stataliste.
Purtroppo oggi gli stati-nazione in tutto il mondo si stanno muovendo lungo lo spettro della tassazione più vicino al totalitarismo. Le violazioni della proprietà sono dilaganti e in accelerazione, con un'inflazione senza precedenti della moneta fiat, lockdown, chiusure di attività commerciali, sospensioni degli sfratti e obblighi di mascherina (per citarne solo alcuni). Ancora più spaventoso è lo spettro dell'obbligo di vaccinazione, la violazione definitiva della proprietà più personale e dell'autonomia corporea di un individuo. Alcuni Paesi, come l'Australia e la Germania, hanno già oltrepassato il limite di questo crimine contro l'umanità. Tutti questi aspetti della “guerra all'auto-proprietà individuale” sono sintomi di una psicosi di massa in accelerazione. Scritto nel 1997, The Sovereign Individual ha persino previsto le particolari tattiche psicotiche che gli stati avrebbero impiegato man mano che le loro condizioni commerciali sarebbero peggiorate durante la nascente Era digitale (alias l'Era dell'informazione):
Coloro che hanno la capacità di guadagno e il capitale per affrontare le sfide competitive dell'Era dell'informazione saranno in grado di stabilirsi ovunque e fare affari ovunque. Con una scelta di domicilio, solo i più patriottici o stupidi continueranno a risiedere in Paesi ad alta tassazione.
Per questo motivo è prevedibile che uno o più stati-nazione intraprenderanno azioni segrete per sovvertire l'attrattiva della transitorietà. I viaggi potrebbero essere scoraggiati dalla guerra biologica, come lo scoppio di un'epidemia mortale. Ciò potrebbe non solo scoraggiare il desiderio di vagare, ma potrebbe anche dare alle giurisdizioni in tutto il mondo una scusa per sigillare i loro confini e limitare l'immigrazione.
La proverbiale scritta è su molti dei muri che si chiudono intorno a noi, basta aprire gli occhi. La lotta per la libertà nel XXI secolo sta rapidamente raggiungendo il culmine...
Combattere per la sovranità
«Quando un piccolo gruppo può ricorrere a mezzi efficaci per resistere a un assalto da parte di un gruppo numeroso, come accadeva nel Medioevo, la sovranità tende a frammentarsi.»
~ The Sovereign Individual
Come si può prevenire il totalitarismo? Questa è una domanda a cui è difficile rispondere in modo semplice. Proprio come l'assalto “menticida” è multilaterale, così deve esserlo anche il contrattacco. Fondamentale per ogni governo totalitario è la monopolizzazione forzata del denaro. Questo “vantaggio strategico” offre il miglior rapporto costi-benefici per gli aspiranti totalitari, poiché il denaro è lo strumento più importante nella vita quotidiana degli esseri umani, ovunque. La contraffazione del denaro (alias inflazione) è il percorso di minor resistenza per gli stati affinché possano violare la proprietà. Inoltre, manipolando le regole del denaro, i totalitari acquisiscono la capacità di distorcere le valutazioni degli attori di mercato, gli orientamenti degli obiettivi e le percezioni, il che si aggiunge al loro arsenale “menticida”. Per molti versi il denaro monopolizzato è un efficace strumento di comando psicotecnologico di massa, un modo per corrompere di nascosto il registro delle proprietà e l'integrità psicologica all'interno di qualsiasi stato. Tutti gli editti possono solo peggiorare il totalitarismo.
Per curare la psicosi di massa del totalitarismo, è necessario un approccio dal basso per contrastare il “menticidio” dall'alto. Il primo passo è quello di mettere ordine nella mente dell'individuo. Un'azione logica per gli aspiranti sovranisti nel XXI secolo è quella di abbracciare una forma di denaro che non possa essere svalutata o rubata dai totalitari. A tal fine solo l'oro fisico e Bitcoin sono opzioni praticabili. Data la maggiore necessità di discrezione e occultamento della ricchezza nelle circostanze di aumento delle tasse e totalitarismo, Bitcoin è chiaramente lo strumento ottimale. Infatti se una parte sufficiente della cittadinanza opta per trasferire la propria ricchezza in Bitcoin, il risultato è quello di devitalizzare la capacità dei totalitari di finanziare l'apparato statale di coercizione, costrizione e violenza. Detenere Bitcoin non solo restituisce una mente sana ai sovranisti, ma è anche un contrattacco alle macchinazioni dello stato. In questo modo i sovranisti possono rafforzarsi attraverso Bitcoin per rimanere indipendenti e sfidare lo stato.
«Non è per niente che la nostra epoca invoca a gran voce la personalità redentrice, colui che può emanciparsi dalla morsa della psicosi collettiva e salvare almeno la propria anima che accende un faro di speranza per gli altri, proclamando che qui c'è almeno un uomo che è riuscito a liberarsi dall'identità fatale con la psiche di gruppo.»
~ Carl Jung
Come redentori dell'umanità, spetta a tutti gli aspiranti sovranisti diffondere le informazioni che contrastano l'ascesa del totalitarismo. A tal fine nulla è più efficace di una mente critica e curiosa. Come disse Rothbard: “Il più grande pericolo per lo Stato è la critica intellettuale indipendente”. Solo la luce può penetrare l'oscurità e solo il principio creativo della verità può dissipare la psicosi di massa inflitta dagli inganni di un regime totalitario. La verità è che ogni essere umano è individualmente autonomo e responsabile di sé stesso: Bitcoin si adatta a questa verità essendo la proprietà più difficile da violare nella storia umana. In virtù del fatto di essere un insieme di regole infrangibili e un registro di proprietà a prova di eccezione, Bitcoin può aiutare a ripristinare la sanità mentale in un mondo psicotico.
«Sovranista è colui che prende decisioni sulle eccezioni.»
~ Carl Schmitt
Bitcoin è denaro a prova di coercizione. Quando nessuno può fare un'eccezione al registro di proprietà attraverso l'inflazione, la sovranità di ogni individuo è massimizzata. Come strategia di ricchezza, lo statalismo viene neutralizzato quando la proprietà non può più essere violata. Bitcoin rende inviolabile questa antica idea di proprietà, originariamente ratificata da Re Giovanni nella Magna Carta del 1215, qualcosa di più di semplici scarabocchi su documenti costituzionali governativi. Infine la svolta della crittografia consente l'iscrizione permanente di questo antico principio in un linguaggio immutabile di verità: codice open source. La proprietà inviolabile è un fondamento incrollabile della civiltà e Bitcoin, l'unica moneta incorruttibile al mondo, è la sua più forte implementazione.
Un'altra tattica anti-stato è la costruzione di “strutture parallele”: qualsiasi forma di organizzazione, istituzione sociale, o tecnologia che esista parallelamente a una società totalitaria, ma moralmente ortogonale ad essa. Quando un numero sufficiente di abitanti entra in queste strutture parallele, lo stato totalitario perde rilevanza, il che può contribuire alla sua caduta. Indubbiamente Bitcoin è una pietra angolare indispensabile per tutte queste strutture parallele, in quanto è neutrale, apolitico, universalmente accessibile e incorruttibile.
«Cos'altro sono le strutture parallele se non un'area in cui si può vivere una vita diversa, una vita che è in armonia con i propri obiettivi e che a sua volta si struttura in armonia con tali obiettivi? Cos'altro sono quei tentativi iniziali di auto-organizzazione sociale se non gli sforzi di una certa parte della società [...] per liberarsi dagli aspetti del totalitarismo e quindi per svincolarsi dal suo coinvolgimento?»
~ Václav Havel
Ciò che è necessario per impedire la piena discesa nel totalitarismo è l'azione individuale. Proprio come i totalitari prendono misure concertate e deliberate per stabilire il loro dominio, così anche i sovranisti devono ribellarsi cercando di preservare la loro indipendenza e indifferenza alle incursioni stataliste sulla libertà umana. Per dirla in breve: per proteggere l'autoproprietà individuale dalla predazione, quest'ultima deve essere esercitata nella sua massima estensione. Quando si tratta di libertà, dobbiamo, come insegna il vecchio adagio, “usarla o perderla”. Come base di tutti i principi di civiltà (diritti umani, libertà civili e libertà di parola), l'autoproprietà individuale è la verità semplice ma profonda che i sovranisti devono cercare di massimizzare attraverso l'azione, in aperta resistenza a tutti i tentativi statalisti di sradicarla. L'azione umana inizia e finisce con l'individuo, quindi la prassi individuale è l'unico elisir contro una psicosi di massa mondiale.
«Lasciate che chi vvuole cambiare il mondo cambi prima sé stesso.»
~ Socrate
L'inutilità della politica
«La politica moderna, una preoccupazione per il controllo e la razionalizzazione del potere dello stato, è per lo più un'invenzione moderna.»
~ The Sovereign Individual
Il processo di mercato è inevitabile: è “ovunque e in nessun luogo” poiché lo scambio mimetico, economico e ideologico è ovunque e infinito. Tutti gli esseri umani agiscono in conformità con le loro gerarchie di valore stabilite internamente. La verità è che quando la coercizione è redditizia, gli esseri umani diventano ladri. Per analogia, gli incentivi sono il terreno da cui nascono i modelli dell'azione umana.
Gli esseri umani che creano, distorcono e infrangono le regole non creano alcun valore per quegli attori di mercato che le rispettano. Le “leggi scoperte”, il modo di sistemi legali decentralizzati come il diritto consuetudinario, il diritto romano o il diritto comune inglese, sono superiori a quelle legiferate per decreto. Il valore può nascere solo da un'azione reciprocamente volontaria. Se una regola deve essere imposta, allora inibisce la creazione di valore. Ogni tassazione, inflazione e regolamentazione per decreto è, per definizione, imposta contro la volontà degli attori di mercato. In quanto tali, tutte queste attività stataliste sono violazioni delle tre manifestazioni temporali della libertà: vita, libertà e proprietà. La tentazione di oltrepassare il limite della persona o della proprietà di un altro essere umano per perseguire il profitto ha attirato gli uomini in giochi di vendetta reciproca nel corso della storia. Da quando Caino ha assassinato suo fratello Abele, l'umanità è rimasta intrappolata in questa contorta ombra di violenza. La legge è stabilita nel tentativo di superare questa carneficina incessante, ma istituzionalizzare il saccheggio della proprietà può solo causare conflitti sull'apparato decisionale politico. La violenza perpetua è inevitabile quando le regole sono mutevoli; quando invece sono fisse gli esseri umani sono costretti a giocare di conseguenza, adattandosi nel processo. Nel caso di Bitcoin la regola fondamentale infrangibile è “non rubare”: l'assioma fondamentale della Legge Naturale che incentiva la corretta azione morale e, pertanto, dissuade la politica sancendo correttamente la vita, la libertà e la proprietà.
Il potere esterno è l'obiettivo dello statalismo. Come strumento ultimo del potere, il denaro è il mezzo e il fine dello statalismo. Come ha insegnato Cristo: “Il ladro viene per rubare, uccidere e distruggere”. Non dimentichiamolo mai: lo statalismo è un modello di business basato su furto, morte e distruzione. Il furto attraverso la tassazione e l'inflazione; la morte attraverso la guerra e la coscrizione; la distruzione attraverso la geopolitica e le incalcolabili atrocità che continua a infliggere sull'anima del mondo.
La politica è uno spreco assoluto di energia umana. Ammettiamolo: i politici passano la maggior parte del loro tempo a fare politica. Questa non è una forma produttiva di lavoro; l'arte politica è antieconomica. Questa affermazione non è un'opinione, è un assioma che la tassazione riduce la produzione e che i politici sono sostenuti dalla tassazione. Sempre per assioma, la produzione deve precedere il consumo, pertanto l'esistenza stessa del governo politico riduce la capacità umana di accumulare ricchezza. Quando una parte della refurtiva fiscale viene confiscata per finanziare la “sicurezza della persona e della proprietà”, ci sono meno risorse per i singoli. Ciò è particolarmente e paradossalmente vero quando parte della refurtiva fiscale viene utilizzata per finanziare ulteriori violazioni della persona e della proprietà. Quindi coloro che dedicano la loro vita alla politica spendono le loro energie nel tentativo di posizionarsi più vicino alla stampante monetaria e massimizzare la loro quota dei proventi rubati. I giochi in questo posizionamento politico coinvolgono modelli di azione che riflettono la natura del business dello statalismo: coercizione, inganno e violenza. Lo statalismo politico è veleno per l'anima.
Immaginate un contadino che esamina i suoi campi in una mattina assolata, quindi pianifica, pianta e infine raccoglie il suo raccolto molti mesi dopo. I contadini sfruttano l'energia. Lavorano, ecco perché l'evoluzione permette loro ancora di esistere. Oppure immaginate un consumatore che si gode i prodotti di quella fattoria vicino casa sua abbuffandosi di broccoli freschi; trasforma l'energia derivata dal sole in energia per fare l'ingegnere informatico. Gli ingegneri amplificano l'utilità dell'energia umana costruendo strumenti utili. Lavorano, ecco perché l'evoluzione permette loro ancora di esistere. Ora immaginate un politico: che cosa fa esattamente? Discute di quanto “spendere” (ovvero rubare) nel prossimo disegno di legge sulle infrastrutture. Se i principi fondamentali della legge naturale fossero onorati (vita, libertà e proprietà), allora la tassazione non esisterebbe affatto, né esisterebbero i politici.
È davvero difficile immaginare un politico che crei valore. Ciò non significa che un individuo che ho etichettato come “politico” sia incapace di creare valore, significa solo che nella sua veste di politico le cose stanno così. L'azione politica è l'opposto del lavoro e quest'ultimo è l'opposto della prima. Sebbene possano “andare a lavorare”, i politici non fanno nulla per aumentare la ricchezza aggregata nel mondo; non fanno nulla per risolvere i problemi reali affrontati dalle persone impegnate in attività produttive. I politici non lavorano, ecco perché l'evoluzione non permetterà loro di esistere ancora per molto. Infatti la loro mera esistenza contribuisce all'esatto opposto del lavoro: una psicosi indotta da una distorsione delle regole che si manifesta come distruzione di capitale.
Forse le gerarchie politiche erano un trampolino di lancio evolutivo necessario per l'emergere di una civiltà con una coercizione ridotta al minimo. L'esistenza gerarchica è onnipresente negli affari umani: facilita il libero mercato ed è “ovunque e da nessuna parte”. Con Bitcoin che funziona come uno strato di base incorruttibile per un'economia globale, digitale e non statale, la nostra migliore speranza è di costruire queste gerarchie a prova di coercizione, basando così le dinamiche di potere sulla “competenza” piuttosto che sulla “politica”. Bitcoin è una funzione dello scambio volontario reciproco: l'antitesi della tassazione. In questo modo Bitcoin, moneta sana/onesta e apolitica per eccellenza, può dare energia a menti sane e mercati liberi e vaccinare l'umanità contro la psicosi di massa del totalitarismo.
Per riassumere le Parti 7 e 8, il MET ci insegna che non esiste una vera divisione tra mente e materia: ciascuna è un modello reciprocamente interattivo dell'altra. Il mercato globale, costituito da scambi economici, ideologici e mimetici, è l'attuale manifestazione della mente collettiva dell'umanità. Detto in altri termini: il mercato è la mente delle menti. Il denaro è il “neurotrasmettitore” di questa mente collettiva e la sua corruzione confonde la cognizione a tutti i livelli (alias relazioni agente-arena). Lo statalismo si basa sulla tassazione e sulla corruzione del denaro: un modello organizzativo che contraddice l'indiscutibile realtà dell'autoproprietà individuale. I tentativi di costruire una civiltà globale contraria a questa verità assiomatica causano psicosi di massa. Bitcoin aiuta a curare le menti, purifica i segnali di prezzo e rafforza l'autoproprietà individuale, riarmonizzando così le relazioni agente-arena. “Svuotando la mente collettiva”, Bitcoin è un ingrediente vitale per qualsiasi rimedio proposto per la psicosi di massa. Infatti le configurazioni della materia intorno a noi che chiamiamo civiltà sono le conseguenze “visibili” della mente collettiva “invisibile” dell'umanità. Bitcoin unifica e disintossica i modelli mutualistici di mente e materia in virtù della sua centralità sul principio fondamentale della Legge naturale: “Non rubare”. Non è uno scherzo: il destino dell'umanità è in bilico.La battuta finale? Spero di aiutarvi a cambiare idea su Bitcoin, poiché potrebbe rivelarsi l'unico modo per purificare la nostra mente collettiva dalla sua attuale psicosi di massa in peggioramento...
«La pace della mente produce valori giusti, i valori giusti producono pensieri giusti. I pensieri giusti producono azioni giuste e le azioni giuste producono un qualcosa che sarà un riflesso materiale della serenità al centro di tutto.»
~ Robert Pirsig
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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