Bibliografia

martedì 17 gennaio 2023

Erdogan e la Siria: capovolgere la narrativa dell'aggressione

 

 

di Tom Luongo

Mentre siamo tutti preoccupati per quello che sta succedendo in Ucraina, i russi stanno puntellando la loro situazione sulle sponde meridionali del Mar Nero e del Mediterraneo orientale.

L'incontro tra Russia, Turchia e Siria ha avuto luogo tra i rispettivi ministri della Difesa, dove tutti hanno descritto i colloqui come "costruttivi" per la risoluzione di molteplici questioni in sospeso come i rifugiati e il sostegno dei radicali.

Questo incontro è stato avviato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come osserva l'articolo del Moscow Times:

A novembre Erdogan ha affermato che un incontro con il leader siriano, Bashar al-Assad, era una possibilità, dopo aver interrotto i rapporti diplomatici con Damasco durante gli 11 anni di conflitto.

A metà dicembre ha indicato che avrebbe potuto incontrare Assad dopo l'incontro dei ministri della difesa e degli esteri dei due Paesi.

“Vogliamo fare un passo avanti come Siria, Turchia e Russia”, [enfasi mia] ha detto all'epoca.

Le questioni discusse sono particolarmente importanti per Erdogan, poiché la guerra prolungata sta indebolendo la sua popolarità in patria a fronte di una continua fuga di capitali occidentali dalla Turchia, una situazione che sin dal 2018 ha visto la lira attraversare quella che può essere descritta solo come un'iperinflazione.

Con le elezioni all'orizzonte e la posizione di Erdogan debole per la prima volta nella sua carriera politica, è necessario agire ora per migliorare le cose. Dare ai milioni di rifugiati siriani l'opportunità di tornare a casa sarebbe una grande vittoria politica per Erdogan.

Questo significa anche fare buon uso di Sergei Shoigu, il ministro della Difesa russo, dal momento che non è responsabile dell'operazione in Ucraina e non lo è da ottobre.

Shoigu, ne sono certo, si è preparato per mesi a quell'incontro, gettando le basi per i colloqui tra Turchia e Siria attesi da tempo.

Come ha sottolineato Alex Mercouris in un recente video, il presidente della Turchia, Erdogan, ha stabilito tre passi per una risoluzione del conflitto tra la Turchia e la Siria; la riunione dei Ministri della Difesa era il secondo.

I ministri degli Esteri sono ora pronti a incontrarsi. Dopo ciò Erdogan e il presidente siriano, Bashar al-Assad, incontreranno i russi in veste di negoziatori per mettere fine ufficialmente al coinvolgimento della Turchia nella guerra siriana iniziata più di un decennio fa.

Senza il coinvolgimento della Turchia in Siria, l'obiettivo dei Neoconservatori di strangolare la Russia sulle importazioni di gas in Europa non si realizzerà mai. Questo è stato l'impulso principale dietro la guerra siriana. Per farlo salire a bordo, Erdogan ha dovuto essere corrotto con un massiccio accaparramento di terre.

Ma quando non ha fatto abbastanza per iniziare una guerra contro la Russia nel novembre 2015 dopo che la Turchia avrebbe abbattuto un SU-24 russo, è stato ricompensato con un tentativo di colpo di stato contro di lui architettato dalla CIA e dall'esercito americano dalla base aerea di Incerlik.

È stato salvato, a quanto pare, da un preallarme di Putin ed è stato traghettato in Iran per impartire i suoi ordini di contrattacco all'esercito turco la notte del tentativo di colpo di stato.

Questo fu l'inizio della fine delle relazioni della Turchia con la NATO e gli Stati Uniti.

La strada tra la Turchia e la Russia fino a questo punto è stata incredibilmente dissestata. Putin è stato estremamente paziente con Erdogan su una dozzina di questioni, il suo fare marcia indietro e, a volte, il doppio gioco.

Ma la realtà è che, che gli piaccia o no, ogni anno da quando la Russia è entrata in Siria, Erdogan ha agito nel suo interesse sottraendo territori in Siria e facendo rivendicazioni oltraggiose sul Mediterraneo orientale, mentre guardava l'Occidente e la Russia scannarsi l'uno contro l'altro sull'espansione della NATO, la politica dei rifugiati e il sostegno all'Azerbaijan e all'Ucraina.

Sono persino giunto alla conclusione che le sue ripetute violazioni dello spazio aereo greco, qualcosa che nessun altro fa al mondo e i greci hanno il diritto di fermarli con la forza, è probabilmente parte dell'aria da "sultano folle" per tenere le persone all'erta.

Come ho detto molte volte, Erdogan gioca da entrambe le parti, lasciando cadere una pedina bianca o nera sul tabellone del Go geopolitico quando fa comodo alla sua agenda.

E la sua agenda oggi è quasi completa: una Turchia indipendente ma ancora cruciale.

Quindi, in questo contesto, il suo fare i conti con la Siria è una notizia bomba di cui l'Occidente non dovrebbe essere sorpreso, dal momento che Erdogan ha gettato sabbia negli ingranaggi occidentali sin dall'inizio della guerra in Ucraina a febbraio.

Ma la tempistica di questo evento è la più scomoda per i neocon USA/Regno Unito che stanno chiaramente intensificando un'operazione di cambio di governo contro Putin in Russia.

Quando mettete tutto insieme – Erdogan deve affrontare una dura opposizione nei sondaggi, iperinflazione, disordini interni ed elezioni alla fine di quest'anno – è inevitabile arrivare alla conclusione che porre fine alla guerra in Siria sarebbe salito in cima alla sua lista di cose da fare per il 2023.

Non sarà senza conseguenze. E mentre ha cercato per anni di nascondere le sue reali intenzioni, qualcuno è davvero sorpreso che stia facendo questa mossa ora?

Ad un certo punto tutti esauriscono lo spazio di manovra e bisogna non solo scegliere da che parte stare, ma annunciarlo a tutti e tenersi la reazione.

Quindi i baffi di John Bolton fremono di fronte a questa situazione e vuole che la Turchia venga espulsa dalla NATO. Chiaramente questo è dovuto al fatto che Erdogan sta bloccando l'adesione di Svezia e Finlandia, questione più importante per Bolton piuttosto che mantenere rotte di rifornimento per le truppe statunitensi intrappolate in Siria e Iraq se Erdogan dovesse espellere gli Stati Uniti da Incerlik in risposta.

Coughlin del Telegraph è giunto a questa stessa conclusione in un articolo che sembra un preludio all'ennesimo tentativo di sbarazzarsi di questo agitatore ad Ankara.

La decisione della Turchia di andare avanti con l'acquisto [degli S-400 russi] non solo l'ha messa in rotta di collisione con Washington, che minaccia di annullare l'accordo sugli F-35, ma mostra anche il totale disprezzo di Ankara per l'alleanza NATO, un atteggiamento che i principali stati membri europei, come la Gran Bretagna, devono dimostrare di non essere più in grado di tollerare.

La sua conclusione, il disprezzo della Turchia per la NATO, è motivo per il suo licenziamento dall'alleanza.

Ma, come ho detto, questo tipo di reazione è esattamente ciò di cui Erdogan ha bisogno dall'Occidente, che per lungo tempo ha trattato lui e la Turchia come una ruota di scorta. I neocon possono inquadrare le sue buffonate come preferiscono, ma hanno davvero riflettuto su cosa succederà dopo?

Conoscendo la mentalità dei neocon, non credo che l'abbiano fatto. Sono così concentrati sulla Russia e convinti dell'esito della loro guerra contro di essa che ritengono di poter fare a meno di uno dei più grandi eserciti del mondo e con un'immensa importanza geostrategica.

Senza il sostegno della Turchia a Idlib, i ribelli non sopravviveranno a lungo. Erdogan intensificherà i suoi attacchi contro i curdi nell'est sostenuti dagli Stati Uniti. Ciò lascia anche Israele in una posizione più precaria, sopravvivendo solo grazie alle continue grazie della Russia.

I recenti rapporti di truppe statunitensi sottoposte a intensi attacchi missilistici a Deir Ezzor, dove stanno proteggendo il furto di petrolio siriano, sono un segnale che sia la Siria che l'Iran si sono tolte le catene da Putin nell'affrontare gli Stati Uniti in Siria.

Alla luce della recente ammissione di Angela Merkel, secondo cui gli accordi di Minsk erano solo uno stratagemma per armare l'Ucraina, non credo che abbiate bisogno di ulteriori prove che Putin ora ha tutte le carte in regola per portare la lotta direttamente negli Stati Uniti, sapendo che il conflitto è inevitabile.

Guardatela in questo modo. Prima dell'ammissione della Merkel, l'Occidente era in grado di vendere in modo credibile la narrativa secondo cui Putin avrebbe ingiustamente invaso l'Ucraina. I tipi come Coughlin, che continuano a definire la Russia "uno stato canaglia", sono ridicoli quando ogni parvenza di diplomazia è svanita. Non si può rimettere questo genio nella lampada e dichiarare ancora che il trasferimento della Russia in Ucraina il 24/02/2022 è stato del tutto non provocato.

Se Minsk avesse prodotto documenti reali, ciò avrebbe dato ai nuovi "alleati" di Putin una ragione pubblica a cui aggrapparsi qualora avessero dovuto pugnalarlo alle spalle se la Russia avesse vacillato sul campo di battaglia o i suoi saltelliti come la Siria.

Ma dato che questa narrativa è saltata in aria, non per gli occidentali ma per i capi di Stato del Sud del mondo, Putin è giustificato a non trattare con gli Stati Uniti attraverso intermediari.

Non c'è motivo per non oltrepassare linee rosse che in precedenza erano rami di ulivo necessari per futuri sforzi diplomatici. L'attuale banda d'idioti e psicopatici che guidano l'Occidente con le loro buffonate è irredimibile agli occhi non solo dei russi, ma ora anche di turchi, iraniani, cinesi, pakistani, ecc.

Ci sono conseguenze per chi si vanta su Twitter, come Michael McFaul che come ambasciatore ha apertamente mentito, o peggio l'ex-Segretario di Stato Mike Pompeo che rende lecita la menzogna per il Dipartimento di Stato perché quella era la sua formazione alla CIA.

Avete bisogno di ulteriori prove? Putin ha appena venduto all'Iran dozzine di SU-35. Questa era un'altra linea rossa implicita per placare gli Stati Uniti che invece è stata oltrepassata, ma potrei aggiungerne altre. Finché l'Iran avesse avuto un'aeronautica da sberleffi, Putin avrebbe potuto almeno fingere di ascoltare gli Stati Uniti.

Ma ora tutto questo è solo un ricordo del passato.

L'Iran sta vendendo droni alla Russia per spazzare via l'esercito ucraino e la Russia sta inviando SU-35 all'Iran per porre fine alla minaccia d'Israele di effettuare ulteriori bombardamenti a lungo raggio in Iran.

I vecchi stalli sono finiti.

Considerato tutto ciò che sta accadendo, c'è da meravigliarsi se Bibi Netanyahu, appena risorto in Israele, abbia intensificato i bombardamenti sull'aeroporto di Damasco? Siamo sorpresi che stia agitando la sciabola contro l'Iran?

Ma allo stesso tempo il suo nuovo ministro della difesa ha dei dubbi sul sostenere l'Ucraina. Come fanno i neocon britannici a far quadrare questa posizione con la Russia dato che dovrebbe essere l'unico stato canaglia?

Il punto è che Putin ha dovuto mantenere la speranza nella diplomazia e non oltrepassare il limite fino a quando gli Stati Uniti e l'UE non hanno fatto venire a galla le loro bugie e doppiogiochismo. Dovevano essere resi pubblici prima che potesse agire, altrimenti la fragile coalizione che ha formato per combattere l'Occidente sarebbe crollata.

A questo proposito la Merkel gli ha fatto un favore; ha anche fatto alla cricca di Davos il favore d'incastrare gli Stati Uniti per tutti i guai di adesso.

Capisco perché i neocon sono arrabbiati, ma non hanno nessuno da incolpare se non loro stessi per essere stati risucchiati in una guerra con partner europei inaffidabili, i quali invece hanno un'agenda molto diversa.

Ricordate, il rapporto travagliato di Erdogan con la Merkel sulla questione dei migranti e l'adesione all'UE? L'UE gliel'ha fatto credere per anni mentre lui minacciava d'inondare l'Europa con altri migranti.

Quella situazione di stallo si è interrotta un paio di anni fa e ora Erdogan deve consentire a siriani e libanesi un percorso per tornare a casa, se non altro per alleggerire l'economia e il tessuto sociale turchi.

Quindi Erdogan ha sempre saputo chi fosse veramente la Merkel. È esattamente come l'ha descritta Mercouris in passato: una che si destreggia tra tanti equilibrismi con l'intento di mantenere lo status quo. Quest'ultimo serviva a far guadagnare tempo all'agenda della cricca di Davos affinché potesse essere messa in atto.

Ho sempre sostenuto che Putin e il suo staff utilizzino l'aggressione parallela per contrastare l'implacabile impegno dei neocon ad essere militarmente aggressivi: loro spingono in un teatro, lui ne spinge un altro allo stesso modo.

E ciò che è interessante qui è che a un certo punto crollerà l'intera narrativa "Putin è l'aggressore" quando la posta in gioco diventerà abbastanza alta da non permettere più di capire alla gente dell'Occidente perché l'Ucraina o la Siria siano la loro battaglia.

Questi accordi non sono mai stati siglati, in realtà.

Significa che la Siria a un certo punto abbatterà un F-16 israeliano e Israele dovrà tenerselo; oppure provocherà Bibi affinché faccia qualcosa di così avventato che nessuno riuscirà a girarla a suo favore.

La cricca di Davos sta lasciando Israele col cerino in mano alle Nazioni Unite, portando i neocon fino all'alcolismo.

Ad ogni modo, ciò che Putin ha fatto qui, con l'aiuto di Erdogan, è stato capovolgere l'intera dinamica di potere dell'aggressione.

Ora i russi possono permettere alla Siria e all'Iran di "difendersi" mantenendo le loro mani per lo più pulite.

Ora inizia la vera fase di "vedere il bluff" di questa situazione.

Ora vedremo per quanto tempo "Biden" manterrà truppe in Siria, rubando petrolio e applicando sanzioni che la Turchia renderà ridondanti in poche settimane.

Aspettatevi operazioni di cambio di governo in Turchia il prossimo autunno; aspettatevi un'aggressione israeliana intensificata sia contro la Siria che contro l'Iran fino a quando l'aviazione iraniana dell'IRGC non sarà abbastanza forte da difendersi.

Il timer sta ticchettando su tutti i conflitti in questa regione: Siria, Iraq, Yemen.

E la chiave di tutto è sempre stata convincere Erdogan a capovolgerli tutti aiutando a smascherare la falsità di questa generazione di "leader" in Occidente.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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