di Bob Lyddon
La Banca d'Inghilterra ha preso l'iniziativa rispetto alle altre banche centrali e ha pubblicato un documento di lavoro su come le banche centrali possano ricostituire il proprio capitale, soprattutto ora che stanno incappando in enormi perdite: il documento analizza le attuali disposizioni di settanta banche centrali.
Questa volta non sono le banche commerciali ad aver bisogno di essere salvate, ma le banche centrali. La Banca d’Inghilterra ha aperto la strada alle perdite; ora è all’avanguardia nel dire ai ministeri delle finanze che devono pagare. Per “Ministeri delle finanze”, si legga “contribuenti”. E tanti saluti alla promessa fatta dopo la crisi finanziaria mondiale secondo cui i contribuenti non sarebbero mai più stati costretti a pagare per le perdite nel sistema finanziario.
Perdite del sistema bancario centrale per l’acquisto di obbligazioni sovrane
Il grande esperimento delle banche centrali dopo la crisi finanziaria mondiale si è infine frantumato. Acquistando grandi quantità di obbligazioni a tasso fisso sotto la bandiera del “Quantitative Easing”, o “QE”, e abbassando artificialmente i tassi d'interesse, hanno aiutato i debitori a pagare i loro interessi, hanno fatto salire i prezzi degli asset e hanno fatto realizzare profitti ai loro controllori – i Ministeri delle finanze dei rispettivi Paesi:
• profitti di negoziazione sulle obbligazioni, i cui prezzi sono aumentati con il calo dei tassi d'interesse;
• un margine d'interesse tra ciò che la banca centrale ha ricevuto sulle obbligazioni e il tasso d'interesse inferiore pagato alle banche sui loro depositi obbligatori sotto forma di riserve minime.
Poi l’inflazione e i tassi d'interesse sono aumentati, il prezzo delle obbligazioni è crollato e le banche centrali hanno un grosso problema:
- la vendita delle obbligazioni – nota come “Quantitative Tightening” o “QT” – produce una grave perdita una tantum;
- detenerle produce una perdita annuale, poiché il tasso d'interesse pagato alle banche sulle loro riserve minime è ora superiore a quello ricevuto sulle obbligazioni.
Perdite nel Regno Unito e in Svezia
La Banca d’Inghilterra, ora con circa £700 miliardi in obbligazioni sovrane, potrebbe perdere £132 miliardi in una volta secondo il punto (1) di cui sopra: £700 miliardi in obbligazioni decennali emesse nel 2021 con una cedola dell'1%, e che ora rendono il 4,05% alla scadenza, perdono il 19% del loro valore dato che 7 anni sono la scadenza media del debito nel Regno Unito. Oppure perdere £30 miliardi all’anno per 7 anni secondo il punto (2): la BoE riceve la cedola dell'1% su £700 miliardi ma paga il tasso base (5,25%) per 7 anni.
Il Wall Street Journal ha riferito che la Riksbank ha chiesto al parlamento svedese un'iniezione di nuovo capitale di circa $4,1 miliardi per aiutarla a coprire le perdite su $94 miliardi di vendite di obbligazioni.
Di solito i Ministeri delle finanze incassano, ma raramente pagano
I Ministeri delle Finanze, come scritto a pagina 10 del documento di lavoro della Banca d'Inghilterra, hanno ricevuto i profitti del QE ma non possono essere costretti a sostenere automaticamente le perdite del QT: “Mentre la legislazione spesso richiede il trasferimento automatico dei profitti dalla banca centrale al governo, poche banche centrali godono di accordi statutari per le ricapitalizzazioni automatiche”. Su questo punto il Regno Unito è l'avanguardia: la Banca d'Inghilterra è completamente indennizzata per le sue perdite dal Ministero del Tesoro inglese.
In mancanza di un tale sostegno, il documento esamina come coprire le perdite, ma nel frattempo rivela un punto cieco sull’euro: a pagina 4 si afferma che “in quanto uniche istituzioni che emettono la valuta nazionale, le banche centrali possono sempre far fronte agli obblighi derivanti dalle passività denominate nella loro valuta nazionale (FMI, 2015)”. Questo non è vero per l’Eurozona, però, dato che alle banche centrali nazionali dell’Eurozona è esplicitamente vietato farlo e la Banca Centrale Europea non può farlo per loro conto.
Per quanto riguarda la Banca d'Inghilterra, il suo documento di lavoro allude a due danni, ma senza menzionare il proprio ruolo in essi. A pagina 4 ci informa che esistono “limiti alla creazione di moneta, stamparla in eccesso rispetto alla domanda risulterà, prima o poi, in un effetto inflazionistico e sarà in conflitto con l'obiettivo di stabilità monetaria della banca centrale stessa”. Sì, il QE ha avuto un effetto inflazionistico nel Regno Unito e ha spinto l’inflazione ben oltre l’obiettivo al 2% della BoE.
A pagina 10 si afferma che la copertura delle perdite QT ha un impatto diretto sulla tassazione e sulla spesa pubblica: “Poiché le risorse della banca centrale rappresentano una reale richiesta del settore pubblico all'economia, le perdite sono in ultima analisi a carico dei contribuenti (BRI, 2012)”. Sì, le perdite derivanti dal QT della Banca d'Inghilterra stanno influenzando la tassazione nel Regno Unito e le decisioni riguardo la spesa pubblica.
Da dove arriveranno i nuovi capitali?
Una banca centrale potrebbe “cercare di ricapitalizzare il proprio bilancio attraverso un’iniezione di capitale esterno, solitamente da parte del proprio governo”. Sì, lo stato è l’unica fonte possibile, ma poi “i governi che hanno un deficit fiscale significativo sono probabilmente mal visti dai fondi esterni”. Ovviamente lo stato dovrebbe prendere in prestito di più per raccogliere tali fondi.
La BoE offre altre opzioni sgradevoli, oscurando il fatto che un tale versamento sarebbe obbligatorio:
- “il Ministero delle finanze potrebbe utilizzare il suo bilancio esistente” – un bilancio che è già in deficit;
- “identificare tagli ai finanziamenti o ridestinare fondi che altrimenti sarebbero stati assegnati altrove” – tagli di bilancio alla difesa, alla sanità, ai benefici sociali, alle pensioni, ecc.;
- “il Ministero delle finanze potrebbe emettere nuovo debito direttamente alla banca centrale” – un nuovo ciclo di QE o creazione diretta di denaro, aggravando la malattia originale e spacciandola come presunta cura.
Conclusione
Il documento di lavoro della Banca d'Inghilterra tenta di offuscare la verità e di prendere le distanze da essa: le banche centrali – con la Banca d'Inghilterra in avanguardia – hanno commesso errori colossali e ora le loro linee di politica sono esplose loro in faccia (o meglio in faccia ai contribuenti). Il documento di lavoro portato all'attenzione in questo pezzo è il capitale intellettuale con cui le banche centrali del mondo spingeranno i loro Ministeri delle finanze a fornirle nuovo capitale monetario. Il denaro dovrà essere reperito presso i contribuenti, contrariamente alla promessa fatta dopo la crisi finanziaria mondiale.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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