lunedì 17 ottobre 2022

Cos'è il Grande Reset? Parte VII: capitalismo per i ricchi e socialismo per i poveri

 

 

di Michael Rectenwald

Il ritornello standard della sinistra sul capitalismo recita: "Socialismo per i ricchi e capitalismo per i poveri". Come la maggior parte delle nozioni della sinistra, questa idea rappresenta l'esatto opposto della verità. Il sistema a cui si riferiscono è tutt'altro che socialismo per i ricchi e capitalismo per i poveri, i capitalisti non vogliono il socialismo per sé stessi e il capitalismo per gli altri; i capitalisti cercano il profitto, concetto che può rientrare solo in un sistema capitalista.

Naturalmente l'espressione "socialismo per i ricchi e capitalismo per i poveri" si basa sulla convinzione della sinistra che il socialismo sia benefico, mentre il capitalismo sia nefasto, dove la gente comune combatte tra loro per gli scarti e molti muoiono di fame. Il socialismo va ricercato e il capitalismo invece evitato, a tutti i costi, ma la verità è che il capitalismo è il sistema produttivo che crea ricchezza e la distribuisce giustamente, mentre il socialismo è il sistema consumistico che limita la creazione di ricchezza e la divora ingiustamente.

Perché? Socializzando i mezzi di produzione, il socialismo disincentiva l'investimento personale e privato nella formazione del capitale, compreso il capitale in sé stessi. Con il socialismo, l'investimento privato in risorse di capitale, incluso in sé stessi, è scoraggiato (o non consentito). Il socialismo quindi favorisce il non investitore, il non produttore e il non utente dei mezzi di produzione e sfavorisce (o rifiuta) l'investitore privato, il produttore e l'utente dei mezzi di produzione. Pertanto meno persone assumeranno questi ruoli, meno formazione di capitale ci sarà; si verificherà una minore appropriazione delle risorse naturali, un minore sviluppo di nuovi fattori di produzione e una minore conservazione dei vecchi fattori di produzione.[1]

Inoltre, poiché l'investimento in fattori produttivi è scoraggiato (o non consentito), il socialismo disincentiva il risparmio e incoraggia il consumo. Dal momento che non si può diventare capitalisti, ci sono meno ragioni per risparmiare e più ragioni per spendere. Il risultato sarà una minore produzione di beni di consumo e, allo stesso modo, un tenore di vita più basso per tutti. Il socialismo si traduce anche in un uso dispendioso dei mezzi di produzione, perché non risponde ai cambiamenti della domanda. Senza gli imprenditori che riallocano le risorse di capitale in base al cambiamento della domanda e al miglioramento dei mezzi, la pianificazione socialista non può adattarsi ai cambiamenti della domanda e della produzione. Ciò significa che ne risulterà una produzione di beni e servizi meno desiderati e la non produzione di beni e servizi necessari.

Inutile sottolineare come il socialismo cambi il carattere della società e persino le personalità di coloro che ci vivono. Le persone diventano meno abili nel produrre, innovare e rispondere alle mutevoli esigenze dei loro simili; diventano meno capaci di adattarsi. Più tempo vivono in un'economia socialista, più diventano orientati al presente e meno prudenti.

Contrariamente alle affermazioni popolari, è la produzione socialista, non capitalista, a essere irrazionale. La sua irrazionalità è dovuta all'eliminazione degli indici essenziali per determinare la produzione e la distribuzione razionali, cioè i prezzi. Ludwig von Mises dimostrò che i prezzi rappresentano i set di dati vitali e necessari per allocare le risorse nella produzione e calibrarle in rapporto alla domanda. Il socialismo è irrazionale, perché partendo senza prezzi per i fattori di produzione, non riuscirà mai a far emergere alcun criterio razionale per allocare le risorse in specifici processi produttivi. Eliminando i prezzi, l'economia socialista non può fornire i circuiti di feedback necessari per determinare cosa produrre, quanto produrre o come produrlo. Capacità produttive sovradimensionate in certi settori sono compensate da capacità produttive anemiche in altri, e così via.

Ciò significa che il socialismo fallisce non solo nell'allocazione delle risorse, ma anche nella rappresentazione economica delle persone che afferma di difendere. In assenza di meccanismi di prezzo, i consumatori non hanno modo di esprimere i propri bisogni e desideri. La produzione e la distribuzione devono basarsi sul processo decisionale non democratico delle autorità centralizzate. Inoltre, senza che i propri bisogni si riflettano nella produzione, il socialismo rappresenta tutt'altro che una "democrazia economica". Coloro che hanno veramente a cuore le masse lavoratrici devono rifiutare il socialismo per la sua incapacità di stabilire una democrazia economica, in teoria la sua ragione d'essere.

Il capitalismo è il sistema etico che rispetta i diritti di proprietà, a cominciare dalla proprietà dei corpi delle persone, mentre il socialismo è l'aggressione immorale contro i diritti di proprietà, inclusa l'aggressione contro la proprietà dei corpi delle persone. Senza proprietà del proprio corpo, si è schiavi.

Basato sulla “proprietà privata dei mezzi di produzione”, il capitalismo implica quanto segue:

  1. le persone possiedono il proprio corpo e possono fare tutto ciò che vogliono con esso, purché non trasgrediscano la proprietà fisica o di altro tipo di un altro;
  2. tutto ciò che le persone creano con risorse altrimenti non reclamate, o per le quali hanno un contratto, qualora tale azione non comporti aggressione contro beni altrui, diventa di loro proprietà;
  3. la protezione dei diritti di proprietà e dello scambio illimitato, una crescente divisione del lavoro, l'aumento della produzione di ricchezza e un generale miglioramento del benessere sociale.

In breve, tutto ciò che viene insegnato sul capitalismo e sul socialismo, come la maggior parte di tutto ciò che viene insegnato in generale, è l'inverso della realtà.

I capitalisti "clientelisti", cioè coloro che si ingraziano lo stato, ricercano il profitto riducendo o eliminando il rischio e perseguono il favoritismo dello stato per ottenerlo. Ma attenzione, i capitalisti di qualsiasi genere intraprendono sempre le loro attività in cerca di profitto. Perché allora i capitalisti "clientelisti" dovrebbero volere il socialismo per sé stessi e il capitalismo per gli altri? La risposta breve è che vogliono il capitalismo per sé stessi e il socialismo per gli altri. Cioè, vogliono monopolizzare la produzione a scopo di lucro, eliminando la proprietà degli altri e riducendo il proprio rischio.

Infatti l'obiettivo di quello che è stato definito il Grande Reset è l'esatto contrario della formula "socialismo per i ricchi e capitalismo per i poveri". Il Grande Reset rappresenta un tentativo da parte di una classe protetta di capitalisti di formare cartelli e cercare il favoritismo statale per stabilire il capitalismo per sé stessi consegnando la stragrande maggioranza degli altri nelle mani del socialismo. Questo spiega perché le multinazionali capitaliste, insieme ai propagandisti del World Economic Forum, diffondono retorica e ideologia socialista e promuovono un'agenda socialista socialdemocratica.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


👉 Qui il link alla Prima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-i.html

👉 Qui il link alla Seconda Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-ii.html

👉 Qui il link alla Terza Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-iii.html

👉 Qui il link alla Quarta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-iv.html

👉 Qui il link alla Quinta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-v-lideologia.html

👉 Qui il link alla Sesta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-vi-i-piani.html

👉 Qui il link all'Ottava Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-viii-come.html

👉 Qui il link alla Nona Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-ix-il.html

👉 Qui il link alla Decima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/11/cose-il-grande-reset-parte-x-lagenda.html


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Note

[1] In questo e nei successivi due paragrafi, farò una parafrasi della tesi “socialismo russo” presente in A Theory of Socialism and Capitalism di Hans-Hermann Hoppe (Auburn, AL: Ludwig von Mises Institute, 2010), pp. 40–47.

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