di Tom Luongo
Con i mercati ancora fermamente convinti che domani la Federal Reserve aumenterà il Fed Funds Rate di soli 25 punti base (0,25%), trovo affascinante che una figura come Mohamed El-Erian, ex-capo di PIMCO, abbia invitato la FED a mantenere la sua attuale rotta e sorprenderà i mercati con altri 50 punti base questa settimana.
Sono d'accordo con lui, completamente.
So che siete scioccati.
Questo articolo è uscito lo stesso giorno dell'ultimo dato sul PIL degli Stati Uniti (quarto trimestre +2,6%), delle vendite di case (rallentamento ma non sostenuto), delle scorte (in calo) e delle richieste di disoccupazione (poco interessanti). Sono stati seguiti dai dati sulla spesa dei consumatori e dall'indicatore d'inflazione preferito dalla FED, il deflatore PCE, che si è raffreddato come previsto, e ora è appena al di sotto del FFR (4,4% contro 4,5%).
Oooh, aspettativa di rendimento reale positiva dello 0,1%. Presto, la FED ha reso possibile risparmiare di nuovo in dollari!
Come si dice in questi casi, roba da non crederci...
El-Erian ha messo in luce una serie di punti che supportano la "normalizzazione" della politica della FED sul controllo dell'inflazione. Sono buoni se ritenete che l'inflazione sia la massima priorità della FED (e non una delle tante priorità):
• Sebbene l'inflazione continuerà a scendere nell'immediato futuro, i suoi principali driver si sono spostati sul settore dei servizi, aumentando così il rischio di pressioni sui prezzi quando il mercato del lavoro rimane solido.
• Con la sorprendente crescita mondiale al rialzo, la finestra per aumenti dei tassi più ordinati è diventata più ampia.
• Le condizioni finanziarie si sono notevolmente allentate negli ultimi mesi e, secondo alcune misure, sono intorno ai livelli che prevalevano lo scorso marzo, quando la FED ha avviato questo ciclo di rialzi.
• Un viaggio più veloce verso il tasso di picco che è già stato segnalato, e ribadito più volte dai funzionari della FED, riduce le complessità di collegare il percorso a una destinazione variabile.
Ci sono anche forti argomenti di gestione del rischio a favore di un altro aumento di 50 punti base prima di scendere a 25 punti base.
Mi piacciono di più il secondo e il terzo punto di El-Erian, perché supportano la tesi che porto avanti secondo cui non ci sarà una recessione nel 2023.
Molto probabilmente nel 2024, ma molto improbabile nel 2023.
È improbabile che la crescita mondiale diventi negativa con questi fattori favorevoli:
• Un inverno mite in Europa implica minori costi energetici per quest'estate;
• Un rally in controtendenza dell'euro che alimenta proprio un "costo dell'energia inferiore";
• La Cina pone fine alla sua politica Zero-COVID in concomitanza con il tetto al prezzo del petrolio russo voluto da Janet Yellen, il che implica che la Cina esca dal periodo di lockdown pronta a esplodere, specialmente con uno yuan sotto a ¥6,8 e la PBoC ha spazio per "espandere" il bilancio;
• La Yellen sta implementando una variazione dell'operazione Twist per contrastare il QT di Powell e spendere il saldo del Tesoro americano presso la FED;
• I $1.200 miliardi in creazione di nuovo credito a livello nazionale hanno alimentato ogni tipo di spesa;
• Aumento della spesa per la difesa da parte dell'amministrazione “Biden”;
• Un mercato del lavoro ristretto che continuerà a ruotare dalle risorse umane mascherate da lavori tecnologici e di nuovo al movimento delle cose.
Tutti questi dati hanno spinto i ragazzi di Zerohedge a impegnarsi in un po' di proiezioni, dicendo che Powell è perplesso dai dati sul mondo del lavoro.
Questo non è il quadro che Powell sperava, dato la stretta senza precedenti della politica monetaria che ha scatenato nell'ultimo anno. Non c'è nulla in questi dati che giustifichi una "pausa" da parte della FED.
Sì, avete ragione, la FED non ha bisogno di fermarsi.
E, no, siete voi quelli perplessi perché la vostra premessa di base continua ad essere sbagliata. La FED non può combattere questa inflazione perché non è un'inflazione da domanda di credito, che è ciò su cui i tassi d'interesse hanno il maggior controllo.
Questi dati danno a Jerome Powell più munizioni per fare ciò che El-Erian e io lo stiamo esortando a fare: aumentare di 50 punti base e spostare un'altra tranche di investitori fuori dalla fase di "contrattazione" e verso la "depressione", e infine verso l'"accettazione": la proverbiale "FED Put" è morta.
Ora i mercati sono finalmente passati dalla fase di "negazione" (per la maggior parte) a quella della "rabbia".
La realtà è che dovrebbero avvicinarsi all'"accettazione" del fatto che qui sta succedendo qualcos'altro oltre alla semplice FED che cerca di domare l'inflazione.
C'è stato un netto cambiamento nel sentimento del mercato dopo i dati sul PIL: i rendimenti delle obbligazioni statunitensi hanno iniziato a salire, l'oro si è fermato e le azioni non hanno fatto granché. Questa non è l'immagine fiduciosa di una FED accomodante.
Anche i dati sull'inflazione non confermano la necessità di rallentare le cose. Ciò che mi infastidisce di più di tutto questo circo è che per così tanto tempo la FED è stata criticata per non aver rialzato i tassi e poi, quando finalmente lo fa, tutti si lamentano dicendo "Ma invertirà la rotta al primo segno di difficoltà"; l'assurdità è stata trattenersi al primo rialzo di 25 bps lo scorso marzo.
I primi segnali di difficoltà sono già qui: insolvenze sui prestiti auto, rallentamenti nel mercato immobiliare, aumento dell'utilizzo delle carte di credito, prezzi delle auto in calo insieme agli utili aziendali, licenziamenti annunciati nel settore tecnologico, ecc. Quindi la FED ha resistito molto di più di quanto abbiano fatto Bernanke e la Yellen.
Eppure il discorso dell'inversione di rotta è ancora di gran moda.
Aver ragione o essere onesti... Sceglietene uno
Sapete, ogni volta che mi trovo di fronte a una situazione come questa, mi viene in mente la mia primissima intervista su Newsmax.
La persona che sarebbe diventata il mio redattore di linea, e mi avrebbe insegnato a scrivere di queste cose, mi chiese: “Preferiresti aver ragione o essere onesto?”
L'implicazione era che di tanto in tanto avrei sbagliato, quindi avrei potuto sopportare di ammetterlo pubblicamente e accettarne la responsabilità? Immagino di aver risposto correttamente, perché ottenni il lavoro. Ma non mentivo: se sbaglio, sbaglio.
Oggi, se mi sbaglio su Powell e lui rialza i tassi di soli 25 punti base, mi prenderò le mie responsabilità.
Troppo di ciò che vedo oggi nei commenti finanziari sono brave persone che non riescono ad ammettere di aver sbagliato su questo ciclo dalla FED. Hanno paura per la loro reputazione e per i loro affari.
Ehi, lo so bene. Davvero pensate che neanche io senta la stessa cosa? Tutti ci sentiamo così. Questo è un lavoro difficile perché significa navigare a vista con dati imperfetti, se non intenzionalmente manipolati, e quindi fare dichiarazioni audaci.
Applaudo quando chiunque ci prova.
Ma, detto questo, sbagliare per anni finché non si ha ragione non è una virtù. Dare di voi l'impressione di un orologio fermo è disonesto.
Quindi, ai miei fratelli nel mondo dell'informazione finanziaria alternativa: volete continuare a "parlare del vostro copione" riguardo un cataclisma economico innescato dalla FED piuttosto che accettare una tesi diversa?
Il mio punto è, in definitiva, che persone come quelli di Zerohedge che hanno scritto quel pezzo sopra trascorrono tanto tempo a perorare le loro causa che non passano mai un minuto a chiedersi se c'è una causa diversa o migliore che dovrebbero invece perorare.
Non i miei eurodollari, non il mio circo
Il che mi porta a Jeff Snider e a tutto ciò che riguarda gli eurodollari. Snider è il tizio che ha reso popolare l'analisi dell'eurodollaro nella politica monetaria della FED. E gli dobbiamo tanti ringraziamenti.
Il problema, come ho sottolineato in precedenza, è che Snider non è un tipo da analisi geopolitica. Nella migliore delle ipotesi, non vede il quadro più ampio del motivo per cui la FED sarebbe disposta a rompere la presa del mercato dell'eurodollaro sulla sua linea di politica.
Nel peggiore dei casi sta sostenendo indirettamente la cricca di Davos, perché ritiene che il sistema dell'eurodollaro sia la risposta del libero mercato alla pianificazione centrale della FED. La verità è probabilmente qualcos'altro.
Il suo ultimo sproloquio è che è impossibile rompere il sistema dell'eurodollaro.
Questo va bene, significa che le mie tesi stanno costringendo le persone a reagire e a rinforzare le loro posizioni.
Indipendentemente dal motivo, Snider continua a ribadire la sua opinione secondo cui la FED è sia incompetente che malvagia. Fermatemi se avete già sentito questa tesi.
Non c'è alcuna volontà d'impegnarsi in qualcosa che si avvicini minimamente a una ristrutturazione della situazione. Solo la solita analisi del pilota automatico che, francamente, è stata sbagliata per ormai due anni.
Snider non si sbagliava sui mercati dell'eurodollaro quando Bernanke e la Yellen erano alla FED. Aveva ragione ed era una voce molto preziosa nello spazio dell'informazione finanziaria alternativa. Ho ascoltato molto attentamente. Le inversioni dei futures sull'eurodollaro hanno sempre significato che l'economia mondiale si sarebbe bloccata nel punto esatto di tale inversione.
E oggi l'inversione dei futures sull'eurodollaro è centrata su giugno 2023. Ma l'anno scorso era centrata sul terzo/quarto trimestre del 2022. Quindi la tesi dell'inversione è giusta o sbagliata? Chiaramente all'inizio del 2022 il mercato dei futures sull'eurodollaro aveva un prezzo errato. Potrebbe accadere la stessa cosa per il secondo/terzo trimestre di quest'anno, dove sta segnalando un'inversione di marcia da parte della FED?
È una buona domanda.
Ma quegli "eventi sull'eurodollaro", come li chiama Snider, si sono verificati a causa del potere dei mercati dell'eurodollaro (che ora secondo Snider non sono nemmeno più dollari, solo crediti denominati in dollari) o perché Bernanke e la Yellen sono legati ai globalisti che hanno costruito il sistema dell'eurodollaro durante la ricostruzione dell'Europa sotto il Piano Marshall?Questo sistema "bancario ombra" è diventato la coda che scodinzola del cane (FED). È stato solo a grazie a strutture di mercato radicate che questo tipo di potere è stato sostenuto e perpetuato. In altre parole, la tesi dell'eurodollaro di Snider era costruita su una variabile indipendente o dipendente? E non ha fatto altro che descrivere condizioni di mercato di un passato che oggi non esiste più?
A causa di questo pregiudizio intrinseco nei dati (uno in cui gli eurodollari sono supportati dal LIBOR e da un Congresso/FOMC disponibile) ha addestrato un sacco d'investitori ad analizzare i mercati sulla base di tale ipotesi e credendo che sia un FATTO, incapace di mutamento.
Io sono solo il tizio che cerca di attirare l'attenzione di tutti affinché prendano in considerazione quanto segue:
Tutto ciò che minaccia il sistema dell'eurodollaro deve essere eliminato e l'uso dei futures sull'eurodollaro per manipolare la finanza mondiale, utilizzando una FED compiacente, deve essere preservato a tutti i costi.
Ecco qual è la realtà ed è stato possibile capirlo grazie alle azioni di Powell e John Williams alla FED di New York i quali hanno messo fine all'uso del LIBOR come tasso d'indicizzazione del debito primario statunitense. Questa è la cornice di tutte le mie tesi riguardo i principali obiettivi della FED in questo ciclo.
Una tesi ruota attorno all'uso degli eurodollari per finanziare l'impero USA e l'Unione Europea, mentre la vera storia è che l'Europa vuole avere il controllo su entrambi.
Snider ha detto che è una soluzione di "libero mercato" al male della FED.
Veramente? LIBOR = un mercato libero. Come si suol dire: "Ok, Boomer".
Lascio a voi decidere chi ha inquadrato meglio ciò che rappresentano gli eurodollari. E per la cronaca, non sono amareggiato o arrabbiato. Sono una testa di cavolo e, come Powell, ho la "faccia da brutto ceffo", quindi posso capire la confusione.
Uno di noi avrà "ragione", ma l'obiettivo non è battersi il petto, bensì trovare la verità.
Perché solo così possiamo prendere buone decisioni per quanto riguarda i nostri soldi e il nostro tempo.
Considerazioni sul futuro
Ora torniamo al problema centrale dell'eurodollaro che la FED sta affrontando.
Oggi l'inversione dei futures sull'eurodollaro è centrata per il prossimo giugno e un punto d'inversione per la FED al 5%.
Cos'altro finisce a giugno? L'utilizzo del LIBOR in dollari per tutto il debito originato negli Stati Uniti. Hmmm, conveniente eh? Un'importante banca canadese, TD North, tra l'altro, si è appena unita al treno SOFR per l'indicizzazione del debito in dollari. Quindi tal mercato diventerà solo più profondo e più liquido.
Chiaramente c'è una scommessa sui mercati del credito: la fine del LIBOR segnerà un punto di svolta nella linea di politica della FED. E a quel punto, se date retta all'analisi di Snider, il sistema dell'eurodollaro prenderà a schiaffi l'arrogante FED per aver pensato di avere un qualche controllo sulla politica monetaria degli Stati Uniti.
Ora, pensiamo a questo punto per un minuto. Perché i mercati dell'eurodollaro sono ossessionati dal 5% come punto d' inversione per la FED?
Non ho una risposta precisa, ma supponiamo che qualcosa di vitale in Europa si rompa se l'FFR supera il 5%. Non vi aspettereste di vedere lo stesso istrionismo che abbiamo finora sulla stampa per la cricca di Davos?
Pertanto possiamo considerare una tale ossessione una necessità di mantenere la FED al di sotto del 5%. La massiccia sopravvalutazione dei dati economici alimenta solo quella narrativa secondo cui la FED ha già rotto il mondo e deve fermarsi prima che rompa qualcos'altro.
Ma sappiamo che non è così. I dati non sono neanche lontanamente negativi come ci viene detto.
Per carità, la FED non ci ha nemmeno concesso un quarto di rendimenti reali positivi sul debito a 2 anni per compensare gli ultimi quindici anni di erosione dei bilanci di quasi tutti tranne di chi trae direttamente beneficio dall'effetto Cantillon.
Non so voi gente, ma ho guardato il mio conto di risparmio presso la mia banca e indovinate qual è il mio rendimento?
4%? 3%? 2%?
No. È ancora 0,015%.
Se volete un rendimento decente sui vostri soldi, dovete ancora vincolarli per 9-24 mesi. E, a proposito, se le opinioni mainstream risulteranno corrette e l'inflazione scenderà ulteriormente (una pessima ipotesi), allora anche un conto di deposito a 12 mesi con APR del 3% perderà ancora potere d'acquisto.
La FED non è vicina alla fine della sua strategia ed El-Erian ha ragione sul fatto che c'è ancora un enorme divario di credibilità.
Danielle Dimartino Booth lo ha fatto notare nella sua intervista durante la seconda metà del 2022, dicendo che Powell era arrabbiato con il suo staff per averlo fuorviato sull'inflazione e per averlo reso ridicolo con quella idiozia "dell'inflazione transitoria" nel 2021.
Il discorso "l'inflazione è transitoria" da parte della FED era semplicemente una conseguenza dell'attacco politico senza precedenti alla sua leadership, guidato nientemeno che da Lael Brainard, che era stato preparato da Obama per essere il sostituto di Powell.
Pensate ancora che non ci sia un occhio alla geopolitica nella linea di politica della FED? Se sì, potreste essere tanto obnubilati quanto Jim Cramer.
Dammi il consenso su questo!
Quindi, mentre tutto sta urlando che la FED rialzerà di 25 punti base questa settimana, ci sono tesi molto forti che hanno poco a che fare con i "dati" e più con "il quadro generale", secondo cui il FOMC ci sorprenderà.
Sono sicuro che vi state stancando di vedere questo grafico, ma questo è il grafico che conta. Se la FED rialzerà i tassi di soli 25 punti base e la BCE di 50, non assisteremo a uno cambiamento significativo come a dicembre?
Con l'inflazione dell'Eurozona molto più alta di quella degli Stati Uniti, perché il mercato continua a non credere a Powell, che è stato schietto con i mercati per un anno, pur accettando che la Lagarde abbia tutto sotto controllo anche se continua ad essere inconsapevole di ciò che la circonda?
Ecco la domanda migliore in risposta a un ottimo articolo su Wolf Street:
Whatever happened to "Don't Fight the Fed?"
— Tom Luongo (The Bots Have Returned!) (@TFL1728) January 29, 2023
Wolf's got some good questions about that. When everyone was levering up ZIRP bucks, don't fight them. When the Fed says, "we're serious, no more ZIRP bucks."
Everyone's like "fight me, bro!"https://t.co/ecRrjbwVWU
Il punto di questo grafico è mostrare che la Lagarde sta perdendo la fiducia dei mercati, ha smosso cielo e terra per sopprimere gli spread creditizi interni e ora stanno crollando rapidamente. La curva dei futures sull'eurodollaro si sta appiattendo. L'inversione giugno/settembre è scesa a soli 6,5 punti base, in calo rispetto ai 17 punti base dell'ultima riunione del FOMC.
Se Powell acconsente a soli 25 punti base nel prossimo incontro, sarà molto più difficile per lui tornare a 50 punti base in futuro, indipendentemente dai dati sull'inflazione, dai dati economici, o altro.
Ci sarà sangue in acqua e gli squali gireranno in cerchio. Darà alla BCE un'ancora di salvezza che non merita. 25 punti base non servono ad alcun interesse che si sovrapponga alla sopravvivenza della FED (inclusi i neocon decisi alla guerra con la Russia).
Questo è l'enigma che la FED sta affrontando. E la domanda è se le sue priorità sono cambiate ora che ha ripulito il tavolo da gioco per il programma di quantitative tightening. Powell ha costretto i troll della cricca di Davos, come il segretario del Tesoro Yellen, a combattere la sua linea di politica e la Lagarde a gestire gli spread del credito e ad ammettere di non essere riuscita a contenere l'inflazione.
L'obiettivo è ancora il ritorno della FED al centro della politica monetaria del dollaro, altrimenti verrà spianata la strada verso l'oblio della MMT voluta dalla cricca di Davos, guerra e carestie, come negli anni '30, e la fine della politica monetaria nazionale/sovrana così come l'abbiamo conosciuta.
Questo è il motivo per cui non si tratta solo di combattere l'inflazione, come l'ha inquadrata El-Erian. La cosiddetta "normalizzazione" è una copertura. Mentre l'inflazione è un grosso problema per la FED, affinché possa conservare la sua credibilità, sta anche cercando di monitorare la geopolitica, contrastare la de-dollarizzazione da parte del Sud del mondo, impedire il collasso dei mercati del credito costruiti in suo nome senza distruggere la creazione di capitale in patria.
Non è un'impresa da poco. Non credo che avrà pieno successo, ma non penso nemmeno che ne abbia bisogno. Dopo aver portato allo scoperto i pregiudizi di tutti, ha la possibilità di spostare le priorità per alcune settimane, ancora una volta fino a quando i dati sull'inflazione non le forniranno la copertura perfetta per continuare lungo la linea di politica "tassi più alti ancora per molto".
E, mentre mi piacerebbe avere ragione e vedere un aumento di 50 bps, anche se saranno 25 non è la fine del mondo per la FED. Significa solo che ha il suo bel da fare per riguadagnare una certa credibilità perduta.
Tuttavia ciò apre lo stesso alla possibilità di rivederci a marzo con il più grande "ve l'avevo detto" nella storia della politica monetaria. In altre parole, darà a Powell l'opportunità di dire: “Vi ho dato quello che volevate e guardate dove ci ha portato”.
Pensate che la narrativa a supporto non sia stata già preparata? La scorsa settimana Nick Timiraos ci ha assicurato che questo mese sarebbero stati 25 punti base.
Ci ha avvertiti che i membri del FOMC sono preoccupati per il ritorno dell'inflazione entro la fine dell'anno.
Due settimane fa la BCE era convinta che i rialzi dei tassi fossero finiti. Poi sono arrivati i dati sull'inflazione e ora tutti di aspettano 50 bps dalla Lagarde.
In questo ambiente, creato usando gli austro-libertari come utili idioti per sopravvalutare l'incompetenza e la malvagità della FED, la cricca di Davos ha fatto della FED il capro espiatorio di tutti.Qualunque cosa accada, la FED sarà ora incolpata per le crisi.
In realtà, se vi fermate a pensarci, è geniale, ma è anche facilmente contrastabile.
Tutto ciò che Powell & Co. devono fare è ignorare i desideri dei mercati e portare a termine ciò che hanno iniziato.
Quindi, Jay, se stai leggendo, vai di 50 e segnalane altri 50.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
Il rally nei mercati di queste ultime settimane è stato senza volumi e privo di volatilità, tirato per le orecchie piuttosto che un corposo movimento. Ma molti si sono chiesti da dove sia saltata fuori la liquidità che ha trainato le cifre sui mercati. Sostanzialmente da quattro posti. Il primo, e più ovvio, è quello del bilancio delle banche centrali, più precisamente la PBOC. Il secondo è quello dei fondi pensione, i quali stanno tornando a fare soldi sui rendimenti. Il surplus registrato dall'inizio del rialzo dei tassi + il più alto da due decenni a questa parte, spingendoli a comprare fino a $1000 miliardi di nuove obbligazioni per rimanere sul percorso del 7,5% di rendimento annuale e soddisfare i loro obblighi. Questa mossa ha tolto pressione sulla cavalcata in alto dei rendimenti obbligazionari, cosa che a sua volta ha allentato le condizioni sui mercati azionari. Il terzo è quello della salvaguardia dei NYBoys da parte della FED, la quale attraverso i reverse repo paga $650 milioni al giorno in interessi alle banche partecipanti. Il quarto è il Tesoro degli Stati Uniti che sta dando fondo alle proprie riserve di cassa presso la FED (cosa per cui oggi Powell ha lanciato un ultimatum, il classico avvertimento prima di un attacco senza esclusione di colpi data la guerra aperta tra FED e Tesoro USA a guida Yellen).
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