giovedì 12 settembre 2024

L'incontro tra le idee economiche e Bitcoin

 

 

di Emile Phaneuf III

Nel tentativo di comprendere meglio le fondamenta intellettuali di ciò che alla fine è diventato noto come Bitcoin, abbiamo finora esplorato la competizione tra valute proposta dall'economista F. A. Hayek e l'idea di costruire un “mondo alla John Galt nel cyberspazio”. Abbiamo poi esplorato le radici anarchiche tramite David D. Friedman, con importanti contributi degli autori di fantascienza Robert Heinlein e Vernor Vinge. Ognuno di questi individui è stato esplicitamente citato almeno una volta da Timothy C. May, il quale gestiva la mailing list Cypherpunk per tutti gli anni '90 e ha costruito la tesi per mercati online supportati da una crittografia avanzata, un pubblico interconnesso a livello mondiale, una sorta di valuta su Internet che avrebbe facilitato il commercio e l'avvento di uno stato di anarchia.

Ma per fare un ulteriore passo in avanti, dobbiamo esplorare le influenze intellettuali che gli economisti Lawrence H. White e George Selgin hanno avuto su almeno due dei più importanti cypherpunk: Nick Szabo e Hal Finney.

Nick Szabo è il responsabile dell'ingegnerizzazione di un paio di tentativi di una valuta nativa su Internet prima di Bitcoin: “The God Protocols” (1999) e “bit gold” (2005, ora considerato un precursore diretto di Bitcoin). Hal Finney ci provò col suo tentativo nel 2004 chiamato “Reusable Proofs of Work” (RPOW). Nessuno di questi tentativi fu effettivamente programmato fino a un prodotto finito; furono semplicemente concettualizzati per iscritto e (nel caso di RPOW) con quantità minime di codice. Nonostante né Szabo, né Finney siano stati citati nel whitepaper di Bitcoin, Satoshi ha successivamente affermato che Bitcoin era un'implementazione del “bit gold” di Szabo (insieme al “b-money” di Wei Dai). Quanto a Finney, fu il primo destinatario di una transazione bitcoin da Satoshi stesso e twittò il famoso “Running bitcoin” l'11 gennaio 2009, appena otto giorni dopo che Bitcoin era venuto alla luce. In sintesi, sia Szabo che Finney hanno dato contributi significativi all'evoluzione di idee che hanno inevitabilmente portato a ciò che ora chiamiamo Bitcoin.

Ma per costruire una valuta digitale solida e scalabile, non bisogna solo possedere competenze in programmazione e crittografia, bisogna anche capire cosa rende buona una forma di denaro. Il blog di Szabo, “Unenumerated”, si tuffa nella storia del denaro (tra molti altri argomenti) e un suo pezzo molto letto (da bitcoiner e simili), “Shelling Out”, contiene riferimenti all'economista del XIX secolo Carl Menger, il quale scrisse dell'emergere spontaneo del denaro. Ma è interessante notare che Szabo e Finney avevano anche studiato il lavoro di Lawrence H. White e George Selgin.


Le influenze di White e Selgin sui principali cypherpunk

Un tema di ricerca comune nelle carriere di White e Selgin è la concorrenza tra valute, un tema affrontato per la prima volta da F. A. Hayek durante gli anni '70 con il suo importante libro The Denationalisation of Money.

Negli anni Novanta White e Finney ebbero uno scambio amichevole di idee tramite tre articoli pubblicati sulla rivista Extropy. Finney, in un articolo del 1993, sosteneva che Internet avrebbe reso possibile una valuta nativa su di esso (non supportata da denaro fiat o beni nel mondo reale); White, nel 1995, rispose di essere scettico, tirando fuori la difficoltà di allontanarsi dall'effetto di rete delle valute fiat; Finney rispose per le rime nel 1996.

Nel 2010 Finney fece riferimento al libro di Selgin del 1988, The Theory of Free Banking, come una delle sue principali influenze. “George Selgin ha elaborato in dettaglio la teoria del free banking competitivo”, scrisse Finney, “e sostiene che un tale sistema sarebbe stabile, resistente all'inflazione e autoregolante”.

In un'apparizione nel podcast What Bitcoin Did di Peter McCormack datata 2019, Szabo attribuisce sia a White che a Selgin il merito di aver plasmato il suo pensiero:

Stavo facendo ricerche sulla storia del denaro e stavo andando a ritroso, parte di essa riguardava il private banking, dove le banche emettevano denaro, cambiali, banconote e George Selgin e Larry White erano le figure principali che si sono occupate di questi temi. È stato stimolante, ma poi ho letto anche come sia fallito il tutto e usurpato dalle banche centrali. Poi più tardi, forse 100, 200 anni dopo, le banche centrali hanno inaugurato il denaro fiat.

Oltre alla mailing list cypherpunk, alla fine degli anni '90 White e Selgin erano partecipanti di una mailing list privata e separata con alcuni dei più importanti cypherpunk chiamata “Libtech”. Szabo racconta che “io, Wei Dai, Hal Finney, Larry White, George Selgin e pochi altri eravamo in una mailing list che ho creato chiamata Libtech ed è lì che ho inventato Bitgold [sic], e Wei Dai ha inventato b-money, e abbiamo avuto grandi discussioni”.

In un thread su Twitter del 2019, Szabo ha anche attribuito a White e Selgin il merito sia del pensiero di Finney che del suo su come un sistema free banking potesse funzionare con uno standard Bitcoin, suggerendo che le tecnologie Layer 2, come Lightning Network, forniscono un modo più trustless per realizzarlo.


White e Selgin su Bitcoin

Sia White che Selgin criticano Bitcoin da angolazioni diverse. Per White la moneta ideale è quella con un potere d'acquisto stabile (un punto ripetutamente sottolineato anche da Hayek), mentre la moneta ideale di Selgin “stabilizzerebbe la spesa nominale” (mi dice via email) “pur consentendo al livello dei prezzi di variare in accordo coi cambiamenti nella produttività totale”.

Nel nuovo libro di White, Better Money: Gold, Fiat, or Bitcoin?, egli scrive che “[poiché la curva di offerta di Bitcoin] è verticale, l'impatto degli spostamenti della domanda è interamente sul prezzo e per niente sulla quantità. In questo senso la volatilità del potere d'acquisto è insita nel design di Bitcoin. Il mio punto di vista è che la volatilità del suo potere d'acquisto ne rende molto improbabile l'uso diffuso come mezzo di scambio [...] ma solo il tempo ce lo dirà”.

Selgin definisce Bitcoin una “moneta merce sintetica”, il che significa che, come la moneta fiat, qualsiasi uso non monetario è meno ovvio, ma come una merce “è naturalmente o inevitabilmente scarso” (secondo lui “il semplice uso come investimento” è non monetario). Sostiene inoltre che il vantaggio di una moneta merce sintetica “è proprio che ricorrendo ad essa si può evitare di lasciare la gestione del denaro alle banche centrali, o alle forze cieche della natura. Invece l'offerta è determinata una volta per tutte da vincoli organizzati artificialmente. Un sistema monetario di merce sintetica potrebbe funzionare meglio dei sistemi monetari fiat, o delle potenziali alternative alla moneta merce classica”, ma sottolinea l'improbabilità che uno stato adotti un tale sistema.

Nel 1989 White suggerì la possibilità di una politica monetaria con un programma di offerta predeterminato, proponendo una soluzione al “problema della garanzia” di Ronald Coase. Come spiegato nel nuovo libro di White, per comprendere tale problema possiamo pensare a potenziali acquirenti che potrebbero essere titubanti nell'acquistare, ad esempio, un'opera d'arte di un artista nel presente, sapendo che egli potrebbe comunque riprodurre copie dell'opera d'arte e venderla a un prezzo inferiore (seppur superiore al suo costo marginale di produzione). Una soluzione per calmare i potenziali acquirenti sarebbe che l'artista numerasse ogni opera d'arte (#7 di 100, ecc.). Satoshi ha costruito qualcosa di simile nella politica monetaria di Bitcoin. White scrive che “nonostante abbia riconosciuto, molti anni prima dell'introduzione di Bitcoin, che un impegno sulla quantità avrebbe potuto, in linea di principio, risolvere il problema di Coase per una moneta irredimibile e di libero mercato, [...] non avevo previsto che un tale dispositivo potesse o sarebbe stato utilizzato per creare effettivamente un mezzo di scambio”.

In una presentazione tenuta al Center for Market Education in Malesia, White ammette che la volatilità del potere d'acquisto di Bitcoin potrebbe smorzarsi se il suo utilizzo come mezzo di scambio aumentasse sostanzialmente, poiché tale utilizzo significherebbe una domanda meno volatile. Sottolinea inoltre che puntare su uno standard Bitcoin aiuterebbe molto.


Conclusione

Gli sforzi compiuti nel corso della loro carriera da Lawrence H. White e George Selgin per comprendere meglio il denaro hanno contribuito in ultima analisi al clima di idee che ha plasmato il pensiero di almeno due dei più importanti cypherpunk (Nick Szabo e Hal Finney), i quali hanno lavorato per rendere realtà Bitcoin.

Resta da vedere se la sua volatilità rimarrà un ostacolo all'eventuale adozione diffusa come mezzo di scambio. Poiché Bitcoin è un sistema altamente decentralizzato e antifragile, senza asset dal mondo reale che possono essere sequestrati per chiuderlo, e poiché ha già raggiunto una discreta scala a livello mondiale, (a me) sembra essere l'unico candidato realistico (“in modo furbescamente indiretto”, come proponeva Hayek) a introdurre qualcosa che lo stato non può fermare. Pertanto la volatilità potrebbe essere il prezzo che dobbiamo pagare per vincere la partita nel lungo termine.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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