martedì 4 giugno 2024

Siete servi della tirannia o della libertà?

 

 

di Barry Brownstein

Nel 1788 George Washington scrisse diverse lettere al marchese de Lafayette durante il processo di ratifica della proposta di Costituzione.

Washington confidò al generale Lafayette gli elementi essenziali per evitare che la nuova repubblica americana si trasformasse in una “forma dispotica od oppressiva”: poteri delegati limitati, pesi e contrappesi e “virtù nel corpo del popolo”.

Spesso si trascura quest'ultimo punto, ovvero “la virtù nel corpo del Popolo”. Washington scrisse che “la corruzione della morale, la dissolutezza dei costumi e l’indifferenza per la preservazione dei diritti naturali e inalienabili dell’umanità” avrebbero portato alla “tirannia”.

Washington credeva che “la felicità della società attraverso una lunga successione di secoli a venire” dipendesse dalla ratifica della Costituzione. A suo avviso tale ratifica era garantita dal “progresso verso la rettitudine nel pensare”. Rettitudine significa “rettitudine di principio o di condotta; virtù morale”. Tramite l'uso che egli fa di questa parola possiamo vedere l'importanza che attribuiva ai principi e alle virtù per sostenere la libertà.

George Washington era un servitore della libertà.

Infiniti esempi storici ci mettono in guardia dalle conseguenze di una società priva di controlli ed equilibri e di limiti al potere dello stato. Cosa succede a un Paese senza costituzione o senza un impegno radicato nel limitare l’uso del potere? In assenza di questi limiti, la virtù svanisce ed è facile per le persone diventare servi della tirannia. Meritano un attento esame le conseguenze, anche quelle che derivano da una folle ideologia tesa alla distruzione della vita umana.

La zona d'interesse è un recente film pluripremiato che ha portato all'attenzione del pubblico la vita del comandante di Auschwitz, Rudolf Höss, e della sua famiglia.

La Commissione polacca per i crimini di guerra permise a Höss di scrivere le sue memorie prima della sua esecuzione nel 1947. Höss capì che non avrebbe ricevuto clemenza e la sua scrittura è molto diretta, senza tanti fronzoli. A differenza degli altri nazisti si assume le sue responsabilità e non cerca di negare i suoi crimini.

Nelle sue memorie Höss riconosceva che “la storia mi segnerà come il più grande assassino di massa di tutti i tempi”.

Lui e la sua famiglia vivevano appena fuori dalle mura del campo di concentramento. Apparentemente ignara degli orrori appena oltre il muro, per la moglie di Höss, Edvige, la loro casa era un “paradiso” ed era il luogo in cui lei “voleva vivere e morire”. La figlia di Höss ricordava il padre come una “persona assolutamente meravigliosa”.

Nel 1941 Himmler assegnò a Höss il compito di attuare la “Soluzione Finale”: “Gli ebrei sono gli eterni nemici del popolo tedesco e devono essere sterminati”.

Höss descrive la sua mentalità da servitore della tirannia: “Avevo ricevuto un ordine, dovevo eseguirlo. Non potevo permettermi di formarmi un’opinione sulla necessità o meno di questo sterminio di massa”.

Höss ripeteva spesso che la fedeltà a Hitler e al Partito prevaleva su qualsiasi senso di moralità o principio. Höss scrisse più volte della sua obbedienza e certezza: “Ogni ordine doveva essere considerato sacro e anche quello più duro e difficile doveva essere eseguito senza alcuna esitazione”.

A volte i soldati in difficoltà gli chiedevano rassicurazione: “È necessario quello che dobbiamo fare qui [ad Auschwitz]? È necessario che centinaia di migliaia di donne e bambini vengano annientati?” Höss rispondeva che “era un ordine di Hitler” e “necessario” per “liberare la Germania [...] dal nostro nemico più ostinato”.

Si considerava un killer umano, essendo il gas meglio della fucilazione: “Sono sempre stato inorridito dalla morte per fucilazione, soprattutto quando pensavo all’enorme numero di donne e bambini che avrebbero dovuto essere uccisi [...]. Ora ero a mio agio. Siamo stati tutti risparmiati da tutti quei massacri e le vittime avrebbero vissuto fino all’ultimo momento”. Höss si riferiva ai plotoni di esecuzione delle unità mobili delle SS che uccisero milioni di persone in Ucraina e in altri luoghi dell’Europa orientale. Tra i soldati delle SS alcuni “impazzirono” per aver partecipato a quei massacri.

Höss osservava spesso gli ebrei messi nelle camere a gas e ricordava come le madri terrorizzate parlassero “amorevolmente” ai loro figli: “Una volta una donna con quattro figli, tutti tenendosi per mano [...] si avvicinò molto a me e sussurrò, indicando i suoi quattro figli: 'Come puoi uccidere questi bellissimi, adorabili bambini?' Non hai un po' di cuore?'”.

Nel tentativo di suscitare empatia per sé stesso, Höss scrisse che “ce l'aveva un cuore” e spiegò che “doveva apparire freddo e senza cuore durante questi eventi che lacerano l'anima in chiunque avesse qualche tipo di sentimento umano. Non potevo nemmeno girarmi dall’altra parte quando una profonda emozione umana cresceva dentro di me”.

I prigionieri “fortunati” che non furono gasati furono invece assegnati a lavori forzati nelle fabbriche di armamenti. Höss ricordava di aver assistito durante i bombardamenti alleati ai “prigionieri che aiutavano le guardie ferite [...]. Non c'erano più né guardie né prigionieri; erano solo persone che cercavano di sfuggire alla pioggia di bombe”. Nonostante fosse testimone dell'umanità dei prigionieri affamati, Höss continuò a eseguire gli ordini.

Dopo la guerra Höss scrisse di essere ancora un fervente nazionalsocialista, ma ammise che la leadership nazista “usando una propaganda estremamente efficace e attraverso l’uso di un terrore illimitato, aveva sottomesso un’intera nazione a tal punto che, con poche eccezioni, il popolo la seguiva in ogni modo, dovunque l'avrebbe condotto, senza critica e senza volontà propria”.

Höss non era privo di volontà; si era ricordato della sua scelta di cederla agli “ordini”. Quanti altri hanno scelto di non esercitarla?

Nella sua lettera finale alla famiglia Höss scrisse che “è tragico” che lui “per natura gentile, bonario e molto disponibile, sia diventato il più grande distruttore di esseri umani che ha eseguito ogni ordine di sterminare le persone, qualunque cosa accadesse”.

In coerenza con quei rimpianti manifestati da coloro che hanno poco tempo da vivere, Höss si rammaricava “profondamente e dolorosamente” di non aver trascorso più tempo con sua moglie e i suoi figli a causa del suo “dovere”.

Infine, nei suoi ultimi giorni, ci fu anche una sorta di pentimento: “Oggi vedo chiaramente, con severità e amarezza, che tutta l'ideologia del mondo in cui credevo così fermamente e incrollabilmente si basava su premesse completamente sbagliate”.

Vedendo i suoi errori, ma troppo tardi per aiutare coloro che aveva ucciso, consigliò a suo figlio: “Impara a pensare e a giudicare da solo, in modo responsabile. Non accettare in modo acritico e vero tutto ciò che viene portato alla tua attenzione. Impara dalla vita. Ascolta soprattutto la voce nel tuo cuore. L'errore più grande della mia vita è stato quello di credere fedelmente a tutto ciò che veniva dall'alto e non osavo avere il minimo dubbio sulla verità di ciò che mi veniva presentato”.

Se vi aspettate di leggere i deliri di uno psicopatico, le memorie di Höss vi deluderanno.

La lettura sarà molto istruttiva se volete vedere cosa succede a un uomo comune che abbandona la virtù e sceglie di arrendersi a un governo dal potere assoluto. Höss rispose all'appello di una società depravata.

Con la triade di elementi essenziali di Washington per sostenere una repubblica, i servitori della libertà possono bloccare i piani depravati dei tiranni. Quando i poteri del governo sono limitati, coloro che sono disposti ad abbandonare la moralità avranno un impatto limitato.

Ecco cosa non mi dà pace: l’America di oggi ha meno limiti al potere del governo tra ordini esecutivi, lealtà al partito al di sopra dei principi e uno stato amministrativo strabordante.

In un mondo del genere, cosa sarà capace di fare il servitore della tirannia in un futuro non così lontano? Ci saranno abbastanza servitori della libertà per respingere l’impatto di queste persone moralmente ed eticamente traviate?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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