Nel 1818 la scrittrice inglese, Mary W. Shelley (1797-1851), pubblicò il suo raccapricciante romanzo Frankenstein: The Modern Prometheus che divenne famoso in tutto il mondo. Nella storia lo scienziato Victor Frankenstein assembla, nel suo laboratorio, una creatura simile all'uomo da parti di cadaveri e riesce a dare vita al suo corpo. Ma Frankenstein vorrebbe immediatamente eliminare il mostro che ha creato, lo vede come un demone definendolo un “mostro disgustoso”, un “Satana maledetto”. Il mostro si rende immediatamente conto di essere escluso, emarginato dalla società umana; è risentito e diventa vendicativo, portando grande sfortuna, morte e distruzione.
Il Frankenstein della Shelley ha subito molte interpretazioni nel corso degli anni. Una è che la trasgressione dei confini, come l'impulso empio di Frankenstein di voler creare la vita come Dio, finisce in un disastro. Collegato a questo tema, l'elevazione dell'essere umano al di sopra di ciò che gli è assegnato, la sua arroganza, l'incontrollabilità della creazione umana contraria alla natura, finiscono in un brutto finale.
Se ci si sofferma un attimo a riflettere e a guardare al passato recente, il libro della Shelley ci ricorda in qualche modo l'euro, la moneta unica sovranazionale “uscita dal laboratorio” il 1° gennaio 1999.
L'euro è stato creato artificialmente dichiarando i tassi di cambio precedentemente fissi delle valute partecipanti irrevocabili tra loro e nei confronti dell'“euro” come unità artificiale, e poi fondendoli in esso. Le valute nazionali, come il marco tedesco, il franco francese, lo scellino austriaco, ecc., sono state assorbite nell'euro ed è stato ricomposto da esse, per così dire.
Le valute nazionali stesse erano tutte valute fiat, rappresentavano denaro monopolizzato dallo stato letteralmente creato dal nulla. Tutte erano innaturali, o contrarie alla natura, soprattutto nel senso che non erano nate attraverso una cooperazione volontaria. Infatti erano imposte dall'alto verso il basso, dal monopolio dello stato. E i difetti economici ed etici delle valute fiat sono ora inerenti all'euro, il conglomerato delle valute fiat sottostanti.
È vero che i creatori dell'euro hanno fatto ogni genere di promesse e hanno elaborato regole e leggi per far credere alla popolazione che la loro creatura sarebbe stata una moneta affidabile. Ad esempio, il Trattato di Maastricht ha stabilito che la Banca centrale europea (BCE), che da quel momento in poi avrebbe monopolizzato la massa monetaria, avrebbe dovuto essere politicamente indipendente. Inoltre si diceva che la BCE avrebbe dovuto garantire la “stabilità dei prezzi” (un eufemismo per “bassa inflazione dei prezzi”) e che non avrebbe dovuto finanziare i deficit di bilancio dei Paesi partecipanti.
Gli stati membri dell'area Euro dovevano anche indossare una sorta di “camicia di forza fiscale”: non era loro consentito di contrarre nuovo debito oltre il 3% del PIL all'anno ed esso non poteva superare il 60% del PIL. Ma tutte le “cose buone” che i creatori dell'euro avevano promesso alla popolazione non si sono materializzate; al contrario, la loro creatura ha causato un problema dopo l'altro, portando a una miseria economica diffusa. Ad esempio, la crescita economica nei Paesi che hanno adottato l'euro fin dall'inizio è stata molto più bassa in media rispetto al periodo precedente.
Inoltre gli stati membri dell'area Euro non hanno rispettato le regole del debito. Al contrario, i loro livelli di debito hanno continuato a crescere negli ultimi 25 anni. I contribuenti nei Paesi che sono ancora relativamente più ricchi devono pagare per la cattiva gestione dei Paesi meno prosperi economicamente. È stata realizzata una mutualizzazione del debito. Ad esempio, il cosiddetto Meccanismo europeo di stabilità (MES) è stato istituito nel 2013 e il suo scopo è quello di rendere i contribuenti responsabili ostaggi di quegli stati membri finanziariamente irresponsabili. La BCE sta ora adattando la sua linea di politica sui tassi d'interesse alle esigenze delle finanze statali in difficoltà, ovvero sta finanziando le emissioni di debito degli stati membri attraverso programmi di acquisto di titoli di stato.
L'unione monetaria dell'euro è ora profondamente divisa, come dimostrano gli aumentati saldi TARGET2, i quali documentano una ridistribuzione mozzafiato della ricchezza: i Paesi in deficit sono finanziati a spese dei cittadini produttivi di quei Paesi in surplus. L'inibizione ad accendere la stampante monetaria si è sempre più ridotta; se necessario, la BCE fornisce di fatto quantità illimitate di credito a tassi d'interesse favorevoli, in particolare agli stati in difficoltà finanziarie e alle banche commerciali.
Nel corso dei lockdown imposti tra il 2020 e il 2022, la BCE ha ampliato drasticamente la massa monetaria nelle mani della popolazione, provocando un'inflazione dei prezzi molto elevata che ha svalutato il potere d'acquisto e i risparmi delle persone.
In sintesi, l'euro, quasi subito dopo essere uscito dal laboratorio, ha causato gravi problemi, persino un disastro economico. Ha assunto una vita propria e incontrollata, proprio come il mostro di Frankenstein. La moneta unica crea una crisi dopo l'altra perché, sempre come il mostro di Frankenstein, è letteralmente innaturale.
L'euro è moneta fiat ed essa è nota per avere evidenti difetti economici ed etici: è inflazionistica, socialmente ingiusta, causa crisi finanziarie ed economiche, spinge le economie verso un indebitamento eccessivo e consente allo stato di crescere senza controllo a spese delle libertà dei cittadini e degli imprenditori. Si può persino dire che l'euro ha notevolmente esacerbato i difetti insiti in qualsiasi moneta fiat.
La teoria economica, se fosse stata consultata, avrebbe potuto diagnosticare questa malattia fin dall'inizio: non si può creare denaro migliore, affidabile ed eticamente valido unendo singole parti di monete fiat. Al contrario, unendole si crea qualcosa di ben peggiore e il tentativo di preservare la creatura a tutti i costi non fa che renderla ancora più malvagia. Il danno che causa rovinerà la popolazione dell'Eurozona.
Il mostro del dottor Victor Frankenstein è nato da un'aberrazione che lo stesso dottore riconobbe immediatamente poco dopo il suo atto. Tuttavia non riuscì a disfare la sua opera; i creatori dell'euro, a differenza del dottor Frankenstein, non mostrano segni di pentimento. Questo perché non lo riconoscono per quello che è: denaro cattivo che sta gradualmente distruggendo l'economia e la società libera (o ciò che ne resta). Anzi sono piuttosto soddisfatti delle conseguenze dell'euro e non lo vedono come una mostruosità, non lo riconoscono come un disastro e non lo ritengono responsabile dei danni che causa.
Alla fine Mary Shelley fa morire il mostro di Frankenstein in Antartide e lo fa andare a fuoco. Frankenstein stesso muore poco dopo, dopo aver tramandato la sua storia ai posteri. Da questo non si può dedurre la fine della creatura dell'euro, ma da un punto di vista economico è chiaro: non avrà un lieto fine.
Ora potreste dire: l'euro non è una creatura simile all'essere umano come lo era il mostro di Frankenstein, quindi non dovremmo associarlo alla storia di Mary Shelley. In risposta a questa obiezione, si può dire che il paragone non è sbagliato se ci si rende conto che entrambi i casi riguardano in ultima analisi atteggiamenti umani, idee umane. Sono alla base delle azioni “non autorizzate”, come l'arroganza di voler creare qualcosa di innaturale, o forse portare qualcosa di disastroso nel mondo con il pretesto del bene.
Vista sotto questa luce, la radice del male è rappresentata dalle cattive idee e il mostro di Frankenstein e l'euro sono solo i rispettivi sintomi che produce l'azione umana istigata da cattive idee. Per porre fine alla creatura dell'euro, le persone devono cambiare il loro modo di pensare rendendosi conto che una moneta fiat uniforme, politicizzata e centralizzata non è una buona idea, ma piuttosto che le persone devono avere libertà illimitata nella loro scelta di cosa usare come denaro. Quindi ha senso collegare il mostro di Frankenstein e la creatura dell'euro, affinché chi legge possa avere un altro punto di vista che rifiuta di accettare.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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