Così come l'avvento delle IA viene salutato dai socialisti come l'evento critico che stavano aspettando da tempo in modo da essere riconosciuti come scienziati economici in grado di replicare le varie problematiche in laboratorio e trovarne soluzioni a loro gradite, lo stesso accade per le CBDC. La cinghia di trasmissione tra le informazioni disperse nell'ambiente di mercato viene trasformata in informazione stessa, non a riflesso delle condizioni genuine di mercato ma della volontà di un gruppo ristretto di persone. Questa non è efficienza, è volontà di controllo e direzionamento arbitrario. Infatti tutta la retorica buonista che circonda le CBDC è a dir poco ridicola, soprattutto quella riguardo la cosiddetta “inclusione finanziaria”. Attualmente le persone evitano le banche perché non si fidano di loro, danno valore alla privacy e apprezzano le qualità del contante (e questo i pianificatori centrali lo sanno). Una CBDC non aiuterebbe a risolvere nessuna di queste preoccupazioni. Invece di promuovere l’inclusione, una CBDC diventerebbe lo strumento definitivo per l’intrusione e il controllo finanziario. Infatti quando leggete inclusione finanziaria, dovreste leggere oltre le righe dell'inganno: sorveglianza finanziaria di massa. Il potenziale distopico di questa tecnologia non è un segreto, nemmeno per l’esercito di tecnocrati che spinge per le CBDC. In un recente evento del World Economic Forum in Cina, Eswar Prasad ha descritto l’inevitabile utilizzo delle CBDC come arma. È chiaro, quindi, che lo stato utilizzerà le CBDC per spingere le persone laddove preferisce e allontanarle da tutto ciò che non è un vantaggio per esso. In sintesi, una moneta programmabile centralmente significa cittadini programmabili centralmente.
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I computer possono pianificare un’economia socialista? L`idea non è nuova e ha sempre fatto parte del dibattito sul calcolo economico, iniziato nel 1920 con il primo saggio di Ludwig von Mises sul tema e continuato poi fino al 1949. Quello era un periodo in cui i computer erano apparsi da poco sulla scena mondiale e non erano molto diffusi, ma le loro possibilità erano evidenti. Oskar Lange considerava l’economia di mercato una “macchina informatica rozza e presto obsoleta”. Più di recente i rapidi progressi nel campo dell’intelligenza artificiale (IA) potrebbero aver spostato l’equilibrio del potere a favore dei computer.
È stato accettato da tutte le parti che, in un’economia complessa, esiste un’infinità di possibilità sia per quanto riguarda cosa produrre sia quali metodi di produzione utilizzare. È stato anche accettato che lo scopo della produzione sia produrre una maggiore quantità di beni preferiti dai consumatori a scapito di un minor numero di beni di minore importanza. Mises scrisse:
Sorge quindi il problema economico: impiegare [i beni capitali] in modo tale che vengano prodotti solo quei beni atti a soddisfare le domande più urgenti dei consumatori. Nessun bene dovrebbe rimanere non prodotto per il solo fatto che i fattori necessari alla sua produzione siano stati utilizzati – sprecati – per la produzione di un altro bene per il quale però la domanda del pubblico era meno intensa.
È necessario considerare la possibilità di produrre una maggiore quantità degli stessi beni già presenti nei negozi, nonché nuovi prodotti che non sono attualmente disponibili. La variabilità tra i beni lungo lo spettro della qualità del prodotto crea ancora più scelte. I metodi di produzione sono vincolati dalla scarsità dei beni capitali e della manodopera esistenti; altre variabili, come l’ubicazione degli impianti e dei lavoratori esistenti, la distribuzione di questi beni e il tempo di produzione necessario, richiedono ancora più decisioni.
L'intuizione principale di Mises fu la necessità di effettuare calcoli utilizzando i prezzi monetari per confrontare le alternative. Le decisioni devono essere ridotte a un numero tale da poter confrontare le alternative. I consumatori determinano i prezzi dei beni di consumo attraverso la loro decisione di acquistare o non acquistare; i produttori si preoccupano anche dei prezzi dei fattori intermedi nelle fasi precedenti della produzione. Nel mercato questi prezzi sono impostati dalla competizione tra gli imprenditori per utilizzare le risorse produttive disponibili.
Nel dibattito Lange e altri “socialisti” suggerirono che i computer avrebbero potuto prendere queste decisioni risolvendo un ampio sistema di equazioni. Le equazioni avrebbero dovuto incorporare le curve di domanda dei consumatori per tutti i prodotti, nonché le curve di offerta del lavoro. Le combinazioni degli input necessari per produrre una certa quantità di output sarebbero state rappresentate da una funzione di produzione.
Ci sono molti problemi con questa idea. Se, come suggerito da Lange, un computer potesse risolvere le equazioni, allora la soluzione costituirebbe un “piano” di produzione economica? Le soluzioni delle equazioni forniscono le quantità di input, output e funzioni di produzione, ma il significato normale di “piano” è più vicino alla parola “ricetta”. Un elenco di quantità e input che potrebbero produrre determinati output non costituisce un piano.
Le soluzioni alle equazioni svolgono il ruolo degli ingredienti in una qualsiasi ricetta, ma ciò che serve sono anche i passaggi per combinarli. Un piano include tutti i passaggi per raggiungere l’obiettivo. F. A. Hayek disse che, anche se le equazioni potessero essere formulate e risolte, “questo sarebbe solo il primo passo nella soluzione al compito principale. Una volta raccolto il materiale, c'è ancora bisogno di elaborare le decisioni concrete che esso implica”.
L'economista Joseph Salerno ha identificato un altro problema: i calcoli delle equazioni non hanno alcuna rilevanza per il mondo reale, perché stabiliscono una condizione di equilibrio in un singolo momento nel tempo. Tuttavia il mondo reale è in costante cambiamento. I prezzi di equilibrio non sarebbero stabili durante il periodo di produzione e ogni cambiamento creerebbe un nuovo insieme di condizioni di equilibrio.
Un’azienda inizia con un piano per ciò che intende vendere, una stima degli input richiesti e dei risultati attesi; l’imprenditore ha una visione dei prezzi che saranno pagati per gli input, dei prezzi ai quali gli output possono essere venduti e di come intende gestire il processo. Ciò include quali metodi di produzione sono appropriati, chi assumere, quanto fare all’interno dell’azienda, quali parti o servizi ausiliari ottenere sul mercato, quali linee di politica occupazionali adottare, come gestire i rischi e come risolvere i problemi che si presentano lungo la strada. La capacità di prendere tutte queste decisioni è rappresentata dalla funzione di produzione nell'equazione.
I prezzi utilizzati nel calcolo anticipato devono essere “sufficientemente buoni” da prendere in considerazione tutte le incognite e consentire all’impresa di realizzare un profitto. I piani aziendali, che possono essere approssimativi o sintetici, si basano in gran parte su prezzi stimati; alcuni prezzi possono essere pagati in anticipo, come nel caso di un contratto di locazione a lungo termine. Poiché la produzione richiede tempo, molti fattori produttivi devono essere acquistati più volte prima che i prodotti siano completati, ad esempio i salari pagati ogni settimana o mese. Per ogni acquisto verranno pagati i prezzi in vigore al momento. Anche le quantità di input necessari sono stime e alcuni processi di produzione sono più prevedibili di altri. Inoltre l'entità del deterioramento e delle perdite accidentali non è nota in anticipo; l'efficienza di un particolare processo può essere maggiore o minore del previsto. Infine i prezzi di vendita dei prodotti finiti dipendono dall'accettazione del prodotto da parte del cliente, il che è un'altra fonte d'incertezza.
Se un’azienda ricevesse una serie dettagliata di istruzioni da parte di un’altra azienda nello stesso settore, le due aziende potrebbero fornire lo stesso prodotto allo stesso costo e qualità? Non più di due cuochi possono realizzare lo stesso piatto dalla stessa ricetta, o due musicisti che suonano lo stesso spartito possono suonare allo stesso modo. Sono necessarie una notevole quantità di abilità ed esperienza, nonché una moltitudine di decisioni individuali. Hayek scrisse che, all’interno di un settore specializzato, “la maggior parte [di ciò che chiamiamo conoscenza] consiste in una tecnica di pensiero che consente al singolo ingegnere di trovare rapidamente nuove soluzioni non appena si confronta con nuove costellazioni di circostanze”.
Anche qualcosa di così semplice come mantenere un livello desiderabile degli inventarii richiede un calcolo economico. Quanto dura? L'inventario di un negozio di abbigliamento potrebbe scadere a causa di deterioramento, capi stagionali che perdono valore fuori stagione, o tendenze della moda in rapida evoluzione. Quali usi alternativi esistono per risorse scarse come lo spazio di magazzino? Quali sono i costi di tracciabilità, riscaldamento, raffreddamento e messa in sicurezza dell'inventario? W. H. Hutt scrisse sul tema dell'economia della disponibilità: alcune aziende gestiscono intenzionalmente i propri prezzi affinché i propri inventari non si esauriscano mai. Ad esempio, un minimarket lo considererebbe un fallimento se finisse la birra; in questo tipo di attività alcuni beni aggiuntivi che non vengono venduti fanno parte del costo di non rimanerne mai senza.
Come ci spiega Hayek, anche il concetto di costo di produzione implica un calcolo economico. Sì, ci sono costi monetari di quegli input necessari per produrre beni, tuttavia ogni azienda dispone di risorse durevoli che si esauriscono nel tempo a causa dell’usura. Gli asset dovrebbero essere valutati al meglio tra il prezzo di rivendita o il costo di sostituzione. Nel settore minerario è normale che un deposito venga acquistato prima che la miniera venga completamente scavata, perché un altro sviluppatore potrebbe avere una capacità di estrazione migliore rispetto al proprietario.
Le aziende hanno una serie di costi condivisi, come l'elaborazione delle buste paga, l'assicurazione, le bollette, i costi legali e di conformità, l'affitto per la sede e altro che ha una qualche relazione con il costo di produzione del loro prodotto. Anche altre attività a valle della catena del valore, come il marketing e la pubblicità, costituiscono costi che contribuiscono ai ricavi. La relazione tra questi costi e le entrate specifiche è meno chiara.
Il calcolo economico, la scelta dei metodi di produzione e l'esecuzione del piano non sono fasi indipendenti. Il calcolo economico non si ferma quando inizia la produzione, esso influisce su quasi ogni decisione presa nel corso di una giornata di lavoro. La motivazione al profitto e alla prevenzione delle perdite incentiva l’uso del calcolo economico a tutti i livelli dell’impresa. Anche i lavoratori in prima linea necessitano di una consapevolezza generale di quanto costano le risorse all'azienda per poter scendere a compromessi quando si tratta di utilizzarle. Un sous chef in cucina deve fare attenzione a non cuocere troppo un taglio pregiato di bistecca, mentre qualche foglia di lattuga può essere facilmente scartata.
Anche se i computer riescono a risolvere le equazioni meglio e più velocemente rispetto a ottant’anni fa, ciò non aiuta a sostituire l’economia di mercato. Il calcolo delle soluzioni di equilibrio per le quantità non dà a nessuno la capacità di produrre beni e servizi. I recenti progressi nell’intelligenza artificiale hanno sviluppato altri metodi computazionali, come le reti neurali, in grado di risolvere problemi che non possono essere espressi in un’equazione in forma chiusa.
La ricerca del profitto e il rischio della perdita guidano il calcolo economico: l'imprenditore si sforza di ottenere profitti perché la ricchezza influisce sul suo futuro. I profitti danno all’imprenditore la possibilità di una vita migliore per sé, per la sua famiglia e per coloro che nel mondo si sono arricchiti grazie ai suoi prodotti. Per decidere di migliorare il tuo futuro, bisogna prima avere un futuro. I computer non hanno una vita; anche “avere una vita” non è un algoritmo. Avere una vita va oltre il semplice avere obiettivi che si possono raggiungere solo in futuro.
L’abilità imprenditoriale include essere sufficientemente bravi nel calcolo economico. L’imprenditorialità può essere studiata e appresa fino a un certo punto. Osservando la percentuale di imprese che falliscono, è chiaro che molte persone che intraprendono un’attività sopravvalutano le proprie capacità imprenditoriali.
Le IA vengono addestrate in base a set di dati di grandi dimensioni per riflettere una visione aggregata. Nella misura in cui tutti conoscono determinate cose all’interno dello stesso settore, questa conoscenza non è un elemento di differenziazione. Gli imprenditori senza dubbio guardano i dati, tuttavia ogni imprenditore ha una visione unica e differenziata su come utilizzare le risorse esistenti. Molte cose in un’azienda coinvolgono i dati, ma molte altre no; per un nuovo prodotto, potrebbero non esserci dati. Senza dati, l’imprenditore deve usare l’immaginazione e l’empatia per prevedere come i clienti potrebbero accettarlo. Tuttavia non sappiamo esattamente cosa sia l’imprenditorialità, non in modo tale da poter addestrare l’intelligenza artificiale.
Le imprese hanno sempre fatto calcoli; la contabilità è antecedente ai computer. I registratori di cassa meccanici esistevano prima di quelli elettronici e tutte le aziende moderne utilizzano la tecnologia dell'informazione in qualche sua forma. Qualsiasi software, dai fogli di calcolo alla pianificazione delle risorse aziendali, che sia prontamente disponibile diventa una sorta di bene d'investimento. Come tutti i beni d’investimento, il software può sostituire alcune tipologie di lavoro. Un vantaggio competitivo deriva dall'utilizzo di un software con un vantaggio maggiore rispetto ai concorrenti.
È necessario un calcolo economico per quantificare questo grado di vantaggio derivante dall’adozione del nuovo software; esso è costoso da costruire, distribuire e utilizzare. Una particolare decisione di utilizzare l’intelligenza artificiale potrebbe rivelarsi sfavorevole e il mondo dell’informatica è disseminato di progetti software falliti, spesso dopo aver sostenuto costi enormi. Secondo Forbes: “I grandi progetti tecnologici risultano in un fallimento nella maggior parte dei casi”. Mary K. Pratt su CIO scrive: “Le iniziative tecnologiche e di trasformazione continuano a fallire a un ritmo allarmante”.
Man mano che le IA diventeranno più disponibili a tutti, verranno adottate laddove potranno aiutare a prendere decisioni, incorporare più informazioni, o far risparmiare tempo agli esseri umani. Ho interagito con IA dell'assistenza clienti che non sono riuscite a risolvere affatto il mio problema, o non così bene come potrebbe fare una persona. Tuttavia avere una persona che mi aiuta potrebbe costare all'azienda dai $3 ai $6 e tale costo sarebbe stato trasferito a me in qualche modo. Ci troviamo costantemente di fronte alla scelta tra servizi migliori e più costosi e alternative di qualità inferiore ma più economiche.
Le IA stanno migliorando le competenze specifiche già possedute dagli esseri umani, vengono addestrate su esempi o set di dati elaborati dagli esseri umani stessi. “Pianificare l’economia”, tuttavia, non è un’abilità specifica né viene svolta da una sola persona o gruppo di persone qualificate. Ciò che le persone fanno invece è allocare le risorse all’interno di un ambito limitato di una famiglia o di un’impresa utilizzando il calcolo economico. I computer possono aiutare in questo compito, ma non possono diventare pianificatori centrali.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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