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lunedì 7 novembre 2022

Cos'è il Grande Reset? Parte X: l'agenda dietro il catastrofismo climatico

 

 

di Michael Rectenwald

I democratici a Capitol Hill stanno facendo pressioni sull'amministrazione Biden affinché dichiari un'emergenza climatica, sventolando le loro previsioni apocalittiche secondo cui senza un'azione immediata per frenare e infine porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili, "il pianeta" e, di conseguenza, ogni creatura vivente che lo abita, morirà. "Se non iniziamo davvero a ridurre le emissioni, questo pianeta non ha alcuna possibilità di sopravvivere", ha affermato il rappresentante Alan Lowenthal, un democratico della California. "Ci restano pochi anni e basta. Il pianeta sta morendo". Questa terribile valutazione e questo avvertimento apocalittico fanno eco al libro e al documentario di Al Gore del 2006, An Inconvenient Truth, e alle sue successive affermazioni secondo cui l'inazione climatica avrebbe causato il completo scioglimento del ghiaccio del Polo Nord entro il 2013.

Anche se previsioni ridicole come quelle di Gore si sono rivelate false, sembra che, grazie all'ascesa del "capitalismo degli stakeholder" e dell'indice ESG (Environmental, Social, and Governance), il periodo d'oro del catastrofismo riguardo il cambiamento climatico sia giunto alla fine. Diventa necessario, quindi, affrontarlo direttamente. Questo non significa necessariamente rivalutare tutta la scienza dietro il cambiamento climatico, dal momento che altri hanno fatto bene a sottoporre tale narrazione a critiche e sfatarla. I critici hanno sollevato i seguenti problemi con il catastrofismo riguardo il cambiamento climatico:[1]

• le “crisi” precedenti, dal raffreddamento globale, alle piogge acide fino all'esaurimento dello strato di ozono, si sono rivelate infondate;

• ignorare del tutto i benefici derivanti dall'uso di combustibili fossili;

• il mancato riconoscimento del fatto che le tecnologie alimentate a combustibili fossili mitigano significativamente gli effetti delle emergenze climatiche;

• i decessi per eventi meteorologici estremi sono diminuiti durante la cosiddetta emergenza climatica;

• le tecnologie dell'energia solare ed eolica, dopo oltre cinquant'anni di sviluppo, sono ben lungi dall'essere in grado di sostituire i combustibili fossili;

• l'uso disonesto del periodo più freddo dell'Olocene come punto di partenza per misurare l'aumento delle temperature;

• la manipolazione delle letture della temperatura superficiale da mettere confronto con le letture satellitari, le quali invece non mostrano un riscaldamento recente e significativo;

• la sintesi esagerata degli studi scientifici da parte del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC) e l'ulteriore esagerazione nella divulgazione dei risultati sintetizzati da parte di “esperti” designati e dei media;

• il fatto che l'IPCC nasconda i suoi dati grezzi e la sua metodologia, il suo offuscamento delle indagini esterne che tentano di replicare i suoi risultati e la sua censura degli scienziati scettici sul cambiamento climatico impossibilitati a pubblicare le loro scoperte su riviste sottoposte a revisione paritaria ("Climategate");

• l'alterazione dei rapporti dell'IPCC, dopo che gli scienziati hanno scritto e approvato i testi finali, per rimuovere lo scetticismo riguardo alle affermazioni secondo cui le attività umane stanno avendo un impatto importante sul clima e sul riscaldamento globale;

• il periodo di quindici anni (1998–2013) senza un riscaldamento significativo, nonostante un aumento del 7% dei livelli di CO2 atmosferica;

• il tasso di riscaldamento globale è decelerato sin dal 1951, nonostante un aumento del 26% dei livelli di CO2;

• il fatto che le ricostruzioni termiche del passato mostrano temperature pari a quelle recenti in alcune regioni (l'anomalia climatica medievale);

• le recenti stime dell'IPCC riguardo la risposta climatica transitoria (TCR, o stima del clima per il resto del ventunesimo secolo) rientrano nell'intervallo di variazione del clima naturale degli ultimi sei milioni di anni;

• la ricerca scientifica non mostra aumenti della siccità o dell'attività dei cicloni tropicali negli ultimi quarant'anni;

• l'estensione del ghiaccio marino antartico è aumentata tra il 1979 e il 2012, contraddicendo i modelli di circolazione globale (GCM);

• la modellazione climatica non è riuscita a prevedere con precisione le tendenze climatiche;

• la forte probabilità che il riscaldamento non sia necessariamente negativo ma possa, invece, essere positivo;

• il noto inverdimento del pianeta dovuto all'aumento dei livelli di CO2 e ai benefici che ne derivano, anche per l'agricoltura e il raffreddamento;

• il fatto che non sia nota una temperatura mondiale ottimale o "naturale", anche se le temperature mondiali potrebbero essere misurate con precisione.

Questo non è che lo scheletro di un insieme di ragioni per concludere che il catastrofismo riguardo il cambiamento climatico è esagerato e iperbolico, se non addirittura basato su una vera e propria frode. Come hanno osservato S. Fred Singer, David R. Legates e Anthony R. Lupo:

Contrariamente ad alcuni resoconti della storia sul dibattito scientifico, non è emers alcun “consenso” sul ruolo umano nei cambiamenti climatici. Piuttosto, la politica ha rapidamente superato la scienza poiché i sostenitori dell'ambiente e altri gruppi d'interesse hanno riconosciuto l'utilità della questione del cambiamento climatico nel portare avanti i propri programmi.

Perché, allora, l'establishment è così deciso a promuovere il catastrofismo climatico? E quali sono questi programmi?

È chiaro che il catastrofismo climatico non ha niente a che fare col clima. Se così fosse, come ha notato Rupert Darwall in Green Tyranny , la Germania, di fronte all'aumento delle emissioni di CO2 sin da quando ha avviato l'Energiewende (transizione energetica), non avrebbe accelerato la chiusura delle sue centrali nucleari, l'unica fonte affidabile elettricità a zero emissioni diversa dagli impianti idroelettrici, tecnologia anch'essa abiurata dagli ambientalisti. Lo stesso discorso vale per la California e New York.

Filosoficamente, come ha chiarito da Alex Epstein in Fossil Future, il catastrofismo climatico è alimentato da un "quadro anti-impatto" che ostacola l'umanità tentando di eliminare del tutto l'impatto umano sull'ambiente. È anti-esseri umani alla base. Mette il benessere dell'"ambiente" al di sopra della prosperità umana, mentre nega che gli esseri umani facciano parte dell'ambiente.

Il risultato del catastrofismo climatico è la riduzione della crescita economica. Questo è a dir poco ironico, perché le élite globali nel World Economic Forum (WEF) suggeriscono regolarmente che uno dei loro obiettivi è quello di raggiungere "l'equità" per le persone nei Paesi sottosviluppati. A oggi, questa "equità" ha comportato trasferimenti di ricchezza dai Paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo che equivalgono a tangenti per arginare un ulteriore sviluppo.

Il catastrofismo climatico si riduce alla rinuncia e all'eliminazione di energia a basso costo e affidabile e all'arricchimento degli allarmisti climatici come Al Gore, tutto nell'interesse di promuovere un'agenda politica globalista. La cosa più importante è che il catastrofismo riguardo l cambiamento climatico ha a che fare con la decantata "solidarietà", "inclusività" e "cooperazione internazionale" – i mezzi che il WEF, le Nazioni Unite, le multinazionali loro affiliate e i loro delegati nei vari governi ritengono necessari per mitigare la presunta crisi. Queste parole in codice rappresentano un regime totalitario in base al quale un rinnovato collettivismo abrogherà i diritti individuali e ridurrà notevolmente la libertà umana. A quanto pare, i mezzi per mitigare il cambiamento climatico sono i fini perseguiti dai catastrofisti del clima.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


👉 Qui il link alla Prima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-i.html

👉 Qui il link alla Seconda Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-ii.html

👉 Qui il link alla Terza Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-iii.html

👉 Qui il link alla Quarta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-iv.html

👉 Qui il link alla Quinta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-v-lideologia.html

👉 Qui il link alla Sesta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-vi-i-piani.html

👉 Qui il link alla Settima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-vii.html

👉 Qui il link all'Ottava Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-viii-come.html

👉 Qui il link alla Nona Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-ix-il.html


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Note

[1] Si veda Bjørn Lomborg, Cool It: The Skeptical Environmentalist's Guide to Global Warming (London: Marshall Cavendish, 2010); Rupert Darwall, The Age of Global Warming: A History (London: Quartet Books, 2014); Bjørn Lomborg, The Skeptical Environmentalist: Measuring the Real State of the World, (Cambridge: Cambridge University Press, 2016); Rupert Darwall, Green Tyranny: Exposing the Totalitarian Roots of the Climate Industrial Complex (New York: Encounter Books, 2019); S. Fred Singer, David R. Legates e Anthony R. Lupo, Hot Talk, Cold Science: Global Warming's Unfinished Debate (Oakland, CA: Independent Institute, 2021); Alex Epstein, Fossil Future: Why Global Human Flourishing Requires More Oil, Coal, and Natural Gas—Not Less (New York: Portfolio/Penguin, 2022).

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