mercoledì 1 novembre 2023

Powell mette alla berlina la guerra nascosta dell'Europa nei mercati obbligazionari

 

 

di Tom Luongo

I leader dell’Unione Europea si sono incontrati la scorsa settimana per discutere come riorganizzare le sedie a sdraio sul loro Titanic politico. Mentre le decisioni di continuare a sostenere finanziariamente l’Ucraina e ora Israele hanno dominato i titoli dei giornali, la verità è che ciò che devono essere sistemate sono le nuove regole di bilancio.

E questa discussione è importante nel contesto della politica monetaria restrittiva da parte della FED e ora con la potenziale sanità fiscale proveniente da Capitol Hill con il nuovo presidente della Camera Mike Johnson.

A gennaio termina la sospensione delle regole di bilancio previste dal Trattato di Maastricht, il che significa che la dura “austerità” torna in gioco per i 28 membri dell'UE. In breve, significa che obiettivi per un deficit di bilancio non superiore al 3% del PIL e un rapporto debito/PIL del 60% tornano a essere legge...

A meno che voi non siate francesi.

Questo è stato il tema oggetto di accesi dibattiti durante il vertice della Commissione Europea della scorsa settimana a Bruxelles: come possiamo, in quanto UE, organizzare un atterraggio morbido sulle regole di bilancio senza alienare ciò che resta della nostra base di investitori?

Le regole sono state sospese originariamente a causa del Covid-19, come parte, a mio avviso, della distruzione pianificata della classe media europea. Lo scopo della crisi sanitaria, dal punto di vista politico dell’UE, era quello di creare una crisi che richiedesse una soluzione preordinata: l’integrazione delle finanze europee sotto il controllo della Commissione Europea (CE) e della Banca Centrale Europea (BCE).


Obbligazioni SURE: il più classico degli specchietti per le allodole

Ciò è stato in parte ottenuto dando alla CE un’autorità fiscale limitata di emettere prestiti di emergenza nell’ambito del fondo di ripresa da €800 miliardi, la prima tranche dei quali erano chiamate obbligazioni SURE. L'unica cosa di certa che avevano era che fossero uno specchietto per le allodole.

C'è anche una forte spinta nel sottobosco affinché queste obbligazioni vengano indicizzate accanto a quelle di tutti gli altri, cioè per venderle più facilmente agli investitori boccaloni attraverso l'imprimatur che siano ufficiali e coperte completamente dalla CE. Naturalmente i primi investitori in tali titoli hanno perso anche le mutande, poiché la maggior parte di esse è stata emessa quando la BCE era al -0,6% coi tassi (si veda qui).

La BCE ha appena mantenuto i tassi al 4,5%, quindi l’UE ha ricevuto l’ultima grande trasfusione di liquidità e capitali dopo l’operazione COVID dalla sua classe di investitori, che ora subisce enormi perdite. Alcuni di questi investitori sono addirittura le stesse banche centrali nazionali.

Non mi credete? Un’obbligazione SURE da €7 miliardi con cedola dello 0,1% e scadenza nell’ottobre del 2040 è ora trattata con un rendimento del 3,867%. Non sembra tanto male finché non si controlla il prezzo di tale obbligazione, la quale viene scambiata con uno spread bid/ask di 0,54/0,55... o una perdita del 45%.

Bene, quando dico trading, intendo davvero quotato, perché nessuno tratta davvero questa spazzatura, certamente non con rendimenti in aumento a livello mondiale, l’inflazione non domata da nessuna parte e l’euro aggrappato al precipizio di una rovinosa caduta contro tutto ciò che non è lo yen giapponese.

E la Banca del Giappone interviene quotidianamente per modificare la propria politica monetaria in difesa dello yen.

Ma non sentitevi troppo male, gente, perché l’UE è così affidabile che tra 17 anni riavrete "sicuramente" indietro i vostri soldi, pagati per intero più lo 0,1% composto annualmente.

E questa gente vuole che tale pattume obbligazionario venga listato accanto ai bund tedeschi, ai gilt britannici, o ai bond del Tesoro statunitensi... Perché? In modo che le persone possano ridere di loro?

Se avessero anche il minimo scrupolo, sentirebbero almeno un briciolo di vergogna per gli investitori che hanno truffato; ma non ce l'hanno.

Ciò che vogliono ora è ottenere una maggiore integrazione fiscale per rassicurare gli investitori sul fatto che un’unione più perfetta sarà la grande scommessa per il 2040.

Questo è il motivo per cui la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha esercitato forti pressioni a favore di una maggiore unione fiscale.

Garantire un accordo sull’attuazione del Patto di stabilità sarebbe un importante segnale di unità, ha detto la Lagarde – secondo un funzionario ufficiale che ha familiarità con la questione – osservando inoltre che il blocco europeo deve promuovere sia la sostenibilità del debito che gli investimenti.

I Paesi dell’UE sono ai ferri corti su come applicare in modo flessibile il regime fiscale, che normalmente limita il deficit al 3% del prodotto interno lordo. Tali norme sono state sospese dall’inizio della pandemia, ma dovrebbero essere ripristinate all’inizio del 2024.

Se si vuole capire perché il mondo non ha abbandonato del tutto i mercati degli eurobond è proprio grazie a queste regole di bilancio, pensate per rassicurare gli investitori che ci fosse gente responsabile al tavolo geopolitico, non come quei pagliacci a Capitol Hill.

C'è solo un problema: il presidente del FOMC, Jerome Powell.

Potete discutere con me sul perché Powell abbia rialzato i tassi come ha fatto finora; potete prendere la “pillola nera” e dire che lo ha fatto per effettuare una demolizione controllata della classe media e provocare il Grande Reset del WEF .

Oppure potete fare gli adulti e capire che il mondo è più complicato di quello che sembra, senza doverlo per forza ridurre a una contrapposizione cartoonesca bene/male. Che l'UE possa usare a proprio vantaggio la linea di politica aggressiva di Powell per i propri fini non equivale a dire che quest'ultimo fosse coinvolto nel piano.

Dire che tutto e tutti facciano parte di un unico piano significa non essere in grado di vedere la complessità del comportamento umano.

Ciò che non si può negare è quanto segue: molti dei bond SURE e NGEU (Next Generation EU) sono stati emessi in un momento in cui sembrava che la cricca di Davos e l’UE avrebbero ottenuto non solo il controllo politico sulla politica statunitense sbarazzandosi di Trump, ma anche il controllo monetario sabotando la ricerca di Powell per un secondo mandato come presidente del FOMC.

Sono sicuro che pochi pensavano che saremmo arrivati ​​dove siamo oggi anche tra la cricca di Davos alla fine del 2021. Inoltre se i principali acquirenti delle obbligazioni SURE fossero le altre banche centrali, l'aumento dei rendimenti garantirebbe solo che diventino insolventi e affamate di capitale. molto più velocemente. Esempio calzante: la Bundesbank ha bisogno di un'iniezione di capitale secondo un'analisi recente di una società di revisione.

I titoli obbligazionari crollano pesantemente, i bilanci delle banche centrali si deteriorano rapidamente… et voilà, si crea la necessità di una maggiore integrazione fiscale perché gli italiani non riescono a smettere di spendere il denaro degli altri.

Almeno così la metteranno i tedeschi.

Saprete se il prezzo di queste obbligazioni è sceso abbastanza da attirare gli avvoltoi, quando le vedrete scambiate per davvero sulle borse europee. E sarà solo a quel punto che saprete che l’UE sarà pronta a premere finalmente il grilletto verso una vera integrazione fiscale.

Se/quando ciò finalmente accadrà, il prezzo di tali obbligazioni salirà alle stelle.

Perché non solo bisogna mandare tutti in bancarotta per convincerli ad accettare il piano che si è messo in atto, ma bisogna anche assicurarsi che le uniche persone rimaste con un po' di soldi possano trarre profitto profumatamente raccogliendo i pezzi a pochi centesimi.

E qui sta il vero problema: questi bond SURE e NGEU, con grande costernazione della Commissione Europea, continuano ad essere scambiati a rendimenti molto più alti con scadenze simili a quelle dei bund tedeschi, per esempio. Ecco un link all'ultimo rapporto della CE sullo sviluppo di questo mercato. Il tono è tutt’altro che euforico.

In definitiva, la mancanza di un'unione fiscale è ciò che mantiene l’UE in una posizione di svantaggio rispetto agli Stati Uniti. E tale mancanza mantiene gli investitori in ansia, i quali invece vogliono certezze; la Lagarde e la Commissione europea vogliono dargliela.

Il problema è che non c'è il sostegno dei cittadini europei, i quali non hanno mai firmato alcunché affinché fossero governati da eurocrati comunisti non eletti a Bruxelles. Queste obbligazioni SURE e NGEU sono pensate per essere l’inizio di un vero creditore centrale dell’UE, ma senza un’autorità fiscale centrale assegnare un rating AA+ a un’obbligazione non la rende meritevole di credito.

E ora dovreste essere in grado di capire qual è la vera guerra: c'è bisogno della guerra cinetica non solo per coprire il default e/o controlli di capitale più severi, ma anche affinché gli Stati Uniti possano combatterla da soli.

Altrimenti perché pensate che la Francia stia inviando aiuti a Gaza?


Euro-fustigazione

Il problema, ovviamente, con le regole di Maastricht è l’euro stesso. Senza la capacità della Commissione Europea di avere autorità fiscale e di spesa transfrontaliera, la politica dei tassi d'interesse della BCE pone un onere gravoso sui Paesi con una minore efficienza nel mondo del lavoro.

Crea proprio quella dinamica che le regole avrebbero dovuto prevenire, ovvero la disintegrazione fiscale. Per Paesi come la Grecia o l’Italia, dove una lira o una dracma locale sarebbero più economiche di un marco tedesco normalizzando così le differenze tra loro quando commerciano, l’euro è troppo forte per i commercianti italiani o greci e troppo economico per quelli tedeschi.

I primi hanno deficit commerciali strutturali perpetui rispetto agli altri e la ricchezza viene quindi trasferita ai tedeschi a spese di greci e italiani, in questo esempio.

Ho già sottolineato questo punto in passato: la moneta unica con il sistema monolitico di tassi d'interesse che abbiamo qui negli Stati Uniti ha favorito la California a scapito del Mississippi. Quando sentite gentaglia lamentarsi del fatto che gli stati "blu" sono produttori di tasse e gli stati "rossi" sono consumatori di tasse, non mentono, ma ignorano anche l’inclinazione del campo di gioco in direzione della California.

La Germania è stata la prima beneficiaria dell’euro finché Powell non ha iniziato a rialzare i tassi e ad agire come se guidasse la FED a beneficio dell’America e non della Germania o della Cina.

Prevedibile come i movimenti del sole nel cielo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto regole fiscali più severe mentre Francia e Germania stanno negoziando tra loro per fregare il resto del continente.

Il rialzo dei tassi da parte di Powell ha costretto tutti gli altri che fanno affari in dollari a fare la stessa cosa. Ciò significa che il costo per ottenere dollari, o coprire il rischio in dollari, è più costoso di prima.

Questo è il motivo per cui la Lagarde è arrabbiata con Powell, perché mentre cercava di vendere al mondo quasi mille miliardi di euro in obbligazioni di emergenza allo 0%, Powell invece stava dicendo:

È per questo che neanche i loro piani di vendere al mondo una spesa pubblica illimitata per combattere il cambiamento climatico sta funzionando. Senza la FED che dà loro luce verde, gli investitori mondiali non sganceranno un soldo. Tutta l’aria di inevitabilità dell’UE inizia a puzzare come un pesce di tre giorni, o un ospite in casa.

In questo modello di mondo la Banca d’Italia è subordinata alla BCE, ma quest'ultima è subordinata alla FED.

Questo è il motivo per cui penso che Powell sia ai posti di comando. Ecco perché Mike Johnson presidente della Camera potrebbe essere un'ottima cosa. Perlomeno se mettesse fine al Progetto Ucraina, si rallenterebbe la discesa nella follia fiscale. Se Johnson fosse seriamente intenzionato a tagliare le spese e il Congresso tornasse a fare il suo, potremmo vedere un 2024 e oltre negli Stati Uniti molto diverso da quello che chiunque, me compreso, avrebbe potuto sognare.

D’altro canto, essendo questo un altro fronte nella guerra tra le banche centrali, ci sono altri pericoli che mi lasciano molto preoccupato su dove ci troveremo entro la fine dell’anno; da qui la vera minaccia rappresentata da qualsiasi ulteriore escalation da parte di Israele a Gaza. Gli Stati Uniti stanno cercando di indirizzare le colpe, come hanno fatto dopo l’11 settembre, per scatenare quella guerra che hanno sempre desiderato, questa volta con l’Iran che fa la parte dell’Iraq.

La CE sta cercando di soppiantare i singoli titoli sovrani affinché vengano sostituiti dai propri. Deve avviare il prossimo ciclo d'integrazione fiscale quest’inverno, o perderà la corsa per il capitale finanziario a favore degli Stati Uniti e/o della Cina. Se ci riuscirà – cosa per cui sospetto non abbia altra scelta se non riuscirci – è un segnale che sta cercando di sopravvivere a Powell nella speranza di poter presentare un fronte unito agli investitori europei abbastanza a lungo da far implodere l’economia americana, sperando anche che i guerrafondai al Congresso mandino gli Stati Uniti in guerra aperta contro qualcuno... chiunque... da qualche parte!

Ciò manterrà gli spread obbligazionari positivamente sbilanciati nei confronti dell'UE rispetto agli Stati Uniti, permettendo alla prima di essere superata dai secondi in questa folle race to the bottom.

Purtroppo per il resto di noi, non è uno scenario inverosimile.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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