giovedì 18 agosto 2022

Come Bitcoin conquisterà il mondo

 

 

da Bitcoin Magazine

Ad Halloween del 2008, un mese e mezzo dopo il crollo della Lehman Brothers, Bitcoin ha dato il via alla rivoluzione monetaria a cui stiamo assistendo. Bitcoin ha dimostrato che, con la tecnologia, sono possibili diversi accordi monetari: il denaro non ha bisogno di essere controllato da uno stato, o limitato a un territorio sovrano.

Tredici anni dopo, e dopo aver ripetutamente segnato massimi storici nonostante divieti e maledizioni, Bitcoin è qui per restare. Forse non esattamente come il "sistema di denaro elettronico peer-to-peer" immaginato da Satoshi Nakamoto, ma nemmeno come un asset speculativo senza valore sociale. Bitcoin può invece essere la valuta di riferimento mondiale.

Il potenziale di Bitcoin come sistema di pagamento internazionale è sempre esistito. Contiene, al suo interno, una solida infrastruttura decentralizzata in grado di elaborare e registrare le transazioni che avvengono in tutto il mondo, nota anche come blockchain.

In circa un decennio, e senza un'autorità centrale che coordinasse le azioni, canalizzasse gli investimenti, o stabilisse partnership, Bitcoin ha creato una rete globale sempre disponibile per chiunque abbia accesso a uno smartphone o un computer. In prospettiva, Visa ha impiegato diversi decenni, innumerevoli accordi commerciali e un massiccio investimento di denaro e talenti per sviluppare la rete utilizzata oggi da miliardi di titolari di carte di credito.

Lo svantaggio è che bitcoin, la moneta nativa della rete, è ancora volatile. Il bitcoin può essere interessante per gli investitori che cercano rendimenti maggiori, ma può essere un grattacapo per coloro che lo vogliono usare per pagare l'affitto e acquistare generi alimentari. La volatilità di bitcoin limita quindi il suo fascino generale e, a sua volta, il suo utilizzo come mezzo di scambio ampiamente accettato che può facilitare le transazioni quotidiane.

D'altra parte, quelle stesse caratteristiche che portano volatilità al bitcoin – l'assenza di supporto e di un emittente di gestione – gli consentono anche di offrire ciò che nessun'altra valuta, pubblica o privata, può offrire oggi: la trasferibilità senza soluzione di continuità attraverso i confini e le giurisdizioni. Un bitcoin può viaggiare per il mondo attraverso diversi wallet digitali, mentre invece un cliente bancario deve sprecare tempo a capire prima come avviare una transazione in valuta estera.

Come conciliare quindi queste caratteristiche contrastanti in modo che bitcoin possa funzionare come una valuta globale? Primo, accogliendo gli speculatori, non diffamandoli. Le persone e le istituzioni disposte a fare un rapido guadagno acquistando e vendendo bitcoin non solo portano liquidità al mercato, ma aiutano a formare i prezzi e (per quanto controintuitivo possa sembrare) a ridurne le oscillazioni estreme. Più persone scambiano bitcoin, più esso diventa prevedibile.

Inoltre la rete Bitcoin è di natura transazionale, un "sistema di denaro elettronico peer-to-peer", non solo un luogo sicuro in cui conservare valore. Sotto questa luce bitcoin può essere visto più come un veicolo monetario per il cambiamento globale, che consenta a chiunque e ovunque d'inviare o ricevere denaro, piuttosto che come oro digitale accuratamente tenuto lontano dalla vista.

Il secondo passo per migliorare l'uso dei bitcoin come valuta globale è avere il maggior numero possibile di exchange affidabili pronti ad acquistare e vendere bitcoin in diverse giurisdizioni. I wallet privati sono sicuramente preziosi per coloro che cercano privacy e che sono anche abbastanza capaci nel creare e prendersi cura delle loro chiavi private.

Per le persone non esperte di tecnologia, il cui obiettivo principale è quello di effettuare trasferimenti e rimesse internazionali sicuri, rapidi ed economici, ciò che conta di più è trovare un custode affidabile che possa aiutarli a soddisfare facilmente le loro esigenze. Ed è ciò che possono fare exchange credibili, in particolare quelli con una presenza internazionale che sono in grado di ricevere valuta locale, spostare bitcoin oltre confine e consegnare valuta locale in un altro Paese.

In queste circostanze, Bitcoin potrebbe diventare una potente opzione non solo per mittenti e destinatari internazionali, ma anche per le autorità di regolamentazione. Poiché bitcoin può spostarsi rapidamente da un wallet digitale all'altro, non importa dove si trovino, mittenti e destinatari non devono affrontare la volatilità. In un mercato liquido e con exchange aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, possono acquistare e vendere bitcoin non appena la transazione internazionale è completata, il che significa "in minuti", non giorni, come invece accade nell'attuale sistema bancario.

La volatilità rimarrebbe in quei Paesi disposti ad affrontare maggiori rischi, dove investitori e speculatori andrebbero alla ricerca di rendimenti più elevati. La speculazione, quindi, potrebbe sovvenzionare i pagamenti internazionali e gli exchange si occuperebbero di spostare i bitcoin, oltre a fornire a ciascuna controparte la propria esposizione preferita, che si tratti di denaro sovrano (mittenti e ricevitori) o bitcoin (investitori e speculatori).

Le autorità di regolamentazione, a loro volta, sarebbero in grado di seguire in tempo reale i flussi di denaro nazionali e internazionali indipendentemente dalla loro giurisdizione, poiché tutte le transazioni sono registrate sulla blockchain di Bitcoin. Con l'intermediazione degli scambi, che sarebbero responsabili dell'identificazione di acquirenti e venditori, i pagamenti transfrontalieri con bitcoin possono offrire un'alternativa neutrale, resiliente e conforme con costi di transazione inferiori. Nessun'altra soluzione, pubblica o privata, può battere quella di Bitcoin.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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