Nelle puntate precedenti, ho introdotto l'idea di Grande Reset e l'ho trattata in base alle sue componenti economiche e ideologiche. In questa sesta puntata, discuterò cosa comporta il Grande Reset in termini di governance e Quarta Rivoluzione Industriale, concludendo con osservazioni sul progetto complessivo e sulle sue implicazioni.
Secondo Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum (WEF), la Quarta Rivoluzione Industriale segue la prima, la seconda e la terza rivoluzione industriale, rispettivamente meccanica, elettrica e digitale.[1] La Quarta Rivoluzione Industriale si basa sulla rivoluzione digitale, ma Schwab la vede come un decollo esponenziale e una convergenza di campi esistenti ed emergenti, inclusi i cosiddetti Big Data; intelligenza artificiale, apprendimento automatico, calcolo quantistico, genetica, nanotecnologia e robotica. La conseguenza è la fusione dei mondi fisico, digitale e biologico. L'offuscamento di queste categorie alla fine va a sfidare le stesse ontologie con cui comprendiamo noi stessi e il mondo, incluso "cosa significa essere umani".[2]
Le applicazioni specifiche che compongono la Quarta Rivoluzione Industriale sono troppo numerose e varie per essere trattate per intero, ma includono Internet onnipresente, Internet delle cose, Internet dei corpi, veicoli autonomi, città intelligenti, stampa 3D, nanotecnologie, biotecnologia, scienza dei materiali, accumulo di energia e altro ancora.
Mentre Schwab e il WEF promuovono la visione particolare della Quarta Rivoluzione Industriale, gli sviluppi che annuncia non sono frutto della sua invenzione e non c'è nulla di originale nelle sue formulazioni. Transumanisti e singolaristi (o profeti della singolarità tecnologica), come Ray Kurzweil e molti altri, prevedevano questi e altri sviluppi rivoluzionari molto prima che Schwab li annunciasse.[3] Il significato che Schwab e il WEF affibbiano alla nuova rivoluzione tecnologica è il tentativo di sfruttarla per un fine particolare, presumibilmente "un futuro più equo e più verde"[4]
Ma se gli sviluppi esistenti della Quarta Rivoluzione Industriale sono un'indicazione del futuro, allora l'entusiasmo di Schwab è fuori luogo e tale rivoluzione è travisata. Questi sviluppi includono già algoritmi Internet che alimentano notizie e pubblicità prescritte dalle autorità per gli utenti e declassano, o escludono, contenuti vietati; algoritmi che censurano i contenuti sui social media e consegnano individui e organizzazioni "pericolosi" ai gulag digitali; app che tracciano e rintracciano sospetti Covid e denunciano i trasgressori alla polizia; polizia robotica con scanner di codici QR per identificare i dissidenti; città intelligenti in cui tutti sono un'entità digitale da monitorare, sorvegliare e registrare, mentre i dati su ogni loro spostamento vengono raccolti, archiviati e allegati a un'identità digitale e a un punteggio di credito sociale.
Cioè, le tecnologie della Quarta Rivoluzione Industriale sottopongono gli esseri umani a una gestione tecnologica che fa sembrare la precedente sorveglianza da parte dell'Agenzia per la sicurezza nazionale una scaramuccia tra ragazzi. Schwab elogia gli sviluppi futuri che collegheranno i cervelli direttamente al cloud, consentendo il "data mining" di pensiero e memoria, una padronanza tecnologica sull'esperienza che minaccia l'autonomia individuale e mina qualsiasi parvenza di libero arbitrio. La Quarta Rivoluzione Industriale accelera la fusione tra esseri umani e macchine, dando vita a un mondo in cui tutte le informazioni, comprese quelle genetiche, sono condivise e ogni azione, pensiero e motivazione inconscia è nota, prevista e forse anche preclusa. Inutile dire che mi viene in mente Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley. Eppure Schwab promuove le interfacce cervello-cloud come miglioramenti, come enormi miglioramenti rispetto all'intelligenza umana standard, conferendo loro così un fascino non immaginabile per il soma.
È indubbio che la Quarta Rivoluzione Industriale possa portare con sé molti sviluppi positivi, ma a meno che non venga tolta dalle mani dei tecnocrati del socialismo aziendale, costituirà una prigione virtuale.
Secondo il modello di governance del Grande Reset, gli stati e le società privilegiate formano "partenariati pubblico-privato" per il controllo della governance. Tale configurazione produce un ibrido corporazioni-stato non responsabile nei confronti dei costituenti dei governi nazionali.
Il rapporto intimo tra multinazionali e governi ha persino suscitato il disprezzo di alcuni critici di sinistra: essi notano che il modello di governance del WEF rappresenta la privatizzazione parziale dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con il WEF che porta sul tavolo partner aziendali, denaro e presunte competenze sulla Quarta Rivoluzione Industriale. E il modello di governance del WEF si estende ben oltre l'ONU, influenzando la costituzione e il comportamento dei governi di tutto il mondo. Questa usurpazione ha portato il politologo Ivan Wecke a definire la riprogettazione governativa del sistema mondiale da parte del WEF "un'acquisizione corporativa della governance mondiale".[5]
Questo è vero, ma non è finita qui: il modello del WEF rappresenta anche la socializzazione dell'industria privata. Sotto il “capitalismo degli stakeholder” di Schwab e il modello di governance multipartecipativa, la governance non solo è sempre più privatizzata, ma anche e soprattutto, le società sono considerate importanti aggiunte agli stati e agli organismi intergovernativi. Lo stato viene così esteso, potenziato e accresciuto con l'aggiunta di enormi asset aziendali: finanziamenti diretti allo "sviluppo sostenibile" a esclusione dei non conformi, nonché l'uso dei Big Data, intelligenza artificiale e 5G per monitorare e controllare i cittadini. Nel caso dei vaccini contro il Covid, lo stato garantisce a Big Pharma la tutela del monopolio e l'indennizzo da responsabilità in cambio di un veicolo attraverso il quale ampliare i propri poteri di coercizione. In quanto tali, questi stakeholder diventano attori parastatali, organizzazioni private che si muovo attraverso il diritto pubblico e non devono rispondere a contribuenti/elettori.[6] Poiché queste società sono multinazionali, lo stato diventa essenzialmente mondiale, indipendentemente dal fatto che venga mai formalizzato o meno in un "governo mondiale".
In Google Archipelago ho sostenuto che l'autoritarismo di sinistra è l'ideologia politica e il modus operandi di ciò che definisco Big Digital e che esso sia l'avanguardia di un sistema mondiale emergente. Il Big Digital è il braccio comunicativo, ideologico e tecnologico di un emergente socialismo di stampo corporativo. Il Grande Reset è il nome che da allora è stato dato al progetto per applicare questo sistema mondiale.
Proprio come speravano Klaus Schwab e il WEF, la crisi sanitaria ha accelerato lo sviluppo dello statalismo corporativo-socialista del Grande Reset. Gli sviluppi che portano avanti la sua agenda includono la stampa sfrenata di denaro da parte del sistema bancario centrale, la successiva inflazione, la crescente tassazione su tutto ciò che si può immaginare, la maggiore dipendenza dallo stato, la crisi delle catene di approvvigionamento, le restrizioni e la perdita di posti di lavoro dovute agli obblighi di vaccinazione e la prospettiva di quote personali sull'anidride carbonica.[7] Complessivamente, queste e altre politiche simili costituiscono un attacco coordinato alla maggioranza. Ironia della sorte, rappresentano anche l'aspetto "equo" del Grande Reset, se intendiamo correttamente equità nel senso di livellare lo status economico dell'"americano medio" con quelli nelle regioni meno "privilegiate". E questa è una delle funzioni dell'ideologia woke: far sentire la maggioranza dei Paesi sviluppati indegna dei loro stili di vita e modelli di consumo "privilegiati", che l'élite sta riportando a una nuova normalità ridotta e statica.
Negli ultimi ventuno mesi, la risposta al flagello del Covid-19 ha consolidato la presa delle corporazioni monopolistiche sulle economie mondiali, mentre avanzava il "socialismo vero". In collaborazione con Big Tech, Big Pharma, i media generalisti, le agenzie sanitarie nazionali/internazionali e le popolazioni obbedienti, gli stati occidentali, fino a ora "democratici", vengono sempre più trasformati in regimi totalitari sul modello della Cina. Non ho bisogno di fornire un elenco della tirannia e degli abusi finora subiti; potete leggere a riguardo su siti di notizie alternativi, fino a quando non potrete leggere nemmeno più quelli.[8]
Il Grande Reset, quindi, non è semplicemente una teoria del complotto; è un progetto dichiarato apertamente e pianificato, ed è ben avviato. Ma poiché il capitalismo con caratteristiche cinesi, o statalismo corporativo-socialista, manca di libero mercato e dipende dall'assenza di libero arbitrio e libertà individuale, è, ironia della sorte, “insostenibile” e destinato a fallire. La domanda è quanta sofferenza e distorsione dovranno essere sopportate fino a quando non fallirà.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
👉 Qui il link alla Prima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-i.html
👉 Qui il link alla Seconda Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-ii.html
👉 Qui il link alla Terza Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-iii.html
👉 Qui il link alla Quarta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-iv.html
👉 Qui il link alla Quinta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-v-lideologia.html
👉 Qui il link alla Settima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-vii.html
👉 Qui il link all'Ottava Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-viii-come.html
👉 Qui il link alla Nona Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-ix-il.html
👉 Qui il link alla Decima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/11/cose-il-grande-reset-parte-x-lagenda.html
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Note
[1] Klaus Schwab, The Fourth Industrial Revolution (New York: Crown Business, 2016), pp. 6–8, Kindle.
[2] Schwab, The Fourth Industrial Revolution, vii.
[3] Ray Kurzweil, The Singularity Is Near: When Humans Transcend Biology (London: Duckworth, 2006).
[4] Klaus Schwab e Thierry Malleret, COVID-19: The Great Reset (Geneva: Forum Publishing, 2020), p. 57, Kindle.
[5] Ivan Wecke, “Conspiracy Theories aside, There Is Something Fishy about the Great Reset”, openDemocracy, 16 agosto 2021.
[6] Michael Rectenwald, “The Google Election”, Mises Wire, 10 novembre 2020.
[7] Francesco Fuso Nerini, Tina Fawcett, Yael Parag e Paul Ekins, “Personal Carbon Allowances Revisited”, Nature Sustainability (2021).
[8] Lori R. Price ha contribuito alla seconda metà di questa affermazione.
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