Bibliografia

mercoledì 18 settembre 2024

Perché Zuckerberg ha scelto di confessare adesso?

 

 

di Jeffrey Tucker

Parliamo delle recenti rivelazione di Mark Zuckerberg, delle implicazioni che hanno per la nostra comprensione degli ultimi quattro anni e cosa significheranno per il futuro.

Su molti temi importanti per la vita pubblica un gran numero di persone conosce la verità, ciononostante i canali ufficiali di condivisione delle informazioni sono riluttanti ad ammetterla: la FED non ammette alcuna colpa per l'inflazione e nemmeno la maggior parte dei membri del Congresso; le aziende alimentari non ammettono il danno della dieta americana mainstream; le aziende farmaceutiche sono riluttanti ad ammettere qualsiasi danno; i social media negano qualsiasi parzialità; e così via.

Eppure tutti sanno già come stanno davvero le cose.

Ecco perché l'ammissione di Mark Zuckerberg è stata così sorprendente. Non è tanto quello che ha ammesso, lo sapevamo già, la novità è che l'ha ammesso. Siamo abituati a vivere in un mondo che nuota nelle bugie, ci sconvolge quando una figura importante ci dice cosa è vero o anche solo parzialmente o leggermente vero. Quasi non riusciamo a crederci e ci chiediamo quale possa essere la motivazione.

Nella sua lettera al Congresso ha detto senza mezzi termini quello che tutti gli altri affermano ormai da anni.

Nel 2021 alti funzionari dell'amministrazione Biden, inclusa la Casa Bianca, hanno ripetutamente fatto pressione sui nostri team affinché censurassimo determinati contenuti sul COVID-19, tra cui umorismo e satira, e hanno espresso frustrazione nei confronti dei nostri team quando non eravamo d'accordo [...]. Credo che la pressione del governo fosse sbagliata e mi dispiace che non siamo stati più espliciti al riguardo. Penso anche che abbiamo fatto delle scelte che, con il senno di poi e con nuove informazioni, non faremmo oggi. Come ho detto ai nostri team all'epoca, sono fermamente convinto che non dovremmo compromettere i nostri standard di contenuto a causa delle pressioni di qualsiasi amministrazione in entrambe le direzioni, e siamo pronti a reagire se qualcosa del genere dovesse accadere di nuovo.

Qualche precisazione. La censura è iniziata molto prima, almeno da marzo 2020. L'abbiamo sperimentata tutti, quasi subito dopo i lockdown.

Dopo alcune settimane usare quella piattaforma per far circolare le notizie era diventato impossibile. Facebook ha commesso un errore e ha lasciato passare il mio pezzo su Woodstock e l'influenza del 1969, ma non avrebbe mai più commesso una simile leggerezza. Ogni singolo oppositore di quelle terribili linee di politica è stato oscurato a tutti i livelli.

Le implicazioni sono molto più significative di quanto suggerisca la lettera di Zuckerberg. Le persone sottovalutano costantemente il potere che Facebook ha sulla mente delle persone e ciò è stato particolarmente vero nei cicli elettorali del 2020 e del 2022.

La differenza tra avere un articolo non limitato e uno meno amplificato è stata gigantesca. Quando il mio articolo è stato pubblicato, ho sperimentato un livello di traffico che non avevo mai visto nella mia carriera. È stato sconcertante. Quando l'articolo è stato oscurato circa due settimane dopo, dopo che gli account troll avevano avvisato Facebook che i suoi algoritmi avevano commesso un errore, il traffico è sceso enormemente.

Ripeto, in tutta la mia carriera di attento monitoraggio dei modelli di traffico su Internet non avevo mai visto nulla di simile.

Facebook come fonte di informazioni offre un potere mai visto prima, soprattutto perché tante persone, soprattutto tra gli elettori, credono che le informazioni che vedono provengano dai loro amici e familiari e da fonti di cui si fidano. L'esperienza di Facebook e di altre piattaforme ha inquadrato una realtà che le persone credevano esistesse al di fuori di loro stesse.

Ogni dissidente e ogni persona normale che avesse avuto la sensazione che stesse succedendo qualcosa di strano, veniva fatto passare come una specie di idiota con idee folli e probabilmente pericolose, completamente estranee alla mentalità dominante.

Cosa significa che Zuckerberg ora ammette apertamente di aver escluso dalla vista qualsiasi cosa contraddicesse i desideri del governo federale? Significa che qualsiasi opinione su lockdown, mascherine, o obblighi di vaccinazione (e tutto ciò che vi è associato, comprese le chiusure di chiese e scuole e i danni dei vaccini) non faceva parte del dibattito pubblico.

Stavamo vivendo sotto attacchi di vasta portata sui nostri diritti, sulla libertà e sulla storia, e ciò non faceva parte di alcun serio dibattito pubblico. Zuckerberg ha avuto un ruolo enorme in tutto questo.

Gente come me era arrivata a credere che le persone normali fossero dei codardi, o degli stupidi, a non fare obiezioni. Ora sappiamo che forse non era vero! Le persone che facevano obiezioni venivano semplicemente messe a tacere!

Durante due cicli elettorali la risposta al Covid non è stata affatto in gioco come controversia pubblica. E adesso sappiamo anche il perché. Significa anche che qualsiasi candidato che abbia tentato di farne un problema è stato automaticamente declassato in termini di portata.

Di quanti candidati stiamo parlando qui? Considerando tutte le elezioni statunitensi a livello federale, statale e locale, stiamo parlando di almeno diverse migliaia. In ogni caso, i candidati che si esprimevano sugli attacchi più eclatanti alla libertà sono stati messi a tacere.

Un buon esempio è la corsa a governatore del Minnesota nel 2022, vinta da Tim Walz, ora candidato come vicepresidente con Kamala Harris. Le elezioni vedevano Walz concorrere contro un medico esperto, competente e altamente qualificato, il dott. Scott Jensen, il quale ha fatto della risposta al Covid un tema di campagna elettorale. Ecco il totale dei voti:

Naturalmente il dott. Jensen non ha potuto fare campagna elettorale su Facebook, piattaforma che ha avuto un'enorme influenza in quella elezione e che adesso ha ammesso di aver seguito le linee guida del governo federale per censurare i post. Infatti Facebook gli ha vietato completamente la pubblicità, ha ridotto la sua portata del 90% e probabilmente gli ha fatto perdere le elezioni.

Potete ascoltare il racconto di Jensen qui:

Considerate quante altre elezioni sono state influenzate. È sconcertante pensare alle implicazioni di tutto questo. Significa che molto probabilmente un'intera generazione di leader in questo Paese non è stata eletta legittimamente, se per legittimo intendiamo un pubblico ben informato a cui viene data una scelta in merito alle questioni che influenzano le loro vite.

La censura di Zuckerberg – e questo riguarda anche Google, Instagram, LinkedIn e Twitter 1.0 – ha negato al pubblico la possibilità di scegliere sulla questione centrale dei lockdown, delle mascherine e dell'obbligo di vaccinazione, le stesse questioni che hanno sconvolto l'intera civiltà e hanno tracciato un percorso oscuro per la storia.

E non si tratta solo degli Stati Uniti, il che significa che le elezioni in ogni altro Paese, in tutto il mondo, sono state influenzate in modo simile. È stata una chiusura globale di ogni opposizione riguardo linee di politica radicali, eclatanti e profondamente dannose.

Se la si pensa in questo modo, non si tratta solo di un piccolo errore di giudizio. È stata una decisione sconvolgente che va ben oltre la codardia manageriale; va oltre persino la manipolazione elettorale. È un vero e proprio colpo di stato che ha rovesciato un'intera generazione di leader che si erano schierati per la libertà e li ha sostituiti con una generazione di leader che invece si sono genuflessi di fronte al potere.

Perché Zuckerberg ha scelto di confessare ora? Era ovviamente innervosito dal tentativo di assassinio di Trump, come ha affermato anche lui:

Poi c'è anche l'arresto in Francia del fondatore e CEO di Telegram, Pavel Durov, un evento che sicuramente scuote qualsiasi CEO importante di una piattaforma di comunicazione. Ci sono l'arresto e l'incarcerazione di altri dissidenti come Steve Bannon e molti altri.

Ora che RFK Jr. è stato dichiarato legittimato ad agire, è di nuovo in gioco anche il contenzioso sulla libertà di parola, rimandando il caso Missouri contro Biden alla Corte Suprema, che l'ultima volta aveva erroneamente deciso di negare la legittimazione ad altri querelanti.

Zuckerberg, più di tutti, conosce la posta in gioco. Comprende le implicazioni e la portata del problema, così come la profondità della corruzione e dell'inganno in gioco negli Stati Uniti, nell'Unione Europea, nel Regno Unito e in tutto il mondo. Immagina che prima o poi tutto potrebbe venire fuori, quindi potrebbe anche aver deciso di pararsi le spalle.

Di tutte le aziende al mondo che hanno una vera e propria presa sullo stato dell'opinione pubblica in questo momento, quella è Facebook. Vedono la portata del sostegno a Trump e quest'ultimo ha affermato in più occasioni che ritiene che Zuckerberg debba essere perseguito per il suo ruolo nella manipolazione dei risultati elettorali. E se, ad esempio, i suoi dati interni mostrassero un sostegno di 10 a 1 per Trump rispetto a Kamala, contraddicendo completamente i sondaggi ufficiali che comunque non sono credibili? Questo da solo potrebbe spiegare il suo cambio di idea.

È una questione che diventa particolarmente urgente dal momento che la persona che ha supervisionato la campagna di censura per conto della Casa Bianca, Rob Flaherty, ora è Digital Communications Strategist per la campagna elettorale di Harris/Walz. Non c'è dubbio che il DNC intenda impiegare gli stessi strumenti, moltiplicati e molto più potenti, se dovessero riprendersi la Casa Bianca.

“Sotto la guida di Rob”, ha affermato Biden in merito alle dimissioni di Flaherty, “abbiamo creato il più grande Ufficio per la strategia digitale della storia e, con esso, una strategia e una cultura digitale che hanno unito le persone invece di dividerle”.

A questo punto è lecito supporre che anche l'outsider più informato conosca circa lo 0,5% dell'intera manipolazione, inganno e macchinazioni segrete che hanno avuto luogo negli ultimi cinque anni circa. Gli investigatori del caso hanno affermato che ci sono centinaia di migliaia di pagine di prove che non sono classificate ma devono ancora essere rivelate al pubblico. Forse tutto questo verrà fuori a partire dal nuovo anno.

Pertanto l'ammissione di Zuckerberg ha implicazioni molto più grandi di quanto chiunque abbia mai ammesso. Fornisce una prima occhiata ufficiale e confermata al più grande scandalo dei nostri tempi: il silenziamento globale dei critici a tutti i livelli della società, cosa che a sua volta ha portato alla manipolazione dei risultati elettorali, a una cultura pubblica distorta, all'emarginazione del dissenso, all'annullamento di tutte le protezioni della libertà di parola e al gaslighting come arma principale dei governi dei nostri tempi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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