Sin dalla sua fondazione nel 1913, ai burocrati non eletti della Federal Reserve è stato concesso l’incredibile privilegio di creare legalmente denaro dal nulla, cosa che ai comuni mortali come noi non è consentito fare. A loro è stata anche affidata l’enorme responsabilità di mantenere (1) la piena occupazione, (2) un livello dei prezzi stabile e (3) tassi d'interesse bassi.
Come se la sono cavata finora?
Dal 1913 i burocrati della FED hanno contribuito a causare:
• un’inflazione dei prezzi superiore al 20% stampando denaro durante la prima guerra mondiale;
• la depressione dei primi anni ’20, con una deflazione dei prezzi superiore al 15%;
• la Grande Depressione degli anni ’30, con il 25% di disoccupazione e un crollo di oltre il 10% del prodotto interno lordo degli Stati Uniti;
• la “stagflazione” degli anni ’70, con inflazione e tassi d'interesse a due cifre;
• la bolla immobiliare del primo decennio del XXI secolo;
• la Grande Recessione del 2008-2009;
• un aumento del 40% dell’offerta di denaro in risposta alla crisi sanitaria;
• rialzi dei tassi d'interesse nell’ultimo anno che probabilmente causeranno la ventunesima recessione sin dalla fondazione della FED.
Naturalmente ci sono stati cicli economici di espansione e contrazione prima della creazione della FED, a causa delle leggi statali che consentivano alle banche a riserva frazionaria di creare denaro dal nulla, nonché di vari interventi statali nel settore monetario e bancario.
Tuttavia ci viene detto che la FED è stata creata per contribuire ad appianare il ciclo economico e creare un’economia più stabile e prospera.
Di seguito esaminerò alcuni dati economici chiave prima e dopo la creazione della FED per vedere cinque modi importanti in cui essa ha reso l’economia peggiore di quanto sarebbe stata altrimenti.
La disoccupazione è salita molto di più
Sfortunatamente i dati sulla disoccupazione non sono disponibili per la maggior parte del diciannovesimo secolo, ma quelli disponibili mostrano che la disoccupazione era generalmente molto bassa poiché chiunque volesse lavorare poteva farlo se era disposto ad accettare i salari di mercato.
In genere non esistevano restrizioni giuridiche che proibissero le transazioni di lavoro volontario, pertanto i salari potevano fluttuare in base alla domanda e all’offerta, proprio come qualsiasi altro prezzo sul libero mercato, il che generalmente portava alla piena occupazione.
Il grafico seguente mostra i tassi di disoccupazione degli Stati Uniti dal 1890 al 1988. La conclusione è che prima della creazione della FED, la disoccupazione non aveva mai raggiunto i livelli incredibilmente alti osservati durante la Grande Depressione degli anni ’30, avvenuta più di diciassette anni dopo la FED era stata creata per “appianare” il ciclo economico. Non dimentichiamo inoltre che la disoccupazione è salita al 10% o più durante la Grande Recessione del 2008-2009 e il panico Covid del 2020.
Grafico 1: Lavoratori disoccupati e tasso di disoccupazione, Stati Uniti, 1890–1988. Fonte: “Numero annuo di lavoratori disoccupati e tasso di disoccupazione negli Stati Uniti dal 1890 al 1988”, Statista, 8 agosto 2023. |
L’inflazione è salita molto di più
L'inflazione è il luogo in cui la cronistoria di fallimenti della FED è più evidente.
Il grafico seguente mostra l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti dal 1775 al 2012. A parte brevi picchi inflazionistici guidati dalla stampa di denaro per finanziare le guerre, l’inflazione era praticamente inesistente prima della creazione della FED nel 1913. Da allora è salita alle stelle, soprattutto dopo che tutti i legami tra il dollaro e l’oro furono recisi nel 1971. Come risultato di questa inflazione dovuta alla creazione di denaro dal nulla, il dollaro ha perso il 97% del suo valore dal 1913.
Grafico 2: Indice dei prezzi al consumo, Stati Uniti, 1775–2012 (livello, 1775 = 1). Fonte: American Economic Association, ristampato in Sam Ro, “CHART: Inflation since 1775 and How It Took Off In 1933”, Business Insider, 6 gennaio 2013. |
I tassi d'interesse sono saliti molto di più
Il grafico seguente mostra i tassi d'interesse a lungo termine dal 1790 al 2011. Sebbene siano sempre stati volatili prima della FED, non hanno mai raggiunto i massimi storici raggiunti all’inizio degli anni ’80. Quei tassi d'interesse elevati furono la reazione del mercato all’inflazione a due cifre degli anni ’70 causata dall’aggressiva creazione di denaro da parte della FED.
Grafico 3: Tassi d'interesse a lungo termine, Stati Uniti, 1790–2011. Fonte: dati del tasso d'interesse a lungo termine degli Stati Uniti, dal 1798 a oggi, set di dati, MeasuringWorth, 21 agosto 2023. |
La crescita economica è stata molto più lenta
Anche se è difficile confrontare l’economia di secoli diversi, il fatto è che la crescita economica era maggiore prima della creazione della FED. Il grafico seguente mostra la crescita del PIL reale dal 1800 al 2020. La crescita è stata maggiore dal 1800 fino alla creazione della FED nel 1913, come dimostrato dalla pendenza più ripida della crescita del PIL reale prima del 1913 rispetto a dopo.
Grafico 4: PIL reale in dollari del 2012, Stati Uniti, 1800–2020. Fonte: dati del PIL reale degli Stati Uniti, 1790-presente, e PIL reale pro capite degli Stati Uniti, 1790-presente, set di dati, MeasuringWorth, 21 agosto 2023. |
Durante questo periodo di libertà economica senza precedenti (a parte gli ovvi mali della schiavitù) e di tassazione minima, gli Stati Uniti passarono dall’essere un Paese arretrato a quello più ricco della storia del mondo.
Anche se altri interventi economici e fiscali da parte dello stato contribuirono a rallentare la crescita a partire dal 1913, la FED ne condivide gran parte delle colpe. Essa ha contribuito a rallentare la crescita economica alimentando il ciclo economico, che causa lo spreco di risorse scarse in investimenti improduttivi, abbassando la produttività dei lavoratori e la crescita dei salari reali al di sotto di quanto sarebbe stato altrimenti.
I deficit e il debito pubblico sono saliti alle stelle
Creando denaro dal nulla per acquistare il debito pubblico americano, la FED consente al governo federale di spendere molto più di quanto incassa con le tasse.
I grafici seguenti mostrano il deficit e il debito pubblico degli Stati Uniti come percentuale del PIL dal 1857. Prima della creazione del 1913, deficit di bilancio considerevoli si verificavano solo durante guerre come quella civile. Ci sono stati surplus di bilancio (sì, surplus!) nella maggior parte degli altri anni.
Tuttavia da quando è stata creata la FED, i deficit di bilancio sono stati la norma, raggiungendo il 30% del PIL durante la seconda guerra mondiale e il 15% durante la crisi sanitaria. Il deficit ammonta attualmente al 5,4% del PIL; prima del 1913 tale livello venne superato solo durante la Guerra Civile.
Come risultato di tutto questo deficit di spesa, il rapporto debito/PIL degli Stati Uniti è salito alle stelle da quando è stata creata la FED. Il rapporto debito/PIL salì al 30% durante la Guerra Civile, per poi scendere allo 0% prima della Prima Guerra Mondiale. È stato superiore al 30% per la maggior parte degli anni dopo il 1913, superando addirittura il 112% durante la Seconda Guerra Mondiale. Il rapporto debito pubblico/PIL è attualmente al 93% ed è in aumento.
Grafico 5: Disavanzi e surplus del bilancio pubblico degli Stati Uniti, nonché debito detenuto dal pubblico (percentuale del PIL), 1857–2023 e proiezioni al 2053. Fonte: “Debito & deficit: qual è la differenza?”, Fondazione Peter G. Peterson, 24 febbraio 2023. |
Conclusione
Insieme all’Unione Sovietica, la FED ha dimostrato che la pianificazione centralizzata dell’economia da parte di un piccolo gruppo di burocrati non funziona.
Il fatto è che la FED non è stata creata per aiutare l’economia, ma è stata creata dai banchieri per aiutare le banche a riserva frazionaria a creare ancora più denaro dal nulla e salvarle quando si trovano nei guai.
Il denaro e i tassi d'interesse sono la linfa vitale del nostro sistema economico e forniscono segnali chiave ai consumatori e alle imprese. Manipolando costantemente sia l’offerta di denaro che i tassi d'interesse nella convinzione di "saperne di più" rispetto a milioni di persone, la FED crea un’enorme instabilità economica che spreca risorse scarse e abbassa gli standard di vita, in particolare per i più poveri tra noi.
Il denaro è solo un mezzo di scambio per rendere la vita più facile e più produttiva rispetto al baratto. L’offerta di denaro che abbiamo ora permette di portare a termine questo compito; non è necessario modificarla.
Con una riserva bancaria al 100% non dovremmo preoccuparci delle corse agli sportelli, del calo dell’offerta di denaro come negli anni ’30, dell’inflazione e del ciclo economico. Inoltre non avremmo bisogno che i burocrati fingano di poter pianificare l’economia a livello centrale.
Semmai l’economia venisse liberata dalla costante manipolazione monetaria e dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali e delle banche a riserva frazionaria, ciò porterebbe a una stabilità economica e a una prosperità senza precedenti.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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"Stabile" è la buzzword ormai sulla stampa finanziaria quando si parla di inflazione. I lettori del mio blog sono consapevoli di questa storia: l'inflazione dei prezzi è il risultato a valle di quando, a monte, i pianificatori centrali trasferiscono potere e risorse a sé stessi, al di là di ciò che possono ottenere dalla tassazione e dai prestiti. Ma poiché l’inflazione danneggia ovviamente l’uomo comune, la democrazia richiede un livello di frode normalmente non riscontrabile in una monarchia o in un’autocrazia.
RispondiEliminaSappiamo che l’inflazione può essere fermata, Paul Volcker lo fece nel 1980. Oggi un tale scenario è quasi inimmaginabile. Il debito pubblico inglese, in particolar modo, ammonta a quasi £2600 miliardi. Le famiglie, le imprese, gli investitori e lo stesso governo sono tutti dipendenti dal denaro facile. Grazie a Dio, però, le masse sono facili da ingannare: sono state addestrate a pensare che l’inflazione sia causata dalla cosiddetta “avidità” capitalista, o dalle “interruzioni delle catene di approvvigionamento”, o dai fornitori stranieri (cinesi).