venerdì 26 luglio 2024

Sovranismo, parte #7: la libertà trionfa su tutto

 

 

di Robert Breedlove

“Non sono le carestie, né i terremoti, né i microbi, né il cancro, ma l’essere umano stesso il pericolo più grande per sé stesso, per la semplice ragione che non esiste una protezione adeguata contro le epidemie psichiche, le quali sono infinitamente più devastanti dei peggiori disastri naturali.”

~ Carl Jung

Una psicosi di massa è un’epidemia psichica. Si verifica quando gran parte della società perde il contatto con la realtà e precipita nella follia. Come la psicosi individuale, una psicosi di massa si manifesta quando gli agenti perdono il contatto con le rispettive arene d’azione. Sebbene le cause della psicosi di massa siano molteplici, posso affermare che il denaro – un’estensione psicotecnologica critica della mente umana e la forma più alta di proprietà privata – è una pietra di paragone per una relazione integrata tra i singoli agenti e le loro rispettive arene socioeconomiche d'azione.

Quando il denaro è controllato centralmente, i sistemi di prezzo che coordinano l’azione umana sono corrotti dal capriccio burocratico: un rumore che soffoca il segnale dei desideri reali dei consumatori espressi attraverso l’acquisto e la vendita. Quando i segnali di prezzo sono corrotti dalla monopolizzazione, è sempre più difficile per gli attori di mercato valutare i risultati delle loro azioni (profitti e perdite). Tale confusione mentale induce una regressione nell’accumulo di capitale e quindi nella civiltà. Introducendo rumore in questo canale di comunicazione economica, gli sforzi imprenditoriali vengono gettati nel caos e ne derivano conseguenze socioculturali deleterie. La principale tra queste conseguenze della manipolazione monetaria è il fenomeno della psicosi di massa.

I processi alle streghe di Salem rappresentano un esempio storico su piccola scala (ma ben noto) di psicosi di massa. Negli anni 1692 e 1693 nell'attuale Danvers, Massachusetts, migliaia di persone, per lo più donne, furono brutalmente assassinate. Coloro assassinati non erano criminali, bensì capri espiatori psicologici di una società in balia della psicosi. Dopo che la frenesia si estinse definitivamente, non rimasero quasi più donne vive. La maggior parte delle persone oggi sa di questo massacro. Meno comunemente noto è che i decenni precedenti al famigerato culmine di questa psicosi di massa coinvolsero la contraffazione, i controlli sui capitali e le lotte stataliste che circondano il “privilegio sovrano” dell’emissione di valuta (ovvero il diritto di contraffarla).

Nel 1652 fu istituita la Boston Mint nel tentativo di impedire a chiunque (a parte la zecca) di contraffare la valuta. Furono applicate rigorose politiche di “perquisizione e sequestro” per impedire l’uscita dell’argento dal Massachusetts. Tuttavia queste misure furono di effetto limitato e sia la contraffazione che la fuga di capitali continuarono fino a quando il re d’Inghilterra emanò un “Order of Council” contro la defunta Boston Mint alla fine del 1686. Sebbene i documenti scritti siano scarsi, sembra che la contraffazione esplose ancora una volta a Salem nel periodo precedente agli orrori nei processi alle streghe di Salem. Nel 1690 Boston fece il passo coraggioso di diventare il primo governo della civiltà occidentale a emettere valuta fiat; nel 1692 le “streghe” venivano bruciate vive da una società sotto l’incantesimo di una psicosi di massa. Documenti scritti dell'epoca descrivono in dettaglio alcune attività di contraffazione che portarono a questo massacro psicotico:

Questi dollari spagnoli erano rozze ‘pannocchie’ ricavate da un ciuffo d’argento, senza nemmeno una forma standard. Gli spagnoli coniavano le pannocchie il più rapidamente possibile, principalmente come un modo semplice per inventariare e contrassegnare l'argento raffinato da spedire in Spagna dove sarebbe stato fuso per vari usi. Le pannocchie non erano state progettate per essere utilizzate come moneta circolante. Tuttavia nelle colonie queste monete d’argento grezze riempivano un grave vuoto economico e venivano utilizzate regolarmente. Sfortunatamente, a causa della loro forma irregolare, molti possessori di queste monete tosavano un piccolo pezzo d'argento dal bordo irregolare della moneta per venderlo in un secondo momento e poi spacciare la moneta per il suo intero valore. Man mano che queste monete circolavano da una persona all'altra, diventavano sempre più leggere. La forma irregolare non solo favoriva la tosatura, ma facilitava anche la contraffazione. Naturalmente i contraffattori avrebbero incluso quanta più lega possibile in modo che la moneta contenesse meno del contenuto minimo di argento richiesto (cioè la finezza).

La storia del denaro in questo periodo era uno dei tanti esempi della Legge di Gresham: gli incentivi spingevano le persone ad accendere prestiti, spendere il denaro debole e ad accumulare denaro forte. Altri esempi di contraffazione che portano alla psicosi di massa includono gli episodi di totalitarismo del XX secolo, di cui parleremo nella prossima puntata di questa serie di saggi. Come vedremo, lo statalismo nelle sue forme più estreme è incarnato dai processi alle streghe di Salem, poiché entrambi sono resi possibili dalla diffusa contraffazione della valuta. La domanda è: come sono correlati i fenomeni apparentemente non correlati della contraffazione monetaria e della psicosi di massa? Ancora una volta, le cause della psicosi di massa sono molteplici, ma il fattore che contribuisce alla contraffazione monetaria (e alle violazioni dei diritti di proprietà più in generale) è spiegato da un ramo delle scienze cognitive chiamato Material Engagement Theory.


Il bastone del cieco

“La mente non abita nel corpo, è invece il corpo che abita nella mente.”

~ Dr. Lambros Malafouris

In alternativa al materialismo, che considera la creazione di significato come un processo mentale puramente soggettivo, la Material Engagement Theory (MET) presuppone che il significato sia una proprietà emergente che gli attori manifestano attraverso l'interazione con il mondo materiale. Secondo la MET “la mente” non è un’entità strettamente legata al cervello, ma è invece un complesso di coinvolgimenti relazionali che incorpora cervelli, corpi e cose. Né soggettivo, né oggettivo, la MET sostiene che il significato è un fenomeno transiettivo simile all'adattamento darwiniano. Per chi sostiene questa teoria “il mondo” non è un dominio strettamente segregato che gli esseri umani esaminano con i sensi per trasmettere informazioni ai loro processori interni. La cognizione secondo la MET è invece una dinamica relazionale generata dall’accoppiamento di un organismo al suo ambiente, mediante appendici, strumenti, simboli o – come mostreremo – denaro e diritti di proprietà.

Un aspetto importante da comprendere sulla vita è la distinzione tra genotipo e fenotipo. Il genotipo è l'informazione digitale trasmessa su una forma di vita, in genere attraverso le generazioni e include il materiale genetico codificato nel DNA, ma può anche includere le norme culturali o istituzionali codificate attraverso interazioni ritualizzate con gli altri. Il fenotipo è la manifestazione fisica di uno di questi set di istruzioni comunicate geneticamente o culturalmente. Pensate al genotipo come a un algoritmo di sviluppo biologico (come il DNA di una tigre) e al fenotipo come il risultato dell'applicazione di queste istruzioni (le strisce mimetiche della tigre). Il genotipo è informazione; il fenotipo è l'istanziazione.

Spesso i biologi distinguono tra fenotipi standard ed estesi. Le corna di un ariete, ad esempio, sono un fenotipo standard poiché sono prodotte come parte dello sviluppo biologico dell’animale, mentre i ramoscelli utilizzati per costruire il nido di un uccello fanno parte del suo fenotipo esteso, poiché il codice genetico dell’uccello non ha assemblato direttamente la sua dimora. Contribuendo in modo significativo al proprio dominio sul mondo, gli esseri umani sono eccezionalmente abili nell'estendere i propri fenotipi. Gli esseri umani sono “cyborg nati” e specializzati nella progettazione, fabbricazione e utilizzo di strumenti sempre più sofisticati per la soddisfazione dei propri obiettivi. Gli strumenti quindi, e l’impegno con la realtà materiale più in generale, sono estensioni della mente umana. Come scrive il famoso teorico della MET, Malafouris:

Se accettiamo che la mente si evolva ed esista nel dominio relazionale come il nostro mezzo fondamentale per interagire con il mondo, allora la cultura materiale è potenzialmente coestensiva e consustanziale alla mente.

Comprendere la propensione umana all'estensione fenotipica è la chiave per comprendere l'importanza della MET. L’esempio fornito da Malafouris per spiegare la relazione tra cognizione e fenotipo esteso è l’ipotesi del bastone del cieco. Questo esercizio teorico ci aiuta a riconsiderare i confini tradizionali che tracciamo mentalmente attorno al cervello, al corpo e alle cose. Chiedetevi: “Dove inizia il sé del cieco?” Inizia dal bordo della pelle, dal centro del bastone, o forse dalla punta di quest'ultimo? Per comprendere meglio la MET, Malafouris suggerisce di concentrarsi su due domande chiave:

  1. Cosa fa il bastone per i ciechi?
  2. Anche per i ciechi vale il limite biologico della pelle?

Per rispondere alla prima domanda, Malafouris sostiene che il bastone consente al cieco di “vedere”, fornendogli un mezzo per rilevare i modelli fisici rilevanti per la continua riorganizzazione cognitiva necessaria per orientarsi nell’ambiente circostante. Infatti gran parte dell’elaborazione cognitiva del feedback tattile fornito dal suo “bastone della vista” viene elaborata in aree del cervello tipicamente utilizzate per la percezione visiva, ma riproposte per assimilare i flussi di dati tattili. Per la seconda domanda, il confine “delineato dalla pelle” ha poca rilevanza, poiché il bastone viene incorporato in un processo percettivo complesso tanto da diventare effettivamente “trasparente”: il cieco non vede il bastone nella sua mente, vede attraverso il bastone.

Guardando il bastone del cieco con gli occhi della mente, è il contatto della punta con il mondo materiale che “scopre” il feedback tattile utile a un cieco per orientarsi con successo nell’ambiente circostante. Senza questo strumento, il cieco diventerebbe “un animale completamente diverso” poiché mostrerebbe un'idoneità molto inferiore al suo ambiente spaziale (camminare contro i muri, inciampare su terreni irregolari, ecc.). In questo modo il bastone migliora sostanzialmente la capacità del cieco come attore consapevole nel mondo; un cambiamento che si riflette direttamente nelle modifiche cognitive offertegli da un elemento critico del suo fenotipo esteso: il bastone. Quest'ultimo, come tutti gli altri strumenti, è solo un dispositivo di mediazione nella relazione tra agente e arena: un modello “materiale” attraverso il quale mente e materia si interfacciano.

Diversamente dai modelli mentali incentrati sulla sostanza, la MET concettualizza il mondo come un complesso caleidoscopico di schemi compenetrati. Molti di questi modelli sono stratificati insieme e sono spesso simili, coerenti con la geometria frattale della natura. Fiocchi di neve, caratteristiche geologiche e strutture organiche mostrano tutti frastagliature frattali e somiglianze su scale diverse. Esteso ben oltre i confini fisici del cranio, la MET concepisce la mente umana come un modello estensibile emulativo dei modelli ambientali in cui è immersa. In questo modo gli schemi mentali (agenti) e i loro ambienti (arene) interagiscono reciprocamente, spesso mutualizzando forme e contorni simili. Secondo questo punto di vista mente e materia sono modelli speculari prismatici. Forse è per questo che il consiglio di Jordan Peterson di “pulire la propria stanza” è efficace per purificare la mente!

La MET spiega perché le menti e i mercati – processi di cognizione distribuita denominati in denaro – sono frattali che si riflettono a vicenda: il denaro è lo strumento che fa scalare la mente nel mercato attraverso lo scambio e il mercato fa scalare la mente verso l’interno attraverso i prezzi con una continua reciprocità. Il libero mercato è una matrice di menti interconnesse attraverso segnali di prezzo. Visto in questo modo, non sorprende che la consapevolezza associata a una mente individuale sia un meccanismo di correzione degli errori simile alla funzione svolta dalle dinamiche del libero mercato. La MET spiega il meccanismo dell'interfaccia tra mente e materia, sebbene renda difficile, se non impossibile, delineare specificamente tra i due. Portata all'estremo, la MET evidenzia le somiglianze osservate tra l'architettura cellulare del cervello e i superammassi galattici del cosmo più profondo.


Mente, materia e denaro

“Mente sulla materia; il denaro su tutto.”

~ Wayne Carter

Secondo la MET il cervello è solo una componente della mente. La cognizione umana, quindi, avviene non solo all'interno del cervello riguardo alle cose, ma anche all'esterno dello stesso e attraverso le cose. Si ritiene infatti che la mente degli esseri umani pre-alfabetizzati fosse impegnata esclusivamente attraverso le cose, senza alcun bisogno di rappresentazione mentale. L'essere umano antico pensava attraverso l'azione, con poca riflessione sul prima o dopo. Ciò potrebbe aver inibito la sua capacità di pianificare, ma lo manteneva “in stretto contatto” con il presente, utile per la caccia e il monitoraggio. Alla luce di ciò, le menti dei nostri antenati non sono scomparse con il deterioramento del loro cervello, ma sono state codificate in documenti archeologici intatti che riflettono i loro modelli di azione. La MET afferma che nell'ambito dell'azione e della cognizione umana, la materia è la mente e la mente è la materia. Esiste una reciprocità, o addirittura una continuità, di influenza tra queste entità tradizionalmente segregate. Come John Culkin descrive succintamente:

Diventiamo ciò che vediamo. Diamo forma ai nostri strumenti e poi i nostri strumenti modellano noi.

Il filosofo A. Illopoulos fa un ulteriore passo avanti per descrivere l’apparente unità di mente e materia:

Considerando che il significato è prodotto attraverso le abitudini, non sarebbe irragionevole vedere la materia come ‘nient’altro che una mente che ha abitudini talmente indurite da farla agire con un grado particolarmente elevato di regolarità meccanica, o routine.

Per gli attori di mercato un’interfaccia significativa tra mente e materia è il sistema dei prezzi espresso in denaro. Gli esseri umani oggi pensano al denaro in molte situazioni, come la pianificazione economica e le negoziazioni. Il denaro è uno degli strumenti più importanti per l’azione umana: è antecedente alle psicotecnologie, le quali sono fondamentali per pensare e agire quanto l’alfabetizzazione e la matematica. In altre parole, commerciamo da molto più tempo rispetto alla parola e ai calcoli. Infatti l’alfabetizzazione e la capacità di calcolo ci forniscono buoni esempi di quanto le psicotecnologie possano diventare profondamente radicate nei software cognitivi degli esseri umani. Molto spesso riflettiamo attraverso la lingua, i numeri e il denaro piuttosto che su di essi. Ad esempio, oggi è difficile immaginare di strutturare i pensieri senza parole, perché praticamente pensiamo sempre attraverso le parole, al punto che il dialogo interno denominato in parole diventa invisibile agli occhi della mente, proprio come fa il bastone per il cieco. L’aspetto psicotecnologico del denaro è simile: pensiamo così spesso attraverso il denaro che la maggior parte di noi non smette mai di pensare al denaro. Per analogia: il denaro è l’acqua economica in cui nuotano tutti gli esseri umani.

Ci sono questi due giovani pesci che nuotano e incontrano un pesce più vecchio che nuota nella direzione opposta, il quale annuisce e dice: ‘Buongiorno, ragazzi. Com’è l’acqua?’. I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’ e poi alla fine uno di loro guarda l’altro e dice: ‘Che diavolo è l’acqua?’.

Il denaro è il luogo in cui la semiotica delle capacità umane incontra l’azione umana. Il confine effimero tra mente e materia è esemplificato nell’ibridazione del denaro come tecnologia e della psicotecnologia. Dal punto di vista storico il denaro richiesto un’incarnazione fisica affinché si radicasse nelle realtà termodinamiche alla base dell’economia come il lavoro, il sacrificio e la scarsità. Dal punto di vista psicotecnologico, gli esseri umani nel corso della storia hanno cercato di “informazionalizzare” al massimo le loro implementazioni del denaro per ottimizzare le sue funzioni cognitive di calcolo, negoziazione e riconciliazione delle relazioni di scambio. In termini di permissibilità, i processi di libero mercato hanno promulgato quella valuta basata sull’oro come moneta ideale: una tecnologia monetaria informatizzata con un’offerta protetta dalla svalutazione grazie all’unica cosa che nessun essere umano può contraffare... il lavoro.

Le possibilità ricercate dalla moneta (divisibilità, durabilità, riconoscibilità, portabilità e scarsità) spiegano sia la selezione dell’oro sia la sua successiva trasformazione in valuta. L’oro è una tecnologia monetaria che mostra una scarsità saldamente radicata nella termodinamica del lavoro. L’applicazione della valuta ha “informalizzato” l’oro in un modo tale da consentire agli attori di mercato di trattarlo più come una psicotecnologia e meno come una tecnologia monetaria fisica (lucente, pesante e ingombrante). Per inciso: combinando e sfruttando le proprietà economiche sia dell’oro che della valuta, Bitcoin perfeziona il denaro, essendo uno strumento puramente informativo che si adatta al lavoro svolto nel suo processo di produzione. In quanto moneta digitale che si adatta all’azione umana, Bitcoin è “denaro vivente”. A questo proposito, e come ho già sostenuto in precedenza, Bitcoin potrebbe rivelarsi l’idea più brillante dell’umanità.

Tornando all’ipotesi del bastone del cieco proposta dalla MET, possiamo ricavare un’analogia utile per comprendere l’impatto della manipolazione del denaro sulla mente umana. Innanzitutto è importante comprendere che i diritti di proprietà funzionano come una “presa” che gli esseri umani usano per rimodellare il mondo in base alle loro preferenze. Partendo dall’assioma dell’autoproprietà individuale, la proprietà è la relazione tra proprietari e beni, tra agenti socioeconomici e i loro ambiti. Quando i diritti di proprietà vengono violati – come accade quando l’offerta di denaro viene gonfiata arbitrariamente – i circuiti di feedback vengono disturbati e gli attori di mercato perdono la capacità di discernere le conseguenze specifiche delle loro azioni. I diritti di proprietà soggetti a violazione separano gli attori dalle conseguenze delle loro azioni, e, alla fine, contribuendo al collasso della civiltà. Le violazioni della proprietà fanno sì che gli attori di mercato “perdano la presa” sul mondo, creando un’opportunità per l’espansione dello statalismo. In altre parole, l’integrità dei diritti di proprietà è il mezzo attraverso il quale gli attori di mercato “restano in contatto” con la realtà. In questo modo l’inviolabilità della proprietà è essenziale per la salute e la stabilità psicologica di massa.

Quella forma di “denaro forte” è una con un’offerta difficile da modificare, il che significa che i diritti di proprietà che sancisce sono difficili da violare. Quella forma di “denaro debole”, d’altro canto, ha un’offerta che è più facile da modificare, il che significa che i diritti di proprietà che simboleggia sono più facili da violare attraverso l’inflazione. Collegando il concetto denaro all’analogia del bastone del cieco, la moneta forte è come un bastone rigido, mentre la moneta debole è più simile a una pasta molle. I segnali tattili trasportati dal bastone inflessibile di un cieco – come i segnali di prezzo trasportati da una moneta con un’offerta inflessibile – sono più salienti, accurati e utili di quelli propagati dalla forma flaccida di un bastone morbido, o dal suo equivalente la moneta debole. L’integrità strutturale del bastone è tanto importante per gli sforzi di navigazione del cieco quanto lo è l’integrità dell’offerta di denaro per un’imprenditorialità efficace. Come ha scritto John Dewey a proposito di questo “arco riflesso” tra agente e arena:

Lo stimolo e la risposta formano fasi specifiche di coordinamento, i quali ci aiutano a unificare le parti disgiunte fornite dalla teoria. Lo stimolo rappresenta le condizioni che devono essere soddisfatte per realizzare un coordinamento efficace; la risposta fornisce la chiave per soddisfare queste condizioni e serve come strumento per influenzare il successo del coordinamento.

Ogni essere umano è un modello di azione esteso attraverso lo spaziotempo. Le distribuzioni della ricchezza influenzano fortemente questi modelli di azione degli esseri umani, poiché gran parte della vita dell’individuo medio viene spesa lavorando in cambio di denaro. Per questo motivo il proprio patrimonio netto determina in gran parte i pensieri e i movimenti che si fanno quotidianamente. Se sieteun miliardari, i tipici schemi di azione che ripetete sono ben lontani da quelli di qualcuno che vive di stipendio in stipendio. E, come spiega la MET, l’azione determina in gran parte il modo in cui modelliamo il mondo che ci circonda, e quindi il modo in cui modelliamo le nostre menti. In questo modo il denaro – lo strumento socioeconomico definitivo della MET – influenza profondamente l’imprinting della conoscenza procedurale di chi lo usa. Nel corso del tempo l’autoriflessione porta questa conoscenza procedurale a cristallizzarsi in conoscenza semantica; l'azione è antecedente alla parola e al pensiero linguistico, il che spiega l'ubiquità della metafora spaziale nel linguaggio umano. Pervertendo i diritti di proprietà, l’accumulo di conoscenza procedurale viene compromesso, creando così distorsioni della mente e della materia. In questo modo l’inflazione e tutte le altre violazioni della proprietà privata, almeno in parte, provocano esplosioni di psicosi di massa.

Il denaro è fondamentale per l’esistenza umana: è il collante che tiene insieme i modelli di azione umana ed è la prima arma estratta in un combattimento. Come ha scritto Jeff Booth a proposito di questa familiare progressione geopolitica: “Guerre monetarie, poi guerre commerciali, poi guerre vere”. In quanto sistema contabile per i diritti di proprietà, il denaro è essenziale per il rapporto tra agente e arena, pertanto possiamo dire che il denaro è l'elemento motore dell’azione umana. È il protocollo di base per triangolare mentalmente la propria posizione all’interno delle gerarchie socioeconomiche e questo è il motivo per cui la contraffazione monetaria provoca reazioni psicologiche così avverse tra le popolazioni. Visti in questo modo, gli orrori associati ai processi alle streghe di Salem possono essere compresi più chiaramente. Data questa connessione fondamentale tra denaro e mente, non sorprende che gli statalisti utilizzino il denaro per manipolare i modelli di azione umana ed emarginare la forza mentale dei cittadini ogni volta che ciò si adatta ai loro interessi economici.

Ricordate: tutte le organizzazioni umane sono imprese e tutte le imprese sono strategie di acquisizione di ricchezza. Lo statalismo è una strategia aziendale in cui i contribuenti sono i raccolti standardizzati. Sebbene lo statalismo rimanga oggi la modalità dominante dell’organizzazione umana, lo possiamo definire quel momento più scuro prima dell'alba. Prima di immergerci nell’oscurità dello statalismo nella sua forma più estrema, esploriamo il suo strutturalismo ideologico per mostrare perché è destinato a fallire. Nonostante i migliori sforzi degli autoritari e dei politici nel corso della storia, non ci sono state implementazioni sostenibili dello statalismo proprio perché i modelli generati dalla libertà trionfano inesorabilmente alla fine.

Non si può costringere qualcuno a rispettarvi e il rispetto è la valuta definitiva.

Il sovranismo supera lo statalismo per ragioni estremamente pragmatiche. Come avevano capito i Padri fondatori americani, la libertà crea esternalità positive, mentre il suo opposto suscita esternalità negative. Le civiltà che abbracciano la libertà diventano più prospere di quelle che danno priorità alla forza. Oppure, come dice Jordan Peterson, facendo eco alle scoperte dell’epistemologo genetico Jean Piaget: “Le strutture equilibrate superano le strutture disequilibrate”. Ma cosa significa esattamente questo e cosa ha a che fare con libertà? Scopriamolo.


La libertà trionfa su tutto

“La prosperità dello Stato, come quella dei sindacati, è direttamente correlata alla leva finanziaria per l’estorsione. Essa era molto più bassa nel XIX secolo rispetto al XX secolo. Nel XXI secolo scenderà quasi al punto di svanire”

~ The Sovereign Individual

L’interazione umana nell’ambito dell’economia mostra dinamiche di Teoria dei giochi. Un gioco è qualsiasi situazione in cui vi è competizione per risorse scarse: nel caso di un gioco da tavolo, queste risorse sono tipicamente punti o obiettivi; nel caso dei mercati, queste risorse sono i fattori produttivi (terra, capitale e lavoro) e il potere d’acquisto del denaro. Ogni volta che ci sono potenziali vincitori e perdenti, si sta giocando una partita. Una strategia è un approccio al processo decisionale nell'ambito del gameplay. Le strategie si basano sulle costanti che governano il gioco: tipicamente sono le regole, ma possono anche essere fattori fenomenologici come la gravità o la termodinamica. Gli attori formulano le loro strategie in previsione delle azioni dei loro concorrenti nell'ambito di queste regole, o fattori governativi.

In un gioco in cui le regole non sono immutabili, la strategia superdominante è ottenere il controllo sulla creazione delle regole. In tal modo, qualunque cosa accada, il giocatore che stabilisce le regole può sempre piegarle per ottenere la vittoria: controllare le regole significa controllare il risultato di ogni partita. Dato il grande potere che la regolamentazione offre a un attore, questa è la strategia più accanitamente perseguita, se possibile. Il problema, ovviamente, è che nessun giocatore vuole giocare a un gioco in cui un altro giocatore si è arrogato il potere di stabilire (e rifare continuamente, o addirittura infrangere selettivamente) le regole. Immaginate di sedervi per giocare a scacchi contro un avversario che ha la capacità di cambiare la manovrabilità dei suoi pezzi ogni tot. turni, magari facendo saltare i suoi pedoni per lunghe distanze sul tabellone come una regina in un turno, o spostando le sue torri diagonalmente come gli alfieri. Esercitando un potere così straordinario nel gioco degli scacchi, l’esistenza stessa del giocatore che crea (o infrange) le regole sarebbe estremamente demoralizzante agli occhi di tutti i suoi avversari, poiché questo privilegio asimmetrico renderebbe il gioco decisamente ingiusto per tutti quelli contro cui si scontra. In poche parole: chi governa tende a rimanere imbattuto. Questo ovvio principio è l'impulso alla base del sistema bancario centrale:

“Permettetemi di emettere e controllare la moneta di una nazione e non mi interesserà chi farà le leggi.”

~ Nathan Mayer Rothschild

Il problema con il potere della creazione delle regole è che non c'è nulla di più contestato nella sfera del gameplay. La creazione di regole è il potere di vincere per sempre, e quale giocatore sano di mente non lo vorrebbe? Tuttavia la regolamentazione è un privilegio costoso da preservare. A causa del potere assoluto che conferisce, i giocatori combattono costantemente per assumere la posizione di creatore delle regole quando esse sono mutevoli. Per questo motivo i legislatori sono costretti a spendere costantemente grandi risorse per difendere le proprie posizioni e far rispettare le regole agli altri giocatori. Ciò spiega l’ascesa e la caduta periodiche delle valute di riserva mondiali:

La storia umana è segnata dalla violenza geopolitica volta a ottenere il controllo sulle “regole del denaro”

Un gioco con regole mutevoli è intrinsecamente instabile: è una struttura sbilanciata, il che significa che i decisori delle regole sosterranno i costi della protezione del territorio e dell’applicazione delle regole nelle loro infinite contese per mantenere il controllo del gioco. Naturalmente la domanda allora diventa: come fanno questi regolatori a pagare questi costi per preservare i loro privilegi? Per i legislatori la risposta è semplice: basta stravolgere le regole in modo da estrarre risorse dagli altri giocatori, prendendone abbastanza da coprire i costi di protezione e applicazione e lasciando un certo margine come profitto. Naturalmente data la possibilità di un’alternativa meno costosa, i giocatori tassati (uso questo termine di proposito) abbandoneranno il gioco sbilanciato e sceglieranno di giocarne un altro. In assenza della minaccia di coercizione o violenza, questo processo fa sì che gli attori convergano su regole più prevedibili, resistenti alla manipolazione e favorevoli ai loro interessi personali. Questo è il motivo per cui i processi di scoperta pragmatica della verità nel libero mercato convergono su strutture equilibrate: giochi in cui nessun giocatore sostiene i costi di protezione o di applicazione associati a una struttura disequilibrata. Quando le regole vengono “scoperte” in questo modo (es. legge sostanzialmente giustificabile) e adottate volontariamente da tutti, è necessaria una minore spesa per la protezione o l’applicazione. Di conseguenza le strutture equilibrate superano naturalmente le loro controparti disequilibrate. Questa inevitabile realtà economica è il motivo per cui l’oro è stato monetizzato sul libero mercato, perché Internet ha soppiantato le intranet e perché Bitcoin sta attualmente riscuotendo molto successo. A lungo termine le reti aperte e volontarie superano sempre le reti chiuse e involontarie.

Come avrete intuito, lo statalismo è sbilanciato, mentre il sovranismo è una struttura equilibrata. Gli Stati-nazione spendono enormi risorse standardizzando, manipolando e tassando le loro popolazioni. Questi costi possono essere pagati solo quando il rapporto costi-benefici della coercizione è sufficientemente basso. In altre parole, la redditività dello statalismo dipende da ritorni economici della violenza che devono essere superiori ai costi di protezione e applicazione della legge. Man mano che gli attori di mercato si renderanno conto dell’indebita tassazione imposta loro dalle banche centrali, adotteranno una linea d’azione razionale e venderanno le loro posizioni in valuta fiat per Bitcoin. Questa vendita esercita una pressione al ribasso sui potenziali ricavi inflazionistici degli Stati-nazione in tutto il mondo, poiché accelera il deprezzamento del potere d’acquisto delle valute fiat. Per mantenere almeno una parvenza di solvibilità, ciò forzerà la mano agli Stati-nazione che non avranno altra scelta se non quella di compensare le carenze delle entrate legate all’inflazione con aumenti della tassazione diretta. Aspettatevi di vedere applicazioni sempre più esotiche come la tassazione delle plusvalenze non realizzate, l’esproprio, il bail-in e il saccheggio delle cassette di sicurezza mentre la disperazione finanziaria degli Stati-nazione aumenta. La fine di tutto questo? L’unica moneta nella storia umana con un tasso d'inflazione terminale dello 0% e un’elevata resistenza a tutti gli altri schemi fiscali grazie alla sua natura digitale e iperportabile: in questo modo il sovranismo reso possibile da Bitcoin è la campana a morto per lo statalismo e la nascita di una prosperità senza precedenti.

“Ogni volta che le circostanze consentono alle persone di ridurre i costi di protezione e di minimizzare i tributi pagati a coloro che controllano la violenza organizzata, l’economia cresce notevolmente.”

~ The Sovereign Individual

L’unica strategia di sopravvivenza efficace per gli Stati-nazione è acquistare Bitcoin. Di conseguenza saranno inevitabilmente costretti a ridursi nella loro portata, ad aumentare l’efficienza operativa e a sforzarsi di soddisfare le richieste dei cittadini. Mentre la competizione per attrarre i sovranisti si inasprisce, le nazioni saranno costrette a offrire servizi migliori a prezzi più convenienti, forniti in modi più innovativi. Il risultato finale non avrà nulla a che vedere con gli Stati-nazione che conosciamo oggi. Gli “Stati in rete” (come quelli descritti da Balajis) sono un risultato possibile. Le persone andranno dove saranno trattate meglio e non saranno vincolate a nessuna singola unità geografia. In breve: il capitale iperportabile darà potere a determinate capitali indipendentemente dalla loro localizzazione. Lo statalismo è destinato a dissolversi nell’“acido digitale” del libero scambio e della proprietà a prova di saccheggio. Il sovranismo vincerà perché è una meritocrazia priva di coercizione.

La MET ci insegna la concordanza tra i creatori e le loro creazioni. Quando viene imposto un intervento dall'alto, i processi di scoperta necessari per una sana cognizione vengono disturbati, contribuendo così alla psicosi di massa. Una tale comprensione può essere stabilita solo tra agenti e arene attraverso un consenso di azioni volontarie. Quando i diritti di proprietà vengono violati attraverso l’inflazione o altri mezzi, gli attori di mercato “perdono di vista” la realtà e diventano mentalmente emarginati.

L’ammorbidimento del denaro nelle mani degli attori di mercato equivale alla disintegrazione strutturale del bastone del cieco, cosa che oscura le interrelazioni tra agenti e arena, facendo sì che l’azione umana cada in modelli distruttivi di disarmonia. L’integrità degli strumenti percettivi – come la rigidità del bastone del cieco o l’inflessibilità dell’offerta di denaro – sono indispensabili per il successo degli attori di mercato nella navigazione delle arene socioeconomiche. La disintegrazione strutturale di questi strumenti è causa di psicosi e decivilizzazione.

Fortunatamente l’assoluta integrità di 21 milioni di bitcoin offre una grande speranza per un mondo che soffre sotto l’incantesimo della psicosi indotta dallo Stato. Nella Parte 8 entreremo nell’oscurità dello statalismo portato alla sua forma più estrema: il totalitarismo. Fortunatamente i sovranisti hanno dalla loro parte la fisica, l’economia e la Teoria dei giochi. Tuttavia la strada per uscire dallo statalismo sarà probabilmente un po’ insidiosa, ma alla fine ne varrà la pena.

“La tirannia, come l’inferno, non è facile da sconfiggere, eppure abbiamo questa consolazione: più duro è il conflitto, più glorioso sarà il trionfo.”

~ Thomas Paine


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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👉 Qui il link alla Prima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2023/12/sovranismo-parte-1-distruzione-creativa.html

👉 Qui il link alla Seconda Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2024/01/sovranismo-parte-2-bitcoin-sistema.html

👉 Qui il link alla Terza Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2024/01/sovranismo-parte-3-mega-politica-la.html

👉 Qui il link alla Quarta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2024/02/sovranismo-parte-4-lascesa-della.html

👉 Qui il link alla Quinta Parte:  https://www.francescosimoncelli.com/2024/03/sovranismo-parte-5-lestinzione.html

👉 Qui il link alla Sesta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2024/05/sovranismo-parte-6-la-strategia-dello.html

👉 Qui il link alla Ottava Parte:  

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