Bibliografia

martedì 7 novembre 2023

Come il denaro inflazionistico causa crisi di accessibilità



di Alex Voss

La vita a prezzi accessibili è il tema del momento, non solo su queste pagine ma nella vita di tutti i giorni. Sebbene l’inflazione sia scesa in una certa misura, rimane elevata e sottostimata. Anche se molte persone non la amano e sanno intuitivamente che li deruba della loro ricchezza, vorrei sottolineare alcuni modi in cui ciò sta accadendo più di quanto si rendano conto.

Uno dei modi più noti per sottostimare l’inflazione è rappresentato dai cambiamenti di definizione che avvengono nel tempo. L’inflazione dei prezzi è comunemente misurata da indici che aggregano il livello generale dei prezzi in un’economia e quando ciò che è incluso nella definizione cambia, la comparabilità dei prezzi attuali con quelli passati è letteralmente un confronto tra mele e pere. Come sanno quelli di noi che sono scettici nei confronti del potere statale, gli aggiustamenti tendono ad andare in una direzione, sottostimando l’inflazione.

Un sito web che tiene traccia di questo tipo di cambiamenti è ShadowStats, gestito da John Williams. Quest'ultimo e il suo team tengono traccia della definizione di inflazione e mantengono parametri che mostrano quali sarebbero stati i tassi d'inflazione se la definizione non fosse cambiata. John e il suo team ritengono che negli Stati Uniti l’inflazione sia circa il doppio di quella riportata dalle fonti ufficiali.

Il secondo motivo per cui non comprendiamo quanto veniamo derubati è dovuto alla complessità di comprendere cosa sia l’inflazione. Come sottolineano la maggior parte degli economisti della Scuola Austriaca, l’inflazione rappresenta semplicemente l’aumento della produzione di unità monetarie oltre quelle che verrebbero create nel libero mercato. La ragione di questa definizione è che quando l’oro fungeva da denaro, l’offerta aumentava nel tempo ma le risorse utilizzate per estrarlo erano sempre soggette alla domanda di mercato insieme a ogni altro bene presente nella società. Se il prezzo dell’oro aumentava, ne risultava un maggiore incentivo all’estrazione, cosa che incoraggiava maggiori investimenti in tal settore. Se il prezzo dell’oro diminuiva, accadeva il contrario. Quando invece una banca centrale può semplicemente stampare carta, o aggiungere zeri premendo un tasto sul computer, lo fa senza alcun rispetto per la domanda relativa nell’economia di più o meno unità monetarie.

Questa maggiore produzione di denaro prolifera in tutta l’economia a ritmi diseguali e i prezzi dei beni nella società aumentano in modo sproporzionato. Le prime persone che si rendono conto che i loro soldi sono raddoppiati si precipitano a spenderli, facendo aumentare il prezzo dei beni specifici che vogliono acquistare. Questo di per sé è un cambiamento nelle preferenze di consumo degli individui, cosa che di conseguenza cambia la struttura relativa dei prezzi dei vari beni. Come dicono gli Austriaci, il denaro non è neutrale.

L’inflazione colpisce gli individui e le famiglie in modi diversi e in momenti diversi. Non ho la vostra stessa inflazione e la vostra famiglia non ha lo stesso tasso d'inflazione del vostro vicino. Comprate cose diverse e siete relativamente più o meno flessibili nel vostro desiderio di determinati beni. Di conseguenza qualsiasi definizione di inflazione è solo un’astrazione, non applicabile alle persone reali e alle singole vite. Sebbene l’indice dei prezzi al consumo e altri indici possano essere strumenti utili, tutto ciò che possono misurare è un livello di prezzo aggregato. Non possono esprimere in che modo l’inflazione influisce sulla nostra ricchezza e sul nostro benessere; non possono esprimere l’impatto completo e accurato dell’inflazione su ciascun individuo.

Infine, un terzo modo in cui il tasso d'inflazione viene sottostimato, è attraverso l’aggiustamento della qualità all’interno degli indici che la misurano. Anche se ufficialmente questo problema è stato risolto, dobbiamo riconoscere che i venditori di beni sono molto propensi a evidenziare i miglioramenti della qualità e anche molto propensi a ignorare il degrado della qualità. Inoltre gli stessi aggiustamenti qualitativi hanno un naturale effetto deflazionistico sui prezzi, pertanto anche un prezzo monetario che rimane invariato è in realtà la combinazione di deflazione naturale attraverso il miglioramento della qualità e inflazione che si verifica in qualche modo nel sistema economico.

A parte questi difetti oggettivi, è anche mia opinione personale che questi indici sovrastimano costantemente l'aumento di valore derivante dal possesso di un televisore o di qualsiasi altra tecnologia superiore. Non ho dubbi che avere un nuovo televisore nel 2023 sia meglio che avere la stessa versione del 2010, ciò che discuto è che questo rappresenti un aumento sostanziale della qualità del prodotto di cui gli indici amano prendersi il merito. Non esiste un meccanismo di mercato per determinare l’aumento del valore relativo dei televisori e le persone al comando sono incentivate a influenzare i numeri contro di noi.

Come commento finale sugli aggiustamenti della qualità, è relativamente comune che gli indici minimizzino i cambiamenti nei modelli di consumo che riducono la qualità della vita. L’adagio comune di sostituire le bistecche con pollo o hamburger per sbarcare il lunario è una critica accurata, così come il concetto di “shrinkflation”, in base al quale i produttori di fazzoletti mettono il 15% in meno di fazzoletti nella scatola e i produttori di patatine vi vendono un sacchetto come meno prodotto all'interno. Si tratta di peggioramenti effettivi della qualità della vita dei consumatori, i quali portano a sottostimare l'inflazione.

L’ultimo punto che vorrei sottolineare riguardo alla tragedia dell’inflazione è che essa si aggrava con il passare del tempo. Un aumento persistente molto piccolo del tasso d'inflazione svaluterà il denaro in modo estremamente rapido. Ad esempio, con un’inflazione al 2%, il livello dei prezzi raddoppia approssimativamente ogni trentasei anni. Se si passa al 3%, il livello dei prezzi raddoppierà ogni ventiquattro anni – dodici anni in meno rispetto a prima – e tutto solo per tenere il passo con l’inflazione.

La cosa più frustrante secondo me è che anche una conoscenza di base dell’economia vi suggerirebbe che l'inflazione non è necessaria. Se permettessimo che una merce (come l’oro o Bitcoin) sia denaro, l’inflazione nella definizione Austriaca sarebbe praticamente pari a zero e i prezzi nella società fluttuerebbero solo in base ai relativi programmi di domanda e offerta degli individui.

Tutti i prezzi non possono aumentare contemporaneamente, poiché non ci sono abbastanza unità di denaro affinché un tale aumento avvenga. Se il prezzo di un bene aumenta, a causa di un aumento della domanda o di una diminuzione dell’offerta, per acquistarlo devono essere utilizzate più unità monetarie, il che ne lascia relativamente meno da allocare in altri beni. Questa scarsità di denaro per altri scopi deve necessariamente tradursi in prezzi più bassi altrove.

Infine, in una società sana e produttiva, vedremmo probabilmente una leggera deflazione dei prezzi. Non una calo dell’inflazione, ma un vero e proprio calo dei prezzi nella società. La ragione di ciò è che man mano che la società diventa più produttiva, abbiamo più beni e servizi da consumare. Possiamo utilizzare gli stessi input e creare output relativamente maggiori e migliori. Ciò porta a distribuire le stesse unità monetarie su beni e servizi più numerosi e migliori; di conseguenza possiamo acquistare più prodotti migliori e a meno: deflazione dei prezzi.

Contrariamente agli economisti mainstream che si guadagnano da vivere usando argomenti tecnocratici per conto dello stato, la deflazione non è affatto una cosa negativa: è uno stato naturale delle cose umane che incoraggia il buon processo decisionale da parte del consumatore. Dove c’è deflazione, posso ottenere un aumento del potere d’acquisto non spendendo i miei soldi. Ciò significa che quando si va a comprare qualcosa, si deve trovare un compromesso tra avere alcuni beni adesso e avere più beni e servizi in seguito: un compromesso naturale da fare.

D’altra parte, in un contesto di inflazione, siamo incentivati ​​a spendere soldi per qualsiasi cosa, poiché in futuro sarà necessariamente più costosa. In questo caso il valore del denaro si deprezza, il che significa che potete scegliere tra alcuni beni adesso e meno beni e servizi in futuro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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