venerdì 17 maggio 2024

Israele, le proteste e l'Articolo 6 in due mosse

Uno degli aspetti più importanti dell'articolo di oggi è la parte riguardante le proteste in Georgia, le quali possono diventare facilmente e rapidamente un innesco a dir poco preoccupante per un conflitto più serio e ampio nella regione. Nel 2008, quando scoppiarono le tensioni anche a livello militare, tutto ebbe inizio dal vertice di Bucarest di quell'anno in cui si disse chiaramente che Ucraina e Georgia sarebbero entrate nella NATO (nonostante il parere contrario di Germania e Francia, che però non erano in grado di fermare i loro alleati, ovvero gli USA, nel caso in cui si dovesse perseguire un obiettivo specifico). I rapporti da lì in poi si sono letteralmente sgretolati. La Georgia venne “persuasa” dai russi a tornare in carreggiata, mentre la storia dell'Ucraiana la conosciamo bene: di rivoluzione colorata in rivoluzione colorata fino al colpo di stato del 2014 è stata trasformata in un'arma puntata contro Mosca. Ora che però Kiev è stata passata al tritacarne e la situazione della NATO è compromessa, in Georgia si stanno moltiplicando manifestazioni e proteste nella capitale. Per cosa? L'approvazione di una legge che vuole la registrazione su un particolare elenco di quelle attività che operano sul territorio e che ricevono un tot. del loro bilancio in finanziamenti esteri, detto in parole povere. C'è la mano dei russi? Se davvero fosse così facile la spiegazione allora si dovrebbe dire che ci fosse anche nel 1938 negli USA. Quest'ultima, però, non ha criteri oggettivi in base ai quali determinare la registrazione, bensì interpretabili, perché prevede che tutte quelle attività che sono sotto la direzione/controllo/istruzioni di agenti esteri devono registrarsi; invece la legge georgiana è più oggettiva: se l'attività riceve più del 20% del proprio bilancio in finanziamenti, deve registrarsi. Ora, oltre alle bandiere europee presenti in questi tafferugli, salta all'occhio la presenza di James O'Brien, sottosegretario di stato americano per gli affari europei ed euroasiatici, che è lì per far arrivare un messaggio (a dir poco mafioso) al parlamento georgiano: non approvare quella legge altrimenti scattano sanzioni. Questo ufficialmente... ufficiosamente ritengo che sia lì per fare quello che la Nuland fece nel 2014 in Ucraina. Ma non è finita qui, perché oltre a suddetto O'Brien a Tbilisi c'erano anche i ministri degli esteri di Islanda e Paesi baltici che hanno partecipato alle proteste. Dove avete già visto queste scene? Durante il colpo di stato in Ucraina nel 2014, allora c'erano Victoria Nuland per gli Stati Uniti e anche funzionari europei. Oggi si rischia di cadere nella stessa trama. Lo scettico potrebbe affermare che mi stia spingendo molto in là con la fantasia, salvo poi constatare la presenza di altre “briciole di pane” sparse lungo il percorso che vanno a supporto della mia tesi. Quindi, è davvero un caso che mentre l'Ucraina viene piegata come un fuscello d'erba, si stia tentando di aprire un nuovo focolaio in Georgia? Se le cose dovessero andare così, allora a questo giro la risposta russa sarà ben peggiore di quella di due anni fa, visto che, ad esempio, se dovesse esserci un eventuale altro giro la minaccia potrebbe arrivare da Nord.

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di Tom Luongo

Prima di approfondire ciò che penso stia realmente accadendo con le proteste anti-israeliane nei campus universitari, voglio che una cosa sia molto, molto chiara: Non sono affatto d'accordo con ciò che Israele ha fatto in risposta all'attacco del 7 ottobre. Non sono d'accordo con quello che ha fatto anche Hamas, il massacro di civili da parte di musulmani, ebrei, ucraini, russi, ecc. è moralmente ripugnante.

Nessun “Se...”, nessun “E...” e certamente nessun “Ma...”.

Allo stesso tempo voglio ricordare ciò che ho scritto sulla guerra in Ucraina a giugno dell'anno scorso:

Gli inglesi ne hanno bisogno perché la loro faida secolare contro la Russia non può finire con una sconfitta in Ucraina.

Gli Stati Uniti pensano di averne bisogno a causa del ridicolo pensiero delle Grandi Potenze sulle colonie e sul fatto che si sentono "migliori" degli altri.

La cricca di Davos ne ha bisogno perché non può portare il mondo sotto il suo controllo totale se esistono ancora grandi nazioni.

Visto attraverso la lente dei mercanti di potere che hanno scatenato questa guerra, vi lascio con un'ultima domanda: “Cosa sono centomila slavi morti che combattono per delle paludi?

Un buon inizio.

Tornando al 2017, abbiamo parlato all'infinito di come le ossessioni di Benjamin Netanyahu stessero facendo degli ebrei i capri espiatori di tutti i problemi del mondo. Faceva innervosire tutti comportandosi come se governasse il mondo e potesse far ballare tutti i principali leader mondiali al suo ritmo, perché aveva i grandi e cattivi Stati Uniti a coprirgli le spalle.

A proposito, avrete notato lo stesso comportamento in posti come Lituania, Polonia e Francia.

Tutto ciò che doveva accadere era che venisse rimossa la protezione dei sionisti e del sionismo da parte dei nostri media e che si potesse iniziare a cercare un capro espiatorio.

Persone come Nick Fuentes sarebbero passati dall'oggi al domani da persona non grata a coraggiosi rivelatori di verità; oppure abbiamo dimenticato che nemmeno tizi come Mike Enoch e Richard Spencer erano dei veri nazisti?

Ho avvertito tutti subito dopo il 7 ottobre che Netanyahu stava operando con falsi presupposti, ovvero che gli Stati Uniti si sarebbero sempre attenuti ai suoi comandi.

In caso contrario sarebbe ribollito di rabbia anche nei confronti dei nostri leader; i soldi dei contribuenti americani dovevano andare all’estero per difendere i suoi scoppi d’ira, mentre non c'era un centesimo in patria. Ed eccoci qui con il presidente Mike Johnson, ora l’uomo più odiato in America per la sua strenua difesa di Israele. Per mesi ho dovuto sopportare che i conservatori nel campo di Trump perseguitassero Ron DeSantis a causa del suo sostegno a Israele, eppure ecco lo stesso Trump in questo momento che chiede la pena di morte per coloro che protestano contro Israele.

Questa rabbia per il massacro di civili per ciniche ragioni geopolitiche è ciò che sta alimentando alcune di queste proteste, la parte organica; c'è poi anche una parte inorganica in questo movimento contro Israele.

A tal fine non userò la parola tanto di moda “genocidio”, perché 40.000 su 3 milioni NON sono un genocidio. È terribile, è barbaro, ma non è un genocidio. I genocidi sono meccanicistici, procedurali; ciò che sta accadendo a Gaza non è affatto questo.

Questa è un'iperbole intesa a suscitare una risposta emotiva e risucchiarci nell'orbita psicologica dei nostri oppressori. Ricordate gente, la propaganda è fitta su tutti i lati di questi conflitti e non è diverso da quanto accaduto durante i primi giorni della guerra tra Russia e Ucraina.

Vi ricordate quando tutti si stracciavano le vesti per i missili “ipersonici” della Russia? Notizia flash: tutti i missili sono ipersonici.

Non è diverso dall'istrionismo quando qualcuno in precedenza diceva qualcosa di lontanamente antiebraico. Allora uno avrebbe potuto aspettarsi una chiamata dagli avvocati dell'ADL; abbiamo convissuto con queste sciocchezze per decenni.

Ma, per favore, non pensate nemmeno per un secondo che quella fosse una sorta di prova di una Grande Cospirazione Ebraica. Ci sono molti altri gruppi che sono altrettanto protetti quanto Israele.

Notate come non li elenco qui per sottile questione retorica.

So che il ritornello comune è: “Guardare chi non si può criticare ed è quello che ti governa”, l'ho usato anch'io in passato. Ma poiché credo di essere diventato più bravo a vedere le cose con chiarezza, penso che l’osservazione migliore sia: “Guardare a chi ci è permesso di criticare e si capirà chi i nostri governanti vogliono che odiamo”.

A questo punto credo che il secondo sia il filtro molto più predittivo attraverso il quale visualizzare la finestra di Overton attuale rispetto al primo.

Questi due gruppi oggi sono gli Stati Uniti e Israele.

Torneremo a sentirci dire di odiare la Russia più avanti questo mese, dopo che Putin avrà fatto una mossa contro Zelensky.

Quando diamo uno sguardo attento alle divisioni su questo tema, emergono importanti distinzioni. I nostri campus universitari esistono in una realtà che è molto diversa dalla rabbia nel cuore del Paese, che per la maggior parte sostiene il diritto di Israele di difendersi dopo i fatti del 10/7. Le loro prospettive separate sono il perno che gli abusatori narcisistici usano per mettere i due gruppi l'uno contro l'altro e guadagnarci.

Nel momento in cui Soros e la cricca di Davos hanno trasformato le proteste universitarie nella versione aggiornata di quelle del Black Lives Matter nel 2020 o Occupy Wall Street nel 2008, abbiamo un classico gioco “divide et impera” da parte dei soliti sospetti, indipendentemente dalla giustezza della causa.

Ora gli americani, giustamente indignati per la violenza di Hamas, si contrappongono ai ragazzi dei college, giustamente indignati per l'inaccettabile risposta di Israele.

Il risultato sono più divisioni all’interno di una società che viene suddivisa quasi di ora in ora.

Ora ponetevi la domanda più importante: cui bono? Chi ci guadagna e perché?

Netanyahu o è un utile idiota oppure un complice. La maggioranza israeliana (e quella americana) che sostiene le sue azioni contro Hamas sono state assolutamente spinte nel ruolo di utili idioti.

I soldi di Soros vengono ancora spesi, immagino.

E credo che ciò sia stato fatto in modo tale che, alla fine, tutti gli ebrei sarebbero diventati poi le vittime del prossimo pogrom... o, più precisamente, “Il pogrom per porre fine a tutti i pogrom”, a meno che non venga fatto qualcosa per risvegliarli e capiscano dove si sta andando a parare.

Ecco perché mi ha fatto piacere vedere che l'attacco missilistico iraniano ha inviato il messaggio giusto alle persone giuste: agli israeliani che seguivano ciecamente l'aggressione di Netanyahu per motivi pseudo-religiosi e per il falso senso di sicurezza offerto dall'alleanza con gli Stati Uniti e con le difese aeree Iron Dome di Israele.

Allo stesso tempo l'Iran potrebbe aver ricevuto un campanello d'allarme su quanto possa essere surclassato dalla tecnologia missilistica statunitense/israeliana durante la presunta risposta israeliana.

Quindi su questo fronte è un po' una situazione di stallo, che credo sia una buona cosa.

Ancora una volta, la propaganda a cui credete in questo scambio dice più su di voi che sulle persone che si lanciano missili a vicenda.

Quei quattro missili balistici che sono riusciti a raggiungere il suolo potrebbero rappresentare i “missili” più efficaci della storia umana: hanno mandato in frantumi quell'illusione di sicurezza, visto che un sacco di israeliani sono corsi all'aeroporto più vicino per sfuggire al pericolo.

Allo stesso tempo anche gli iraniani hanno ricevuto il loro campanello d’allarme: se Israele iniziasse una guerra contro l’Iran quest'ultimo sarebbe in grossi, grossi guai. Non lasciatevi risucchiare dal vortice secondo cui nessuna delle nostre armi funziona: molte funzionano e bene anche.

Detto questo, è nostro compito, non responsabilità, eliminare la risposta emotiva alla violenza (così dannatamente difficile da fare, lo so!) per guardare fuori dal microcosmo della psicosi sul campo e guardare quel fastidioso quadro più ampio attraverso cui operano le persone che hanno fomentato questo conflitto.

È ovvio che se si gratta un po' la superficie di queste proteste si può vedere la mano dell'attore esterno con il pollice sulla bilancia. C’è davvero indignazione per ciò che Israele ha fatto a Gaza e per ciò che Netanyahu deve ancora fare.

Ci sono anche un sacco di forze esterne, però, che amplificano questo conflitto che risale a decenni prima della nascita dei ragazzi che protestano. Oppure abbiamo dimenticato che i sovietici appoggiavano l’OLP e Hamas è stato creato dall’Occidente (un po’ come l’ISIS) per essere il gruppo palestinese che Israele era pronto ad affrontare?

Queste proteste, nel complesso, sono organiche quanto le rivolte del Black Lives Matter nel 2020, la rivolta ucraina a Maidan nel 2014, le proteste di Occupy Wall Street nel 2008 e ogni altra “rivoluzione colorata” tentata e/o riuscita negli ultimi quarant'anni.

Ovvero, non lo sono affatto: sono, strategicamente, un’arma per arrivare a un risultato particolare. Le proteste di Occupy Wall Street riguardavano originariamente il razzismo e poi sono state dirottate (fonte Tim Pool) da forze organizzate per marciare altrove.

I cecchini erano sui tetti che sparavano a poliziotti e manifestanti in piazza Maidan per garantire il caos e il rovesciamento violento di Viktor Yanukovich. E sono morti (fonte Roger Zelazny).

Perché queste proteste legittime sono state dirottate? Conosciamo la risposta. Il mio interesse per questo tema è iniziato con questo tweet in cui ho citato una persona che rispetto profondamente ma che, secondo me, ha perso la testa.

Sapete perché conoscono bene i nostri inneschi? È perché li hanno installati proprio loro!

Perché coloro che hanno definito stronzate cose Occupy Wall Street, o hanno visto la mano della Nuland su Maidan, o l'organizzazione di Antifa durante le rivolte del Black Lives Matter, o che hanno coperto le rivolte della Primavera Araba, non riescono a vedere la mano pesante di quelle stesse persone adesso? Perché c'è Israele nel mirino?

Lascio a voi l'interpretazione. La mia opinione personale è che alle critiche a Israele, a lungo represse e in qualche modo giustificate, è stato ora permesso di scatenarsi per scopi geopolitici più ampi.

Questa è la prima ondata di frustrazione che si trasforma in rabbia giusta, se non ipocrita. Ancora una volta, ora, a quanto pare, è bello poter finalmente criticare Israele.

Ricordate quando abbiamo scoperto che gli stronzi anti-impero americano come Caitlin Johnstone e Bernard di Moon of Alabama desideravano che gli americani morissero durante il COVID affinché tutti ci potessimo accorgere del marcio nel nostro sistema sanitario privato?

NO? Io sì e ancora non li ho perdonati. Perché mi hanno mostrato chi erano veramente: ideologi impegnati nelle loro agende politiche piuttosto che campioni di pace e umanità.

Il mio amico e collaboratore, Dexter White, mi ha spinto a fare un podcast durante i primi giorni della guerra in Ucraina perché sentiva che mi stavo avvicinando troppo a giustificare l'inizio della violenza da parte della Russia lì. Ho dovuto elaborare un sacco di teoria cristiana sulla guerra giusta per superare tutto ciò e non credo di aver fatto il miglior lavoro, col senno di poi.

Il mio lavoro qui non è dirvi quello che volete sentire, ma a volte quello che avete bisogno di sentire.

I palestinesi morti sono una tragedia, ma lo stesso accadrà anche agli ebrei morti. E se Netanyahu si trovasse con le spalle al muro a causa delle forze esterne che ora stanno dilaniando Israele, creerà proprio lo spargimento di sangue che tutti noi vogliamo evitare.

Chi sono queste forze esterne? La cricca di Davos. Perché? Perché vogliono che gli Stati Uniti siano coinvolti in guerre che 1) li mandino in bancarotta sia economicamente che moralmente e 2) giustifichino la fine della politica degli Stati-nazione e il passaggio alla governance globale nelle loro mani attraverso le Nazioni Unite.

E se Israele e alcuni ebrei e arabi, che alla maggior parte delle persone è stato insegnato a odiare, devono essere vaporizzati nel processo, beh, c'è tutta quella storia delle frittate e delle uova rotte...

Oppure non abbiamo guardato il film Watchmen abbastanza volte per capire la battuta?

La frustrazione e la rabbia sono facili. Sono, come continuavamo a sentirci dire da quei fastidiosi film di Star Wars, la via verso il lato oscuro. Quindi il mio messaggio a tutti è semplice: fate attenzione a ciò che desiderate.

Oppure il prossimo scambio non riguarderà qualche migliaio di morti, ma qualche centinaio di milioni.

Ricordate la prima regola della geopolitica espressa dall’architetto del XX secolo, Winston Churchill: “Non ci sono alleanze, solo interessi”.

Quando mi guardo intorno e vedo l'enorme spinta all'interno delle Nazioni Unite per una soluzione a due stati in Medio Oriente, il mio “senso di ragno” formicola in un modo che ascolto sempre.

Detto questo, diamo un'occhiata un po' al quadro più ampio e vediamo cosa sta realmente succedendo nei nostri college e come il denaro affluisce in essi, perché è qui che potremmo trovare un filo conduttore.

Teniamo sempre presente che l’obiettivo è ed è sempre stato quello di indebolire gli Stati Uniti politicamente, socialmente ed economicamente. Quindi è mio compito essere scettico su ciò che vedo ora.

Mi sta diventando chiaro che il piano della cricca di Davos è quello di dividere il mondo su Israele/Palestina usando l'ONU come “voce della ragione” per quanto riguarda il “genocidio” a Gaza. L’Europa si è schierata pienamente a sostegno di questa idea, ma lo ha fatto per marginalizzare/neutralizzare l’influenza di Stati Uniti e Regno Unito sulle Nazioni Unite, ponendo le basi per una riforma di tale istituzione con Europa e Cina al timone.

La dipartita degli Stati Uniti sarebbe una buona cosa per loro, visto che porrebbe fine alla relativa influenza che hanno sulle Nazioni Unite. Ma questa è ora la parte apertamente dichiarata della strategia: Trump e il Congresso neoconservatore (Israele) contro Biden e gli europei/RoW (Palestina) sono solo pedine in questo gioco di potere.

Ovvero: fine degli Stati-nazione, default sul vecchio sistema, trasferimento del potere a istituzioni globaliste come l’ONU, controllo di tutte le rampe d'accesso alla civiltà con un passaporto digitale e denaro fasullo.

Non lasciatevi ingannare: a questa gente non gliene frega niente dei palestinesi. Sono un mezzo per raggiungere un fine e più Israele li uccide, più forte diventa la posizione della cricca di Davos.

E se non vi piace che lo sottolineo perché volete solo sentirvi bene mentre la vostra rabbia scorre, peggio per voi. È quello per cui mi pagate, anche se vi mette a disagio.

Detto questo, diamo un'occhiata a come la reazione istintiva del Congresso a queste proteste potrebbe essere stata una trappola tesa per questi idioti globalisti, che sono prevedibili quanto le 24 ore di una giornata.

Cos'è stato approvato dal Congresso con l'Antisemitism Awareness Act? In breve, una riformulazione dell’ordine esecutivo di Trump che vietava al governo federale di finanziare l’antisemitismo utilizzando come giustificazione l'Articolo VI del Civil Rights Act del 1965.

Se questa cosa è stata nei libri contabili per tutto questo tempo come ordine esecutivo, allora perché nessuno se n'è mai lamentato fino ad ora? Perché è stato resuscitato in questo momento per alimentare la folla indignata?

Per dare un po' di contesto, ecco la denuncia dell'ACLU:

In una lettera ai rappresentanti, l’ACLU ha scritto: “La legge federale proibisce già la discriminazione antisemita e le molestie da parte di entità finanziate dal governo federale. La HR 6090 non è quindi necessaria per proteggere dalla discriminazione antisemita; invece raffredderebbe la libertà di parola degli studenti nei campus universitari equiparando erroneamente all’antisemitismo le critiche al governo israeliano. Mentre sosteniamo pienamente gli sforzi per combattere la discriminazione e le molestie attraverso denunce e indagini dell'Articolo VI, ci opponiamo fermamente all'uso della definizione IHRA o a qualsiasi definizione di discriminazione che minacci di censurare o penalizzare il discorso politico protetto dal Primo Emendamento”.

Ciò che è in gioco qui non è il raffreddamento della libertà di parola, ma il sussidio di certi tipi di libertà di parola che poi travolge qualsiasi controargomentazione. In altre parole, il denaro delle tasse va a sovvenzionare il fiorire di questo virus mentale egualitario attraverso il Civil Rights Act che ora ha superato il limite della follia.

Quindi quello che l'ACLU sta effettivamente dicendo è che va bene che alcune persone ricevano soldi per parlare delle loro questioni ai sensi del Civil Rights Act, mentre altri devono semplicemente starsene buoni e accettarlo.

La libertà di parola nei campus universitari è stata un terreno di gioco dissestato sin dal 1965.

Se si vuole la libertà di parola nei campus, allora a tutti dovrebbe essere permesso di parlare liberamente senza essere sopraffatti da coloro che ottengono miliardi per avere una piattaforma più grande di altri.

E l’ACLU e altri ora vedono la trappola e stanno cercando di trasformarla in una questione ai sensi del Primo emendamento. Non che io giustifichi questa roba, ma dobbiamo smetterla di leggere i titoli dei giornali e reagire in modo spropositato a essi. Perché se il disegno di legge diventa legge, con tanto di svolta politica contro questo tipo di protesta, cosa che comprende sdraiarsi davanti al traffico, ecc., i soldi finiranno assolutamente. In effetti, sono già finiti.

In sostanza, questo disegno di legge non è tanto diverso dalle leggi anti-ONG approvate in Georgia sulla scia di quelle approvate precedentemente in Russia; sono un mezzo attraverso il quale il governo nazionale può tracciare il flusso di denaro esterno al Paese per scopi politici. Sono leggi letteralmente progettate per porre fine alle “rivoluzioni colorate”.

E non c’è nulla che possa portare la gente nelle strade a gridare “Diritti umani!” e fomentare la violenza sventolando come feticcio queste leggi. È così che Alexei Navalny, ad esempio, s'è costruito la sua fama in Russia.

Questi demoni della cricca di Davos vogliono un flusso di denaro illimitato e non rintracciabile per destabilizzare la società dalle fondamenta.

Nel caso di questa legge sull’antisemitismo l’obiettivo sono gli Stati Uniti, ma la traccia dei finanziamenti è ancora più perniciosa. Il Civil Rights Act è stato l’inizio di questo progetto, la spina dorsale della loro Lunga Marcia attraverso le Istituzioni; è stato un progetto lungo perché avevamo strutture legali e sociali talmente forti da resistere a queste sciocchezze.

Il Civil Rights Act è stato ciò che ha permesso al virus mentale marxista dell’egualitarismo di metastatizzarsi liberamente con i nostri soldi nei campus universitari per quasi 60 anni. Non c’è da stupirsi se stiano combattendo ogni tentativo d'indebolirlo.

Se si vuole provocare l’ira dei globalisti, vi basta semplicemente togliere loro le operazioni di riciclaggio di denaro.

Chiedete alla Cina chi c’era veramente dietro le rivolte di Hong Kong del 2018 e il trattato di estradizione. Si trattava di un’operazione britannica per proteggere gli asset dell’MI-6 nel sistema bancario di Hong Kong e l’ancoraggio del dollaro di Hong Kong al dollaro statunitense. I black bloc che vanno in giro disturbando il traffico, lanciando bombe?

Davvero pensavate che fossero spontanei?

O, meglio ancora, chiedete a Putin perché è un crimine in Russia registrare le ONG come agenti stranieri (FARA) come negli Stati Uniti. Vi ricordate che Obama invocò il Logan Act per convincere il consigliere di Trump, Paul Manafort? No? Giusto perché la storia è solo superficiale.

Quando lo facciamo noi è per la sicurezza nazionale, ma quando lo fa qualcun altro è una prova di delinquenza.

Sono tutte stronzate, gente.

Come sempre, la cricca di Davos ha visto un’opportunità per dividere e governare con l’ennesima crisi umanitaria e attivando il proprio popolo. Non si sarebbero mai aspettati che qualcuno avrebbe avuto il “coraggio” politico per difendere Israele, perché ci hanno detto che ora va bene avere i nostri Due Minuti di Odio nei confronti dei sionisti.

Se qualcuno tentasse di contestualizzare il conflitto in un modo diverso dalla narrativa dominante, otterrebbe l'etichetta di “complice di genocidio”.

Proprio come chiamavano tutti “Servo delle corporazioni (Occupy Wall Srett)”, “Pagato dai russi (Maidan)”, “Razzista! (Black Lives Matter)”, “Anti-Scienza (COVID)” e “Negazionista climatico”.

Hanno vissuto in un mondo in cui potevano gridare le loro insensate sciocchezze e nessuno al potere aveva il coraggio di alzarsi e dire loro di no: “State zitti e sedetevi”.

Potete essere arrabbiati e avere il vostro punto di vista, ma non sconvolgerete più il mondo per i vostri scoppi d'ira. Niente più soldi per questo. Le rivoluzioni colorate non saranno più gratuite negli Stati Uniti. Il Civil Rights Act può ora essere sfidato apertamente perché la cricca di Davos ha fatto il passo più lungo della gamba attaccando Israele negli Stati Uniti. Sebbene pensassero di poter interrompere il legame tra Stati Uniti e Israele, cosa che potrebbero finire per fare a lungo termine (una cosa assolutamente positiva), ciò metterà anche in moto lo smantellamento del Civil Rights Act come mezzo per finanziare il loro continuo controllo sulle nostre istituzioni.

Questa è la vera ironia di questa situazione e per molti americani programmati per credere alla Grande Cospirazione Ebraica, ciò di cui erano veramente arrabbiati era non essere in grado di parlare onestamente dei veri problemi. È davvero difficile credere che fosse stato fatto apposta?

Quindi è un momento di emozioni contrastanti, simile alla vecchia battuta di vostra suocera che precipita da un dirupo e finisce sulla vostra nuovissima Ferrari.

Detto questo, nutro immenso rispetto e simpatia per quei ragazzi là fuori sinceramente indignati per ciò che sta accadendo a Gaza. Parla dell’inizio del ritorno di una certa empatia negli Stati Uniti in un momento di vera crisi; mi dice che alcuni di loro ancora sono genuini.

Perché questa volta la cricca di Davos et.al. hanno morso la mano che nutriva la bestia egualitaria. Questa volta il flusso di denaro sta finendo perché gli ebrei, giustamente, ritirano il loro sostegno da tale infrastruttura.

Quando Bill Ackman smette di fare la sua donazione da $10 milioni all’anno ad Harvard a causa di questa storia, il gioco è cambiato.

Quando il MIT smetterà di utilizzare la diversità ai fini dell’ammissione, il gioco sarà cambiato.

Ora l’amministrazione Obama/Biden ha provato a prendere di mira gli ebrei e il risultato è stato un fallimento. Gli ebrei post-olocausto pagarono fior di quattrini al governo federale per il racket della protezione e quindi doveva essere garantita.

Fino a questo momento di vera crisi ovviamente, quindi ora quel sostegno è andato via.

Ed è per questo che finalmente si sono visti i college chiamare la polizia per sedare le proteste. Non perché stavano eseguendo gli “ordini dei padroni ebrei”, ma perché hanno visto i soldi prosciugarsi e hanno detto: “Oi vey!”

È davvero diverso da ciò che sta accadendo in altre aree del Paese riguardo ai criteri DEI, ESG e a tutte le altre stronzate marxiste con cui abbiamo avuto a che fare?

Ora sappiamo che l’intero controllo dell’intelligence negli Stati Uniti, il cosiddetto Quarto ramo del governo, è stato finanziato attraverso queste stronzate. Il denaro sempre più degradato fluiva attraverso il governo federale per sostenere ogni stupido progetto marxista di reclutamento attraverso l’Ivy League, basato sulla profilazione psicologica. È così, ad esempio, che hanno reclutato Jeffrey Epstein.

Le migliori scuole erano le migliori perché era lì che scorreva il denaro. Quei soldi si stanno esaurendo e stanno andando altrove. Adesso può iniziare l’opposizione politica ai costi reali del Civil Rights Act, perché può essere impugnato legalmente dato che non riceve più copertura politica dal Congresso.

Quel sistema di reclutamento di leader politici e servizi d'intelligence dovrà fare le valigie e trovare una nuova casa. E lo farà, perché queste persone sono locuste.

La parte migliore di tutto ciò è che i veri sionisti (che sono solo un’altra parte della massa di Davos) al Congresso sono caduti completamente in questa trappola. È un pantano politico. Biden è stato messo al potere per dare il via a questa spinta finale volta a distruggere gli Stati Uniti e la situazione si sta ribaltando a suo sfavore. In precedenza il Partito repubblicano non si sarebbe mai opposto alla “discriminazione anti-bianca” perché il costo politico sarebbe stato troppo alto. Come si separano gli ebrei dal resto dei “bianchi privilegiati”?

Nel linguaggio moderno di come dovremmo vedere lo status di vittima degli oppressi, il “potere ebraico” è al centro di tutto il razzismo “anti-bianco”. Quindi adesso odiate gli ebrei? Grande! Grazie per aver fatto davvero sapere a tutti qual è la vostra vera agenda.

Ora abbiamo le basi politiche per portare avanti le azioni legali attraverso i tribunali per smantellare il Civil Rrights Act. Piaccia o no, la chiave di tutto ciò è che la maggioranza degli americani che sostengono Israele è la chiave di tutto ciò e usarla per dire “Basta” è la trappola.

Soros et al. pensano che mettere il mondo contro Israele sia la vittoria. Forse. Va bene ora criticare Israele, ma che lo faccia il governo federale è contro l'Articolo 6 del Civil Rights Act. E ciò estende il gioco più importante, impedire agli Stati Uniti di cadere nella trappola della guerra civile e della dissoluzione, per un altro ciclo presidenziale.

Ora può essere una questione cruciale smettere di spendere i soldi dei contribuenti in programmi sociali progettati per distruggere il Paese. Questo è il primo passo concreto per riappropriarci delle nostre istituzioni.

Se non sprofondiamo nella guerra civile, si fermerà il crollo del mercato del debito statunitense, il che è un vantaggio sia per l’Europa che per la Cina. Questo è il motivo per cui c’è questo costante aumento dei conflitti esteri. È per questo che gli inglesi stanno dando il via libera all’Ucraina per usare i suoi missili all’interno della Russia. Gli Stati Uniti devono essere trasformati in un paria e l’attuale campagna contro Israele ne è l’avanguardia.

Per essere chiari, anche Netanyahu è caduto in questa trappola. Qui tutti usano tutti gli altri. Noi – americani, europei, palestinesi, russi, ucraini, africani, arabi e sì anche EBREI – siamo le vittime.

Quindi non incoraggiate nessuna delle due parti in questo conflitto. C’è violenza più che sufficiente nella storia del Medio Oriente per giustificare entrambe le posizioni. Il mio obiettivo con il pezzo di oggi è quello di farvi riflettere su come possiamo scendere dalla ruota dei criceti e smettere di giocare ai loro stupidi giochi, ribaltando la situazione geopolitica a nostro vantaggio.

Più spingiamo affinché questa guerra di logoramento psicologico finisca, più è probabile che potremo evitare il grosso degli spargimenti di sangue di cui hanno così disperatamente bisogno per giustificare un governo globale e la sofferenza universale.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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