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giovedì 29 settembre 2022

La crisi energetica farà ritornare la folle stampa di denaro, ma Bitcoin può risolvere tutto questo

 

 

da Bitcoin Magazine

Nonostante fosse una catastrofe molto prevedibile, la velocità con cui si sta sviluppando la crisi energetica in Europa sembra cogliere alla sprovvista i mercati. Tutti si aspettano un inverno rigido con prezzi alle stelle, ma sembra che molti pensassero che questi problemi non si sarebbero palesati fino ai mesi invernali. Pensare in questo modo si sta rivelando un errore fatale, poiché gli effetti combinati della diminuzione dell'offerta e dei mercati che tentano di anticipare il caos si stanno traducendo in livelli di prezzo che rendono impossibile operare sui mercati.

Questa mattina è arrivata la notizia che i trading desk europei stanno affrontando richieste di margine per almeno $1.500 miliardi, poiché i prezzi si allontanano dalla liquidità disponibile nel settore energetico europeo. So che viviamo nell'era delle migliaia di miliardi lanciati dagli elicotteri, ma per mettere il tutto in prospettiva parliamo di circa il 13% della capitalizzazione di mercato totale dell'oro e 31,6 volte la capitalizzazione di mercato attuale di Bitcoin. Tutto solo per garantire che i mercati dell'energia abbiano liquidità sufficiente. E questo non tiene conto della quantità di liquidità che sarà necessaria con l'avanzare dell'anno. A un certo punto il problema della liquidità raggiungerà un momento in cui la Banca centrale europea sarà forzata a riaccendere la stampante monetaria per salvare il settore energetico. Questo potrebbe segnare un punto cardine sulla strada verso Weimar 2.0. E questo è solo in Europa, se fate una panoramica un po' più verso ovest nel Regno Unito, noterete che anche loro stanno intraprendendo un viaggio molto simile.

Liz Truss, il nuovo Primo Ministro del Regno Unito, sta già parlando di controlli sui prezzi dell'elettricità. Pronti a distribuire fino a £170 miliardi, ovvero più del 5% del PIL inglese, per tentare di alleviare il dolore che i cittadini britannici stanno provando quando vanno a pagare le bollette dell'elettricità, una tale strategia può sembrare buona agli occhi di un profano. Il nuovo Primo Ministro è qui per salvare il portafoglio del britannico medio dagli "avidi" giganti dell'elettricità e dell'energia. Tuttavia se avete un minimo di conoscenza di economia e storia, saprete che questo tipo di tentativo di controllare i prezzi non farà altro che aggravare i problemi. I prezzi stanno aumentando perché c'è l'impossibilità di fornire correttamente combustibili al mercato e a valle di ciò sta diventando più difficile fornire elettricità a prezzi ragionevoli.

Anche se politicamente può sembrare la mossa giusta da fare, cercare di controllare i prezzi sovvenzionando i costi dei consumatori, come nel caso del Regno Unito, o inevitabilmente stampando denaro per salvare i produttori di energia, come potrebbe accadere in UE, servirà solo a peggiorare la capacità di questi produttori di consegnare le loro merci al mercato. Alla fine i controlli sui prezzi si romperanno come una diga e la stampa di denaro genererà più stampa di denaro. Entrambe le azioni porteranno inevitabilmente a una maggiore inflazione dei prezzi e a maggiori sofferenze economiche. Peggio ancora, tali azioni potrebbero portare le rispettive economie a un punto in cui non c'è una quantità di denaro che tenga da consentire ai produttori di acquistare il carburante necessario per produrre e fornire elettricità. La crisi di liquidità tra i produttori europei di energia segnala le fasi iniziali di tal processo.

Questo è ciò che accade quando l'economia globale è costruita su un sistema monetario completamente disconnesso dalla realtà e quando i mercati non hanno avuto la capacità di valutare accuratamente beni e servizi per cinque decenni. A peggiorare le cose, abbiamo scoperto che i soldi facili possono essere usati come armi: prima svalutando i risparmi degli individui e poi decidendo chi può e non può usare quel denaro svalutato. Anche tagliando fuori dal mondo interi Paesi. Quando si escludono interi Paesi dal sistema monetario, in particolare Paesi relativamente potenti, essi si vendicheranno armando le proprie risorse. Oggi stiamo assistendo a questo spettacolo con la Russia che rifiuterà di vendere al mondo occidentale il suo petrolio e gas naturale se quest'ultimo non le vuole consentire di accedere alle reti monetarie e di pagamento occidentali.

Le cose stanno diventando sempre più pesanti di giorno in giorno. L'Occidente si è messo all'angolo e l'unica via d'uscita sembra essere un collasso iperinflazionistico che costringerà le persone a togliere la testa dalla sabbia e riconoscere che la classe improduttiva al comando ci sta portando alla rovina. Niente lo rende più chiaro del fatto che anche noi negli Stati Uniti d'America siamo spinti a seguire il copione dell'Europa, andando avanti con una politica energetica e monetaria assolutamente idiota.

E per quelli di voi che pensano che gli Stati Uniti siano relativamente vaccinati dalla crisi che si sta diffondendo in Europa, dovreste togliere la testa dalla sabbia. A causa della natura della nostra economia iperconnessa, siamo praticamente legati al destino dell'economia europea a causa della quantità di esposizione creditizia. I produttori di energia ed elettricità che falliscono a causa dei prezzi astronomici scateneranno un effetto domino che raggiungerà le nostre coste più velocemente di quanto molti pensano.

L'unico modo per uscire da questo pasticcio è adottare una forma di denaro che è estremamente difficile da corrompere per la classe improduttiva: Bitcoin. Una volta che Bitcoin sarà la valuta di riserva del mondo, i mercati potranno finalmente tornare ad avere prezzi reali consentendo loro di allocare correttamente il capitale, perché i costi di allocazione errata di tal capitale scarso saranno estremamente elevati. Sfortunatamente per le persone in Europa, nel Regno Unito e alla fine negli Stati Uniti, le cose peggioreranno... almeno fino a quando le persone che vivono in tali aree non si sveglieranno e comprenderanno questo semplice ma determinante fatto economico.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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