L'imperatore francese Napoleone III usava un set unico di posate in alluminio solo per i suoi ospiti più onorati a cena.
Agli ospiti normali, invece, faceva trovare utensili d'oro.
A metà del XIX secolo l'alluminio era più raro e desiderabile persino dell'oro.
Di conseguenza i lingotti di alluminio trovarono un posto tra i tesori nazionali della Francia e i gioielli in alluminio divennero un simbolo dell'aristocrazia francese.
L'alluminio, noto per il suo numero atomico 13 nella tavola periodica, è un elemento onnipresente, ma esiste principalmente in composti chimici complessi e non nel suo stato metallico.
La procedura di trasformazione dei composti di alluminio in metallo puro era costosa, rendendolo più difficile da produrre rispetto all'oro. Il prezzo dell'alluminio all'epoca rifletteva esattamente questo.
Nel 1852 costava intorno ai $37 l'oncia, più costoso dell'oro a $20,67 l'oncia.
Ma il destino dell'alluminio stava per vedere una svolta drammatica verso la fine del XIX secolo.
Una scoperta monumentale nel 1886 rese possibile la produzione di alluminio puro su vasta scala a una frazione del costo precedente.
Prima di questa scoperta, la produzione globale era di appena una manciata di once al mese.
Successivamente la principale azienda americana di alluminio ne produceva 800 once al giorno. Nel giro di due decenni, tale azienda, che in seguito sarebbe diventata Alcoa, produceva oltre 1,4 milioni di once di alluminio al giorno.
Il prezzo crollò da un incredibile $550 per libbra nel 1852 a soli $12 nel 1880. All'alba del XX secolo una libbra di alluminio costava circa 20 centesimi.
In meno di un decennio e mezzo l'alluminio passò dall'essere il metallo più costoso del pianeta a uno dei più economici.
Oggigiorno non è più un metallo prezioso adatto alle feste reali, o al tesoro nazionale di un Paese. È diventato un elemento di uso quotidiano utilizzato nelle lattine di soda e nella carta stagnola per cucinare.
La trasformazione dell'alluminio da metallo molto apprezzato a materiale domestico poco costoso è esemplificativo della sua “durezza”, la caratteristica più importante di un buona forma di denaro.
Durezza non significa qualcosa che è necessariamente tangibile o fisicamente duro, come il metallo. Invece significa “difficile da produrre”; al contrario “denaro morbido” è facile da produrre.
Il modo migliore per pensare alla durezza è in termini di “resistenza alla svalutazione”, cosa che aiuta a renderla una buona riserva di valore, una funzione essenziale del denaro.
Vorreste investire i vostri risparmi in qualcosa che qualcun altro può creare senza sforzo o costo? Ovviamente no.
Sarebbe come conservare i vostri risparmi di una vita in gettoni per i videogiochi, alluminio, o valute fiat.
Di desiderabile in una buona forma di denaro è che qualcun altro non la possa realizzare facilmente.
Il rapporto Stock-to-flow
Il rapporto Stock-to-flow misura la durezza di un asset.
Rapporto Stock-to-flow = Offerta/Flusso
La parte “stock” si riferisce alla quantità di qualcosa, come le scorte correnti. È l'offerta già estratta, disponibile subito.
La parte “flusso” si riferisce alla nuova offerta aggiunta dalla produzione e da altre fonti ogni anno.
Un rapporto Stock-to-flow elevato significa che la crescita annuale dell'offerta è piccola rispetto a quella esistente, il che indica un asset durevole e resistente alla svalutazione.
Un rapporto Stock-to-flow basso indica il contrario: la nuova produzione annuale può facilmente influenzare l'offerta complessiva e i prezzi. Ciò non è auspicabile affinché qualcosa funzioni come riserva di valore.
Nel grafico qui sotto possiamo vedere la durezza di varie materie prime fisiche.
Nessun'altra materia prima fisica si avvicina alla durezza o alla resistenza alla svalutazione dell'oro.
Le materie prime monetarie, come l'oro e l'argento, hanno rapporti Stock-to-flow più elevati. Dall'altro lato, invece, le materie prime industriali hanno rapporti Stock-to-flow bassi, in genere intorno a 1x.
Con un rapporto Stock-to-flow di 60x, ci vorrebbero circa 60 anni di produzione attuale per eguagliare l'attuale offerta di oro.
Un altro modo di pensarci è guardare all'inverso del rapporto Stock-to-flow: il tasso di produzione annuale relativo alle scorte esistenti. Ad esempio, la produzione annuale di oro è circa un 1,7% rispetto alle sue scorte esistenti.
Due cose possono spiegare l'eccezionale rapporto Stock-to-flow dell'oro.
Innanzitutto il metallo giallo è indistruttibile.
L'oro non decade, né si corrode; ciò significa che la maggior parte di quello prodotto anche migliaia di anni fa è ancora in circolazione oggi e contribuisce alle attuali scorte.
In secondo luogo, l'oro ha una storia di migliaia di anni di produzione, a differenza di altri metalli.
Questi due fattori rendono le scorte esistenti di oro più grandi rispetto alla nuova produzione. Ciò significa che nessuno può aumentarne arbitrariamente l'offerta, il che contribuisce a renderlo una riserva di valore neutrale. È ciò che conferisce all'oro proprietà monetarie uniche e ineguagliabili tra gli altri metalli.
È importante chiarire che durezza non è la stessa cosa di scarsità. Sono concetti correlati, ma non la stessa cosa.
Ad esempio, platino e palladio sono più rari dell'oro, ma non sono beni durevoli. La produzione attuale è elevata rispetto alle scorte esistenti.
A differenza di quelle auree, le riserve di platino e palladio non sono state accumulate nel corso di migliaia di anni. È il motivo principale per cui una nuova offerta può facilmente far tremare il mercato.
A causa dei loro rapporti Stock-to-flow bassi, il platino (0,4x) e il palladio (1,1x) sono ancora meno adatti a funzionare come moneta rispetto all'argento. I loro rapporti Stock-to-flow bassi indicano che sono principalmente metalli industriali, corrispondenti a come le persone li usano oggi. Quasi nessuno usa platino e palladio come moneta.
Ecco il punto principale: la durezza è la caratteristica più importante di una buona moneta; tutte le altre caratteristiche monetarie sono prive di significato se essa è facile da produrre.
Ecco perché la storia della moneta è la storia della vittoria di quell'asset più solido e perché l'oro ha sempre regnato sovrano.
Ma ora ha un serio concorrente...
Il rapporto Stock-to-flow di Bitcoin oggi è circa 57x, leggermente al di sotto di quello dell'oro.
Secondo il suo protocollo, sappiamo esattamente come crescerà la sua offerta in futuro.
Una caratteristica fondamentale è che la nuova offerta viene dimezzata ogni quattro anni, il che fa sì che la durezza di Bitcoin raddoppi ogni quattro anni.
Il processo in cui la nuova offerta di bitcoin viene dimezzata ogni quattro anni è noto come “halving”, o come paice definirlo a me “indurimento quantitativo”.
Ecco un altro modo di pensarci: nel 2023 il mercato dell'oro doveva assorbire circa 117 milioni di once troy in nuova offerta; quest'anno il mercato dell'oro deve assorbirne leggermente di più, circa 119 milioni di once troy in nuova offerta.
Negli anni successivi possiamo aspettarci che la quantità di nuova offerta aumenti gradualmente.
Bitcoin ha la dinamica opposta: la quantità di nuova offerta che il mercato deve assorbire si riduce costantemente.
Nel 2023 il mercato di Bitcoin doveva assorbire circa 328.500 bitcoin in nuova offerta; dopo l'halving di maggio, dovrà assorbirne circa 164.250 bitcoin ogni anno fino all'halving del 2028.
Dopo quest'ultimo, il mercato di Bitcoin dovrà assorbire circa 82.128 bitcoin aggiuntivi ogni anno fino all'halving del 2032.
Questo processo di riduzione della nuova offerta continuerà fino al 2140, quando verrà creato l'ultimo bitcoin. È allora che la fornitura totale raggiungerà i 21 milioni. Oggi è di circa 19,5 milioni, il che significa che la stragrande maggioranza, circa il 93%, dell'offerta totale di bitcoin è già stata creata.
Ciò significa anche che solo 1,5 milioni di bitcoin in più saranno creati nei prossimi 117 anni.
In altre parole, l'offerta di bitcoin crescerà di circa il 7% nei prossimi 117 anni. Per fare un paragone, la massa monetaria degli Stati Uniti è aumentata di circa il 35% sin da marzo 2020.
Dal punto di vista storico gli halving e i loro enormi shock di offerta hanno catalizzato mercati rialzisti da capogiro, dove Bitcoin è salito alle stelle (10 volte o più).
L'halving del maggio scorso, però, è stato molto diverso...
Questo perché la durezza di Bitcoin, misurata dal rapporto Stock-to-flow, è il doppio di quella dell'oro.
Ecco come Bitcoin diventerà presto la moneta più solida che il mondo abbia mai conosciuto e continuerà a diventare più solida man mano che il suo rapporto Stock-to-flow si avvicina all'infinito.
Per migliaia di anni l'oro è sempre stata la moneta più solida dell'umanità. Tutto questo è destinato a cambiare e la maggior parte delle persone non ne ha idea.
Scarsità assoluta
Bitcoin ha un altro attributo unico: non è solo scarso, ma lo è in senso assoluto.
Ad esempio, immaginate che il prezzo del rame aumenti di 5 o 10 volte.
Potete star certi che ciò stimolerebbe una maggiore produzione, espandendo alla fine la fornitura di rame. Ovviamente lo stesso vale per qualsiasi altra materia prima.
Ecco perché c'è un famoso detto nel settore minerario: “La cura per i prezzi alti sono i prezzi alti”.
Tale dinamica che incentiva una maggiore produzione e, in definitiva, una maggiore fornitura, facendo poi scendere i prezzi, esiste per ogni materia prima fisica. Tuttavia l'oro è il più resistente a questo processo.
Questa risposta dell'offerta è il motivo per cui la maggior parte dei prezzi delle materie prime nel tempo tende a invertirsi fino ad arrivare intorno al costo di produzione.
Questa dinamica è ancora più marcata per il denaro.
Quando un asset ottiene proprietà monetarie, la reazione naturale è che le persone ne producano di più, molto di più.
Questa è nota come la trappola del denaro facile.
Bitcoin la scardina, perché la sua offerta è inflessibile. È l'unica merce in cui prezzi più alti non possono indurre una maggiore offerta.
In altre parole, Bitcoin è il primo e unico asset monetario con un'offerta completamente non influenzata dall'aumento della domanda.
Questa è una caratteristica sorprendente e rivoluzionaria.
Ecco la conclusione: l'oro e altre merci sono scarse, ma solo Bitcoin lo è in senso assoluto.
Ciò significa che l'unico modo in cui può rispondere a un aumento della domanda è che il suo prezzo salga. A differenza di ogni altra merce, aumentare l'offerta in risposta all'aumento della domanda non è un'opzione.
La capitalizzazione di mercato di Bitcoin oggi è di circa $528 miliardi.
La capitalizzazione di mercato di tutto l'oro estratto nel mondo, che ha impiegato migliaia di anni per accumularsi, è di circa $12.300 miliardi.
Ciò significa che Bitcoin ha una capitalizzazione di mercato all'incirca pari al 4,2% di quella dell'oro, anche se ne ha superato (del doppio) la durezza.
Supponendo che l'oro rimanga stabile e Bitcoin salga di circa 23 volte, avrebbe una capitalizzazione di mercato all'incirca pari all'oro. A quel punto un singolo bitcoin varrebbe oltre $620.000.
Penso che sia una possibilità reale negli anni a venire, anche se potrebbe accadere molto prima poiché la truffa della valuta fiat continua a sgretolarsi a un ritmo accelerato.
Se questo vi sembra impossibile, allora pensate a questo...
Dieci anni fa il prezzo di Bitcoin era di circa $100; oggi è circa 271 volte tanto.
Bitcoin ha fatto numerosi movimenti mozzafiato al rialzo in passato. Penso che possa farlo di nuovo, soprattutto ora che le aziende, gli investitori istituzionali e persino gli stati iniziano ad acquistarlo per la prima volta. Ovviamente è importante ricordare che le performance passate non sono un'indicazione per risultati futuri, per nessun investimento.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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