«Ma una volta che nell'ambiente di mercato una merce si è affermata come denaro, non è più necessaria alcuna altra moneta.»
~ Murray Rothbard, Taking Money Back
La caratteristica distintiva della FED è la concessione del privilegio di acquistare asset con denaro di cui non dispone. Nessun'altra persona o istituzione può farlo a livello giuridico; quelli che ci proverebbero verrebbero incriminati per contraffazione.
Per lo meno potreste pensare che una situazione del genere desterebbe qualche sospetto, ma non è così: fa tutto parte del vangelo monetario moderno, da non mettere mai in discussione.
Un’altra parte del vangelo è il sistema bancario a riserva frazionaria, in cui le banche commerciali creano più crediti rispetto alla stessa unità monetaria attraverso le loro attività di prestito (si veda il sostegno indiretto di Alan Greenspan al sistema bancario a riserva frazionaria nella sua famosa difesa dell’oro).
Inoltre gli asset acquistati dalla FED sono solitamente una forma di debito pubblico, con le garanzie collaterali garantite dal potere dello stato di estrarre ricchezza dai contribuenti americani. Avendo così dato il via libera al Green New Deal, alle guerre e ad altre parodie, il governo federale si è scatenato con la spesa in deficit, che al 27 agosto 2023 ammontava a $1.613.421.672.350.
Nel suo discorso di commiato del 1961, il presidente Dwight D. Eisenhower mise in guardia il Paese dal complesso militare-industriale, ma sappiamo tutti com'è andata a finire. John F. Kennedy voleva ridurre in mille pezzi la Central Intelligence Agency (CIA) e per questo, e per le sue aperture di pace nei confronti dei sovietici, la CIA lo fece assassinare.
La CIA, l’esercito e l’elenco infinito di altre agenzie governative necessitano di finanziamenti: perpetui e ingenti finanziamenti. Lo stato può estorcere risorse fino a un certo punto ai contribuenti; per il resto, dipendono dal sistema bancario corrotto e dal suo racket della contraffazione a norma di legge.
È un racket che ingrassa alcuni mentre impoverisce la ricchezza degli altri, ma una volta le cose erano ben diverse. Il denaro era onesto nella misura in cui i sostituti della cartamoneta erano completamente rimborsabili in oro e lo stato era piccolo in dimensioni. Gli americani, a tutti i livelli, prosperavano e il Paese era in pace.
Per i vertici, il colpevole era il denaro onesto
Poi nel 1907 arrivò il prevedibile panico bancario.
Il panico del 1907 è particolarmente significativo perché portò alla “riforma” bancaria diretta dallo stato. Il Knickerbocker Trust di New York aveva investito pesantemente nella United Copper e quando il prezzo delle azioni di quest'ultima crollò, i depositanti di Knickerbocker si lanciarono in una frenetica corsa ai suoi sportelli. Quest'ultima innescò corse agli sportelli in tutta la città e infine in tutta la nazione. In preda alla disperazione, il governo federale si rivolse al potente John Pierpont Morgan affinché salvasse l’economia.
Come ci racconta Ron Chernow in The House of Morgan:
Il panico del 1907 fu la ciliegina sulla torta per Pierpont. Sebbene semi-pensionato, presentandosi periodicamente al lavoro solo per un'ora o due, divenne improvvisamente una sorta di banca centrale americana. Nel giro di due settimane salvò diverse società fiduciarie e un'importante società d'intermediazione, salvò New York City e salvò la Borsa.
Fece tutto questo insieme ad altri banchieri alla fine dell'ottobre 1907. Il panico si estinse poco dopo.
Per i banchieri di New York rimaneva un problema molto più serio: la crescita delle banche statali negli ultimi vent’anni ne aveva lentamente eroso il potere. Nel 1896 le banche statali e altre banche non nazionali costituivano il 61% del totale di tutte le banche operanti sul suolo americano e nel 1913 il 71%. Fatto ancora più significativo, nel 1913 gli stranieri detenevano il 57% delle risorse bancarie americane.
Con una tendenza così preoccupante, alcuni banchieri di New York e un senatore del Rhode Island decisero nel 1910 di partecipare all'ormai famosa battuta di caccia alle anatre nella tenuta di Morgan a Jekyll Island, in Georgia. Le anatre, ovviamente, non erano quelle dai piedi palmati, ma i creduloni americani che in seguito avrebbero creduto che il cosiddetto money trust fosse stato domato e che il panico fosse ormai acqua passata.
I cacciatori escogitarono un piano affinché venisse istituita una banca centrale, ma per ragioni politiche ci volle fino al 23 dicembre 1913 per far diventare legge il Federal Reserve Act. Essa creò dodici Federal Reserve regionali governate da un consiglio di burocrati di Washington, tra cui il segretario al Tesoro e gli incaricati presidenziali. Sebbene le Federal Reserve regionali siano ufficialmente istituzioni “private”, sono poco diverse dalle agenzie governative.
La maggior parte di noi deve produrre qualcosa di valore per ottenere denaro. Non è così per lo stato, a meno che non si contino le guerre e i disastri economici. Con la FED che emetteva banconote aventi corso legale, originariamente rimborsabili in oro ma private di tale copertura per i cittadini americani dal 1933, il governo federale e la sua banca centrale erano in affari.
Il loro prodotto era il denaro stesso.
Finanziamento della prima guerra mondiale
Sicuramente si trattava di un prodotto sempre molto richiesto e suddetta partnership trovò presto acquirenti entusiasti dopo la catastrofica decisione del governo federale di entrare nella prima guerra mondiale il 6 aprile 1917.
La partnership era guidata da un uomo, il segretario al Tesoro William Gibbs McAdoo, e il suo compito era determinare come finanziare l'illusione di Wilson di un mondo sicuro e democratico. Rifiutandosi di stampare denaro direttamente, cosa che sapeva avrebbe abbassato il morale e danneggiato la reputazione delle nuove banconote della FED, McAdoo optò per una combinazione di aumenti delle tasse e di quelli che chiamò Liberty Bond, che tecnicamente erano obbligazioni al portatore. Un terzo del finanziamento sarebbe derivato dalle tasse, il resto dalla vendita di obbligazioni.
L'idea era quella di saccheggiare le tasche della popolazione e spenderle per la guerra. La tassazione ovviamente era obbligatoria e raggiungeva il 77% per i milionari. Vendere obbligazioni a una popolazione contraria alla guerra richiese ingegnosità e un massiccio sforzo di propaganda.
Il nuovo ministero della propaganda, il Comitato per la Pubblica Informazione, si dimostrò all’altezza del compito. Come dettagliato nella storia dei Liberty Bond della Federal Reserve:
La prima iniziativa [Liberty Loan] nel maggio 1917 utilizzò 11.000 cartelloni pubblicitari e annunci sui tram in 3.200 città, tutti donati. Durante la seconda campagna, 60.000 donne furono reclutate per vendere obbligazioni. Questo esercito di volontari mise le donne ai cancelli delle fabbriche per distribuire sette milioni di volantini per il Giorno della Libertà. Le case di vendita per corrispondenza di Montgomery Ward e Sears-Roebuck spedirono due milioni di fogli informativi alle donne contadine. Bibliotecari “entusiasti” inserirono quattro milioni e mezzo di cartoline di promemoria per il Liberty Loan nei libri delle 1.500 biblioteche pubbliche. Vennero addirittura reclutate celebrità: Charlie Chaplin, Mary Pickford e Douglas Fairbanks, tra le personalità più famose d'America, girarono il Paese organizzando manifestazioni obbligazionarie a cui parteciparono migliaia di persone.
Il Comitato usò anche tecniche che stimolavano motivazioni comuni:
La competitività (quale città avrebbe comprato più obbligazioni), la familiarità (“Mio padre ha comprato un’obbligazione. E il tuo?”), il senso di colpa (“Se non puoi arruolarti, investi”), la paura (“Tieni le bombe tedesche fuori dal tua casa”), la vendetta (“Schiaccia i bruti con i Liberty Bond”), l'immagine sociale (“Dov’è il tuo bottone Liberty Bond?”), la socievolezza (“Adesso! Tutti insieme”), l'impulso a seguire il leader (Il presidente Wilson e il Segretario McAdoo), l'istinto del gregge, gli istinti materni e, sì, anche il sesso.
Tutto questo vi suona familiare, non è vero?
Dei $17 miliardi ($4.420 miliardi in dollari del 2023) raccolti alla fine della guerra, $8,8 miliardi provenivano dalle tasse, il resto dai Liberty Bond. Secondo un sondaggio pubblico condotto nel 1918-1919, circa il 68% dei salariati urbani possedeva Liberty Bond. Tanto di cappello alla campagna di propaganda.
L'esito
Cosa ricevette il Paese per i suoi $17 miliardi? Le vittime della guerra ammontarono a 117.000 morti e oltre 200.000 feriti. Quale fu il loro ritorno sull’investimento? O alle loro famiglie devastate? Nessuno morì o venne ferito per la difesa della libertà americana, tanto meno della “democrazia”; la maggior parte erano coscritti. Né furono gli avversari a dichiarare guerra a coloro che furono spediti all’estero per combatterla. Nelle parole del senatore progressista del Wisconsin, Robert M. La Follette, rivolgendosi al Congresso il 4 aprile 1917, due giorni prima che il Congresso dichiarasse guerra alla Germania: “I poveri sarebbero quelli chiamati a marcire in trincea, senza potere organizzato, non hanno alcuna voce in capitolo per esprimere la propria volontà su questa questione di pace o di guerra”.
È strano come funzionino le cose.
Il maggiore generale Smedley D. Butler, due volte medaglia d'onore, offre questa prospettiva:
Bellissimi ideali vennero dipinti per i nostri ragazzi che furono mandati a morire. Era la “guerra per porre fine alle guerre”. Quella era la “guerra per rendere il mondo sicuro per la democrazia”. Nessuno disse loro che i dollari e i centesimi erano la vera ragione. Nessuno disse loro, mentre partivano, che la loro partenza e la loro morte avrebbero significato enormi profitti di guerra. Nessuno disse a quei soldati americani che sarebbero potuti essere uccisi dai proiettili fabbricati dai loro stessi fratelli qui in patria.
Quella guerra pose le basi per la Seconda Guerra Mondiale, l’Olocausto, la nascita dello stato di sicurezza nazionale e le armi di distruzione di massa. Portò a un’esplosione delle dimensioni e delle ingerenze dell'apparato statale, alla Guerra Fredda, alle guerre all’estero e al debito a tutti i livelli come forza trainante dell’economia. Gli americani sarebbero diventati servi acritici nella loro fedeltà verso lo stato e verso uno sconcertante sistema monetario di cui hanno poco interesse a comprendere.
Rothbard aveva certamente ragione nel dire che non è più necessaria un'altra forma di denaro una volta che la moneta-merce viene ad affermarsi liberamente, ma lo stato e i suoi scagnozzi l'hanno trovato troppo restrittivo. Una volta rimossa la moneta-merce, la loro partnership ha portato il Paese – e il mondo – sull’orlo dell’estinzione.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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