Bibliografia

mercoledì 19 aprile 2023

La cricca di Davos finisce nel tritacarne dell'OPEC+

 

 

di Tom Luongo

La debolezza del petrolio negli ultimi sei mesi era esagerata e l'azione dei prezzi alla fine del mese scorso è stata chiaramente d'accordo con me. Infatti si scopre che c'erano molte persone che sapevano che l'OPEC+ avrebbe annunciato un taglio di produzione a sorpresa. Hanno fatto salire il petrolio alla chiusura trimestrale usando i venti favorevoli di forti chiusure nell'intero spazio degli "asset tangibili" — oro, azioni, obbligazioni statunitensi, metalli industriali, ecc. — come copertura.

La "scommessa sulla discesa" ha raggiunto il suo apice quando i futures sul greggio hanno toccato il fondo intorno ai $70 al barile il 19 marzo.

Grazie all'annuncio dell'OPEC+, il Brent Crude ha aperto a ~$85 al barile; il West Texas Intermediate (WTI) ha superato gli $80 e lo spread Brent/WTI tende a $3.

Era $8+ pochi mesi fa. Questa è un'ottima notizia per i produttori e gli esportatori statunitensi. Il mercato petrolifero ha avuto un fondamentale disallineamento tra domanda e offerta. A gennaio persino l'AIE parlava di una discrepanza di quasi 1 milione di bbl/giorno tra la crescita dell'offerta (<1 milione di bbl/giorno) e la crescita della domanda (>1,9 milioni di bbl/giorno). E questo con una recessione sulla bocca di tutti e la Cina in lockdown.

Oggi le loro prospettive sono più ottimistiche ma pur sempre in crisi a causa degli embarghi contro il petrolio russo. Ciononostante si tratta di una situazione, come tutte le cose, temporanea. I costi di trasporto aumenteranno a causa delle crescenti inefficienze, ma la domanda strutturale rimarrà la stessa.

E ciò va a favore, non indebolisce, l'aumento dei prezzi del petrolio.

Goldman Sachs, le cui dichiarazioni vanno sempre interpretate, ha urlato per mesi che l'azione nei pozzi petroliferi ha sfidato la ragione. Come i miei lettori di lunga data sanno bene, mi sono lamentato del fatto che questo calo del petrolio verso i $70 fosse una totale assurdità, un prodotto della manipolazione dei futures attraverso titoli e dati d'inventario di dubbia natura.


Occhio alla volatilità

Ho assistito all'esplosione della volatilità nel petrolio da quando è iniziata la guerra di Biden contro la Russia.

Potete vederlo chiaramente nei grafici settimanali. Non servono numeri o anni di analisi di mercato alle spalle, basta usare gli occhi.

La guerra non si combatte solo sul terreno in Ucraina, si sta combattendo anche nei mercati dei capitali. Il petrolio è il mercato più importante del mondo, molto più importante del dollaro o dei titoli del Tesoro USA.

Qui non sono d'accordo con Martin Armstrong, non perché quei mercati non siano più grandi e influenzino i flussi di capitali mondiali più del petrolio, ma perché senza un mercato relativamente stabile per il prezzo del petrolio non ci può essere commercio.

L'instabilità dei nostri tassi d'interesse e dei mercati monetari è a valle di questa maggiore volatilità del petrolio.

La stessa cosa, tra l'altro, è successa al Dow Jones dopo l'elezione di Trump. Ho dovuto modificare i miei set di dati per calcolare quegli strumenti quantitativi in grado di valutare lo stato settimanale del Dow, perché la volatilità era triplicata. Ciò ha reso inutili i dati più vecchi nel vedere le probabilità di spostarsi più in alto o più in basso di settimana in settimana.

Mirare al mercato azionario statunitense con la volatilità è stato un modo per indebolire Trump mentre il dollaro veniva spinto al ribasso nonostante Jerome Powell stesse cercando di rialzare i tassi d'interesse prima del COVID-19, solo per essere attaccato tramite la crisi sanitaria e la miopia di Trump.

Il punto principale è questo: il modo per distruggere un mercato è renderlo troppo volatile per essere negoziato dalla persona media o anche da un piccolo hedge fund. Il costante spostamento del prezzo da un punto all'altro e viceversa rende impossibile per i piccoli attori nei mercati dei futures mantenere i propri requisiti di margine. Alla fine o cadono vittime della volatilità, o più semplicemente si arrendono e vanno a negoziare qualcosa che non è una follia.

Quando accade, si scacciano gli speculatori con la "s" minuscola e si restringe la liquidità in quel mercato, rendendolo il giocattolo di chi ha le tasche più profonde. Questo è stato il copione utilizzato per anni nei metalli preziosi, di cui tizi come Craig Hemke e altri giustamente si lamentano.


Guerra su più fronti

Capite perché l'OPEC+ ha dovuto annunciare un importante taglio della produzione in questo momento? Il Brent sta diventando un mercato rotto.

Biden ha lasciato gli Stati Uniti vulnerabili a uno shock dei prezzi, con una riserva speciale vuota mentre si prepara per una guerra terrestre/navale.

L'Europa è già fregata. La Lagarde sta difendendo l'euro per compensare le importazioni di energia a prezzi più alti dagli Stati Uniti, ora il più grande fornitore dell'Europa.

Questo sta uccidendo gli spread creditizi USA/UE. La Lagarde o può proteggere gli spread creditizi o può proteggere l'euro, ma non può fare entrambe le cose senza un aiuto esterno.

Biden ha aiutato l'Europa (e la cricca di Davos) vendendo loro la riserva speciale quando il prezzo scendeva ed escludendo la Russia tramite sanzioni e l'idiozia del tetto ai prezzi partorita dalla mente cretina di Janet Yellen. Volevano avere il controllo sui prezzi del petrolio in modo tale da poterli portare a $50 o addirittura a $40 per rompere le uova nel paniere di Putin e salvare l'economia europea.

Ciò avrebbe schiacciato l'inflazione, fermato gli aumenti dei tassi d'interesse e sedato i disordini in tutto il continente.

Invece l'OPEC+ ha fatto esattamente quello che ci si aspettava da loro in questa situazione, annunciando un taglio alla produzione e costringendo le banche centrali degli importatori di energia a difendere le proprie valute.

Chi ride a crepapelle in questo momento è Jerome Powell.

Guardate i mercati e vedrete quello che vedo io: un enorme trade sull'inflazione spinta dei costi. Oro a $2000, argento in rialzo, petrolio in rialzo, rendimenti obbligazionari in ribasso, azioni in rialzo.

Ma allo stesso tempo questi segnali possono anche essere reinterpretati come "soldi che arrivano" piuttosto che essere liberati grazie a una nuova crescita economica.

In ogni caso, non importa, queste reazioni del mercato dicono che l'inflazione primaria, non solo l'inflazione di base, probabilmente smetterà di scendere qui e adesso, quando il petrolio invertirà la rotta e l'OPEC+ lo riporterà verso i $100 al barile.

Il petrolio non ha finito di salire; l'OPEC+ proteggerà i suoi profitti e spingerà le valute fiat al limite.

Voglio dire, se qualcuno vi dichiarasse guerra, gli venderesti la vostra principale esportazione e il carburante per quella guerra a sconto?

Solo se odiaste il vostro Paese...

...ma basta parlare di Barack Obama.

L'Arabia Saudita sta facendo grandi mosse per alterare le sue alleanze, allontanandosi dall'Occidente e avvicinandosi all'Alleanza RIC (Russia, Iran, Cina). Questo è il cuore delll'alleanza più ampia dei BRIICSS, che ora include India e Arabia Saudita.

Si tratta di mosse permanenti: stringere un accordo di raffinazione di petrolio con la Cina, normalizzare le relazioni e diventare un "partner di dialogo" con la Shanghai Cooperation Organization (SCO), solo per citarne alcuni.

E dal momento che i sauditi non sono una "democrazia", ​​il loro governo non può essere ingannato con campagne elettorali. Le mosse diplomatiche che fanno oggi rimarranno e modificheranno il panorama del commercio mondiale per la prossima o due generazioni.

Il principe ereditario Mohammed bin Salman è piuttosto arrabbiato con Biden, cosa che sottolinea le sue mosse di politica estera nella regione.

Date un'occhiata a questa mappa termica delle spedizioni mondiali: come farà adesso l'amministrazione Biden a trasformare questa sconfitta in un "niente di grave" come fa con ogni vittoria russa in Ucraina?

Questa è una di quelle immagini che cambiano il modo in cui si vede il mondo. Ho sempre "saputo" che la massa continentale araba era importante, ma a volte le parole non bastano; a volte c'è bisogno di vedere.

La cricca di Davos ha dichiarato guerra al petrolio il secondo dopo che i carri armati russi hanno attraversato il confine con l'Ucraina a febbraio dell'anno scorso. Hanno tentato di costringere l'OPEC a isolare la Russia, cacciandola da tale organizzazione.

Hanno fallito miseramente.

La defezione dei sauditi è la più grande sconfitta strategica di tutta questa guerra. Senza un'Arabia conforme non c'è il controllo dei prezzi del petrolio e, per estensione, la capacità di controllare i prezzi delle attività in tutto il mondo attraverso il commercio delle valute.

Qui ci sono più di 13 mesi di guerra e l'Ucraina ha quasi perso ormai. Bahkmut è finita, Zelensky ha perso il sostegno dei militari e solo i guerrafondai ai vertici della NATO e dell'UE vogliono che questa guerra continui.

E continuerà. Il governo finlandese a marchio Davos è caduto e mentre usciva dalla porta ha fatto entrare dalla finestra l'unione alla NATO. Ci sono troppi indizi là fuori che l'Occidente si stia preparando per una guerra industriale contro Russia e Cina nel 2024-25. Potrebbero perdere in Ucraina, ma un altro fronte è proprio dietro l'angolo.

Nonostante tutta l'attenzione sull'Ucraina e la sua folle tragedia, i pozzi petroliferi e le stanze diplomatiche dietro le quinte rappresentano il luogo in cui si combatte davvero la guerra.


MOIA o morte

Ho urlato MOIA — Make Oil Investible Again (fate tornare il petrolio a essere un asset in cui investire) — per mesi nelle mie interviste pubbliche, perché è così che possiamo iniziare a ricostruire ciò che questi vandali hanno già rotto, anche perché, purtroppo, hanno ancora un discreto margine di controllo.

Infatti per ottenere il MOIA i produttori devono assumere il controllo sui mercati. Non c'è modo migliore per farlo che forzare un'inversione di prezzo di $10 in pochi giorni, eliminare dal mercato gli speculatori con la "s" maiscuola al soldo della cricca di Davos e spostare una percentuale maggiore del commercio di petrolio lontano dai mercati statunitensi e londinesi.

Nel marzo 2020 ciò che ha dato il via alla crisi finanziaria non è stato il COVID-19, è stata l'OPEC+ a dire no ai tagli alla produzione su insistenza di Putin. Ho scritto un post sulla Russia che diceva "No". Anche se oggi non sono completamente d'accordo con quell'articolo, sapendo che la cricca di Davos ha sfruttato quel momento per iniziare la sua guerra contro l'umanità attraverso il COVID-19, la premessa di base è sempre la stessa.

Putin ha detto "No" all'Arabia Saudita diventando il leader de facto dell'OPEC+ e usando i suoi costi di produzione inferiori per convincere i sauditi a piegarsi e smetterla di fare il piedino agli Stati Uniti, dato che li stavano usando come arma contro la Russia e l'intero Sud del mondo.

Questa è stata l'opportunità per Putin di contrattaccare gli aguzzini della Russia e infliggergli dolore per il loro comportamento senza scrupoli in luoghi come Iran, Iraq, Siria, Ucraina, Yemen, Venezuela e Afghanistan.

Ora è in grado di ottenere le massime concessioni dagli Stati Uniti e dalle nazioni dell'OPEC che stanno sostenendo la belligeranza degli Stati Uniti contro gli alleati della Russia in Cina, Iran e Siria.

L'abbiamo visto nei suoi rapporti con il presidente turco Erdogan a Mosca, ottenendo un accordo di cessate il fuoco che era a dir poco una resa turca.

Erdogan ha chiesto di essere salvato dalla sua stessa stupidità e la Russia ha detto: "No".

Quello è stato il punto di svolta nei mercati petroliferi: la Russia ha usato la sua posizione di fornitore marginale per costringere l'OPEC a piegarsi e fare pressione sulla politica estera neocon degli Stati Uniti.

Ovviamente l'Europa si taglierebbe fuori dalla Russia, dal momento che è stata la sua linea di politica per decenni, si veda la bufala del cambiamento climatico. Ma se lo fa e non mette in ginocchio i produttori, se non rompe il cartello, non può controllare il prezzo.

Putin ha ottenuto il controllo dell'OPEC+ e poi ha trattato il cartello, che gli Stati Uniti avevano cercato disperatamente di spezzare, come re piuttosto che come sottomesso. Ciò ha posto le basi affinché l'Arabia Saudita guidasse il resto dell'OPEC nella sfida a Stati Uniti/UE/Inghilterra riguardo le sanzioni sui mercati russi.

La risposta della cricca di Davos era prevedibile, attaccando i prezzi del petrolio attraverso i mercati dei futures, distruggendo la liquidità e forzando i prezzi al di sotto dei costi di produzione per Paesi come l'Arabia Saudita.

Powell ha minato i tentativi della Yellen di rompere ulteriormente i mercati del petrolio esercitando pressioni sui mercati dei capitali europei mentre erano vulnerabili non solo agli shock dei prezzi dell'energia, ma anche ai tassi d'interesse e agli shock del credito.

Vista in questo modo la madre di tutte le armi nucleari finanziarie è esplosa sull'Europa, ma la nube di radiazioni non ha ucciso tutti.

I sauditi hanno corteggiato la Cina affinché pagasse in yuan e si unisse alle istituzioni costruite da Russia/Iran/Cina per limitare la loro esposizione monetaria e ridurre i costi interni.

Tutto ciò che la Russia e l'Arabia Saudita dovevano fare era aspettare il momento giusto (il primo giorno di negoziazione del secondo trimestre del 2023) per invertire il "no" del marzo 2020, sostenendo i prezzi del petrolio piuttosto che consolidando il potere su di essi.

Ciò garantisce che qualsiasi guerra che i neocon hanno pianificato per il futuro sarà combattuta con tassi d'interesse molto più alti, valute molto più deboli e prezzi del petrolio molto più alti.

L'inflazione spinta dai costi tornerà nella seconda metà di quest'anno. Biden non potrà ricaricare l'SPR, la riserva petrolifera speciale. I colloqui sul tetto del debito dovrebbero concludersi con Matt Gaetz che dice a Biden e alla Yellen di andare al diavolo: bisogna tagliare la spesa mentre i mercati dell'eurodollaro continuano a ridursi insieme al petrodollaro.

E i neoconservatori, a quel punto, possono solo piagnucolare e tentare un'ultima volta di architettare un false flag a cui nessuno crederà, perché hanno gridato "orso russo!" troppe volte. La recessione all'orizzonte che Powell ha intenzionalmente generato per spazzare via lo stupido collettivismo sovvenzionato dalla ZIRP della Yellen dovrebbe alimentare un'instabilità politica tale in Europa da far impallidire il baraccone carnevalesco delle accuse a Trump.

Tritacarne incontra carne di manzo. Scacco matto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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