Bibliografia

martedì 20 giugno 2023

Non è mai stata contemplata una via d'uscita in Ucraina

 

 

di Tom Luongo

La tanto attesa offensiva dell'Ucraina è iniziata. Finora i risultati sono stati contrastanti, con entrambe le parti che hanno rivendicato vittorie secondo il normale flusso della propaganda. Niente di tutto ciò ha importanza.

Quello che non si discute è la tragedia, diretta contro i civili, della diga di Nova Kakhovka. Questa diga forniva non solo energia elettrica, ma anche acqua di raffreddamento per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d'Europa.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia era stata oggetto di numerosi incidenti dall'inizio di questa guerra, con battaglie combattute vicino a essa e accuse che volavano all'impazzata dall'Occidente su quanto fosse irresponsabile la Russia. Niente di tutto ciò si è rivelato vero, poiché la centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata protagonista di un attacco false flag andato male e che ha coinvolto gli ispettori delle Nazioni Unite.

Non importa chi supportiate in questa guerra o con quali motivazioni simpatizziate: atti come questo servono a molti scopi, alcuni militari, altri politici.

E seguono uno schema particolare.

Come la narrazione dell'anno scorso sugli attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, questo attacco alla diga si porta dietro domande ovvie.

Perché la Russia dovrebbe attaccare una centrale nucleare in un'area sotto il suo controllo?

Tornando alla Siria subito dopo che Donald Trump assunse la carica all'inizio del 2017, perché Assad avrebbe gasato i civili quando lui e la Russia stavano chiaramente vincendo la guerra nella provincia di Idlib, scatenando l'ira del mondo?

Perché la Russia avrebbe dovuto far saltare in aria Nordstream 1 e 2, atto di cui è stata inizialmente accusata?

Perché la Russia dovrebbe attaccare una diga nel territorio che controlla e che fornisce energia elettrica a Kherson, acqua fredda alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e acqua dolce alla Crimea?

La risposta a tutte queste domande è: "Decisamente improbabile che abbiano potuto farlo".

Quindi ora scaviamo un po' nella storia dei comportamenti passati.

Prima dell'inizio ufficiale della guerra, chi ha fatto saltare in aria le centrali elettriche nell'autunno 2015 tagliando fuori la Crimea dall'energia elettrica, creando blackout e veri disagi a livello civile?

Chi ha dichiarato che gli Accordi di Minsk servivano solo a guadagnare tempo per armare l'Ucraina e a far star buona la Russia in preparazione alla guerra che abbiamo oggi?

Chi ha organizzato un attacco terroristico al ponte sullo stretto di Kerch?

Chi ha condotto un attacco di prova sulla diga?

Quale leader continua a girare il mondo cercando disperatamente di convincere le persone razionali che questa irrazionale guerra etnica tra tribù di slavi è una lotta per il futuro della civiltà occidentale?

Chi ha intenzionalmente contribuito ad alimentare l'odio per tutto ciò che è russo in tutta l'Europa orientale e spingere il mondo fino a questo momento?

In breve, chi ha armato l'Ucraina senza mai agire con un briciolo di umiltà o di decenza umana per trovare una soluzione che non coinvolgesse migliaia di slavi morti?

La risposta: le stesse persone che oggi accusano la Russia di aver fatto saltare in aria una diga che indebolisce gravemente la loro posizione strategica nel sud dell'Ucraina.

La prima persona a muovere accuse è stato il presidente del Consiglio dell'UE Charles Michel.

Il resto del mondo si è accodato durate le successive 72 ore e continuerà a farlo fino a quando non spunteranno fuori filmati o prove. È lo stesso schema già visto per i Nordstream, gli attacchi chimici a Ghouta e Khan Sheykoun, il caso MH-17 e una miriade di altri attacchi contro i civili nell'ultimo decennio, da quando Putin ha aiutato a contrastare la "coalizione dei volenterosi" messa insieme da Obama nel 2013 per eliminare Assad.

In perfetto orario ecco anche la perfida Albione.

È tutta una grande linea di politica dopo l'altra. A questo proposito l'Ucraina è stata caratterizzata da una serie di mosse su una scacchiera che stanno portando a un risultato particolare.

E quel risultato sarà una vera e propria guerra tra NATO e Russia per l'Ucraina. È ciò che vogliono tutti coloro che sono al potere, anche quando dicono il contrario. Funzionari dell'UE come Michel, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e ora i candidati alla presidenza negli Stati Uniti dicono la stessa cosa.

Non può esserci vittoria per la Russia in Ucraina; sarebbe la fine dell'Occidente.

Nikki Haley continua a ripetere la bugia secondo cui la Russia prenderà tutta la Polonia e i Paesi Baltici. Non importa che otterrà l'1% dei voti alle primarie, il suo compito è rafforzare la narrativa dominante.

Tutti stavamo aspettando il prossimo grande "disastro" che avrebbe alzato la posta in gioco in Ucraina. Per troppo tempo le acque sono state calme. Ora, con l'intensificarsi dei combattimenti su più fronti, questa mossa ha fomentato ancor di più gli animi.

Cos'ha significato, quindi, l'attacco terroristico alla diga?

Ovviamente un indebolimento materiale della posizione della Russia a Kherson e poi in Crimea. Ne consegue che questo rappresenta solo il preludio al tanto atteso attacco su larga scala alla Crimea.

Potrebbe essere una strana affermazione da parte degli ucraini quella di voler trovare una via d'uscita tracciando una barriera invalicabile tra il loro territorio e quello della Russia, ma avrò bisogno di vedere molte più prove di quelle attuali prima di prendere anche in considerazione una tale tesi.

Questo perché il rasoio di Occam ci ricorda la necessità di portare non solo l'Ucraina al livello successivo, ma anche l'intera agenda del Grande Reset della cricca di Davos.

Per più di un anno l'Occidente, principalmente gli Stati Uniti e l'Inghilterra, hanno cercato di creare una narrativa di crisi umanitaria attorno alla Russia per giustificare una guerra più ampia.

Questo è solo l'ultimo esempio del loro lavoro. Gli ucraini vogliono situazioni del genere per suscitare simpatia in quegli idioti con bandiere ucraine sul profilo di Twitter.

Gli inglesi ne hanno bisogno perché la loro faida secolare contro la Russia non può finire con una sconfitta in Ucraina.

Gli Stati Uniti pensano di averne bisogno a causa del ridicolo pensiero delle Grandi Potenze sulle colonie e sul fatto che si sentono "migliori" degli altri.

La cricca di Davos ne ha bisogno perché non può portare il mondo sotto il suo controllo totale se esistono ancora grandi nazioni.

Visto attraverso la lente dei mercanti di potere che hanno scatenato questa guerra, vi lascio con un'ultima domanda: "Cosa sono centomila slavi morti che combattono per delle paludi?"

Un buon inizio.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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