Uno dei principali elementi che al giorno d'oggi può far fare un balzo tecnologico in avanti all'infrastruttura produttiva e all'allocazione efficiente del capitale è rappresentato dalle IA. Così come la rivoluzione industriale e il gold standard incarnarono la svolta per la prosperità umana nel XIX secolo, allo stesso modo IA e Bitcoin possono rappresentare lo stesso in questo secolo. Le AIaaS (Artificial intelligence as a service) e la BBaaS (Bitcoin Blockchain as a service) sono i due aspetti principali di questa rivoluzione, perché grazie alla sua natura Bitcoin è una forma di denaro che le stesse IA possono "risparmiare" e successivamente "spendere". AIaaS vuol dire sistemi completamente automatizzati per la gestione, la produzione, lo stoccaggio e i pagamenti, fissando altresì i requisiti di capitale per questi sistemi e aumentando la creazione di capitale tra acquirente e venditore. Inutile dire che ciò migliorerà le condizioni della divisione del lavoro e la classe imprenditoriale sarà stimolata dall'IA a essere produttiva, creativa e molto più efficace nella creazione di valore per i consumatori. L'intelligenza artificiale amplificherà i mercati, aumentando il flusso di capitali tra acquirenti e venditori, aprendo lo scambio e il flusso di conoscenza e informazioni. Infine ciò porterà a nuove tecnologie di produzione che si estenderanno in tutto il mondo. La decentralizzazione di questo sistema rappresenterà l'ennesimo chiodo nella bara di quello statale, destinato a scomparire sin da quando Internet ha fatto la sua comparsa nel mondo. Ogni nuova tecnologia nata da esso è stato il risultato di una continua indipendenza dalle sue spire. D'altronde, quando ci si polarizza eccessivamente verso uno spettro (centralizzazione), è inevitabile che poi ci sia una forza bilanciante verso l'altro spettro. Ciò non significa che lo stato non proverà a vendere la sua versione di questa tecnologia per sostenere la sua sopravvivenza, attraverso la dipendenza delle persone dal suo apparato di elargizioni e sussidi, e a rallentarne il processo d'avanzamento spontaneo (come ha fatto finora in ogni ambito innovativo) attraverso la misallocation del capitale per mezzo del denaro fiat. Con una quota di mercato del 9% a livello mondiale, IBM è attualmente il player IA più significativo, escluse le startup, che sempre a livello mondiale si sono quadruplicate tra il 2015 e il 2018. Una relazione del 2019 pubblicata da Deloitte ci dice che la "corsa all'oro" per quanto riguarda l'IA è già iniziata. Il declino del sistema statale, quindi, così come "profetizzato" dal professor Van Creveld, è una realtà conclamata.
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Alcuni economisti hanno suggerito che l'inflazione si verifica quando l'offerta di denaro si espande più velocemente della velocità con cui vengono prodotti beni e servizi. Sottolineano correttamente che suddetta espansione porterà a un aumento generale dei prezzi. Ciò che la maggior parte degli economisti non menziona, però, è che l'inflazione può esistere anche quando i prezzi sono stabili.
Prezzi stabili possono mascherare l'inflazione sottostante nei casi in cui, in assenza di un aumento dell'offerta di denaro, i prezzi sarebbero scesi. Infatti, per la maggior parte del diciannovesimo secolo, in un momento di grande espansione industriale e agricola, i prezzi sono effettivamente scesi. Il calo dei prezzi era quindi considerato normale, il risultato di una maggiore efficienza nella produzione e distribuzione, e un vantaggio della rivoluzione industriale.
Infatti, durante l'ultima parte del diciannovesimo secolo, l'economia statunitense crebbe “al ritmo più rapido della sua storia, con salari reali, ricchezza, PIL e formazione di capitale in rapido aumento”. E questo avvenne in un momento di calo dei prezzi!
L'efficienza nella creazione, produzione e distribuzione di energia portò alla produzione di beni più numerosi e migliori, il che a sua volta portò a una riduzione della settimana lavorativa. I prezzi scesero poiché era necessario meno lavoro, materiali ed energia per produrre e trasportare merci. Allo stesso tempo, i salari reali dei lavoratori salirono, consentendo loro di migliorare notevolmente il proprio tenore di vita.
Va notato che l'economia degli Stati Uniti fu in grado di compiere questa impresa grazie alla sua valuta strettamente legata all'oro e senza un'imposta sul reddito o una banca centrale. Secondo l'economista Milton Friedman, il 1880 produsse il più alto tasso di crescita della ricchezza pro capite riproducibile e tangibile di qualsiasi altro periodo. La crescita annuale reale per quel periodo fu del 3,8%.
Come si può vedere dal grafico qui sotto, durante i primi cento anni d'America non ci fu praticamente alcuna inflazione, tranne per un breve periodo durante la Guerra Civile, quando il governo degli Stati Uniti fece ricorso alla stampa di denaro scoperto. L'inflazione iniziò sul serio dopo la seconda guerra mondiale a causa dell'abbandono interno del gold standard nel 1933 e salì alle stelle nei primi anni '70, quando gli Stati Uniti abbandonarono definitivamente il gold standard negli accordi internazionali.
Il tasso medio annuo d'inflazione dal 1913 è stato del 3,42%. Poiché l'aumento dei prezzi è il rovescio della medaglia di una valuta in deprezzamento, ci si deve chiedere quanto ci vorrà prima di pagare otto dollari per un gallone di benzina o quattro dollari per una pagnotta di pane?
Oggi siamo giunti a considerare gli aumenti dei prezzi come normali e ci preoccupiamo quando, in rari casi, i livelli generali dei prezzi diminuiscono. Come sottolineò l'economista Murray Rothbard, qualsiasi aumento della moneta fiat rispetto alla quantità di oro è inflazionistico. Di conseguenza anche quando i prezzi sono stabili, l'inflazione può essere all'opera, derubandoci dei benefici dei miglioramenti nella tecnologia, nella produzione e nella distribuzione.
L'inflazione scoraggia anche il risparmio, perché anche un tasso d'inflazione relativamente basso distrugge il valore del denaro. L'obiettivo dichiarato del Federal Reserve System è mantenere un tasso d'inflazione annuo al 2%, ma anche questa cifra apparentemente bassa erode il valore dei conti di risparmio denominati in dollari: un dollaro scontato al 2% all'anno varrà solo ottantadue centesimi dopo dieci anni, sessantasette centesimi dopo vent'anni e solo cinquantacinque centesimi dopo trent'anni. Di fronte a questa prospettiva, l'aspirante risparmiatore o rinuncia a mettere da parte o è costretto ad assumersi rischi smisurati per contrastare gli effetti corrosivi della politica monetaria della banca centrale.
A dire il vero, l'inflazione produce sia vincitori che vinti. Coloro che riescono a spendere per primi il nuovo denaro contraffatto (prima dell'inevitabile aumento dei prezzi) ne traggono beneficio. In questo gruppo fortunato ci sono quelli che il governo ritiene "troppo grandi per fallire". Anche i debitori ne traggono vantaggio, perché possono estinguere i propri debiti con denaro "a buon mercato" e, naturalmente, gli speculatori che sono in grado di approfittare del sistema. Il resto di noi, specialmente quelli con un reddito fisso o che cercano di risparmiare per la pensione, vengono puniti. È ovvio che se alcuni sono troppo grandi per fallire, ce ne devono essere altri troppo piccoli di cui preoccuparsi. In che gruppo siete?
La FED ha gestito (o gestito male) il nostro sistema monetario sin dal 1913 e il dollaro aveva perso oltre il 95% del suo valore solo nel 2000. Allora un dollaro comprava quello che quattro centesimi compravano nel 1913, prima della creazione del Federal Reserve System. Fu un esito deliberato o accidentale? Io, per esempio, non ho deciso, ma non sembra casuale. Dopo tutto, chi è il più grande debitore di tutti e, quindi, chi trae maggiormente beneficio da una moneta a basso costo e tassi d'interesse bassi?
Nel 2022 ci volevano quasi trenta dollari per comprare ciò che un singolo dollaro poteva comprare nel 1913. Ciò significa che un dollaro ora vale solo 3,3 centesimi. La variazione cumulativa dei prezzi dal 1913 al 2022 è stata di un incredibile 2.856%. Una Ford Model T inizialmente costava $825 quando fu messa in vendita nel 1908; l'equivalente in denaro di oggi è $24.750: la stessa macchina, ma valuta diversa!
Il tasso d'inflazione ufficiale per il 2022 è stato dell'8% (CPI Inflation Calculator). La maggior parte dei commentatori pro-mercato concorda sul fatto che i tassi ufficiali d'inflazione sono stati manipolati per fornire una patina più favorevole alle nostre fallimentari linee di politica fiscali e monetarie. Lo stato sta lentamente distruggendo quel poco che resta del valore dei nostri soldi. Forse un giorno, presto, dovremo ritirare il dollaro e sostituirlo con qualcos'altro, nello stesso modo in cui la Germania ritirò il papiermark svalutato prima con il reichsmark nel 1924 e poi con il marco tedesco dopo la seconda guerra mondiale. Con la conversione in marco tedesco, i tedeschi persero il 90% del valore dei loro possedimenti monetari!
Naturalmente tutto ciò ci fa porre la seguente domanda: perché abbiamo bisogno di espandere l'offerta di denaro? Se quattro centesimi nel 1913 potevano comprare più di un dollaro di beni e servizi oggi, perché c'è bisogno di un nuovo dollaro contraffatto per fare shopping? Perché non mettere da parte la contraffazione di denaro e coniare invece mezzo penny per facilitare il cambio?
Murray Rothbard giunse alla perspicace conclusione che “non importa quale sia l'offerta di denaro, qualsiasi offerta andrà bene come qualsiasi altra”. Disse inoltre che, a differenza di un aumento della qualità e della quantità di beni e servizi, un aumento della quantità di denaro fiat ne riduce la qualità e non conferisce alcun vantaggio sociale generale. La valuta fiat, non avendo valore intrinseco, è semplicemente un metro di paragone. L'aggiunta di un pollice alla iarda, affinché una iarda sia ora di trentasette pollici, non rende le persone più veloci, più alte o più magre: tende a fuorviare solo coloro che vogliono (o hanno bisogno) di essere ingannati!
Sembrerebbe che il compito principale della FED sia quello di falsificare denaro per il Tesoro degli Stati Uniti ogni volta che se ne presenta la necessità, e la necessità si è manifestata anche di recente. Il pretesto è quello dello "stimolo economico", ma non mi lascio ingannare da questo stratagemma neolinguistico. La tasca di qualcuno viene stimolata, ma sicuramente non la mia. La FED è arrivata a detenere $9.000 miliardi in "attivi", principalmente buoni del Tesoro USA, titoli garantiti da ipoteca e simili cianfrusaglie finanziarie.
La FED è entrata nel racket del "quantitative easing" nel 2008 e, a detta di tutti, essendosi messa all'angolo, sta cercando una via d'uscita facile, ma a quanto pare non esiste. Ogni volta che la FED cerca di scaricare alcuni dei suoi titoli, spaventa i mercati finanziari.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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