Bibliografia

martedì 18 aprile 2023

Denaro e recessioni

 

 

di Alasdair Macleod

Quanto è affidabile il legame tra la crescita dell'offerta di denaro e le prospettive economiche?

I monetaristi avvertono ora che l'offerta di denaro ha smesso di crescere ed è persino diventata negativa, quindi ci stiamo dirigendo verso una recessione. Questo articolo esamina la posizione dell'offerta di denaro M2 statunitense e le prospettive per la relativa economia.

Ma la crescita monetaria, o la sua mancanza, non influisce solo sul PIL, ma su un ampio elemento dell'attività economica che non è incluso in esso, principalmente gli asset finanziari e l'acquisizione di beni come la proprietà.

Ciò fa emergere una domanda: il calo dell'offerta di denaro è dovuto agli asset finanziari o all'economia non finanziaria? Qual è la sua effettiva rilevanza?

In questo articolo approfondisco il rapporto tra credito ed economia, esamino il processo di contrazione del credito e concludo che piuttosto che fare affidamento esclusivamente sull'indicatore preferito dai monetaristi, la comprensione del ciclo del credito e le indagini sui funzionari addetti ai prestiti sono prove più preziose.


Il ciclo del credito

Nell'attuale clima economico stanno aumentando i timori nei confronti di una recessione. Poiché la definizione di recessione è imprecisa, preferisco chiamarla rallentamento dell'attività economica o, se sarà significativa, crollo. Ad ogni modo, la domanda è quale sia la causa. A parte la conseguenza del ritiro del credito bancario, tutte le altre spiegazioni sono insoddisfacenti.

Prima che Keynes screditasse i mercati a favore dell'intervento statale, era comunemente inteso che l'interventismo non fosse la soluzione. Gli economisti Austriaci avevano perfezionato la loro teoria del ciclo economico, la quale spiegava la relazione tra le variazioni del credito e l'attività economica. Ma non importava, Keynes era determinato a preferire l'intervento statale al libero mercato. Tirò in ballo il fallimento dei mercati, non riuscendo a capire che erano la conseguenza dei cicli del credito.

Forse gli Austriaci avrebbero dovuto chiamarlo ciclo del credito, invece che ciclo economico: è il credito che guida l'attività economica, e forse un più ampio apprezzamento dei cicli del credito avrebbe reso maggiormente comprensibile la teoria Austriaca del ciclo economico. Infatti il modo migliore per contrastare i keynesiani che hanno riscritto l'economia in modo da adattarla ai loro sponsor statalisti è spiegare il ruolo del credito bancario. E con il denaro giuridico rimosso dal quadro, ovvero l'oro fisico, tutte le transazioni economiche sono saldate col credito: banconote che in realtà sono credito delle banche centrali e conti di deposito che sono la controparte del credito creato dalle banche commerciali. Entrambi sono erroneamente descritti come denaro, come nella dicitura "offerta di denaro".

Il punto sul denaro reale è che il suo valore è stato riconosciuto in tutte le giurisdizioni e da tutti, ma a parte importi minori che venivano saldati in monete d'argento e di rame, il denaro era sempre meno conveniente rispetto ai suoi sostituti (definibili credito laddove il loro valore differiva dal denaro solo per il rischio di controparte). L'ammontare di questo credito, o valuta, è diventato considerevolmente maggiore del denaro che rappresentava, ma finché la sua espansione rimaneva entro limiti credibili, conservava il valore del denaro che sostituiva.

La credibilità, e non la quantità, era la chiave. Il monetarismo ha originariamente sbagliato a legare il potere d'acquisto di una valuta alla sua quantità, ignorando la fiducia umana nel potere d'acquisto dell'oro; e fintanto che le persone credevano che il legame con la valuta fosse solido, l'avrebbero accettata come sostituto nonostante i cambiamenti nella sua quantità. Ma come potrebbe essere quando la matematica indica chiaramente che l'espansione della quantità di una valuta ne diluisce il potere d'acquisto?

Risposta: la tendenza all'aumento dei prezzi con l'aumentare della quantità di un sostituto dell'oro era contrastata dagli individui che decidevano di non pagare i prezzi più alti, preferendo invece mettere da parte i loro sostituti monetari. In altre parole, attribuivano valore non solo a beni e servizi, ma anche all'oro. Ma quando il legame tra denaro e valuta s'interrompe, questa fiducia viene sostituita dalla fiducia nella valuta. Ed è qui che ci troviamo oggi, con lo stato che ora dice a tutti che il denaro è la valuta e non l'oro, comandandoci di usarla per decreto. Invece di una forma di denaro accettata a livello globale senza rischio di controparte, ora dobbiamo fare affidamento sulla fiducia nel nostro stato come emittente e custode del valore delle valute fiat.

Di conseguenza l'attuale sistema monetario è intrinsecamente instabile in termini di potere d'acquisto. I cambiamenti nella sua quantità non vengono più assorbiti automaticamente da chi usa la valuta come se fosse un sostituto dell'oro credibile. La questione è diventata più complessa: usiamo le nostre valute solo come se fossero sostituti dell'oro per abitudine. Le persone mantengono i loro depositi nelle banche e sono pronte ad accettare un rendimento simile all'oro sui loro titoli di stato, motivo per cui con l'IPC che ruggisce le scadenze decennali statunitensi hanno un prezzo accettabile a un rendimento del 3,5%. Alla base degli obblighi del governo federale e la realtà c'è un retaggio di fiducia: da quando il dollaro e l'intero sistema monetario mondiale hanno abbandonato Bretton Woods, nulla è cambiato. Davvero? La storia del rapporto tra il potere d'acquisto dell'oro e le principali valute fiat ci dice il contrario.

Alla fine l'abuso da parte dello stato delle valute fiat porta sempre alla loro morte: questa è la lezione della storia e attualmente stiamo osservando tale processo. Questo è il quadro generale in cui le banche centrali di oggi hanno il compito di gestire l'imminente recessione. Sappiamo dalle politiche monetarie ufficiali che le banche centrali fanno affidamento sull'espansione del credito per prevenire le recessioni.

Più nello specifico, fanno affidamento sul credito a livello di sistema bancario centrale per dare il via alle cose. In origine era puro keynesismo, con la spesa in deficit come mezzo di stimolo, ma ora si è evoluto in tentativi di comando/controllo economico sopprimendo i tassi d'interesse, allentamento quantitativo e persino iniezioni dirette di credito nei conti bancari degli individui. E ora ci sono persino piani per aggirare il credito delle banche commerciali con l'invenzione di una classe completamente nuova di passività del sistema bancario centrale: le valute digitali delle banche centrali, non in sostituzione delle valute fiat ma in aggiunta a esse.

Il pericolo non riconosciuto viene dal credito delle banche commerciali, basato sulle valute fiat e non sull'oro. Quando una banca centrale espande sempre più il proprio credito, arriva un punto in cui ci si rende conto che la valuta fiat non è affatto un sostituto dell'oro e corre il serio pericolo di perdere valore. Gli attori di mercato iniziano a rendersi conto che non sono i prezzi ad aumentare, ma il potere d'acquisto di una valuta a diminuire.

Nel nostro mondo interconnesso, l'alba di questa comprensione inizia nei cambi esteri, molto prima che gli utenti domestici di una valuta si rendano conto della sua dissolutezza. Col tempo apprendono che il sostituto ufficiale per il denaro autentico non è coperto da nulla e nemmeno tutto il credito associato.

Come affermato sopra, ogni valuta fiat finisce in questo modo e possiamo tranquillamente presumere che le valute fiat di oggi si dimostreranno ugualmente effimere. In teoria, almeno, la loro scomparsa è graduale, richiedendo decenni. Il grafico sopra, che mostra che il dollaro ha già perso oltre il 98% del suo potere d'acquisto da quando è stato abbandonato l'ultimo tenue legame con l'oro, è in declino da oltre cinquant'anni. E questo non include la svalutazione del 40% sin dal 1934.

La rilevanza di questo contesto è che la questione monetaria sta diventando il centro della scena geopolitica, con l'abuso dell'egemonia da parte del governo degli Stati Uniti ora messo in discussione da Cina e Russia. Queste potenti nazioni non sono state destabilizzate dagli embarghi monetari e hanno attirato la maggior parte della popolazione mondiale lontano dal dollaro e verso un futuro monetario ancora da definire. Ma tutte le indicazioni sono che gli egemoni asiatici si rendono conto che il commercio internazionale richiede valute solide e che devono tornare a una sorta di ancoraggio con l'oro.

È straordinario che questi sviluppi non siano ancora sul radar di nessuno in America e nei suoi alleati occidentali. Per quanto ci riguarda, l'imperatore monetario è riccamente vestito... solo che la realtà è molto diversa, ma evidente a chiunque voglia guardarla con occhi indipendenti.

Tra breve assisteremo a una nuova fase della guerra per procura in Ucraina, la quale potrebbe portare al rischio calcolato nucleare. Dalle sue dichiarazioni, Putin comprende la questione monetaria; la maggior parte del mondo è dalla sua parte, il che potrebbe sorprendere alcuni lettori che sono accecati dalla stampa delle loro nazioni. In collaborazione con la Cina nell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, nell'Unione economica eurasiatica e nei BRICS, la Russia ha il sostegno di 3,8 miliardi di asiatici, un miliardo di africani e un altro miliardo circa attratto dalle opportunità commerciali e dalla volontà di fuggire dal sistema monetario americano. Ciò si confronta con 1,2 miliardi nell'alleanza occidentale: America, NATO, Giappone e vari altri tirapiedi.

Tutto ciò che Putin deve fare è rivelare i piani per incorporare l'oro in un nuovo sistema monetario guidato dall'Asia e il dollaro subirà una fuga debilitante verso le materie prime. È nella natura di questi eventi che la popolazione americana sarà l'ultima a rendersi conto di questo pericolo, credendo ostinatamente che il dollaro sia quella forma di denaro di cui tutti nel mondo avranno sempre bisogno. Ma quando gli egemoni asiatici dichiareranno che i loro interessi sono serviti al meglio coprendo le loro valute con l'oro e sfuggendo agli schemi manipolatori dell'Occidente, il crollo della nostra illusione monetaria potrebbe essere un processo rapido.


Errori comuni nell'approccio monetarista

Le conseguenze economiche dell'interventismo statale nell'economia è un tema controverso. Prima di Keynes era generalmente inteso che l'interventismo fosse indesiderabile; dopo Keynes è diventato un obiettivo primario. E come descritto sopra, l'interventismo si è diffuso dallo stimolo del deficit a mezzi sempre più disperati per espandere il credito. L'espansione della valuta e del credito è diventato un biglietto di sola andata e ogni segno di cedimento è visto con orrore.

Questo è il motivo per cui i monetaristi suonano campanelli d'allarme quando c'è un rallentamento della crescita monetaria. In comune con i keynesiani, i monetaristi sono inflazionisti: credono nella gestione dell'economia da parte dello stato attraverso l'espansione del credito.

All'incontro inaugurale della Mont Pelerin Society nel 1947, il dibattito si concentrò su come salvare il liberalismo. Alcuni partecipanti sostennero che il loro approccio doveva essere modificato e durante il suo primo viaggio all'estero dall'America, Milton Friedman disse: “Dobbiamo concordare sulla necessità di un approccio positivo”. Invece di essere un forum di dibattito sull'evoluzione della conoscenza economica,si stava tentando di entrare nella gestione politica dei risultati.

Secondo il verbale della riunione:

Non tutti i partecipanti alla riunione hanno concordato che tale riformulazione fosse necessaria. L'economista austriaco Ludwig von Mises espresse nettamente la sua contrarietà, dichiarando a un certo punto "Siete tutti dei socialisti!" e precipitandosi fuori dalla stanza. Mises faceva parte di un contingente di minoranza che rimaneva a disagio con qualsiasi revisione del liberalismo che giustificasse un ruolo più ampio per lo stato.

Secondo quanto riferito, Freidman rimase sbalordito dal comportamento di Mises, ma non riuscì a comprendere le implicazioni di quanto stesse compromettendo i precetti fondamentali della scienza economica. Mises rifiutò qualsiasi compromesso. Aveva vissuto l'inflazione austriaca e tedesca, lavorando come consigliere della Handelskammer (la Camera di commercio di Vienna), occupandosi di questioni di finanza, valuta, credito e politica fiscale. Nelle sue Memorie scrisse che il suo unico rimpianto fu l'essere sceso a compromessi  quella volta permettendo alla politica di corrompere la scienza economica; non aveva intenzione di ripetere quell'errore al Mont Pellerin.

Mises aveva vissuto un episodio che smentiva completamente il monetarismo promosso da Freidman. Con una valuta fiat, l'idea che la gestione della quantità di credito avrebbe prodotto risultati economici era fallita in Austria e Germania. Invece di un'espansione del credito da parte della banca centrale che avrebbe dovuto alla ripresa economica, portò al collasso economico totale. E le affermazioni degli osservatori moderni, secondo cui l'abuso del credito serve principalmente a finanziare lo stato e non a generare la ripresa economica, equivalgono a un precedente molto pericoloso.


Il ruolo del credito bancario

È con questo importante avvertimento che dobbiamo guardare con scetticismo a qualsiasi presunto legame tra i cambiamenti nella quantità del credito e gli esiti economici.

A parte il lavoro dei primi Austriaci, sono stati fatti pochi tentativi per comprendere il ruolo del credito delle banche commerciali nell'economia. Il credito bancario rappresenta oltre il 90% del circolante, eppure alcuni economisti negano persino la capacità delle banche di crearlo dal nulla, per non parlare della comprensione del processo, esponendo la loro ignoranza riguardo questo importante argomento. A complicare ulteriormente le cose, non riescono a capire che quando parlano di crescita economica misurata dal PIL, in realtà parlano dell'espansione del credito delle banche commerciali. Senza di esso non ci sarebbe "crescita" economica, perché il PIL è la somma del credito distribuito in tutte le transazioni in esso contenute.

Inoltre dobbiamo distinguere tra progresso economico, che sicuramente è ciò che intendiamo veramente quando usiamo il termine "crescita", e la registrazione finanziaria delle transazioni qualificanti. Le variazioni del PIL non sono misure di progresso, ma una sintesi delle variazioni del credito impiegato. È impossibile misurare i progressi.

Tuttavia, senza una comprensione del concetto di credito, tutte le analisi monetarie sono inutili. E ora siamo di fronte a una contrazione del credito bancario per quanto riguarda la valuta di riserva mondiale, come mostra il grafico qui sotto.

Dall'abbandono di Bretton Woods, la variazione trimestrale media di M2 negli USA è stata di $68 miliardi fino a un anno fa. Da allora è iniziata una grave contrazione: il crollo di M2 è dovuto esclusivamente ai depositi presso le banche commerciali, il principale mezzo di finanziamento del loro bilancio.

Un'applicazione significativa dell'offerta di denaro è per transazioni che non sono registrate nel PIL, principalmente di natura finanziaria o per l'acquisizione di asset non finanziari, in particolare immobili residenziali e commerciali. Il grafico qui sotto mostra come è cambiata la quantità di credito rispetto a un aspetto delle transazioni finanziarie negli Stati Uniti: l'applicazione del credito per la speculazione sui titoli quotati.

Dall'ottobre 2021 i prestiti a margine si sono contratti di $330 miliardi. Praticamente tutto questo credito bancario è garantito da garanzie reali, che nel caso di mutuatari in difficoltà sarebbero già state liquidate. Le perdite per le banche finanziatrici sarebbero state trascurabili, ma per comprendere le conseguenze per le statistiche sull'offerta di denaro, che consistono principalmente in passività delle banche commerciali nei confronti dei loro depositanti, dobbiamo approfondire il modo in cui i depositi vengono creati ed estinti.

Un deposito bancario nasce quando viene concesso un prestito a un cliente. Deve essere così, perché la contabilità in partita doppia richiede che ci sia sempre una voce contabile di compensazione. Dopo aver contratto un prestito, il cliente della banca preleverà la sua linea di credito (cioè il suo deposito bancario) per pagare i suoi obblighi: infatti nova il suo credito presso la sua banca a favore di altri soggetti. Quando viene novato su un conto presso la stessa banca, gli obblighi di deposito complessivi di quest'ultima non cambiano; se invece il deposito viene novato presso un'altra banca, allora la prima deve sostituirlo con un altro deposito. In pratica i pagamenti tra banche avvengono in continuazione, cosicché bilanciare le passività dei depositi di una banca con i suoi attivi sia una funzione del prestito di depositi in eccesso o del prestito per colmare una carenza nei confronti di altre banche. Questo è sostanzialmente il motivo per cui esistono mercati monetari all'ingrosso. Supponendo che tutte le banche in una rete bancaria siano costantemente solvibili, allora le novazioni di credito nel sistema devono sempre bilanciarsi. Gli eccessi e le carenze giornaliere si verificano solo nelle singole banche.

Le statistiche monetarie sono una sommatoria delle passività dell'intero sistema bancario. Non è necessario comprendere gli effetti dei trasferimenti tra le singole banche, quindi il modo per capire come si verificano i cambiamenti nell'offerta di denaro è trattare l'intero sistema bancario commerciale come una singola entità.

Ciò ci permette di capire le conseguenze per le statistiche monetarie quando "evaporano" $330 miliardi dai prestiti per finanziare l'acquisizione di titoli quotati. Per semplicità, supponiamo che una banca precluda la sua attività di prestito vendendo la garanzia esattamente per il valore del prestito. Pertanto, nel suo bilancio, i proventi della vendita bilanciano il deposito del cliente ed entrambi vengono cancellati dal bilancio. La banca non ha più il prestito come attivo, non ha più alcun obbligo di deposito nei confronti del cliente e la garanzia è stata rimossa. In altre parole, il credito bancario è stato estinto.

Poiché M2 degli Stati Uniti include questa contrazione di $330 miliardi, possiamo concludere che se gli asset finanziari continuano a scendere di valore, verrà liquidata più offerta di denaro. E possiamo estendere questa analisi ai prestiti non finanziari, il motore che alimenta i depositi bancari per la popolazione più ampia.

Si applica la stessa procedura. Una banca concederà un prestito per vari scopi non finanziari, coperti o non coperti da garanzie, sia a uomini d'affari che a consumatori. Mentre i loro conti presso una banca potrebbero non riflettere la posizione contabile (conto scoperto con un limite di credito) nei libri della banca, tutti i prestiti avranno contropartita dei depositi a favore dei clienti a cui sono concessi. Quando un prestito si estingue, accade lo stesso anche alla contropartita. Se il lato attivo di un intero sistema bancario si contrae, allora si contrarrà anche quello delle passività. I depositi saranno annullati e, laddove si verifichino perdite, verranno stornate con i fondi degli azionisti.

La posizione dei depositi novati a favore di risparmiatori che non hanno obblighi corrispondenti nei confronti della propria banca è sicura, fintanto che la banca assolve ai propri obblighi di credito. L'origine di questi depositi è rappresentata da prestiti a una parte precedente, obbligazioni di deposito che potrebbero essere state novate molte volte, ma una volta novati non possono essere cancellati da una banca, perché costituiscono un obbligo verso un cliente nei confronti del quale la banca non ha contropretesa.

Se una banca pensa di dover ridurre il proprio rischio, richiamerà o rifiuterà di estendere i prestiti che ritiene siano maggiormente a rischio. Queste azioni influenzeranno l'offerta di credito al settore non finanziario, cosa che si rifletterà in una flessione dei depositi, e quindi delle statistiche sull'offerta di denaro. E quando un'intera coorte bancaria assume questo punto di vista, il ritiro del credito riflesso nelle statistiche sull'offerta di denaro si traduce in una recessione.

Va notato che una recessione non deriva da imprese che diventano collettivamente caute riguardo le prospettive commerciali, ma dalla contrazione del credito bancario.


I mercati pronti contro termine sono sempre più importanti

Nel 1979 siglai il mio primo contratto di consulenza con una banca londinese. Osservai che gli squilibri nella banca consortile con cui lavoravo venivano regolati giornalmente nel mercato interbancario. In assenza di clientela retail, e al netto di prestiti e trading di titoli a tasso variabile, questa banca registrava sempre eccedenze da prestare sul mercato interbancario. Quest'ultimo non è collateralizzato e la banca consortile controllava il proprio rischio di controparte ponendosi limiti di posizione con tutte le altre banche operanti in quel mercato.

A quei tempi i limiti per tutti, tranne che per le banche più grandi, non superavano i pochi milioni di sterline. Oggi il mercato interbancario funziona ancora in questo modo, ma per sbilanciamenti maggiori sono richieste garanzie collaterali. La Banca d'Inghilterra ha introdotto accordi di riacquisto (repo) per il mercato dei Gilt nel 1995 e l'uso dei pronti contro termine, che sono accordi di prestito collateralizzati, si è diffuso nella liquidità bancaria di routine e vengono utilizzati per finanziare ulteriore leva finanziaria sui titoli.

Secondo l'European Repo Market Survey dell'ottobre 2022, nel Regno Unito e in Europa i pronti contro termine hanno totalizzato la cifra record di €9.680 miliardi lo scorso giugno: il 54,7% era in euro, il 15,6% in sterline e il 20,3% in dollari (il resto in yen e altre valute). Da quando il mercato dei pronti contro termine ha preso il via in Europa, è diventato un elemento importante nella liquidità bancaria. Attendiamo con interesse di vedere cosa accadrà a questi mercati man mano che i tassi d'interesse e i tassi pronti contro termine continueranno a salire e i valori delle garanzie diminuiranno, come sicuramente accadrà con l'intensificarsi del conflitto ucraino.

Negli Stati Uniti i pronti contro termine sono anche un mezzo importante per ottenere liquidità, ma c'è una caratteristica aggiuntiva: la FED offre una linea di pronti contro termine inversa che attualmente assorbe liquidità in eccesso dal sistema bancario per oltre $2.000 miliardi. Le controparti idonee sono fondi nel mercato monetario, operatori primari, banche e imprese sponsorizzate dal governo federale. Queste istituzioni hanno a tutti gli effetti un conto di deposito presso la FED.

Il motivo per cui i pronti contro termine inversi presso la FED sono aumentati è principalmente dovuto al coefficiente di finanziamento stabile di Basilea 3, il quale penalizza le banche con grandi passività di deposito individuali, favorendo invece i depositanti al dettaglio. Questo è il motivo per cui JPMorgan sta espandendo le sue fonti globali di finanziamento al dettaglio attraverso il suo marchio Chase, rifiutando i fondi del mercato monetario.

Per quanto riguarda il dollaro, mentre questi grandi depositi sono stati rimossi dalla circolazione essendo stati depositati presso la FED, la funzione dei pronti contro termine inversi è prevalentemente a breve termine e dovrebbe essere aggiunta nuovamente a M2.

Da questo aggiustamento apprendiamo che dal 2010 la quantità di denaro e depositi è aumentata del 175% e che la flessione nell'ultimo anno è stata più marcata di quanto M2 sembri essere su base non aggiustata. In un'economia le cui transazioni nel PIL ammontavano a circa $26.000 miliardi fino allo scorso dicembre, avere un circolante per un totale di $23.400 miliardi è chiaramente eccessivo, il che suggerisce che una parte sostanziale di esso finisce in transazioni finanziarie. La stima del Financial Stability Board degli Stati Uniti ci dice che nel 2021 il sistema bancario ombra ammontava a circa $20.500 miliardi. Le banche ombra non creano credito, si limitano a prendere in prestito per finanziare rendimenti redditizi; pertanto la maggior parte delle loro attività è finanziata da prestiti da banche commerciali, accompagnati da depositi come descritto sopra.

Il corso futuro di M2 dipenderà fortemente dalle prospettive riguardo i tassi d'interesse e da come ciò influirà sull'attività bancaria ombra. Ci saranno sempre cambiamenti da fare in qualsiasi contesto, ma la crescita del sistema bancario ombra è stata principalmente una risposta ai tassi d'interesse estremamente bassi. Per le compagnie di assicurazione e i fondi pensione l'uso della leva finanziaria per ottenere rendimenti nominali è ora destinato a diminuire.

In altre parole, la bolla finanziaria mondiale che è progressivamente cresciuta con la finanziarizzazione dell'economia statunitense viene sgonfiata da un cambiamento nella tendenza sottostante dei tassi d'interesse. Le conseguenze per M2 statunitense, in cui i depositi bancari rappresentano il 90,5%, vedranno un continuo declino man mano che regredirà il sistema bancario ombra.

Ciò ha poco a che fare con una flessione dell'economia non finanziaria, la quale costituisce il PIL. Se potessimo davvero isolare il credito bancario che influenza il PIL, allora quella parte di esso sarebbe rilevante nella misura in cui una riduzione del circolante andasse a limitare l'attività economica; ma non possiamo farlo. Forse più rilevante è riconoscere che un M2 stagnante, o in contrazione, solo nella misura in cui si applica alle attività non finanziarie, dovrebbe essere aggiustata a un livello crescente dei prezzi alla produzione e al consumo. È probabile che i prezzi alla produzione siano il deflatore più affidabile della statistica dell'offerta di denaro, perché l'IPC è stato pesantemente corrotto nel corso dei decenni.

Secondo le migliori ipotesi, il ritiro del credito dalle attività non finanziarie è solo agli inizi. Il sondaggio del Senior Loan Officer della FED cper gennaio ha confermato “standard più severi e una domanda più debole di prestiti commerciali e industriali a grandi, medie e piccole imprese nel quarto trimestre [del 2022]”. Le banche hanno risposto all'indagine anticipando prospettive economiche meno favorevoli, una ridotta tolleranza al rischio e il peggioramento dei problemi specifici del settore. L'appetito della coorte bancaria per l'espansione del bilancio in settori non finanziari sta svanendo e si dice anche che le banche stiano inasprendo gli standard sui prestiti con carte di credito ad alto margine.

Questa indagine è più determinante delle statistiche sull'offerta di denaro, perché ci dice dove si trova l'economia statunitense nel ciclo del credito. È un errore pensare che le statistiche sull'offerta di denaro quantifichino in modo affidabile le prospettive economiche o ci dicano qualcosa in più rispetto a quanto già sappiamo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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