martedì 6 agosto 2024

Dieci punti sull'economia post-lockdown

 

 

di Jeffrey Tucker

I lockdown del marzo 2020, in tutto il mondo, sono stati uno dei momenti più scioccanti della storia. Il nocciolo del problema economico fin dall’inizio dei tempi documentati è stato quello di ottenere più di quello che le persone necessitavano, date le scarsità intrinseche dello stato di natura.

Indipendentemente dal sistema, la creazione di ricchezza era l’obiettivo dichiarato e l’umanità ha gradualmente scoperto che il commercio, gli investimenti, il marketing e l’accesso a qualcosa di più attraverso i viaggi e la creatività erano la via da seguire.

In un attimo tutte queste considerazioni sono finite nel dimenticatoio per combattere quella che si diceva fosse una malattia mortale. Inoltre la convinzione era che la fine dell’attività economica, almeno quella ritenuta non essenziale, fosse la strada verso la soluzione della crisi sanitaria.

Per quanto? Inizialmente era stato pubblicizzato per due settimane, ma col passare del tempo il periodo di blocco si è prolungato sempre di più ed è diventato chiaro che il punto era aspettare un vaccino. Ciò si basava sul presupposto, privo di prove, che l’intera popolazione fosse minacciata e che tale iniezione avrebbe risolto il problema.

L’economia mondiale è crollata – intenzionalmente – come mai visto prima nei tempi moderni. Come disse all’epoca Trump, anche se dava il via libera ai lockdown, nessuno aveva mai sentito parlare di una cosa del genere. Questo perché è pazzesco e profondamente pericoloso. Non esiste una cosa come spegnere e riaccendere un’economia mondiale, come se avesse un interruttore da spingere quando arriva il momento.

Ecco dieci osservazioni generali sui risultati.

  1. I mercati del lavoro non si sono mai ripresi. Sia la partecipazione al lavoro che il rapporto occupazione/popolazione rimangono al di sotto dei livelli del 2019. Forse questo è il risultato del pensionamento, forse è la disabilità, forse è solo demoralizzazione. In ogni caso, non siamo mai tornati alla normalità. Dal 2021 tutti i discorsi sulla grande macchina del lavoro non sono altro che persone che lo ritrovano dopo averlo perso durante i lockdown, o nuove persone che entrano nel mercato.


    Il mercato del lavoro non è stato affatto “caldo”. I dati mensili riportano indagini istituzionali, che li contano due volte, ma raramente ci sono indagini sulle famiglie che invece mostrano una continua debolezza. La divergenza tra questi due elementi non è mai stata così ampia. Non siamo affatto vicini alla tendenza pre-lockdown.


  2. Lo stimolo fiscale è stato spazzato via dall’inflazione dei prezzi. Quando gli assegni sono iniziati ad arrivare direttamente sui conti bancari, la gente non faceva assolutamente nulla a casa e le imprese ricevevano entrate dallo stato anche quando le loro porte erano chiuse. Le ricchezze cadevano dal cielo. È durato circa 18 mesi. Una volta arrivata l’inflazione, il potere d’acquisto di quei dollari è stato spazzato via. La creazione di denaro era arrivata a un livello mai visto prima nei tempi moderni; circa $6.000 miliardi sono stati creati dal nulla per acquistare incredibili quantità di debito. Tutto veniva tassato tramite il più antico schema per ingannare la popolazione.

  3. Le vendite al dettaglio e gli ordini di fabbrica all’ingrosso non sono in aumento. Tra tutti i dati rilasciati, solo i numeri del PIL vengono regolarmente aggiustati all’inflazione. Per la maggior parte delle altre relazioni, bisogna farlo in modo indipendente. Le vendite al dettaglio e gli ordini di fabbrica sono riportati in termini nominali, il che funziona bene in tempi normali, ma in tempi inflazionistici questa abitudine produce assurdità. Si finisce per incrementare la spesa per gli stessi beni e servizi, perché tutto è più costoso.
    EJ Antoni ha approfondito questo punto. Anche l’aggiustamento dell’inflazione, solitamente sottostimata, dimostra che né il commercio al dettaglio né quello all’ingrosso si sono realmente ripresi. Questi aggiustamenti si basano sui dati IPC convenzionali, quindi la realtà effettiva è ben peggiore.


  4. La produzione non è aumentata. Nella narrativa convenzionale i lockdown hanno creato una recessione istantanea, ma è durata solo un paio di mesi. Una volta che lo stimolo è stato terminato e l’economia è stata riaperta, il boom ha invertito tutti i danni. Da allora siamo cresciuti moderatamente.


    In altre parole, i dati convenzionali raccontano la storia dello scenario meno plausibile, un bellissimo lockdown che non ha causato danni netti ma ha messo in pausa la vita economica finché tutto non è tornato alla normalità. Davvero tutta questa storia è così semplice? Ci sono due fattori principali: l’inclusione della spesa pubblica come costituente della crescita economica e un aggiustamento dell’inflazione che è inferiore anche all’indice dei prezzi al consumo, elaborato appositamente per l’uso nelle statistiche sul reddito nazionale.
    Tutti sanno oggi che la prosperità nella Seconda Guerra Mondiale non era reale a causa dell’inclusione dello stato come principale contribuente alla presunta produzione economica. Il debito pubblico in percentuale del PIL ha raggiunto e superato i livelli del tempo di guerra negli ultimi quattro anni. Questo dovrebbe dirci qualcosa di importante sulla credibilità di questa apparente ripresa.


  5. I dati sull’inflazione sono falsi. Secondo i dati ufficiali nel gennaio 2020 il dollaro ha mantenuto l’82% del suo valore, vale a dire ha perso solo il 18% del suo valore in quattro anni. Rapportate questa cifra alla vostra vita quotidiana, in base alle vostre bollette, ai vostri acquisti e a ciò che potete vedere con i vostri occhi. Ripensate ai bei vecchi tempi del 2019. In quale mondo è anche solo vagamente plausibile che i prezzi che pagate (o pensate di pagare ma poi vi astenete) siano aumentati solo del 18%?
    Com'è possibile che l’indice dei prezzi al consumo sgonfi gli aumenti dei prezzi a livelli così bassi? I dati escludono i tassi d'interesse, l’assicurazione dei proprietari di case, le tasse, la shrinkinflation e le commissioni aggiuntive; i dati sui prezzi dell'assicurazione sanitaria vengono aggiustati al ribasso per favorire il consumo medico; i dati sui prezzi delle case vengono forniti attraverso una formula estremamente complicata chiamata affitto equivalente dei proprietari di case ed è diventata una fantasia. Nel grafico qui sotto la linea rossa è esclusa dall’indice dei prezzi al consumo a favore della linea blu.


    Anche nei dettagli il Bureau of Labor Statistics non sembra riflettere i prezzi effettivi del settore. Il BLS ha registrato un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari del 26% sin dal 2019, ma i dati del settore indicano un aumento dei generi alimentari del 35%. Gli aumenti di prezzo più bassi si registrano nel commercio al dettaglio di liquori (11%) ed è proprio per questo che cocktail, vino e birra sono così apprezzati nei ristoranti: è un buon posto per ottenere margini di profitto.


    Poi c'è la serie di aggiustamenti edonistici che consente ai burocrati di sgonfiare il prezzo di qualsiasi prodotto suggerendo che, dopo tutto, non dispiace a nessuno pagare di più per una qualità superiore, quindi non è proprio aumento del prezzo.
    Infine c'è l’esclusione della maggior parte delle principali forme di shrinkinflation e delle commissioni aggiuntive. Quanto di tutto questo fa salire l'IPC? Non lo sappiamo davvero. Non è del tutto impossibile che l’inflazione reale nell’arco di quattro anni sia stata del 30%, o del 50%, o addirittura superiore. Modificate tutti gli altri dati in base a ciò e otterrete un quadro completamente diverso di ciò che sta accadendo.

  6. Si sono formati blocchi commerciali che non ci salveranno. Quando tutte le catene di approvvigionamento del mondo sono state congelate nel marzo 2020, per poi riaprirle gradualmente in base alle politiche nazionali, abbiamo visto lo sfilacciamento di 70 anni di integrazione globale. I produttori di chip sono passati dalla fornitura di automobili e altri beni industriali negli Stati Uniti ai computer portatili e alle macchine da gioco. Subito dopo la riapertura gli Stati Uniti hanno de-dollarizzato gli asset russi, dando ai BRICS nuovi incentivi ed energia per diventare più robusti. A distanza di anni la nuova forma del mondo sta diventando evidente: è tutta una questione di sfere d'influenza politica, mandando in frantumi una forza trainante della crescita economica globale durata decenni.

  7. I diritti di proprietà non sono sicuri. Mai prima d’ora nella storia degli Stati Uniti così tante piccole imprese sono state chiuse da una costa all’altra con tanta brutalità. Quando hanno riaperto spesso la loro capacità era ridotta, dando un enorme impulso ai ristoranti e agli hotel più grandi rispetto a quelli piccoli. Tutto ciò rappresentava un attacco fondamentale ai diritti di proprietà, il nucleo stesso di una vita economica funzionante e ciò ha sicuramente scosso la psicologia della formazione aziendale a livello nazionale. Sebbene non disponiamo di dati empirici al riguardo, resta il fatto che uno stato che attacca la proprietà in questo modo non può aspettarsi un mondo fiorente di start-up imprenditoriali. Se la vostra attività può essere chiusa per le ragioni più disparate, perché avviarne una? Questo è il tipo di problema istituzionale che provoca il decadimento economico in modi impercettibili.

  8. Il debito è fuori controllo; personale, aziendale e pubblico. Molti hanno scritto sul problema del debito pubblico, i cui interessi ora fagocitano tre quarti delle tasse pagate.
    La nave del debito societario è salpata molto tempo fa con il folle esperimento dei tassi a zero dopo il 2008. Sono stati lasciati salire per far fronte all’inflazione e ciò che ne deriva è profondamente doloroso per qualsiasi attività non pubblica che dipende dalla leva finanziaria per le proprie operazioni.
    Il problema del debito dei consumatori è ancora più evidente: in periodi di tassi alti, i risparmi dovrebbero aumentare, non diminuire, e il debito dovrebbe diminuire, non aumentare. Sta accadendo il contrario perché il reddito reale sta diminuendo drasticamente e ciò avviene ormai da tre anni. Anche utilizzando i dati IPC convenzionali, non ci siamo ancora ripresi dal lockdown.


  9. Le CBDC sono essenziali per il piano. Una delle principali ambizioni della risposta al Covid era la creazione di un passaporto universale per i vaccini. È stata attuata prima a New York: l’intera città è stata chiusa in tutte le sue strutture pubbliche ai non vaccinati. A nessuno che rifiutasse l'iniezione era consentito andare nei ristoranti, nei bar, nelle biblioteche, o nei teatri. Boston poi ha seguito l'esempio, così come New Orleans e Chicago. Questo piano è fallito perché il mondo degli affari si è lamentato e il software su cui doveva girare è risultato un flop, nonostante le decine di milioni spesi. Tutti questi sforzi sono stati annullati, ma il piano stesso ha rivelato l’agenda più ampia: il controllo attraverso la raccolta e l’applicazione dei dati. L’ambizione non è scomparsa e probabilmente tornerà sotto forma di valuta digitale della banca centrale, ora utilizzata in molte parti del mondo. Permette la sorveglianza universale, le scadenze temporali delle valute e il razionamento della spesa a riflesso delle priorità politiche. Non c’è dubbio che le élite la vogliano.

  10. I mercati finanziari prospereranno fino a quando non lo faranno più. Nel corso degli ultimi folli quattro anni ci è stata risparmiata una grave crisi finanziaria, sia azionaria che bancaria. Ciò non è del tutto insolito nel mezzo di una selvaggia espansione della moneta e del credito. Dopo aver toccato prezzi e salari, il nuovo denaro confluisce nei sistemi finanziari, il cui rialzo è visto come una notizia fantastica piuttosto che come una semplice inflazione dei prezzi. Detto questo, il mercato azionario non è l’economia. È di buon auspicio per le persone che investono e accumulano conti pensionistici, ma non fa nulla per i salariati e gli stipendi di Main Street.

I lockdown hanno rappresentato la più grande ed elaborata farsa economica mai realizzata nella storia dell’umanità. Hanno lasciato il mondo intero meno libero e meno prospero, e con le speranze prosciugate che il ripristino della normalità potesse avvenire in tempi brevi. Per aggiungere danno alla beffa, la maggior parte delle istituzioni sta producendo dati falsi per nascondere il tutto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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