Bibliografia

giovedì 7 dicembre 2023

Bitcoin è “deflazionistico”? E cosa aspettarsi dopo?

 

 

da ZeroHedge

Ispirato da questo articolo di ZeroHedge sull'Effetto Cantillon, un amico mi ha chiesto oggi se seguo il modo in cui Bitcoin viene percepito come “deflazionistico”.

Ciò è avvenuto nel contesto di una discussione più ampia sulla “dominanza fiscale” e agli eventi rivoluzionari che ci stanno facendo assistere all'implosione dei mercati.

Segue la mia risposta...

Un ottimo articolo che spiega l'Effetto Cantillon, ovvero come chi è più vicino alla stampante monetaria ne trae vantaggio non solo in modo sproporzionato, ma a scapito di tutti gli altri.

E chi può biasimarli? La centralizzazione porta a una maggiore centralizzazione, poiché gli oligopoli allineano gli incentivi affinché si stia al gioco. È probabile che la maggior parte di noi che si lamenta oggi accetterebbe tranquillamente un pagamento multimiliardario, anche se ciò “significasse solo che” cittadini innocenti dall’altra parte del mondo morirebbero di conseguenza. Soprattutto se una negazione plausibile non potesse collegare le due cose direttamente; soprattutto se potessimo giustificarlo come un “bene superiore”. Non dico che lo faremmo, ma è chiarissimo che lo farebbero altri e che questo è anche il modo in cui il mondo ha sempre funzionato, probabilmente da prima che l'uomo sfruttasse il potere di creare un surplus.

Ma la vita ha un modo strano di bilanciarsi: ghigliottine, virus e risoluzione dei bulli da cortile come riferimento.

A mio parere, Bitcoin viene erroneamente classificato come “deflazionistico” perché le persone confondono il calo teorico (ciclico?) dei prezzi con un’eventuale offerta fissa. Fondamentalmente abbracciano visioni del mondo fiscali (keynesiane), e/o monetarie (Friedman), e/o MMT (idiote) basate sui loro stessi mal incentivi, o paure, e le razionalizzano attraverso un FUD (paura/incertezza/dubbio) per giustificare lo status quo e la dissonanza cognitiva.

Bitcoin continuerà a essere “inflazionistico” fino all’anno 2140, quando sarà stato minato l’ultimo bitcoin.

Ci vogliono ancora 117 anni.

Ciò che Bitcoin è in realtà... è disinflazionistico... perché le persone sono incentivate a risparmiarlo piuttosto che spenderlo, a fare investimenti validi con esso piuttosto che agire stupidamente a leva, e a costruire progetti generazionali a bassa preferenza temporale (es. ponti, università, infrastrutture, cattedrali, opere d'arte, ecc.) rispetto a spendere denaro fiat adesso in beni ad alta preferenza temporale perché esso varrà di meno (inutile?) in futuro, attirando le persone come falene verso le luci della gratificazione immediata, del gioco d'azzardo, della “cancel culture”, della dissolutezza, della depravazione, ecc.

Guardate tutte le grandi civiltà storiche: la maggior parte delle cose sono state costruite durante i periodi del gold standard. Si ritiene comunemente che Bitcoin abbia una valutazione irregolare, qualcosa che si muove rapidamente e fuori dal nostro controllo. Nei periodi in cui l’oro non veniva toccato era stabile, o almeno finché i suoi derivati ​​non sono stati corrotti, il che forse è una tendenza della natura umana stessa, sebbene non inevitabile.

Bitcoin sta attualmente attraversando una fase di adozione, abbastanza simile ma opposta all’Effetto Cantillon. Quelli in fase iniziale, che riescono a resistere alle oscillazioni selvagge, trarranno benefici sproporzionati, sovraperformando ogni altra classe di asset. Inevitabilmente si stabilizzerà e farà da contraltare al denaro fiat/CBDC. E potrebbe benissimo portare a un gold standard 2.0, perché è migliore dell'oro in ogni senso (eccetto l'uso industriale) ed è notevolmente più difendibile dell’oro in quanto a diluizione dei derivati perché il metallo giallo non ha un registro distribuito open source.

Bitcoin è infatti leggermente deflazionistico, nel senso che le persone possono perdere le chiavi private, rendendo così più prezioso il resto delle altre unità. Ma questa è una piccola frazione e diminuirà nel tempo, man mano che aumenterà la formazione e le soluzioni di custodia si semplificheranno. Questo fenomeno accadeva spesso all'inizio della sua esistenza, perché le persone non sapevano su cosa erano sedute. Ora che è prezioso, le persone lo salvaguardano o se ne allontanano del tutto con una certa reticenza.

Tornando al motivo per cui ha una cattiva reputazione come deflazionistico, il motivo principale è perché i cosiddetti padroni dell’universo non possono inflazionarlo arbitrariamente. Non possono stamparlo, non possono finanziare le guerre con esso, non possono rubare la forza vitale dei loro cittadini. Non possono nascondersi dietro la giustificazione di “salvare il mondo dalla depressione” durante la prossima crisi finanziaria. Esempio: confrontiamo la crisi bancaria del 2008 con il crollo di Sam Bankman-Fried. Il 2008 è stato “aggiustato” gonfiando la bolla della generazione successiva fino a raggiungere proporzioni grottesche; Sam Bankman-Fried è stato smascherato per lo schema Ponzi che aveva messo in piedi e, 5 mesi dopo, siamo a $5.000 di distanza dai prezzi pre-crisi.

Tutti parlano della Grande Depressione e di come abbiamo “imparato la lezione” per evitarla; confrontatela però con la depressione meno conosciuta del 1920-1921. Il 1920 fu l’anno più deflazionistico che gli Stati Uniti abbiano mai vissuto, fu estremamente doloroso e poi l’economia si riprese. Ciò che abbiamo “imparato”, in realtà, è stato come trasferire in modo più efficiente la ricchezza ai ricchi; questo e usare la guerra come veicolo per rubare la vita, i beni e la forza vitale futura di altre persone.

Alla fine Bitcoin offre un modo per votare con i piedi, un sistema parallelo che non si preoccupa dei vostri sentimenti, che premierà coloro che ne vedono l’inevitabilità, che ha regole senza governanti centrali, che è incorruttibile e oltre la portata del controllo statale.

Mentre la geopolitica implode, i mercati vanno in crisi e il mondo finanziario inizia a crollare, non sono mai stato più rialzista o più convinto su Bitcoin:

• I vari schemi Ponzi sono stati smascherati e cancellati;

• L’approvazione dell’ETF non solo incanalerà miliardi in capitali finanziari, ma, cosa ancora più importante, creerà un circolo virtuoso di credibilità sulla scena mondiale;

• Il prossimo “halving” taglierà matematicamente la creazione di nuova offerta del 50% e, se il passato è una guida, darà inizio alla prossima corsa al rialzo;

• La prossima corsa al rialzo aumenterà di pari passo con lo spettacolo orrido delle prossime elezioni presidenziali, e almeno due candidati di secondo livello sono pro-Bitcoin;

• Il FATTO che ho introdotto tre anni fa: il dollaro ha PERSO il suo status di valuta di riserva... lentamente, dolorosamente, a malincuore... e Bitcoin sarà preso sul serio come veicolo per una fuga verso la qualità. I cosiddetti smart money (ad esempio Larry Fink, Blackrock) lo definiscono già così.

Ora chiedetevi, è più probabile: 

• Che la spesa per i servizi assistenziali, militari e per il rimborso del debito aumenterà o diminuirà?

• Che i tassi rimangano abbastanza alti (se non più alti), o scenderanno fino all’1%, che è ciò che servirebbe per mantenere in vita lo schema Ponzi del denaro fiat?

• Che gli investitori chiederanno più interessi, o accetteranno meno interessi, sul denaro che prestano agli stati ora che le valute fiat si sta svalutando a un ritmo sempre più rapido?

• Che altri Paesi venderanno o compreranno titoli del Tesoro per isolarsi da potenziali sanzioni e mentre ci dirigiamo verso una debolezza delle valute fiat?

• Che gli investitori acquisteranno Bitcoin, con una capitalizzazione di mercato di $500 miliardi senza un mercato dei derivati, od oro, con una capitalizzazione di mercato di $10.000 miliardi ma prezzo massimo, registro opaco e difficoltà di salvaguardia?

• Che un numero significativo dei 50 milioni di milionari del mondo vorrà almeno 1 bitcoin?

• Il che è problematico, perché verranno minato solo circa 19 milioni di bitcoin. Indovinate cosa succederà al prezzo quando questa gente inizierà a competere in un mercato in cui l'85% dell'offerta non è passata di mano ANCHE DURANTE LA DEBACLE DI SAM BANKMAN-FRIED.

Quando il mondo ce l'aveva con TikTok e la folla ha cercato di linciarlo, perché non l'ha fatto? Perché non poteva. Provate a far arrabbiare Bitcoin e scoprirete cosa accade. Quando gli abitanti dei villaggi del Terzo mondo continueranno a usarlo e a ritmi crescenti, la rete Bitcoin cambierà il mondo. Fareste meglio a prepararvi, quindi.

Bitcoin è un voto contro la cricca di Davos, contro l'Unipartito, contro le banche centrali, contro la censura, contro la preferenza temporale alta, contro la depravazione, contro la “cancel culture”, contro gli obblighi di vaccinazione, contro la macchina della guerra, contro i pronomi, contro il controllo delle armi e contro chiunque si voglia allineare al mainstream.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


Supporta Francesco Simoncelli's Freedonia lasciando una “mancia” in satoshi di bitcoin scannerizzando il QR seguente.

https://opentip.io/freedonia


1 commento:

  1. Spesso si associa Bitcoin a un panorama economico caratterizzato da una deflazione dei prezzi. Iniziamo col dire che la deflazione dei prezzi, al contrario dell’inflazione dei prezzi, è una cosa positiva per i consumatori: la stessa unità di moneta vale di più oggi rispetto a ieri, i consumatori quindi possono acquistare di più oggi rispetto a ieri. E chiaramente ciò genera un feedback positivo per quanto riguarda la costruzione di risparmio reale... al che suonerebbe gli allarmi keynesiani (Paradox of thrift) secondo cui l'economia va in stallo e quindi si deve stimolare la "domanda aggregata". Quando l’offerta di denaro viene ampliata e il credito a basso costo è abbondante, le aziende sono attirate da progetti ambiziosi che in precedenza erano incapaci di realizzare (malinvestment). C’è una maggiore domanda per i fattori di produzione e si osserva un aumento nei parametri convenzionali di crescita economica come il prodotto interno lordo.

    Tuttavia quando le imprese perdono l’accesso al credito facile, perché le banche centrali tirano il freno a mano, i posti di lavoro precedentemente creati e insostenibili vengono persi. Non è colpa della deflazione ma dei malinvestment, le cui risorse vengono liberate per essere investite in attività più redditizie. Il credito facile provoca un’errata allocazione delle risorse distorcendo le informazioni sui prezzi. La deflazione dei prezzi, in questo contesto, permette agli attori di mercato di tornare a valutazioni più realistiche riguardo i fattori di produzione.

    Questo in un ciclo boom/bust, ma che dire della deflazione monetaria di Bitcoin? Non genererebbe aspettative "irrazionali" nel corso del tempo in base al suo fattore di crescita monetaria pari a zero a un certo punto nel tempo? No, perché l'inflazione dei prezzi non scomparirebbe. Senza un diktat top/down a influenzare con mano pesante il corso degli eventi, il fenomeno deflazione/inflazione dei prezzi tornerebbe a rappresentare quell'indicatore genuino del flusso del mercato, segnalando, quindi, opportunità/occasioni in quei mercati in cui ci sono fluttuazioni nella domanda/offerta. Anche se ci dovessimo tenere le banche centrali nel futuro prossimo, se esse si limiterebbero alla finestra di sconto ciò non intaccherebbe severamente le informazioni di prezzo come invece accade oggi col fine-tuning dei tassi e gli interventismi monetari. La FED pare l'unica che voglia tornare al suo mandato originale come concepito da Carter Glass ed è per questo che Bitcoin ha più possibilità di svilupparsi organicamente negli USA piuttosto che nel resto del mondo.

    RispondiElimina