Bibliografia

martedì 8 novembre 2022

È il capitalismo che crea instabilità o è colpa del sistema bancario centrale?

 

 

di Frank Shostak

L'instabilità nei mercati finanziari ha riportato in auge le idee dell'economista della scuola post-keynesiana, Hyman Minsky. Egli affermava che l'economia capitalista è intrinsecamente instabile, culminante in una grave crisi economica, poiché l'accumulo di debito è il meccanismo chiave che spinge l'economia verso una crisi.

Durante i periodi "buoni", secondo Minsky, le imprese in aree redditizie dell'economia sono ben ricompensate per aver aumentato il loro livello d'indebitamento. Più si accendono prestiti, più si guadagna. L'aumento del profitto attira altri imprenditori a unirsi alla festa e li incoraggia ad aumentare il loro livello di debito.

Poiché l'economia va bene e la salute finanziaria dei mutuatari mostra un miglioramento visibile, ciò rende i prestatori più desiderosi di prestare. Nel corso del tempo, tuttavia, il ritmo di accumulo del debito inizia a crescere molto più rapidamente della capacità del mutuatario di rimborsarli. In questa fase si mettono in moto le basi per un crollo economico.

Minsky distingue tra tre tipi di mutuatari. Il primo tipo: quei mutuatari che possono soddisfare tutti i pagamenti del debito mediante i flussi di cassa; il secondo tipo: i mutuatari speculativi che possono soddisfare solo il pagamento degli interessi, ma devono costantemente rinnovare il proprio debito per poterlo rimborsare.

Il terzo gruppo: mutuatari Ponzi che non possono rimborsare né gli interessi né il prestito originale. Questi mutuatari fanno affidamento sull'apprezzamento del valore dei loro asset per rifinanziare il debito.

Questo quadro comprende ciò che Minsky definiva l'ipotesi d'instabilità finanziaria (IIF). Secondo tale tesi, la struttura finanziaria di un'economia capitalista diventa sempre più fragile durante il periodo di prosperità: più lunga è la prosperità, più fragile diventa il sistema. Secondo Minsky: “In un lungo periodo di tempi buoni, le economie capitaliste tendono a passare da una struttura finanziaria dominata da unità sostenibili a una struttura in cui vi è un grande peso per le unità impegnate nella finanza speculativa e Ponzi”.

Un altro aspetto dell'IIF è che durante i periodi favorevoli, le banche e altri intermediari, per mezzo d'innovazioni sofisticate, cercano d'indurre gli investitori ad acquistare il debito. Minsky li etichettò come "mercanti di debiti". La caccia al profitto fa sì che gli investitori nei mercati finanziari mettano i loro soldi in vari investimenti con poca sostanza.

Tuttavia, una volta che le condizioni economiche cambiano, inizia una crisi. I prestatori riducono la loro offerta di fondi e i mutuatari sono spinti al fallimento, perché non possono rinnovare i prestiti per pagare i debiti: emerge una crisi finanziaria.

Secondo Minsky, col passare del tempo sia i mutuatari che i creditori tendono a diventare sconsiderati, portando a una crisi finanziaria. Ma le cose stanno davvero così?


L'espansione del credito porta all'instabilità?

I risparmi prestati sono la chiave per l'espansione economica, poiché finanziano la produzione di strumenti e macchinari, che quindi consentono l'espansione dei beni finali. Questo aumento, a sua volta, consente un ulteriore aumento del risparmio che può quindi supportare la costruzione di una struttura produttiva più sofisticata.

L'introduzione del denaro non cambia la situazione. Attraverso il denaro gli individui possono incanalare il risparmio, consentendo l'allargamento del processo di creazione della ricchezza. Ogni volta che un individuo presta denaro, il mutuatario può assicurarsi beni di consumo finali che lo sosterranno mentre è impegnato nella produzione di vari beni e servizi.

L'espansione del credito sulla scia dell'aumento del risparmio fa bene all'economia. Tale credito, interamente coperto dal risparmio, è l'agente della crescita economica. Si noti che l'espansione del credito completamente coperto non si traduce in tendenze naturali, come suggerito da Minsky, dove i bei tempi sono una sorta di precursore dei brutti tempi. Contrariamente a Minsky, l'accumulo di capitale rende l'economia più robusta e meno vulnerabile.


Credito scoperto e instabilità economica

I problemi emergono quando i risparmi non coprono i prestiti. Il mutuatario che detiene il denaro vuoto, per così dire, lo scambia con beni di consumo, prelevando dal bacino dei risparmi senza che siano intervenuti risparmi aggiuntivi, a parità di condizioni. I produttori di ricchezza che hanno contribuito al bacino di beni di consumo finali scopriranno che il denaro in loro possesso porterà a un numero minore di beni finali.

La ragione di ciò è che i mutuatari hanno consumato parte di quei beni finali. C'è una deviazione di ricchezza (beni di consumo finali) dalle attività che creano ricchezza a chi detiene il denaro scoperto.

Man mano che il ritmo del credito scoperto si espande rispetto all'offerta di risparmi, meno di questi ultimi sono disponibili per chi crea ricchezza reale. Di conseguenza, con meno risparmi si può generare meno ricchezza reale. Nel caso estremo, se tutti si limitassero a consumare senza contribuire al bacino dei risparmi, alla fine non rimarrebbe più nulla da consumare.


Economia di libero mercato ed espansione del credito scoperto

In un'economia di libero mercato, intermediari come le banche avranno difficoltà a espandere il credito scoperto, poiché è probabile che incontreranno difficoltà a onorare i propri assegni a causa dei prestiti non coperto da risparmi. La minaccia del fallimento tende a dissuadere le banche dal perseguire l'espansione del credito scoperto.

Quindi non vi è alcuna tendenza intrinseca nell'economia capitalista a generare credito scoperto che poi destabilizzerà l'economia. Nell'ambiente economico di oggi, ciò che consente alle banche d'impegnarsi nell'espansione sconsiderata del credito è l'esistenza del sistema bancario centrale.

Utilizzando politiche di espansione monetaria, la banca centrale consente alle banche commerciali di espandere il credito scoperto, pertanto se la banca A è a corto di $50, può vendere alcuni dei suoi asset alla banca centrale in cambio contanti, impedendo così che la banca A finisca sotto pressione. La banca A può anche assicurarsi i $ 50 prendendoli in prestito dalla banca centrale. Da dove prende i soldi la banca centrale? Li crea "dal nulla".

Il sistema bancario moderno può essere visto come un'unica grande banca monopolistica guidata e coordinata dal sistema bancario centrale. Le banche commerciali in questo quadro possono essere considerate come le succursali della banca centrale. Per mezzo d'iniezioni monetarie, la banca centrale si assicura che il sistema bancario commerciale sia "sufficientemente liquido" in modo che le singole banche non vadano in bancarotta.

Sebbene il quadro di Minsky descriva l'attuale volatilità dei mercati finanziari, non fornisce una spiegazione soddisfacente basata su fenomeni precedentemente stabiliti e identificati. Quindi Minsky descrive, ma non spiega: attribuisce arbitrariamente la colpa dell'instabilità all'economia capitalistica senza verificare tale affermazione.

Contrariamente a Minsky, possiamo concludere che non c'è niente di sbagliato nel capitalismo. Per evitare la minaccia dei cicli boom/bust, deve smettere la creazione di denaro "dal nulla".

Per Minsky e i post-keynesiani, però, le cose non stanno così. Al contrario, ritengono che qualsiasi tentativo di tornare a una vera e propria economia di libero mercato e laissez-faire sia una ricetta per il disastro economico.

Questa risposta non sorprende, dal momento che Minsky accettò senza riserve che il capitalismo è instabile senza mai mettere in dubbio la sua premessa. Per Minsky l'unico modo per riparare l'instabilità del capitalismo è attraverso dosi maggiori d'interferenza statale nell'economia.

Contrariamente ai post-keynesiani e a Minsky, l'esistenza del sistema bancario centrale rende instabile l'attuale quadro capitalistico. Inoltre non è l'espansione del credito in quanto tale che porta all'instabilità, ma l'espansione del credito "dal nulla".


Conclusione

È attraverso il credito scoperto che i risparmi vengono dirottati dalle attività produttive alle attività non produttive, il che quindi indebolisce il processo di espansione della ricchezza reale. L'instabilità che Minsky identificò non ha nulla a che fare con il capitalismo, ma piuttosto con il sistema bancario centrale che impedisce il funzionamento efficiente del capitalismo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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