Bibliografia

martedì 21 novembre 2023

Come prevenire il ciclo boom/bust

 

 

di Jon Wolfenbarger

Di recente ho scritto un pezzo in cui mettevo in evidenza il modo in cui la Federal Reserve abbia peggiorato l’economia degli Stati Uniti, molto di più di quanto sarebbe stato senza la pianificazione burocratica centrale del secolo scorso.

Sebbene la cronistoria disastrosa della FED sia ampiamente riconosciuta anche dai suoi apologeti, essi sottolineano che la vita non era perfetta nemmeno prima che venisse creata. Notano correttamente che i cicli economici esistevano anche prima, quindi anche se l’inflazione è stata molto più elevata con la FED ed essa ha contribuito a causare la Grande Depressione e la Grande Recessione, gli Stati Uniti avrebbero comunque avuto crisi economiche.

Questo è vero, tuttavia, nell’ultimo secolo, la FED ha distorto l’economia a tal punto che i cicli economici e l’inflazione sono peggiorati rispetto al passato. In questo articolo, discuterò delle cause del ciclo economico, evidenzierò alcuni di essi prima della creazione della FED e spiegherò il modo semplice per eliminarli in futuro, senza banca centrale


La causa del ciclo boom/bust

Come spiegò Ludwig von Mises più di un secolo fa, il ciclo economico di espansione e contrazione è causato dalle banche a riserva frazionaria che creano denaro dal nulla quando concedono prestiti.

Questo nuovo denaro abbassa artificialmente i tassi d'interesse e incoraggia nuovi prestiti e nuovi progetti d'investimento, il che a sua volta provoca la fase di “boom”. Alla fine la crescita dell’offerta di denaro rallenta, i tassi d'interesse salgono e molti di questi nuovi progetti d'investimento si rivelano insostenibili, il che provoca la fase di “bust”.

Finché le banche a riserva frazionaria creeranno nuovo denaro dal nulla, ci saranno cicli economici di espansione e contrazione.


I cicli economici prima della FED

Nel suo magistrale trattato monetario e bancario, Denaro, credito bancario e cicli economici, l’economista spagnolo Jesús Huerta de Soto descrive in modo dettagliato i principali cicli economici avvenuti prima della fondazione della FED nel 1913.

Nel suo libro Huerta de Soto parla della Firenze dell'inizio del XIV secolo, centro dell'attività finanziaria e commerciale nel Mediterraneo grazie a un boom economico derivante dall'espansione del credito attraverso le banche fiorentine. Tuttavia una serie di eventi – tra cui la bancarotta in Inghilterra, il ritiro dei fondi a Napoli e il crollo delle obbligazioni del Tesoro fiorentino – innescarono difficoltà bancarie diffuse e una forte restrizione del credito (noto anche come mancamento della credenza) e ne risultarono in una massiccia distruzione di ricchezza. “I prezzi degli immobili, che erano saliti alle stelle, crollarono alla metà del loro valore precedente, e anche una tale riduzione del prezzo non fu sufficiente ad attirare un numero sufficiente di acquirenti [...]. Ci vollero trent’anni (dal 1349 al 1379) affinché iniziasse la ripresa”.

Negli anni Sessanta del Cinquecento, l'economia fiorentina era di nuovo in piena espansione e sostenuta da una rinnovata euforia creditizia. Tuttavia una grave contrazione della liquidità colpì l’intero sistema bancario al punto che i banchieri “pagavano solo con l’inchiostro”. La crisi raggiunse il suo apice a metà degli anni Settanta del Cinquecento, con la deflazione e una stretta del credito. Ciò portò a una rapida contrazione degli scambi commerciali e a frequenti fallimenti, facendo precipitare l’economia fiorentina in un lungo processo di declino.

Altre espansioni del credito che portarono a successive crisi economiche includono il fallimento della banca dei Medici nel 1492, i fallimenti bancari del XVI secolo in Spagna che colpirono tutti i banchieri di Carlo V nella piazza di Siviglia e la grave depressione nella Francia nel XVIII secolo derivante dalla crisi di John Law.

Negli Stati Uniti molte crisi hanno seguito uno schema simile.

Il panico del 1819: all’inizio del XIX secolo la neonata Banca degli Stati Uniti produsse una grande espansione economica artificiale, comprendente “un’espansione del credito e dell’offerta di denaro, sia sotto forma di banconote che di prestiti, nessuno dei quali coperto da risparmi reali”. Nel 1819 suddetta banca cessò l'espansione del credito e chiese il pagamento delle cambiali bancarie in suo possesso. Questa stretta del credito portò al panico e a una profonda e diffusa depressione economica che bloccò molti progetti d'investimento e aumentò la disoccupazione.

Il panico del 1873: in seguito alla guerra civile e ai suoi alti costi, negli Stati Uniti iniziò un'espansione del credito che ampliò notevolmente la rete ferroviaria e spinse le industrie del ferro e dell'acciaio a subire un intenso sviluppo. Questa espansione si diffuse in tutto il mondo: in Europa i titoli del settore industriale salirono alle stelle a causa della massiccia speculazione sui mercati azionari. Nel maggio 1873 la crisi colpì prima il continente, seguito rapidamente, in estate, dagli Stati Uniti. Una delle grandi banche americane, Jay Cook and Co., fallì durante questa recessione. La Francia sfuggì al panico e alla depressione astenendosi dalla precedente espansione del credito.

La crisi del 1882: la Francia si unì agli Stati Uniti nell’espansione del credito nel 1878. In Francia “l’emissione di azioni industriali aumentò vertiginosamente e fu introdotto un ambizioso programma di lavori pubblici”. Le banche attirarono i risparmi delle famiglie e concessero massicci prestiti all’industria. Nel 1882, però, l’Union Générale fallì; Crédit Lyonnais, anch’essa sull’orlo del fallimento, dovette far fronte a un massiccio ritiro dei depositi (circa la metà). Negli USA fallirono 400 banche (su un totale di 3.271).

Il panico del 1907: a seguito di una precedente crisi terminata nel 1896, fu nuovamente avviata l’espansione del credito. Invece che nelle ferrovie, questi nuovi fondi mutuabili – creati ex nihilo – furono investiti nell’energia elettrica, nei telefoni, nelle metropolitane e nella costruzione navale, nonché nell’industria chimica e nella nascente industria automobilistica. Nel 1907 arrivò la crisi, che fu particolarmente grave negli Stati Uniti, e molte banche fallirono nuovamente.

Maggiori dettagli sui cicli economici statunitensi prima della creazione della FED possono essere trovati in questo breve articolo.

La conclusione è che tutte queste crisi finanziarie e cicli economici sono stati causati dalle banche che creavano nuovo denaro dal nulla, qualcosa che ai comuni mortali come noi non è consentito fare dalla legge.


La soluzione al problema del ciclo economico

Come spiegò anche Murray N. Rothbard, lo scopo della FED è aumentare i profitti delle grandi banche e lo fa cartellizzando il sistema bancario commerciale e incoraggiando la creazione di denaro dal nulla affinché vengano concessi prestiti nei periodi buoni e salvare le banche nei periodi difficili.

È molto più semplice creare denaro dal nulla e guadagnare di più prestando denaro piuttosto che guadagnarlo creando nuovi beni e servizi. Ecco perché le banche adorano questa attività. Inoltre amano che lo stato venga in soccorso ogni volta che hanno problemi.

Poiché il ciclo boom/bust è causato dalle banche che creano denaro dal nulla, la soluzione è non consentire loro di farlo ancora di più con l’aiuto della banca centrale!

Questa creazione di denaro è ciò che ha portato il dollaro a perdere gran parte del suo valore sin dal 1913, così come i disastri economici senza precedenti della Grande Depressione e della Grande Recessione.

No, la soluzione al ciclo economico è impedire alle banche di creare denaro dal nulla, proprio come viene legalmente impedito di farlo a me e a voi. Le banche dovrebbero essere obbligate per legge a mantenere il 100% delle riserve sui depositi. Potrebbero ancora prendere in prestito sotto forma di depositi vincolati e altri strumenti di debito e continuare a concedere prestiti, ma non potrebbero creare nuove unità monetarie.

È importante sottolineare che i requisiti di riserva del 100% non sarebbero un regolamento burocratico dello stato, ma semplicemente un’applicazione della legge contro le frodi. È generalmente considerato fraudolento avere un contratto dove si scambia qualcosa che non esiste, come gli unicorni. Con la riserva frazionaria, le banche stipulano contratti per fornire denaro su richiesta che non hanno, il che è inaccettabile.

Più denaro non aumenta il tenore di vita nello stesso modo in cui accade quando vengono creati nuovi beni e servizi. Il denaro creato ex novo abbassa il valore di ogni unità monetaria e provoca vaste distorsioni economiche che ci instradano verso il ciclo boom/bust.

Se alle banche fosse richiesto di mantenere riserve al 100% a fronte dei depositi a vista, non avremmo bisogno che i burocrati cerchino di pianificare centralmente l’economia come accadeva ai tempi dei sovietici, e non soffriremmo più per l’inflazione e il ciclo economico.

Questa semplice misura risolverebbe i più grandi problemi economici del nostro tempo, quindi perché non farlo?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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