martedì 13 agosto 2024

Come la ricerca di rendite corrompe l'anima della imprese

Molte aziende oggi, soprattutto nel settore tecnologico, sono strutturate di più per catturare i benefici dell'inflazione piuttosto che funzionare come imprese che generano profitti. Cercano guadagni rapidi, non dividendi stabili, che si trovano tipicamente in asset come azioni e immobili, causando un afflusso innaturale di fondi in questi settori. Questo spiega perché i giganti del mondo tecnologico crescono in modo sproporzionato: sono orientati per attrarre l'interesse di quelle persone con denaro fresco di stampa. La produttività e la creazione di valore diventano meno preziose  e questo processo distorce i segnali di mercato, distribuisce male le risorse e perpetua un ambiente economico in cui il successo è più legato alle manovre finanziarie che a un output produttivo. Inutile dire che il primo anello della catena inflazionistica è lo stato e l'accentramento/internventismo con cui “compra” influenze tramite denaro fresco di stampa. L'ultimo settore industriale in ordine cronologico a finire in questa rete è quello dei chip. Più un'azienda è vicina al motore dell'inflazione, più può essere redditizia. In un'economia che premia la ricerca di rendite creare valore è diventato poco saggio e l'economia si protrae “spontaneamente” verso la fonte del denaro facile, come un fungo verso un nutriente, piuttosto che soddisfare i bisogni delle persone. Ciò significa che le decisioni economiche sono prese da ciò che le élite decidono di finanziare piuttosto che dal mercato. Molti super ricchi di oggi sono stati semplicemente fortunati proprietari iniziali di asset popolari che sono stati gonfiati da questo afflusso innaturale di nuovo denaro. Attrarre tale flusso verso i propri asset è diventato un mezzo importante per generare ricchezza rispetto a un'operazione davvero redditizia. Ed è quello che fanno tutte le grandi aziende oggigiorno, cercando di abbagliare gli investitori. I marxisti hanno diagnosticato male la causa della disuguaglianza economica: non è l'estrazione di plusvalore dai lavoratori, come suggerito dalla teoria del valore-lavoro, che dà ai capitalisti una ricchezza ingiusta, bensì è il continuo afflusso di denaro facile attraverso l'aumento dell'offerta di denaro. La loro analisi inverte la realtà di come nasce la disuguaglianza. Karl Marx identificò il libero mercato come il problema e chiedeva l'intervento dello stato per risolverlo, quindi la sua cura era LA malattia. L'interventismo perpetua ironicamente la stessa disuguaglianza che denunciano. L'egemonia culturale marxista mantiene un ambiente interventista che avvantaggia le élite finanziarie attraverso politiche inflazionistiche e salvataggi centrali, perpetuando disparità economica. In un libero mercato, invece, l'accumulo di ricchezza si baserebbe più sull'iniziativa produttiva che sulla ricerca di rendite, con conseguente distribuzione più equa della ricchezza in base alla produttività. Il lavoro sarebbe più altamente ricompensato e persino un impiego modesto avrebbe un potere d'acquisto sostanziale, riducendo la necessità di uno stato sociale. Il sistema attuale perpetua una disuguaglianza che favorisce i ricchi (ammanicati) a spese del resto della popolazione.

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di Kimberlee Josephson

Ogni volta che sono presenti assistenza finanziaria, od opportunità per ottenere guadagni privilegiati, spesso ciò che ne segue è la ricerca di rendita. Come spiegato da Robert Tollison, stiamo parlando di “dispendio di risorse scarse per ottenere un trasferimento artificiale”. In poche parole, la ricerca di rendita “implica il tentativo di aumentare la propria quota di ricchezza esistente senza crearne di nuova”. Chi sono i donatori e chi riceve è molto importante, così come chi determina i requisiti per i guadagni – stabilendo così le “regole del gioco”.

Gordon Tullock presentò il concetto di ricerca di rendita nel suo saggio del 1967, “The Welfare Costs of Tariffs, Monopolies, and Theft”, ma non venne sistematizzato fino allo studio di Anne Krueger del 1974, “The Political Economy of the Rent-Seeking Society”. La Krueger scoprì che i requisiti per le licenze di importazione generavano un comportamento di ricerca di rendita e riteneva che la sua presenza “influenzi la percezione delle persone nei confronti del sistema economico”. La Krueger affermò che la ricerca di rendita fa sì che la distribuzione economica venga vista come “il risultato di una lotteria”, con vincitori e perdenti. Cinquant’anni dopo le sue affermazioni sono ancora vere e, sfortunatamente, la ricerca di rendite è persistita e proliferata.

Ottimi esempi di ricerca di rendite si possono trovare nel Congressional Pig Book del 2024 che cita come il senatore Bernie Sanders sia riuscito a garantire uno stanziamento di $500.000 per il Teatro dell’Opera di Vergennes nel Vermont:

Il sito web del teatro dell'opera contiene una lunga lista di necessità che vanno da una nuova caldaia a nuovi posti a sedere e stima che il costo totale sia di $178.000. Grazie al sostegno del senatore Sanders, il Teatro dell'Opera di Vergennes può affrontare tutto e intascare $322.000 extra.

La ricerca di rendite è un processo di acquisizione e accumulazione piuttosto che di innovazione e creazione. A dire il vero lo sviluppo delle risorse e dell’ingegno non sono necessari quando è possibile competere per le rendite esistenti.

Se c'è la possibilità di richiedere un sussidio, una borsa di studio, o un credito d’imposta, sarebbe razionale farlo. Se si può (o è necessario) ottenere una licenza, un permesso, o una legislazione favorevole, avrebbe senso fare appello per ottenerli. Se si potessero richiedere donazioni, sponsorizzazioni e contributi per promuovere una certa causa, sarebbe ragionevole sollecitare fondi. La maggior parte di noi è impegnata in questi atti, ma dobbiamo ricordarci che l'assistenza non è mai veramente “gratuita” né illimitata. Fredric Bastiat nel suo saggio del 1848, Lo Stato, lo spiega perfettamente:

Tutti noi facciamo qualche richiesta simile allo Stato, ma esso non può soddisfarle senza aumentare il lavoro degli altri. Lo Stato è quella grande finzione attraverso la quale ognuno cerca di vivere sulle spalle di tutti gli altri. Tutti, più o meno, mirano a trarre profitto dal lavoro degli altri.

La ricerca di rendite non sembra essere una preoccupazione per il senatore Sanders che sostiene che il popolo americano vuole la garanzia dell’assistenza statale. Durante una recente apparizione su Face the Nation, il senatore Sanders ha fornito la lista dei bisogni dell'America ed è risultato un sostenitore della cancellazione dei prestiti studenteschi e del Medicare per tutti. Dovrebbe essere informato che la ricerca di rendite non è un’attività isolata: sono necessarie risorse e sforzi per mantenere le rendite e quindi devono essere presi in considerazione i costi opportunità, soprattutto per quei tentativi che falliscono. Tuttavia anche le forme di ricerca di rendite di successo genereranno effetti negativi, poiché tale comportamento produce costi netti per la società nel suo complesso.

Lasciatemi spiegare. I trasferimenti pecuniari che mettono in discussione l’efficacia di un libero mercato, indurranno gli altri a ricercare rendite. Più persone in cerca di rendite significano più concorrenza e più concorrenza significa che è necessario fare di più per arrivare alle rendite. Inoltre maggiori sforzi e risorse vengono indirizzati verso l’acquisizione delle rendite e ciò significa che ce ne saranno di meno per scopi produttivi o imprenditoriali.

I costi per acquisire le rendite aumenteranno nel tempo e la produttività economica diminuirà, e ciò andrà avanti finché il costo della concorrenza non diventerà troppo elevato o le rendite non si esauriranno. E quando arriverà quel momento, rilanciare un’economia basata sul mercato sarà un compito difficile poiché le rendite esistenti diminuiranno gli incentivi a cercare forme nuove o alternative per la creazione di reddito o per lo scambio produttivo. Il principio dello scambio vicendevolmente vantaggioso decade quando si deve limitare la propria scelta alle disposizioni e alle aspettative di coloro che controllano gli assegnamenti.

Piuttosto che il coordinamento della conoscenza attraverso segnali di prezzo e acquisti, o l’uso di strategie competitive per sfruttare le opportunità di mercato, le ambizioni saranno reindirizzate verso ciò che è disponibile. E quando la domanda di rendite supera l’ammontare che può essere distribuito, i creatori di ricchezza saranno chiamati a contribuire in misura maggiore – presupponendo che ci siano ancora capitalisti a cui si possa fare appello. Il senatore Sanders punta su questi aspetti dato che ha firmato una lettera, indirizzata al presidente Biden e al segretario al Tesoro Janet Yellen, sollecitando il sostegno a un’imposta patrimoniale globale.

I capitalisti, coloro che cercano di trarre profitto dagli scambi volontari, vengono costretti a cedere la loro giusta quota per aiutare con le rendite e se l’importo atteso diventa troppo grande (si consideri la curva di Laffer), o va contro i propri valori (leggete Atlas Shrugged), allora i capitalisti (e il loro capitale) potrebbero essere difficili da trovare nel tempo.

Lasciami spiegare. Il capitalismo nella sua forma più vera non è mai stato pienamente sperimentato data la presenza di un sistema economico misto che integra la sfera politica ed economica. Gli interessi dello stato e la sua ingerenza nel mercato hanno soffocato il capitalismo e ci hanno invece  dato clientelismo e corporativismo.

In un sistema di vero capitalismo le imprese dipenderebbero dal processo di scambio produttivo e avrebbero un governo che sostiene la protezione della proprietà privata. Ciò che le aziende hanno oggi è il diritto di possedere proprietà ma con lo stato che interviene sul modo in cui tale proprietà opera e viene usata nelle transazioni. Lo stato dirige l’uso della proprietà invece di proteggerla, pertanto l’innovazione senza autorizzazioni sembra essere una cosa del passato e qualsiasi azienda che diventa troppo grande si ritroverà inevitabilmente limitata.

Nel sistema attuale le imprese operano con meno certezze data la natura soggettiva di alcuni standard, l’applicazione retroattiva di norme selezionate e l’oscurità di varie giurisprudenze consolidate. La crescita del potere delle agenzie governative che supervisionano le questioni aziendali va a scapito del potere di mercato e del dinamismo imprenditoriale; e, nel tempo, ciò genererà una maggiore disparità tra chi ha e chi non ha, poiché le posizioni di status comprenderanno chi dà, chi riceve e ciò che potrebbe essere classificato come non-realizzato (coloro che hanno perso la fiducia nel mercato e non hanno mezzi per concorrere per le rendite). Per coloro che non riescono a ottenere risultati ci sarà una persistente caduta verso il basso, perché semmai dovesse essere concessa assistenza per aiutare coloro che ne hanno più bisogno, essi dovrebbero dimostrare di essere all’altezza dei requisiti. E alla fine un numero maggiore di “beneficiari” rientrerà nella categoria dei “non idonei”, o perché la concorrenza per le rendite è diventata troppo elevata o perché la loro distribuzione è stata troppo ridotta.

In sintesi, quanto più lo stato viene coinvolto negli affari quotidiani tanto più ci muoviamo verso una società in cerca di rendite, alimentando una dinamica di potere basata su ciò a cui è possibile accedere piuttosto che su ciò che può essere guadagnato. Quando i nostri mezzi per avanzare dipenderanno dalle rendite, anziché da uno scambio reciproco vantaggioso, l’economia di mercato cesserà di esistere. La ricerca delle rendite appiattisce i comportamenti individuali e le pratiche dei produttori alle rendite stesse e quando le attività di acquisizione o distribuzione delle rendite diventeranno maggiori di quelle che possono derivare dai produttori, saremo tutti responsabili di ciò che ne consegue.

L’anima dell’impresa sarà sostituita da rapporti di potere e dipendenza. Le preoccupazioni economiche sono quindi solo un lato dell’equazione, l’altro è il degrado sociale. La capacità di trarre profitto da uno scambio, o da un'attività, dev'essere sempre maggiore di quella che può essere concessa dallo stato. E dobbiamo esserne tutti consapevoli.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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