Bibliografia

martedì 11 ottobre 2022

Mentre la democrazia muore in Europa, la Von der Leyen rivela i suoi peccati

 

 

di Tom Luongo

Non è un segreto a questo punto che l'UE sia un'organizzazione antidemocratica. La leadership non è eletta, ma selezionata da un bacino predeterminato di candidati all'interno della struttura dei Partiti.

Tutti coloro che hanno il potere di prendere una decisione sono stati collocati lì non attraverso elezione popolare, ma per collusione dietro le quinte.

Dopo le elezioni italiane, soffia una certa aria di disperazione: non c'è luce in questo periodo buio, non importa quali decisioni prendiamo, loro sono al servizio di coloro che cercano il dominio totale.

Eppure tutto ciò che sentite da questi eurocrati è che siamo in una "guerra della democrazia contro l'autocrazia", ​​come ha affermato di recente la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell'Unione europea al Parlamento europeo.

Avvolgendosi nell'inverso dei colori della bandiera dell'UE per mostrare solidarietà a un altro regime antidemocratico, l'Ucraina, la Von der Leyen e la sua allegra tribù di vandali a Bruxelles si sono dichiarati i protettori del sacro diritto alla "democrazia", negandola poi a chiunque non sia d'accordo con lei.

Lo stesso si può dire per quasi tutti i principali governi europei. Ogni volta che c'è un'"elezione" nel sistema locale, emerge la necessità che esca un risultato particolare. L'establishment politico si coalizza sempre attorno al mantenimento dello status quo, escludendo ogni possibilità di una coalizione "impraticabile" o "rappresentativa".

Qualsiasi esito che non riescono a ribaltare, e che esula dai valori dell'UE, viene bombardato di pillole avvelenate, immediatamente messo sotto pressione dalle regole bizantine dell'UE e alla fine costretto a lasciare l'incarico.

Non c'è esempio migliore dell'Italia di questa struttura antidemocratica.

Per più di un decennio gli italiani sono stati gravati da governi tecnocratici non eletti che, nel migliore dei casi, hanno ostacolato qualsiasi impulso populista/sovranista all'interno dell'elettorato italiano o, nel peggiore dei casi, hanno fatto avanzare l'agenda di centralizzazione dell'UE mediante temi fasulli quali il cambiamento climatico e i "valori europei".

I "valori europei" sono in realtà una formula che sta per "ordine basato su regole": noi facciamo le regole, dicono, e voi le rispettate. Ci è poi permesso infrangerle perché 1) possiamo e 2) siamo i "buoni".

Quindi non dovrebbe sorprendere che mentre gli italiani andavano alle urne, il presidente non elettoe apertamente totalitario dellla Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, abbia minacciato gli italiani di "votare bene" o affrontare la sua ira.

Sarò onesto: quando si fa ricorso a questo tipo di minacce, l'esito non sarà mai buono.

Quando si esaurisce il potere di persuadere le persone, le uniche cose rimaste sono minacce (non importa quanto vuote) e sotterfugi. L'Italia è stata orientata verso questo momento per oltre un decennio e fino a questo punto i sotterfugi hanno funzionato particolarmente bene per l'UE.

Ora si tratta di aprire a minacce e "conseguenze".

Chiedete lumi all'Ungheria riguardo queste "conseguenze". Il parlamento dell'UE ha esercitato il suo unico vero potere, agitando severamente il dito contro un membro che non rappresenta la concezione maggioritaria dei "valori europei" e dichiarando che il governo democraticamente eletto (con una valanga di voti) di Viktor Orban "non è un democrazia".

L'O'Brien di Orwell sarebbe orgoglioso.

Questa dichiarazione significa che hanno la possibilità di trattenere i fondi di sviluppo dell'UE condivisi dall'Ungheria.

Questo si chiama "ricatto" nel linguaggio comune.

Momenti come questo invocano sempre il grande Lew Rockwell che ci ricorderebbe come lo stato indugia in comportamenti che le persone perbene definirebbero a dir poco vergognosi. È l'"ordine basato sulle regole" di cui continuo a sentire parlare così tanto, immagino.

La traduzione approssimativa di tutte queste questioni è "regole per voi e non per noi", l'essenza stessa della descrizione di anarco-tirannia descritta da San Francesco. L'UE è davvero uno stato anarco-tirannico, in cui le parole hanno il significato che i tiranni dedicodno che debbano avere.

E le definizioni sono malleabili.

L'obiettivo è pervertire i significati delle parole per distruggere qualsiasi concetto di significato stesso. Questo ci dissocia dalle nostre convinzioni, vedendole solamente come arbitri della verità.

Orwell cercò di metterci in guardia 74 anni fa. Inoltre è il meccanismo con cui sovvertire i nostri legami comuni come persone e sostituirli con lo stato.

Anche il mio amico Dexter White ha parlato di questo tema, sovvertire il sacro e trasformarlo in profano:

Per fare qualcosa di questo mondo, bisogna rimuoverlo dal regno del sacro e renderlo profano. Riservavamo ciò che è sacro ai templi.

L'obiettivo della sinistra è negare il sanctum, in toto. Le uniche idee ammesse sono quelle profane, anche se descritte in linguaggio sacro.

Questo passaggio, l'atto di sacralizzare le parolacce, è deliberato. È ciò a cui George Orwell stava arrivando con il concetto di neolingua in 1984.

Il sacro è soppiantato, nella sua interezza, dal profano, al punto che non se ne può più parlare perché non abbiamo più le parole per farlo.

Così i diritti, che dovrebbero essere sacri e inviolabili, sono ora equiparati alla "democrazia", ​​un concetto puramente terrestre, l'essenza stessa del profano. Possiamo avere solo diritti che la "democrazia" ci concede, essi non sono più inerenti alla nostra individualità o dati da Dio.

Continuare ad esercitare i nostri diritti significa sottomettersi al capriccio della maggioranza, alle sue necessità immediate. Questo è quel tipico appello al "bene comune" e a tutte le altre banalità annesse e connesse che ci vengono spinte in gola dai fornitori del profano (e dell'osceno) a Hollywood.

Qualsiasi celebrazione del sacro deve essere accolta con brutale denuncia. I guardiani del profano nei media – critici, editorialisti e presentatori di talk show – sono tutti iperconsapevoli di queste minacce. Svolgono il loro ruolo di guardiani quasi inconsciamente.

In termini mitologici il gargoyle custodisce l'ingresso al tempio, il profano che custodisce il sacro a spese della propria umanità. Biden ha profanato il corpo dei marine avendoli al suo discorso, di per sé una profanazione del luogo.

Dovrebbe essere considerato un reato imperdonabile.

È qui che entra in gioco l'applicazione dei media, attraverso l'amplificazione di una parte e la censura dell'altra. È per questo che un centinaio di persone in fuga dall'ordine di mobilitazione della Russia fanno notizia, ma le migliaia in fila ai centri di registrazione militare no.

Il peccato dell'Ungheria è stato espresso in modo eloquente da Balazs Hidveghi, eurodeputato ungherese, dopo il recente voto per spogliarli del loro status di "democrazia".

"Non sono in grado di accettare il fatto che il popolo ungherese abbia eletto un governo conservatore per la quarta volta consecutiva", ha affermato il politico. "Un governo che osa difendere gli interessi della sua nazione, un governo che si frappone all'ideologia dell'estrema sinistra".

"Questo è il vero 'peccato' dell'Ungheria ed è per questo che tutte queste bugie infondate vengono da sinistra".

Ed è un peccato nella mente dei vari Von der Leyen del mondo, perché l'UE rappresenta il loro nuovo tempio, l'apoteosi della loro folle ricerca di far funzionare finalmente il comunismo.

Per questa gente è un peccato capitale che Orban si rifiuti di subordinare la morale e i valori cristiani ungheresi ai “valori europei” ritenuti così sacri dalla Von der Leyen. Se non stavate prestando attenzione, il patriarca ortodosso di Serbia ha di recente conferito a Orban l'onorificenza religiosa più alta.

Il 5 settembre, il patriarca Porfirije ha investito Orbán del grado d'oro dell'Ordine di San Sava, la più alta decorazione conferita dalla Chiesa serba. La cerimonia si è svolta presso il monastero carmelitano di Budapest, l'attuale sede dei primi ministri ungheresi. 

La notizia non sarebbe degna di particolare nota se non fosse per il discorso del Patriarca che giustifica l'onorificenza e la risposta di Orbán. Entrambi hanno sintetizzato il malessere dell'Europa di oggi; entrambi rappresentano un gradito esempio di solidarietà e unità tra credenti cristiani appartenenti a tradizioni diverse (Orbán è un protestante al timone di una nazione prevalentemente cattolica romana). Vale quindi la pena di tradurli entrambi per i nostri lettori, poiché nessun altro nel mondo occidentale lo farà.

Come ha detto Srdja Trifkovic, questa mossa pone entrambi gli uomini come "luci in un mondo oscuro".

La minaccia della Von der Leyen all'Italia è la stessa mossa fatta contro l'Ungheria: "Votate nel modo giusto, o perderete il sostegno dell'UE". Il problema con tale minaccia è che l'Italia non è l'Ungheria.

L'Ungheria è uno stato che l'UE vuole avere completamente sotto il suo controllo. Schiacciarne il nazionalismo e l'identità culturale è necessario per tenere in riga gli altri Paesi dell'Europa orientale e per progettare un fronte unito, una sovranità sotto la NATO, indivisibile, con libertà e giustizia definite dall'alto verso il basso.

Detto questo, l'UE non ha bisogno dell'Ungheria per sopravvivere, ma non può nemmeno opporsi alla maggioranza per timore che ne pregiudichi l'autorità. È una tigre di carta.

Quindi non solo l'Ungheria perderà il suo status, perché ha esercitato il suo diritto di rifiutarsi di assecondare la Von der Leyen nel sanzionare la Russia, ma ora l'UE sta scoprendo che i "valori europei" non richiedono più il consenso unanime: continua la spinta a riformare la Carta dell'UE per rimuovere il potere di veto di ciascun Paese su tasse e politica estera.

Dall'altra parte l'Italia è la seconda economia più grande dell'UE, rappresenta la terza gamba del treppiede su cui è costruito l'intero Progetto Europeo.

Quindi mentre l'UE vuole che l'Ungheria venga schiacciata per tenere in riga l'Europa orientale e portare avanti le sue nuove riforme "democratiche", ha bisogno dell'Italia o l'intera UE si frantumerà in un nanosecondo.

E a quel punto qualcuno dovrebbe ricordare alla Von der Leyen il più antico adagio bancario: quando dovete alla banca mille è un problema vostro, quando dovete mille miliardi è un problema della banca.

Ed è qui che siamo oggi. I problemi di debito dell'Italia, grazie alla folle insistenza dell'UE nel voler mantenere il controllo sul sistema politico italiano, sono di gran lunga peggiori oggi di quanto non fossero nel 2011, quando Silvio Berlusconi fu estromesso e fu insediato il tecnocrate Mario Monti.

Mario Draghi ha solo aggravato il problema, portando la BCE e tutta l'Europa a tassi d'interesse negativi per quasi un decennio. Christine Lagarde è stata coinvolta per continuare su questa strada tracciata, mentre Draghi è stato insediato per garantire che l'Italia fosse vincolata alla Commissione europea attraverso i fondi di soccorso COVID.

Oggi le passività di TARGET2 dell'Italia sono le passività dell'UE. Non esiste alcun meccanismo per ripagarli, le uniche opzioni sono solo default, iperinflazione o entrambi. I leader della coalizione di centrodestra devono rendersi conto della loro influenza in questa situazione, perché è immensa e rende ogni sillaba della minaccia della Von der Leyen vuota e priva di sostanza.

E questo ci porta al crollo del mercato che abbiamo visto dopo che la FED ha rialzato i tassi d'interesse negli Stati Uniti dello 0,75% alla vigilia delle elezioni italiane e dei referendum dei quattro oblast ucraini per decidere da chi volessero essere governati, Russia o Ucraina.

Ogni giorno porta una nuova nota sulla crisi dell'energia fabbricata dall'Europa usando la scusa "punire l'autocrate Putin" per coprire le loro reali intenzioni: nazionalizzare le principali industrie, default sul debito e centralizzazione del potere in tutto il continente dell'UE.

E se significa eliminare il funzionamento dei mercati dei capitali e la classe media che li sostiene, allora così sia... è per il bene comune, dopotutto.

Un'altra serie di persone ha finalmente raggiunto la fase di "accettazione" del modello Kubler-Ross sulla morte della cosiddetta "FED put" e sulla menzogna che i problemi dell'Europa sono risolvibili. Hanno esaminato i loro portafogli e, risvegliatisi dopo un lungo weekend perso da Bernie's, hanno premuto il pulsante di vendita.

Ripetutamente.

Purtroppo ci sono ancora troppe persone in modalità "negazione" e "contrattazione" per catalizzare la rivolta contro questi eurocrati rivoltanti.

La corsa al dollaro USA è appena iniziata. Gl iavvenimenti recenti in Italia e in Ucraina avranno profondi effetti sul futuro dell'Occidente.

Al culmine del film The Batman di Matt Reeves, Bruce guida il popolo caduto di Gotham fuori dall'oscurità: sulla scia di un'inondazione biblica causata dai peccati della città lo vuole trasportare verso un futuro incerto, giurando di proteggere ciò che è rimasto mentre la città viene ricostruita.

Non so in cosa si trasformerà l'Europa nei prossimi mesi, ma l'unica cosa che possiamo affermare è che non sarà un trionfo della "democrazia". I "valori europei" sono propriamente definiti come oscenità e depravazione.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


2 commenti:

  1. A Bruxelles un eurodeputati chieda a una rappresentante Pfizer: li avete testati? Risposta secca no.
    A Bruxelles la presidentessa beccata a fare contratti con un SMS per 4,5 miliardi di dosi pagate 20 volte il loro valore massimo sempre con quella cricca. Ora la presidentessa è stata di nuovo beccata a dare soldi del PNRR al marito per una società appena fondata a Padova per ricerche sul mnra e sui nanobot da inserire nelle cellule, progetti che serviranno sempre a quelle aziende lì e alle idee folli dei padroni di quelle aziende lì tramite il sistema di scatole cinesi di Wall Street.
    Quel parlamentare, uno dei tanti, sempre di più. Il fetore che proviene da Bruxelles, dalla Von der Leyen, una sciacquetta marcia e corrotta, e da tutta quella cricca è ormai insostenibile.
    Quel genio di Dostoevskij ha detto: l'Europa un giorno ci scoprirà come una volta ha scoperto l'America ...

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  2. Oltre al panico che si evince nella BCE ora che deve vedersela da sola con la gigantesca bolla obbligazionaria che ha gonfiato, la Reuters involontariamente ne ammette l'inutilità quando scrive che l'inflazione rimarrà per anni al di sopra del 2%.

    La stabilità economica non consiste nel mantenere i prezzi stabili, bensì nel mantenere libere le fluttuazioni dei prezzi e ciò può accadere solo in un ambiente privo di manomissioni da parte del sistema bancario centrale. Ciò, a sua volta, consente alle imprese di attenersi alle istruzioni dei consumatori, il che determina un'allocazione efficiente delle risorse economiche scarse. Qualunque sia la natura dell'intervento in questione, sia per contrastare un declino dei prezzi o un'ascesa degli stessi, si innesca un ciclo del credito che inevitabilmente sfocia in un ciclo boom/bust. Ogni intervento centrale e artificiale mette in moto un impoverimento generalizzato nonostante, nel breve termine, ci possa essere una sorta di (effimera) stabilità.

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