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venerdì 29 luglio 2022

Il 2030 non sarà l'anno del Grande Reset, bensì del Grande Default



di Francesco Simoncelli

Le ultime letture dell'inflazione negli Stati Uniti hanno rappresentato uno shock per gli investitori tradizionali come non se ne vedevano da tanto. Sebbene ci si aspettasse un dato all'8,3%, la cifra in entrata dell'8,6% ha fatto crollare quel muro di presunta fiducia nel sistema bancario centrale che era stato eretto dal 2009 in poi con i vari giri di QE. Tutte le fantasie riguardanti il pieno controllo dell'economia, la possibilità d'interrompere e poi far ripartire il tessuto industriale, la capacità delle autorità di allocare correttamente risorse economiche scarse e il resto del copione keynesiano si sono infrante di fronte alla comprensione che l'interventismo economico crea solamente disastri. È un periodo storico, questo, in cui verranno rimessi in discussione tutti quei dogmi propagandati nel XX secolo, il più velenoso dei quali è stato quello che voleva l'apparato statale il fine ultimo della storia umana. Tale paradigma è ora messo in discussione dall'inevitabile fallimento della cosiddetta "terza via", ovvero quel compromesso tra socialismo ed economia di mercato che ha caratterizzato l'ascesa dell'apparato statale nel secolo scorso. Mises, nel suo straordinario Planned Chaos, ci metteva in guardia da questa scelta di policy scellerata, sottolineando come suddetto compromesso fosse una chimera: non può esistere e il presunto bilanciamento di entrambe le forze penderà inevitabilmente sul piatto del socialismo.

L'esistenza stessa dell'apparato statale si basa su tale compromesso e, di conseguenza, esso porta in sé i semi della sua stessa distruzione. Gli interventi si fanno sempre più capillare e invasivi che il meccanismo di comunicazione economica, i prezzi, trasmettono informazioni sbagliate e la mole di errori non può far altro che accumularsi inesorabilmente. Il risultato è la disintegrazione dell'apparato statale e la sostituzione di quest'ultimo con un nuovo paradigma. Ma con esso arrivano alla morte anche tutti quei costrutti che nel corso del tempo ne hanno giustificato l'esistenza affinché si potesse usarlo per soddisfare un desiderio umano atavico: vivere al massimo col minimo sforzo. Coloro dipendenti dal welfare state saranno i primi a pagarne le conseguenze e la disintossicazione sarà un processo molto doloroso, al quale farà seguito la slavina che si abbatterà sulle pensioni. Entrambi questi sistemi rappresentano passività non finanziate nel presente e che in futuro continueranno a rappresentare debiti pendenti. E badate bene, questi sono debiti che non possono essere svalutati attraverso un'inflazione di massa: possono essere cancellati solo con un default.

Gli investitori lo stanno capendo: tassi delle obbligazioni sovrane in ascesa. I pianificatori centrali lo sapevano già e questo fatto è confermato dalla recente volontà della FED di emanciparsi dal carrozzone globalista che aveva reso le principali banche centrali del mondo un gigantesco blob. La coordinazione storica avvenuta dopo il fallimento Lehman non aveva precedenti, introducendo per la prima volta nella storia economica occidentale i tassi a zero nelle politiche delle relative banche centrali e, in alcuni casi, addirittura negativi. L'interconnessione dei mercati mondiali, divenuta più pronunciata dall'inizio degli anni '90, è stata particolarmente intrecciata dall'esplosione del mercato degli eurodollari e dalle conseguenze del Dilemma di Triffin, i quali hanno praticamente fatto sconfinare il ciclo economico: dalle singole nazioni al mondo intero. Nel 1971 il sistema monetario statunitense è stato modificato: Milton Friedman fu l'apripista, suggerendo che non ci fosse più necessità dell'oro e l'offerta di denaro sarebbe dovuta salire in modo costante e prevedibile (raccomandava al 3% all'anno, all'incirca uguale alla crescita del PIL all'epoca).

Non passò molto tempo prima che la gente si rendesse conto che questo nuovo denaro era elastico e poteva essere usato come nastro adesivo per coprire crepe, buchi, lacune al posto della ricchezza reale. Volevate aumentare il prezzo delle vostre azioni, per esempio? Sarebbe bastato accendere un prestito e ricomprarle. Grazie ai tassi bassissimi del sistema bancario centrale si poteva prendere in prestito al di sotto del tasso d'inflazione dei prezzi, o al di sotto del tasso dei guadagni della vostra stessa azienda. Prendere in prestito al 3% per un titolo che rendeva il 4% quando l'inflazione era al 5%? Un gioco da ragazzi. O supponete che avreste voluto una nuova casa. Non c'era più bisogno di lavorare e risparmiare in modo da poterselo permettere; bastava prendere in prestito. E non c'era più bisogno di estinguere quel prestito, sarebbe semplicemente bastato rifinanziarlo... ancora e ancora... e ridurre ogni volta i vostri pagamenti mensili.

Non sembrava più esserci un limite a quanto "credito" offriva il nuovo sistema e il modo per andare avanti in questo nuovo mondo "finanziato" era entrare nella "finanza", non nella produzione. A poco a poco le famiglie che facevano fortuna realizzando prodotti manifatturieri sono stati sostituiti da gestori di hedge fund ed esperti di private equity; presto ci sarebbero stati molti più soldi che beni/servizi. Sì, il sistema aveva un difetto fatale: le persone che lo gestiscono non sono onniscienti, soffrono della cosiddetta "presunzione di conoscenza" descritta da F. A. Hayek in The Fatal Conceit. Il PIL degli Stati Uniti era di poco superiore a $1.100 miliardi nel 1971, ora è a $24.000 miliardi, un aumento di 21 volte; il debito federale nel 1971 era di soli $398 miliardi, ora sfora i $30.000 miliardi, un aumento di 75 volte. In altre parole, l'offerta di denaro è cresciuta tre volte più velocemente dell'offerta di beni e servizi. Questo ovviamente non è un esempio isolato, è successo dappertutto e ha portato a un lento, ma inesorabile, incancrenimento dell'economia mondiale. Sì, il mondo economico e sociale sta marcendo a causa del denaro fiat. Questo ha portato i policymaker a invertire la rotta, ovvero, far tornare in qualche modo a livello locale il ciclo economico, come ha provato a fare la FED nel 2018, ma l'interconnessione del sistema finanziario mondiale è arrivata a un punto che chiunque si voglia defilare farà cadere in modo molto più pronunciato gli altri. E con altri intendo, in modo particolare, l'euro e l'UE. Il sistema dell'eurodollaro è stato una manna per l'Europa perché in tal modo la FED ha salvato indirettamente gli europei sin da quando ha inaugurato la stagione dei quantitative easing, e questo Bernanke e la Yellen lo sapevano bene.

Con l'arrivo di Powell, e soprattutto la sua riconferma, qualcosa è cambiato. Gli Stati Uniti hanno manifestato la volontà di scendere dalla giostra dell'interconnessione finanziaria mondiale quando hanno dapprima iniziato un percorso di rallentamento della ZIRP, cosa a cui è seguita una crisi nel mercato dei pronti contro termine nel settembre 2019. La domanda è: la crisi di chi? Del sistema bancario commerciale europeo in realtà, il quale ha un indebitamento di bilancio nettamente superiore rispetto alle controparti statunitensi. Qual è il giunto di connessione tra i due? Il LIBOR.

La sua determinazione è impostata da 30 banche d'importanza sistemica mondiale, 29 delle quali europee e una sola statunitense (JPM). Questo ha significato, nel tempo, che lo stress proveniente dal sistema bancario commerciale in presenza di un cambiamento della linea di politica da parte della FED veniva subito recepito dalle banche europee piuttosto che da quelle statunitensi. Cos'è successo il primo gennaio di quest'anno? La FED ha cambiato riferimento per quanto riguarda la denominazione dei debiti interni: non più attraverso il LIBOR ma attraverso l'SOFR, impostato da sole banche statunitensi. E, come potete vedere dal grafico qui sopra, i tassi del LIBOR sono schizzati in alto proprio dal gennaio 2022 e la FED ha iniziato il suo percorso di rialzo dei tassi senza grossi danni al suo sistema bancario commerciale. È stato esattamente questo il catalizzatore del rally del dollaro nei confronti dell'euro. I pasti gratis sono finiti per l'Europa, la quale, attraverso la cricca di Davos, ha cercato di spingere gli USA ancora una volta sulla strada del lassismo monetario dapprima con la "crisi" sanitaria e poi con quella bellica in Ucraina. Da notare infatti che le decisioni di politica monetaria sono state fomentate dal Congresso statunitense e la FED s'è adeguata, almeno fino a quando non è entrato in vigore l'SOFR.

L'istituzione del WEF ha molti accoliti nei vari governi del mondo, quindi non sorprende che le risposte alle varie emergenze mondiali negli ultimi due anni siano state praticamente le stesse. Un'insolita sincronia, a uno sguardo disattento. Il cosiddetto Grande Reset promulgato dalla cricca di Davos altro non è che un tentativo di evitare all'Europa il Grande Default, perché la sconsideratezza monetaria/fiscale maggiore è avvenuta nel vecchio continente. Questo significa un'opera di demolizione controllata attraverso un controllo capillare crescente della società, da un lato, e l'acquisizione di una quantità enorme di risorse energetiche per portare a compimento tale piano, dall'altro. E quale nazione del mondo ha il bacino più grande di risorse di tal natura? La Russia.

Il piano, a grandi linee, prevedeva risucchiare risorse energetiche a basso prezzo dalla Russia attraverso il classico fantoccio da piazzare al comando e risucchiare capitali dagli Stati Uniti con un dollaro debole e una nazione allo sbando. Aver spinto la Russia sul campo di battaglia ha in parte soddisfatto la prima parte del piano, ciononostante la risposta di Putin è stata strategicamente spiazzante. Sul lato statunitense, invece, nonostante il degrado culturale attraverso la "woke culture", la continua propaganda contro le armi, la debolezza politica dimostrata dalle gaffe in serie di Biden e la possibile introduzione di una CBDC, hanno tutti fallito in quella che è stata a tutti gli effetti una scalata ostile al sistema USA. Le piccole/medie banche commerciali ancora hanno un potere non indifferente sul territorio, per non parlare del federalismo il quale permette ai singoli stati di emanciparsi da politiche federali che non ritengono adeguate a livello locale.

Da comunisti quali sono, quindi, la cricca di Davos ha cercato di attrarre capitali dall'estero fomentando guerre civili nel mondo, in particolare negli Stati Uniti. Incapaci di far fronte alle esigenze di energia e risorse economiche scarse necessarie per mantenere in piedi un gigantesco apparato burocratico quale è diventato l'UE, adesso stanno fagocitando il loro stesso sistema. La resistenza della cricca di Davos ai propri fallimenti è incarnata dal nuovo feudalesimo che si vuole introdurre nelle varie nazioni europee per comprare tempo, come ad esempio i lockdown energetici. Non solo, ma la pistola fumante di questo downshifting forzato e inutile è stato rappresentato dal recente accordo italiano in Algeria per il gas, dove la società fornitrice è posseduta per la maggioranza da Gazprom e la quantità promessa è inferiore a quella necessaria e a prezzi maggiorati. Questo si ripercuoterà inevitabilmente sul tessuto industriale italiano, soprattutto quello energivoro, che spalmerà gli aumenti dei costi sui prodotti messi in vendita.

Perché? Perché come i comunisti nella Russia sovietica si rifiutano di accettare che loro non saranno il futuro dell'umanità. Nel Capitolo 12 del mio libro, La fine delle fallacie economiche, ho spiegato perché l'Italia, ad esempio, ha continuato a percorrere un sentiero di stagnazione economica e sociale sin da quando è stata creata come nazione. Quello stesso male oggi imperversa in tutta l'Europa. Come diceva Mises, o esiste un'economia di mercato oppure no; non esiste una terza via. Gente come la cricca di Davos non ha alcun potere se questo non viene legittimato attraverso la percezione che è necessaria un'organizzazione top-down della società. E la scuola non è altro che la fucina attraverso la quale viene diffusa questa percezione, avallando la tesi secondo cui i piani individuali delle singole persone, con cui vogliono determinare la propria vita, devono essere collettivizzati. È questa idea che legittima l'esistenza di organizzazione come il WEF e, più in generale, il sostegno all'apparato statale. Come detto in precedenza, quest'ultimo porta con sé i semi della propria distruzione, ma nel processo la scia di povertà e miseria è tanto insopportabile quanto inevitabile. In particolar modo, ci si aggrappa sempre più all'idea che un simile stato di cose possa essere protratto indefinitamente nel futuro. In tal contesto, piuttosto che essere insultati, vengono osannati come salvatori personaggi, come Draghi, che si definiscono "socialisiti-liberali". Gente, questi sono tutti comunisti, collettivisti, ingegneri sociali; scegliete voi quel ruolo che più vituperate, ma inquadrate tali personaggi e le loro idee come antitetiche alla libertà e ai diritti di proprietà.

Non è un caso infatti che negli ultimi due anni siano state attaccate le piccole/medie imprese, realtà che ancora mantengono un piccolo, seppur considerevole, grado di decentralizzazione. Lo stesso lo possiamo dire per il sistema bancario commerciale medio/piccolo. L'idea di un welfare state ipertrofico è esattamente questa: rendere dipendenti la maggior parte delle persone da un apparato centrale e quindi annientare quanto più possibile l'imprevedibilità delle scelte umane operate in un framework più libero. L'idea delle CBDC è esattamente questa: annientare il sistema bancario commerciale medio/piccolo e centralizzare tutto nelle mani di un'unica istituzione. Meno variabili, più controllo.


CAPITALISMO & FEUDALESIMO

In sintesi, è l'idea stessa di capitalismo che viene attaccata... precisamente quel sistema organizzativo umano che ha permesso all'umanità di emanciparsi dallo stato di natura, e dal feudalesimo, ed entrare in un'epoca d'incredibile progresso. Il capitalismo, però, non può esistere senza un sistema bancario commerciale, o più in generale intermediari che si accollano un rischio e facilitano lo sviluppo industriale di un Paese. Ovverosia, sovvenzionare progetti che sono più grandi di quelli che potrebbe realizzare un singolo individuo con il suo solo risparmio. Ingegneri, valutazione del rischio, intermediazione dei finanziamenti sono una parte della coordinazione spontanea che emerge dal mercato nel momento in cui l'esigenza di un determinato asset diventa dominante. O per meglio dire, la sua domanda. Di conseguenza è necessaria, nelle condizioni attuali, un'infrastruttura che permetta al capitale di fluire dal livello individuale a livello di comunità, altrimenti gli esseri umani sarebbero ancora fermi al baratto. Infatti non bisogna dimenticare che il sistema bancario commerciale è stato un'evoluzione spontanea dell'interazione economica umana il quale ha permesso un progresso socio-economico portentoso; e non a caso esso è avvenuto agli albori del Rinascimento. Inutile dirlo, ha anche gettato i semi per lasciarsi alle spalle il sistema feudale e gettare i semi di quello che poi sarebbe diventato il sistema capitalista, quel sistema che ha permesso alle masse un'emancipazione senza precedenti dalla povertà.

Non fraintendetemi qui, il sistema bancario commerciale di oggi non ha niente ha che fare con quello dell'epoca e per una ragione fondamentale: dal libero mercato si è passati a un monopolio artificiale, come spiegato nell'articolo citato sopra. Il sistema bancario commerciale di oggi, soprattutto quello delle grandi banche, è terribile, rapace, un conglomerato alla ricerca di rendite, invischiato fino al midollo con la burocrazia statale? Assolutamente sì. Siamo disposti a sacrificare questa meraviglia emersa dal libero mercato e darla in pasto a un branco di eugenetisti con manie di grandezza? Questa è la scelta attuale cui ci troviamo di fronte. Nessuno qui vuole tessere le lodi di personaggi come Jamie Dimon ad esempio, ma attualmente è il tizio con un certo ammontare di potere che copre le spalle di Powell il quale, a sua volta, attraverso il rialzo dei tassi sta prosciugando il mercato degli eurodollari e quindi la fonte da cui la cricca di Davos trae il suo potere. Ovviamente non perché Dimon ci ama, bensì perché ama JP Morgan e il potere che può ricavare da una tale posizione di privilegio.

E potete star certi che lui, da greco, non salirà mai a bordo di un piano messo giù da un gruppo di eugenetisti/comunisti tedeschi capitanati da Schwab. Potremmo quindi concludere che allo stato attuale esiste una vera e propria guerra civile intestina nel sistema finanziario statunitense, dove Goldman Sachs, JPM, Wells Fargo e un paio di altre sono contrapposte a Blackrock, Vanguard, BNY Mellon e BofA che invece sono partner della cricca di Davos. Nel 2019, quando il mercato dei pronti contro termine saltò in aria, fu JP Morgan che disse chiaramente che non avrebbe più accettato debito sovrano europeo come garanzia e in quel frangente pose un countdown allo scoppio di una nuova crisi del debito europea... peggiore di quella del 2010. Goldman salì a bordo di questa strategia e quello fu il momento in cui si lacerò l'interconnessione tra sistema bancario commerciale europeo e statunitense. Anche perché, se ci pensate per un momento, chi sano di mente avrebbe potuto ancora accettare debito italiano prezzato a tassi ridicoli grazie solo alla NIRP della BCE?

Inutile girarci intorno, la BCE è formalmente in bancarotta, l'Italia è formalmente in bancarotta, l'intera UE è formalmente in bancarotta; così come l'euro. Le azioni della FED lo stanno semplicemente provando al mondo e stanno dicendo anche, forte e chiaro: "Non cadremo insieme a loro". Dopo il 2019 un altro colpo inferto alla cricca di Davos è arrivato lo scorso anno, quando la FED ha rialzato di 5 punti base il tasso dei reverse repo. In un mercato affamato di rendimenti decenti, e soprattutto positivi, con un tasso di risparmio salito alle stelle e un'economia bloccata a causa dei lockdown in cui l'attività di prestito languiva lungo la linea piatta, le banche statunitensi si sono letteralmente fiondate in suddetto mercato. I conti di deposito pingui di dollari sono una passività e senza un prestito sul lato degli attivi è un problema. Quindi la mossa di Powell, decisamente astuta, è stata quella di risucchiare dollari dai mercati con questo escamotage sul mercato dei pronti contro termine inversi. Inutile dirlo, però, tale scelta ha messo indicibile pressione sui mercati esteri che, avendo debiti denominati in dollari, hanno fatto fatica a pagare i loro oneri mensili. Non solo tra i mercati europei, ma anche quelli emergenti come la Turchia ad esempio. La bancarotta del Libano è diretta conseguenza di questo prosciugamento.


SICCITÀ, MA DI LIQUIDITÀ IN DOLLARI

L'aridità di dollari è la scelta precisa della FED di dichiarare indipendenza dal ruolo che le era stato cucito addosso di banca centrale del mondo. Il mercato degli eurodollari all'estero, in Europa e a Hong Kong, è stato utilizzato per gonfiare una delle bolle più grandi della storia finanziaria e far ricadere l'onere del salvataggio sulla FED. La compiacenza di quest'ultima negli ultimi dieci anni ha permesso a questo meccanismo di diventare ancora più sclerotico, ma col secondo rialzo dei tassi da parte di Powell è diventato chiaro che adesso chi parassitava questo sistema è da solo. La BCE in particolare, la quale di recente ha detto a parole che ha rialzato i tassi, ma rimangono in piedi tutti quei programmi di creazione di liquidità (APP, PEPP, TLTRO) messi in campo in precedenza più adesso il TPI. Un esercizio, alquanto goffo, di camuffamento del proprio panico. Allo stato attuale non esiste una classe di asset più sopravvalutata dei bond sovrani e in particolar modo il decennale italiano, il quale dovrebbe essere trattato come minimo a un rendimento del 35%.

Il prosciugamento della liquidità in dollari deve essere immaginato come un cappio che viene sempre più stretto intorno al collo dell'euro, il quale porta alla morte prima quelle nazioni economicamente più deboli ai margini e poi si spinge via via all'interno per stramazzare quelle (presumibilmente) più forti. La contrazione del credito (dollari offshore) avviata dalle decisioni della FED farà scoppiare la Everything Bubble che durante le politiche monetarie straordinarie degli ultimi 13 anni è stata gonfiata a livelli assurdi, oltre a conferire un potere senza eguali a lobby come la cricca di Davos. Potere come quello di lanciare una psy-op come quella in atto da 2 anni a questa parte, la quale prevede emergenze su emergenze per attuare un controllo capillare sulla società. Senza mercati dei capitali liquidi e un agente esterno che salvi la baracca in caso di necessità socializzando le perdite su altre popolazioni, gente come la cricca di Davos è finita.

È giusto ripeterlo, non bisogna prendere le parti delle bande in lotta in questo dramma ma solo osservare e trarre vantaggio dalla situazione. Come? Dapprima comprendere che la platea di asset controllabili da questi soggetti subirà una forte deflazione dei prezzi a causa degli interventi precedenti e che l'inflazione dei prezzi segnalerà quei processi di produzione più importanti per gli attori di mercato che dovranno essere potenziati. Senza considerare l'intermediazione degli scambi, la quale subirà un radicale cambiamento nel futuro prossimo e Bitcoin sarà protagonista. Certo, da Austriaco vorrei un mondo in cui oro e Bitcoin fossero gli asset principi nel settlement degli scambi e nell'organizzazione dell'intera società, ma non accadrà tanto presto. Di conseguenza ogni passo che andrà in tale direzione dovrebbe essere considerato una piccola vittoria lungo la strada verso l'obiettivo finale. Meno spesa pubblica? Meno tasse? Meno deficit pubblico? Meno politica monetaria? Meno interventismo in generale? Tutte ottime battaglie da appoggiare nel percorso verso un mondo più economicamente sostenibile e onesto. Dato il protocollo Bitcoin è un fine realizzabile e la maggior parte delle persone lo capirà man mano che si eroderà la fiducia nei pianificatori centrali, sia a livello di politiche monetarie che fiscali.


DOPO LO STATO: UNA SOCIETÀ BASATA SULLA CRITTOGRAFIA E LA DECENTRALIZZAZIONE

È la fine dell'apparato statale che sta creando "buchi di trama" all'interno della fiducia delle persone, soprattutto in quel sistema che in passato è stato decantato come colonna portante della società, visto che si sarebbe preso cura delle persone nel suo momento di maggiore necessità: il sistema pensionistico. L'inevitabile bancarotta di questo rappresenterà il tradimento finale, e di conseguenza l'epitaffio dell'apparato statale, nei confronti di tutti coloro ancora ingenui da credere che ci fosse redenzione per la burocrazia. Quest'ultima segue la Legge di Parkinson, ovvero, si espanderà in base al tempo necessario per conformarsi con essa, e tale fatto è incarnato, ad esempio, dall'espansione del Federal Register statunitense. Badate bene, però, suddetta espansione aumenta il potere della burocrazia, è indubbio ciò, ma crea allo stesso modo una società dipendente da essa. Famiglia, religione, costumi, tradizioni sono stati tutti fagocitati dal blob burocratico e con il declino dell'apparato statale s'è diffuso un "senso di tradimento" tra le persone. Da cosa è stato colmato questo vuoto incalzante? Dal credo che negli ultimi due anni ha imperversato maggiormente: il controllo totalitario.

Quel "senso di tradimento" è troppo forte da accettare per alcuni, quindi si sono votati anima e corpo al ricatto psicologico della propaganda mainstream. Ecco perché è stato relativamente facile abbindolare così tanti a credere alla narrativa demenziale del virus assassino, oppure alla narrativa demenziale buoni/cattivi tra Occidente e resto del mondo. A proposito, prima di riempirsi la bocca con i "valori dell'Occidente" è bene ricordare per cosa, ad esempio, uno come Assange è stato e continua a essere perseguitato, torturato e deportato.

Il momento storico è cruciale, perché con la bancarotta e la scomparsa dell'apparato statale ci sarà un enorme vuoto da colmare. I pianificatori centrali lo sanno ed è per questo che, in preda alla disperazione, hanno cercato di mantenere il controllo attraverso metodi dittatoriali e tirannici. La strategia ultima di tutti i despota che si ammantano di un velo d'ipocrita buonismo per vendere la loro putrida immagine nascosta. Il vero volto dello stato è uscito allo scoperto ed è orrendo. Il senso di tradimento ha pervaso la società. Ecco perché questa è una battaglia non solo per conservare la propria ricchezza, accumulata con sudore e fatica, ma anche per il corpo e l'anima; suddetto vuoto che si sta ampliando dovrà essere colmato con qualcosa di sostenibile, evolutivo e che impedisca una nuova discesa nel totalitarismo. Bitcoin, infatti, non è solo mero mezzo di scambio, ma anche denaro programmabile.

Bitcoin promuove il decentramento consentendo alle persone di coordinarsi tra loro mediante un sistema condiviso di regole o tradizioni, piuttosto che attraverso un mediatore; promuove l'indipendenza da particolari organizzazioni attraverso una maggiore dipendenza dalle reti P2P e dalla società nel suo complesso. La crittografia ci offre una grande opportunità per diffondere la libertà, infatti gli strumenti crittografici che abbiamo oggi sono economici, potenti e profondamente individualisti. Nessuno può puntare una pistola a un'equazione e il software crittografico funzionerà secondo le regole della matematica, indipendentemente dalle direttive dello stato. La crittografia deve essere pensata in primo luogo come una comunità non uno strumento di segretezza. C'è sempre qualcosa di segreto, ma non deve essere per forza un messaggio, invece può funzionare un po' come una chiave di un'auto: la sua forma è arbitraria e senza senso, ma il suo modello è associato a una serratura di una macchina che non può partire senza. La crittografia promuove l'indipendenza riducendo la necessità di fare affidamento sulla forza fisica per la difesa: è facile costruire una chiave crittografica che non può essere violata da un computer grande quanto la Terra anche se utilizzato per milioni di anni. La crittografia promuove il decentramento riducendo la necessità di coordinarsi tramite terzi: un protocollo ben scritto è sufficiente per consentire alle persone di collaborare e attenersi ai loro obblighi.

In una democrazia nessuna visione individuale può cambiare il mondo. In un libero mercato, invece, un singolo individuo (Satoshi Nakamoto, ad esempio) può cambiare il mondo.

Una comunità che unisce il segreto della crittografia, l'autenticazione a chiave pubblica e le firme digitali è una comunità volontaria legata insieme da contratti e dalla reputazione. Non richiede alcuna autorità centrale, perché i documenti di cui ci si avvale per stabilire la reputazione possono essere memorizzati su diversi computer. Se vogliamo che la gente si abitui all'idea che possiamo mettere da parte lo stato e che la libertà di associazione e la privacy sono diritti da esercitare e non da richiedere, tutto quello che dobbiamo fare è costruire una comunità basata sulla crittografia. Basta costruire le reti e le persone ne saranno attratte; una volta che le persone ci si abituano, saranno loro stesse a richiederle.

Il più grande esempio di comunità libera che può essere creata utilizzando la crittografia è senza dubbio Bitcoin. Quest'ultimo si basa su software libero e utilizza la crittografia a chiave pubblica per stabilire identità e garantire la validità dei messaggi inoltrati. Il software di Bitcoin può costruire messaggi firmati dalla chiave privata di un wallet, il quale dice che una certa quantità di bitcoin viene trasferita a un altro wallet. La storia di tutte le transazioni è memorizzata in una banca dati accessibile al pubblico chiamata blockchain. Essa è duplicata su molti computer e la quantità di bitcoin che contiene un wallet è conosciuta leggendo la blockchain. È così che Bitcoin utilizza il sistema di reputazione che ho descritto in precedenza. La crittografia assicura che i bitcoin si comportino come merci fisiche scarse, anche se sono semplicemente cifre su un computer. Nessuno può creare arbitrariamente nuovi bitcoin, perché non potrebbero essere ricondotti a uno storico valido sulla blockchain. Le transazioni non possono essere contraffatte perché richiedono una firma digitale da parte del wallet che li spende.

Il mondo in cui viviamo sta mutando e Bitcoin sta contribuendo a tale mutamento. È un'alternativa potente allo status quo, perché ci fornisce un esempio di legislazione libertaria. Il protocollo Bitcoin è una legge a cui bisogna conformarsi se si vuole interagire con la rete alla sua base. In caso contrario, si verrà respinti.


CONCLUSIONE

Adesso è una lotta di tutti contro tutti. Il debito mondiale ha raggiunto la cifra esorbitante di $305.000 miliardi, ben oltre il 350% del PIL mondiale. La FED ha dichiarato indipendenza dal resto del cartello del sistema bancario centrale mondiale e il suo compito, quindi, è quello di cercare di salvarsi esponendo il marciume economico/finanziario altrui. In particolare quello supervisionato dalla BCE e in questo modo mandare in bancarotta quelle élite che hanno acquisito potere e influenza grazie al mercato degli eurodollari offshore. Quest'ultimo è stato sfruttato allo stesso modo in cui una banca commerciale sfrutta la riserva frazionaria sui depositi presso di essa, portando inevitabili conseguenze economiche. Per quanto infatti siano decisivi e importanti i giochi di potere tra i pianificatori centrali, esiste un qualcosa di superiore alle loro scelte e che, una volta spinto alle estreme conseguenze, agisce in modo netto e perentorio. È un crescendo, una marea lenta e inesorabile che infine inghiotte tutti i giochi di palazzo. Infatti la saturazione dell'ambiente economico con debito impagabile ha aperto la porta alla Legge dei Rendimenti Decrescenti, la quale sta invadendo ogni aspetto della struttura di produzione man mano che le ingerenze degli ingegneri finanziari/sociali si fanno più pressanti.

La conoscenza non è più distribuita all'interno dell'ambiente di mercato per riflettere i desideri più urgenti degli individui, invece viene ostacolata e disturbata dalle frequenze assordanti rappresentate dal debito mondiale. Più di un decennio di credito super facile ha, quindi, incentivato le imprese a scommettere sui mercati finanziari piuttosto che su produttività, ricerca & sviluppo e profitti/perdite. Inutile dirlo, la nuova "corsa all'oro" è stata rappresentata dalla ricerca spasmodica di credito dal nulla. Il risparmio, che non è il deposito in banca o alla posta bensì un flusso (informazioni + capitale umano/strumentale), è stato progressivamente ucciso dalla politica ZIRP del sistema bancario centrale, la quale, a differenza degli Austriaci, non tiene conto del tempo. Per keynesiani e monetaristi questa variabile fondamentale dell'azione umana e dell'esistenza umana in generale, può essere ignorata perché non si confà ai modelli da loro delineati e che permetterebbero una gestione presumibilmente certosina dell'ambiente economico. Occorre tempo per creare risparmi e in questa parentesi le preferenze individuali si spostano verso il futuro, permettendo quindi la creazione di beni/merci di ordine superiore. Non solo, ma ciò incentiva una specializzazione superiore nella divisione del lavoro e quindi una concorrenza sostenibile d'imprese e lavoratori che possono ambire a profitti maggiori grazie alle loro competenze migliorate.

Invece, sventolando i feticci del "paradosso della parsimonia" e la "trappola della liquidità", le banche centrali hanno portato alle estreme conseguenze la cosiddetta "eutanasia del redditiero" di keynesiana memoria, in un gioco di stimolo della domanda che ha alterato cronicamente e strutturalmente l'ambiente economico. Questo per dire che al di là dei giochi di potere esistono leggi economiche che non si piegano ai capricci dei burocrati, ma che richiedono dazio per essere state ignorate. Ciò a sua volta ha significato che l'azzeramento di rendimenti decenti su tutti i mercati e il mismatch domanda/offerta per le aziende causato delle informazioni economiche distorte, hanno creato una nebbia sempre più fitta riguardo le scelte economiche sostenibili e redditizie. Lo stimolo della domanda, poi, ha fomentato una certa urgenza nello spendere il denaro creato ex novo, andando a stimolare pratiche di dubbia qualità come stock buybacks, fusioni/acquisizioni, LBO, ecc. Senza contare poi la scelta di votarsi al welfare state piuttosto che competere sui mercati. L'inflazione dei prezzi di oggi è semplicemente figlia di questi atteggiamenti insostenibili stimolati in passato. Il risparmio è stato disincentivato, spostando le preferenze individuali al breve termine: i beni di ordine inferiori hanno preso il sopravvento a scapito di beni e servizi che richiedono più lavoro e che distribuiscono ricchezza lungo tutta la filiera produttiva.

Emerge, quindi, una corsa ad approfittarsi della situazione piuttosto che uscirne, abbassando di conseguenza la qualità di ciò che viene prodotto (soprattutto se si tratta di progetti infrastrutturali). Bisogna capire che i problemi nelle supply chain non sono figli esclusivamente dei lockdown, ma un processo d'incancrenimento che si era protratto da tempo. I lockdown ne hanno solo aggravato la portata. La spirale di devastazione economica qui descritta viene temporaneamente attenuata da interventi centrali sempre più serrati per impedire che la situazione sfugga di mano, quando in realtà il fatto stesso che ne sia bisogno è sinonimo di perdita di controllo. Sussidi, prebende, controlli dei prezzi, bonus, mancette ed escamotage simili smorzano temporaneamente gli aumenti dei prezzi, solo per poi aggravarli a causa della misallocation delle risorse economiche scarse. Il lato dell'offerta è stato progressivamente impantanato in una stagnazione pluriennale, spingendo costantemente gli attori di mercato a scegliere investimenti finanziari "facili" piuttosto che sviluppare le loro capacità (creatività, inventiva, audacia). La ricchezza reale, quindi, è stata sprecata, gonfiando la Everything Bubble piuttosto che essere utilizzata per potenziare il bacino stesso della ricchezza reale. L'esito nefasto è stato quello d'incapacitare ulteriormente un orientamento verso il futuro da parte delle nuove generazioni, gettandole nella spirale negativa del debito studentesco, bolla immobiliare e carenti di formazione per il mondo del lavoro.

La Federal Reserve, sebbene voglia continuare a comprare tempo affossando in un colpo solo le mire espansionistiche della cricca di Davos e l'euro come agnelli sacrificali sull'altare delle correzioni necessarie per ripulire l'ambiente dei mercati saturi di debiti irripagabili, dovrà affrontare anch'essa la tempesta che ha alimentato senza sosta negli ultimi 13 anni in particolare. Aver dichiarato l'indipendenza rispetto al resto delle altre banche centrali occidentali è senza dubbio un vantaggio, ma ciò non altererà le conseguenze che derivano dall'aggirare le leggi dell'economia. Sono apodittiche e non possono essere violate. Quello a cui stiamo assistendo è l'ultimo giro di giostra dell'apparato statale e del suo strumento prediletto di comando/controllo, le valute fiat, affossati nientemeno che dalle contraddizioni che scaturiscono dalla loro stessa esistenza.

Questa non è l'era del Grande Reset, bensì del Grande Default.


giovedì 28 luglio 2022

Bitcoin è senza catene: essere liberi significa anche poter odiare

 

 

da Bitcoin Magazine

Il Southern Poverty Law Center (SPLC) ha pubblicato una nuova relazione sull'uso di Bitcoin e altre criptovalute da parte di suprematisti bianchi ed estremisti di destra. Nella relazione Megan Squire, ricercatrice senior per l'analisi dei dati, e il reporter investigativo senior Michael Edison Hayden, collegano 600 indirizzi a suprematisti bianchi, stimando che abbiano un valore di "decine di milioni di dollari". Kevin Collier e Brandy Zadrozny, scrivendo per NBC News, hanno poi ripreso la storia intitolata “Bitcoin Surge Was A Windfall For White Supremacists, Research Finds”.

I bitcoiner sanno cosa fare: un respiro profondo. Lasciatevi scivolare addosso il FUD, mantenete un'equanimità stoica. Per più di un decennio i media hanno preso di mira questo protocollo open source, e quelli di noi che lo usano sono stati associati a ogni sorta di male: riciclaggio di denaro, evasione fiscale, finanziamento del terrorismo, truffe Ponzi e, il mio preferito, ebollizione degli oceani. Tali attacchi sconclusionati possono essere semplicemente ignorati. Continuiamo a comprare Bitcoin, restiamo umili: è solo un altro giorno nella vita di un bitcoiner.

Ma quest'ultima relazione colpisce in modo diverso. Il suprematismo bianco è reale ed è condannabile. Per quelli di noi a Portland, nell'Oregon, i gruppi di odio marciano regolarmente nella nostra città e manifestano, cercando scontri violenti per le strade. Per gli individui presi di mira, questi gruppi rappresentano non solo un attacco alla loro personalità e dignità, ma una minaccia alla loro sicurezza e integrità fisica. Quindi è difficile lasciare che questa storia venga ignorata.

Né la relazione originale, né la successiva storia sulla NBC forniscono un contesto per le loro scoperte. Il loro punto è che i gruppi politici marginali controllano 600 indirizzi e potenzialmente decine di milioni di dollari in bitcoin e altre criptovalute. Quello che non menzionano è che ci sono più di 200 milioni d'indirizzi bitcoin non vuoti in tutto il mondo e quasi mille miliardi di dollari in bitcoin.

Ciò significa che questi gruppi di odio detengono lo 0,0003% degli indirizzi e almeno lo 0,0001% del valore in bitcoin, un titolo molto meno d'impatto. Immaginate che la proprietà delle azioni di Amazon possa essere tracciata su un registro pubblico e che alcuni suprematisti bianchi siano investitori allo 0,0003%. Condannereste l'intera azienda e tutti gli altri azionisti? Meriterebbe una notizia di primo piano senza menzionare alcun contesto? Penso che conosciamo le risposte.

Né la relazione originale, né la storia sulla NBC sottolineano che la stessa resistenza alla censura che rende Bitcoin utile ai gruppi di odio negli Stati Uniti è anche ciò che gli consente di sostenere dissidenti e minoranze oppresse in Palestina, a Cuba, in Nigeria e in Bielorussia. Coloro che seguono il lavoro dell'attivista per i diritti umani Alex Gladstein conosceranno dozzine di esempi simili. I ricercatori dell'SPLC non hanno tenuto traccia dei wallet delle donne in Afghanistanné dovrebbero! — che sono stati pagati in bitcoin già nel 2013. Quei guadagni hanno permesso loro d'iniziare una nuova vita in Germania, a un'altra di pagare le tasse universitarie negli Stati Uniti. I ricercatori non hanno tenuto traccia — né dovrebbero! — dei wallet della Coalizione femminista in Nigeria, i cui conti bancari sono stati congelati e che invece si è rivolta a Bitcoin. I ricercatori non hanno tenuto traccia — né dovrebbero! — dei wallet dei bitcoiner cubani, la cui moneta ufficiale ha perso due terzi del suo valore sin dalla fine del 2020, e che, senza Bitcoin, non avrebbero potuto permettersi i beni di prima necessità. Eppure, senza tale tracciamento, il semplice fatto che 600 wallet siano controllati da suprematisti bianchi non ci dice nulla su chi stia traendo beneficio da Bitcoin.

Questi ricercatori sembrano anche ignari del fatto che l'utilizzo internazionale di Bitcoin è correlato a bassi punteggi nazionali di democrazia, integrità del governo, libertà d'investimento, libertà monetaria e diritti di proprietà. Bitcoin prospera ovunque il denaro e il buon governo stiano fallendo. Passando alla scena domestica, questi ricercatori sembrano ignari del fatto che solo l'11% dei bianchi americani possiede criptovalute, mentre il 23% è annoverabile a neri americani e il 17% agli ispanici americani.

In sintesi, il "colpo di fortuna" accaduto a una manciata di suprematisti bianchi negli Stati Uniti ha avvantaggiato anche milioni di persone in tutto il mondo. Ma invece di vedere come Bitcoin viene utilizzato in modo più ampio, le identità dietro 600 wallet vengono utilizzate per infangarlo, mentre i restanti 199.999.400 wallet vengono ignorati.

La storia sulla NBC almeno riconosce quanto sia facile tenere traccia dei pagamenti accoppiando gli indirizzi pubblicati sui social media con le transazioni on-chain: "L'elenco di 600 indirizzi che abbiamo analizzato è solo un elenco che ho stilati di chi possiede cosa, e il modo in cui l'abbiamo ottenuto è stato semplicemente guardare questi tizi dirsi a vicenda dove inviare i soldi. Poi è stato facile verificare il tutto sul libro mastro". E questo tipo di trasparenza non è rinfrescante? Soprattutto se confrontato con l'opacità delle società di comodo offshore e del denaro fiat, nessuno dei quali si presta a questo tipo di giornalismo investigativo. Ma, stranamente, queste storie non fanno menzione di tali alternative.

L'omissione più evidente è quella riguardante il dollaro, il quale esso stesso è maturato in un ambiente dapprima caratterizzato da conquiste violente e poi da schiavitù. Concentrarsi sull'uso di 600 indirizzi Bitcoin da parte di suprematisti bianchi, ignorando questa eredità, tradisce un'inquietante mancanza di prospettiva.

Ma il potenziale rivoluzionario di Bitcoin sorvola nell'effettivo queste storie ridicole quando si parla della comunità nera. Dawdu M. Amantanah, in "Closing The Wealth Gap: Black America And Bitcoin Adoption", mette in evidenza il decentramento di Bitcoin, il che significa che la rete monetaria, a differenza delle banche tradizionali, offre inclusione finanziaria e la promessa di libertà finanziaria a tutti. Come spiega Lawrence Douglas, che pubblica una newsletter chiamata "Black And Bullish": "Bitcoin è la prima risorsa che consente al cittadino medio di partecipare a un sistema finanziario globale su un piano di parità. La sua bassa barriera all'ingresso consente a Bitcoin di trasformare la vita finanziaria di coloro che scelgono di adottarlo come riserva di valore a lungo termine".

Poi ci sono libri come "Bitcoin And Black America" ​​d'Isaiah Jackson, "Bitcoin And Black Powernomics" di Will Hobdy e "From Bars to Bitcoin" di Justin Rhedrick, oltre a siti web, spazi Twitter, chat room Clubhouse, podcast, newsletter, app fin-tech, conferenze e molto altro. Questo mondo fiorente, creato interamente da e per gli investitori neri, è finalizzato all'educazione finanziaria e all'imprenditorialità, incoraggiando la proprietà di Bitcoin nella comunità nera. Il SPLC e la NBC non ne ricordano l'esistenza.

Va detto che alcuni angoli della comunità Bitcoin sono composti da bigotti e addirittura io ne sono stato testimone. E per quanto possa essere condannabile, esiste e non si può negare la sfaccettatura della natura umana. Qualcosa di simile era vero nei primi giorni d'Internet, quando i neonazisti reclutavano su bacheche online. Per quel motivo avremmo dovuto condannare quella tecnologia e non utilizzarla più in futuro? Lo stesso ragionamento si applica a Bitcoin. Senza dimenticare che gli algoritmi di YouTube e Facebook hanno fatto di tutto per radicalizzare segmenti della nostra società. Negare la natura umana significa voler combattere contro i mulini a vento: ci sono inevitabili compromessi tra libertà di espressione, utilità e sicurezza, oltre ai rischi di appuntare determinate autorità affinché decidano quale discorso dovrebbe o non dovrebbe essere consentito sulle reti di comunicazione.

(Nota del traduttore: ricerche come quelle dell'SPLC hanno un solo obiettivo, ovvero quello d'instillare il senso di colpa. E infatti non mancano subito dopo gli echi da parte della stampa mainstream. Come si può fare la morale su uno strumento? Lo stesso discorso vale per le armi da fuoco: si riportano notizie di psicopatici che fanno stragi, ma quando queste ultime vengono sventate da altre persone armate allora passano sotto traccia. L'odio fa parte della natura umana e volerlo cancellare significa voler cancellare l'essere umano stesso. È possibile limitarlo, certo, ma non bisogna avere la presunzione di eradicarlo. Il confine tra legittimo e non più legittimo è la violenza.)


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


mercoledì 27 luglio 2022

Cos'è la stagflazione e cosa la causa?

 

 

di Frank Shostak

La stagflazione è un fenomeno associato a una situazione di generale rafforzamento della dinamica dei prezzi mentre al contempo il ritmo dell'attività economica cala. Un famoso episodio di stagflazione si è verificato durante il periodo 1974-75, quando la produzione industriale su base annua scese di quasi il 13% nel marzo 1975 mentre il tasso di crescita annuale dell'indice dei prezzi al consumo (IPC) balzò a circa il 12%. Allo stesso modo, nel 1979 venne osservato un forte calo dell'attività economica e un'inflazione galoppante dei prezzi; nel dicembre dello stesso anno il tasso di crescita annuale della produzione industriale era vicino allo zero mentre il tasso di crescita annuale dell'IPC chiudeva oltre il 13%.

Secondo il pensiero popolare dell'epoca, la banca centrale influenza il ritmo dell'espansione economica attraverso le politiche monetarie. Questa influenza, tuttavia, ha un prezzo: l'inflazione dei prezzi. Molti economisti ritengono che se l'obiettivo è raggiungere un tasso di crescita economica più rapido e un tasso di disoccupazione più basso, i cittadini dovrebbero essere pronti a sperimentare tassi d'inflazione più elevati.

La convinzione era che ci fosse un compromesso tra inflazione e disoccupazione: più basso è il tasso di disoccupazione, maggiore è il tasso d'inflazione; divecersa maggiore è il tasso di disoccupazione, minore sarà il tasso d'inflazione. La stagflazione degli anni '70, quindi, fu una grande sorpresa per la maggior parte dei commentatori economici.

Alla fine degli anni '60 Edmund Phelps e Milton Friedman (PF) contestarono l'opinione popolare secondo cui può esserci un compromesso sostenibile tra inflazione e disoccupazione. Infatti, nel tempo, secondo i due economisti, le politiche flessibili delle banche centrali hanno creato le basi per una crescita economica inferiore e un tasso d'inflazione più elevato; cioè la stagflazione.


La spiegazione Phelps-Friedman della stagflazione

Partendo da una situazione di uguaglianza tra il tasso d'inflazione attuale e quello atteso, la banca centrale decide di stimolare il tasso di crescita economica aumentando il ritmo di crescita dell'offerta di denaro. Di conseguenza una maggiore offerta di denaro entra nell'economia e ogni individuo ha ora più denaro a sua disposizione. A causa di questo aumento, ogni individuo crede di essere diventato più ricco e ciò fa aumentare la domanda di beni e servizi, cosa che a sua volta mette in moto un aumento della produzione degli stessi.

Ciò aumenta la domanda di lavoratori da parte dei produttori e, di conseguenza, la disoccupazione scende al di sotto del tasso di equilibrio, che sia Phelps che Friedman etichettarono come tasso naturale. Una volta che il tasso di disoccupazione scende al di sotto del tasso di equilibrio, ciò esercita una pressione al rialzo sull'inflazione dei prezzi. Secondo Phelps-Friedman gli individui si rendono conto che c'è stato un generale allentamento dell'offerta di denaro, quindi sviluppano aspettative d'inflazione più elevate e si rendono conto che il loro precedente aumento del potere d'acquisto ora invece sta diminuendo.

Ciò indebolisce la domanda di beni e servizi che, a sua volta, indebolisce la domanda complessiva e quindi rallenta la produzione di beni e servizi, spingendo verso l'alto la disoccupazione. Si noti che ora siamo tornati al punto in cui eravamo prima della decisione della banca centrale di allentare la propria politica monetaria, ma ora però con un tasso d'inflazione molto più elevato.

Di conseguenza abbiamo un calo della produzione di beni e servizi e un aumento della disoccupazione, insieme a un aumento dell'inflazione dei prezzi: stagflazione. Da ciò Phelps-Friedman conclusero che fintanto che l'aumento del tasso di crescita dell'offerta di denaro è inaspettato, la banca centrale può progettare un aumento del tasso di crescita economica.

Tuttavia, una volta che le persone vengono a conoscenza dell'aumento dell'offerta di denaro e valutano le implicazioni di tale aumento, adeguano la loro condotta di conseguenza. Non sorprende che la temporanea spinta all'economia derivante dall'aumento dell'offerta di denaro alla fine scompaia. Per superare questo ostacolo e rafforzare il tasso di crescita economica, la banca centrale dovrebbe sorprendere gli individui con un ritmo molto più elevato di pompaggio monetario.

Tuttavia, dopo un certo lasso di tempo, le persone vengono a conoscenza di questo aumento e adeguano di conseguenza la loro condotta. Di conseguenza l'effetto del più alto ritmo di crescita dell'offerta di denaro svanirà di nuovo e un tasso d'inflazione molto più alto è tutto ciò che resterà. Da ciò Phelps-Friedman conclusero che politiche monetarie accomodanti possono generare crescita economica solo temporaneamente e, nel tempo, si tradurranno in un'inflazione dei prezzi più elevata. Pertanto, secondo Phelps-Friedman, non esiste un compromesso a lungo termine tra inflazione e disoccupazione.


L'aumento dell'offerta di denaro indebolisce sempre la crescita

In un'economia di libero mercato, un produttore scambia il suo prodotto con denaro e poi scambia quest'ultimo con altri prodotti. In alternativa, possiamo dire che lo scambio di qualcosa con qualcosa avviene per mezzo del denaro. Inoltre, affinché lo scambio tra produttori avvenga, essi devono aver prodotto beni e servizi utili.

Tuttavia le cose sono diverse una volta che il denaro viene creato "dal nulla" mediante le politiche del sistema bancario centrale e la riserva frazionaria. Una volta che il denaro "dal nulla" viene emesso, mette in moto uno scambio di nulla per qualcosa, il che equivale a una deviazione di ricchezza da chi la crea a chi la spreca.

L'aumento dell'offerta di denaro nel mondo moderno implica aumenti del denaro fiat e questo non è preceduto da una produzione di beni o servizi. Una volta che il denaro proveniente "dal nulla" viene scambiato con i prodotti di chi invece crea ricchezza reale, equivale a uno scambio di nulla per qualcosa.

Chi entra inizialmente in possesso di suddetto denaro, ottiene beni e servizi finali senza contribuire direttamente o indirettamente al bacino della ricchezza reale. Pertanto chi entra inizialmente in possesso del denaro creato ex novo consuma beni e servizi senza contribuire alla produzione di nuovi. Nel processo chi crea ricchezza reale viene lasciato con meno risorse a sua disposizione, il che a sua volta indebolisce la sua capacità di far crescere l'economia.

Si noti che uno scambio di nulla per qualcosa crea una deviazione di ricchezza reale e avverrà indipendentemente dal fatto che l'aumento dell'offerta di denaro sia previsto o imprevisto. Ciò significa che, sebbene si possa prevedere un'espansione monetaria, essa indebolirà comunque la crescita economica.


Allora quali sono le cause della stagflazione?

L'aumento dell'offerta di denaro mette in moto uno scambio del nulla per qualcosa e che, a sua volta, devia la ricchezza reale da chi la crea a chi la spreca. Ciò indebolisce il processo di creazione di ricchezza reale e di riflesso indebolisce la crescita economica.

Si noti che il prezzo di un bene è la quantità di denaro pagata per esso. Quando nuovo denaro entra nell'economia, significa che viene pagato più denaro per suddetto bene, il che ne aumenta il prezzo. Una volta che il bene è percepito come pienamente valorizzato, il denaro si espande ad altri mercati. Quindi il denaro si sposta da un mercato all'altro e, nel tempo, un aumento dell'offerta di denaro si manifesta attraverso l'aumento dei prezzi di beni e servizi.

Ciò crea una situazione in cui l'aumento dell'offerta di denaro compromette il processo di creazione della ricchezza reale, danneggiando la crescita economica. Allo stesso tempo abbiamo più denaro per merce, il che significa che i prezzi dei beni sono più alti rispetto a prima che si verificasse l'aumento dell'offerta di denaro. Quindi l'aumento dei prezzi delle merci, insieme a una crescita economica più debole, dà forma a quella che definiamo stagflazione.

La stagflazione è il risultato finale del pompaggio monetario, pertanto ogni volta che la banca centrale adotta una posizione monetaria accomodante, apre le porte anche alla stagflazione in futuro. Per Phelps-Friedman e la maggior parte degli economisti, il criterio per accettare una teoria è una correlazione statistica di supporto. È a causa della stagflazione visibile negli anni '70 che la teoria a riguardo di Phelps-Friedman ha ottenuto un ampio sostegno.

Il fatto che nel tempo un rafforzamento della crescita monetaria possa non manifestarsi sempre attraverso una stagflazione visibile, non confuta quanto concludiamo sulle conseguenze degli aumenti del pompaggio monetario in relazione alla crescita economica e sui prezzi. Una teoria che si basa solo sulle correlazioni osservate è semplicemente un esercizio di adattamento di una tesi alla realtà. Ciò che conta per un'economia non è la manifestazione della stagflazione, ma piuttosto l'aumento dell'offerta di denaro "dal nulla".

La gravità della stagflazione dipende dalle condizioni del bacino della ricchezza reale. Se è in calo, è probabile che ne consegua un calo visibile dell'attività economica. Inoltre, a causa del pompaggio monetario passato e del conseguente aumento dell'inflazione dei prezzi, vediamo una stagflazione visibile. Al contrario se il bacino della ricchezza reale è ancora in crescita, è probabile che l'attività economica non subisca variazioni negative. Data la dinamica crescente dei prezzi, vi sarà una correlazione positiva tra l'attività economica e l'inflazione dei prezzi.

Concludiamo che se non osserviamo i sintomi della stagflazione dopo che la banca centrale ha immesso nuovo denaro nell'economia, ciò significa che il bacino della ricchezza reale è ancora in crescita. Al contrario, se emerge la stagflazione, molto probabilmente il bacino della ricchezza reale sta diminuendo.


Conclusioni

L'aumento dell'offerta di denaro mette in moto uno scambio di nulla per qualcosa, trasferendo risorse da chi crea ricchezza reale a chi la spreca. Di conseguenza ciò indebolisce sia il processo di creazione di ricchezza reale che il ritmo dell'attività economica. Quando nuovo denaro entra nei mercati delle merci, significa che c'è più denaro per merce, il che ne fa aumentare i prezzi. Pertanto si osserva un aumento dei prezzi delle merci insieme a un indebolimento della crescita economica. Ecco cos'è la stagflazione.

Il pompaggio monetario nel tempo si traduce sempre in stagflazione, sebbene spesso non sia immediatamente visibile. Man mano che il bacino della ricchezza reale viene messo sotto pressione, il fenomeno della stagflazione prende sempre più corpo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


martedì 26 luglio 2022

Il Grande Reset: come far tornare indietro le lancette della civiltà

 

 

di Birsen Filip

La pandemia di Covid-19 ha mostrato una fusione senza precedenti tra gli interessi di grandi e potenti corporazioni con il potere dello stato. I politici in molti Paesi non sono riusciti a rappresentare gli interessi dei propri cittadini e a tener fede alle proprie costituzioni e carte dei diritti. In particolare, hanno sostenuto lockdown, obblighi di vaccinazione, la soppressione di una varietà di opzioni di trattamento precoce, la censura delle opinioni dissenzienti, la propaganda, l'interferenza nella sfera privata degli individui e la sospensione di varie forme di libertà. Tutte queste politiche e misure sono state progettate centralmente dagli ingegneri sociali.

I globalisti, ossessionati dal controllo sociale, hanno deciso di approfittare della pandemia per aumentare il loro potere autoritario. Tra questi spicca Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum (WEF). Nel giugno 2020 ha affermato che "la pandemia rappresenta una finestra di opportunità rara ma ristretta per riflettere, reimmaginare e resettare il nostro mondo". Secondo lui "ogni Paese, dagli Stati Uniti alla Cina, deve partecipare e ogni industria, da quella petrolifera e del gas a quella tecnologica, deve essere trasformata".

Non è un segreto che il WEF si sia concentrato sull'accelerazione dell'attuazione della pianificazione centrale per l'intera popolazione globale sin dai primi giorni della pandemia. Questo piano per stabilire un nuovo ordine mondiale, noto come il Grande Reset, è stato un tema chiave del recente incontro annuale del WEF, che si è tenuto dal 22 al 26 maggio a Davos, in Svizzera.

I drastici cambiamenti nell'ordine mondiale come il Grande Reset non avvengono spontaneamente, piuttosto sono progettati da policymaker senza volto, inclusi influenti miliardari, politici, celebrità, accademici, ricchi filantropi e burocrati in organizzazioni e istituzioni internazionali. Questi tipi di persone supportano l'ingegneria sociale, perché consentirà loro di acquisire il controllo sulla ricchezza e le risorse naturali del mondo e di rafforzare la loro capacità di plasmare la società come meglio credono.

Come i loro predecessori nel corso della storia, gli ingegneri sociali del WEF ritengono che "non ci deve essere un'attività spontanea e non pianificata, perché potrebbe produrre risultati che non si possono prevedere e tenere a bada. Potrebbe produrre qualcosa di nuovo, impensato nella filosofia dei progettisti".[1]

Sulla base dell'agenda del WEF, il completamento dell'attuale trasformazione industriale richiederà la riprogettazione e il controllo di ogni minuscolo aspetto della vita e del comportamento umano, comprese le sfere private degli individui, l'economia, la politica e le organizzazioni sociali; abbattere quindi la cooperazione spontanea tra individui basata sulla loro volontà, valori, pensieri e convinzioni. Siamo stati avvertiti quasi due secoli fa che nel momento in cui questo tipo di potere tirannico prende il sopravvento, sarà "impegnato in una moltitudine di piccoli compiti penetrando nella vita privata delle persone, governando le famiglie e dettando le azioni e i gusti degli individui".[2]

Infatti alcuni dei controlli più ridicoli proposti dal WEF includono la limitazione del lavaggio dei jeans a non "più di una volta al mese" e "il pigiama una volta alla settimana". Il WEF sostiene anche la trasformazione d'interi sistemi alimentari incoraggiando le persone a consumare insetti, sostenendo che "le proteine degli insetti hanno proprietà di alta qualità e possono essere utilizzate come fonte alternativa di proteine lungo tutta la catena alimentare, dal mangime per l'acquacoltura agli ingredienti per integratori alimentari per umani e animali domestici". La riforma del sistema alimentare comporterebbe anche il consumo di "carne coltivata in laboratorio", riferendosi a un "prodotto a base di carne creato coltivando cellule animali in un ambiente controllato".

Il WEF sostiene anche l'eliminazione della "proprietà dell'auto", poiché "pagare per un passaggio o la consegna a casa è facile come pigiare un'app" e "noleggiare un veicolo" significa che "prestiti auto e pagamenti assicurativi verranno ridotti o scompariranno del tutto". In definitiva il Great Reset mira a creare un mondo in cui "non avrete nulla e sarete felici" entro il 2030, poiché le persone non avranno alcuna proprietà privata e affitteranno tutto ciò di cui "hanno bisogno nella vita".

Tuttavia questa premessa ignora il fatto che la proprietà privata è associata al progresso delle civiltà, a stadi più elevati di sviluppo materiale e morale e allo sviluppo della moderna vita familiare. Lo scenario del WEF sminuisce anche il senso di sicurezza, rafforzato invece dal possesso di proprietà privata.

Una volta completato il Grande Reset, gli individui vedranno sostituito il loro pensiero e il processo decisionale "da quello di uomini molto simili a loro, che si rivolgono a loro o parlano a loro nome".[3] Un tale "desiderio d'imporre al popolo un credo che sia considerato salutare per tutti […] non è cosa nuova o peculiare del nostro tempo".[4] Tuttavia come hanno dimostrato vari regimi totalitari nel corso della storia, l'oppressiva pianificazione centralizzata degli ingegneri sociali porta le masse a perdere il senso di autonomia, libertà, dignità, creatività e forza. Si perde anche l'incentivo a migliorare la propria condizione e a contribuire al progresso della società.[5]

Se l'ingegneria sociale del WEF avrà successo, entro il 2030 non sarà possibile fare affidamento su sé stessi, sui familiari, sui parenti, sugli amici o sulla comunità. Questo perché i sostenitori di qualsiasi regime assolutista vogliono che le tradizioni e i costumi siano corrotti, "i ricordi cancellati, le abitudini distrutte, [...] la libertà soffocata dalle leggi".[6]

In altre parole, vogliono progettare un ordine sociale in cui la simpatia e l'assistenza reciproca siano rese obsolete e in cui ogni cittadino del mondo sia ugualmente impotente, povero e isolato, in modo che le persone non siano in grado di opporsi alla forza organizzata della governance globale e diventare totalmente dipendenti dai governi e dai loro alleati. Alla fine nulla proteggerà più i cittadini e questi ultimi non proteggeranno più sé stessi.

Gli ingegneri sociali del WEF stanno essenzialmente sostenendo la legge della giungla, dove i forti esercitano il loro potere soggiogando i deboli. Stanno fondamentalmente chiedendo al mondo di fare un passo indietro, lungo lo sviluppo della storia umana, verso un nuovo feudalesimo e schiavitù. È importante ricordare che la libertà economica, la libertà negativa, la libertà politica, la libertà di pensiero, la libertà di parola e la libertà di stampa non sono attributi dell'uomo primitivo o della servitù della gleba, piuttosto sono prodotti degli stadi più avanzati della società.

Per essere più precisi, questi tipi di libertà sono il risultato degli sforzi d'innumerevoli pensatori, movimenti sociali, rivoluzioni e guerre nel corso della storia umana. Tuttavia gli ingegneri sociali non sono interessati alla storia e alle lotte della nostra civiltà, poiché credono di possedere competenze in tutti i settori, la linea di pensiero al centro di tutti i regimi dittatoriali.[7] Non pensano che l'ingegneria sociale sia estranea alla natura dell'essere umano, anche se si basa sull'“esattezza meccanica” e non “scaturisce dalla libera scelta dell'essere umano”.[8] Inoltre i sostenitori dell'ingegneria sociale ignorano il fatto che "il progresso dell'umanità, nei poteri della mente e del cuore, nel benessere e nella tecnica, nel diritto e nella moralità, implica necessariamente la partecipazione delle classi inferiori".[9]

Chiunque creda che gli ingegneri sociali del WEF abbiano a cuore nobili intenzioni mentre progettano e implementano il Great Reset dovrebbe prestare attenzione all'avvertimento del presidente Franklin D. Roosevelt (1935), che (ironicamente) dichiarò:

La dottrina della regolamentazione e della legislazione da parte di "menti superiori" al cui giudizio e volontà tutte le persone possono tranquillamente e volentieri acconsentire, è stata troppo evidente a Washington durante questi ultimi 10 anni. Se fosse possibile trovare "menti superiori" così disinteressate, così disposte a decidere senza esitazione contro i propri interessi personali o pregiudizi privati, uomini quasi divini nella loro capacità di tenere la bilancia della giustizia con una mano equilibrata, un tale governo potrebbe essere all'interesse del Paese; ma non ce ne sono nel nostro orizzonte politico e non possiamo aspettarci un completo capovolgimento di tutti gli insegnamenti della storia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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Note

[1] F. A. Hayek, The Road to Serfdom (1944; repr., New York: Routledge, 2006), p. 166.

[2] Alexis de Tocqueville, Democracy in America: Historical-Critical Edition of "De la démocratie en Amérique", ed. Eduardo Nolla e trad. James T. Schleifer, ed. bilingue, 4 voll. (Indianapolis, IN: Liberty Fund, 2010), 1:223.

[3] John Stuart Mill, On Liberty (Kitchener, ON: Batoche Books, 2001), p. 261.

[4] Hayek, The Road to Serfdom, p. 168.

[5] Hayek, The Road to Serfdom.

[6] Tocqueville, Democracy in America, 2:156.

[7] Hayek, The Road to Serfdom.

[8] Wilhelm von Humboldt, The Limits of State Action. (1792; riproduzione, Cambridge: Cambridge University Press, 1969).

[9] Gustav Friedrich Schmoller, "Class Conflicts in General". (American Journal of Sociology, Vol. 20, No. 4, 1915), p. 519.

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lunedì 25 luglio 2022

Il rialzo dei tassi da parte della BCE è una mossa disperata per evitare che l'Europa sia rasa al suolo

 

 

di Tom Luongo

Qualunque cosa accada, fintanto che la cricca di Davos sentirà di avere il controllo sulla politica estera degli Stati Uniti, continuerà ad agire come se tutto fosse roseo per loro mentre distruggono l'economia mondiale.

Questo è il motivo per cui trovo interessante la miriade di attacchi contro un Joe Biden. C'è un cambiamento nella strategia della cricca di Davos o questo è l'ennesimo segnale che le forze sovraniste all'interno della struttura di potere degli Stati Uniti stanno prendendo il sopravvento?

Con questa domanda in mente, inseriamo un po' di contesto sui recenti eventi europei e su cosa dicono dei fatti che abbiamo di fronte.

La BCE ha finalmente lasciato salire i tassi per la prima volta sin dal 2011, portando il tasso di riferimento a -0,1%, perché immagino che sarebbe contro i "valori europei" che le banche debbano pagare per prendere in prestito denaro rubato ai risparmiatori.

Alcuni sono rimasti scioccati che la BCE abbia rialzato i tassi di 50 punti base (0,5%), ma visti i drammatici eventi verificatisi in Italia, non avrebbe potuto fare altrimenti senza sembrare fuori dal mondo... anche se in realtà lo è.

Hanno appena perso il loro uomo di punta in Italia e sembra che la Destra sia destinata a vincere le elezioni in un Paese centrale dell'UE senza che nessuna delle fetide leggi della cricca di Davos venga approvata.

Vi suona familiare? La stessa cosa è successa negli Stati Uniti l'anno scorso e ora stiamo in procinto di assistere a uno storico sterminio politico dei Democratici alle elezioni di medio termine.

Questa è una grave perdita per la cricca di Davos, come ho sottolineato nell'articolo della scorsa settimana sul primo tentativo di dimissioni di Draghi.

Ma nello stesso momento in cui la BCE ha lasciato salire i tassi d'interesse, ha anche annunciato un nuovo programma di QE "senza limiti" chiamato Transmission Protection Instrument, perché, come giustamente sottolinea Zerohedge, definirlo "un QE specifico per l'Italia suona un po' brutto". Aggiungo che è anche contro i valori fondamentali dell'Europa, come dire la verità.

La presidente della BCE, Christine Lagarde, aveva "tutto sotto controllo" quando ha descritto questo nuovo esperimento di politica monetaria, chiaramente ora più "arte che scienza".

"Abbiamo tutto sotto controllo", è stato il ritornello su tutti i titoli di giornale la scorsa settimana. Qualunque sia l'evento, anche piccole cose come il crollo del governo di Mario Draghi in Italia possono far deragliare il progetto europeo.

Va tutto bene, dobbiamo solo mantenere la rotta, essere "guidati dai dati" e non rinunciare ai valori fondamentali dell'Europa, che, a questo punto, equivalgono alla fiducia che gli incendiari gestiranno i reparti dei vigili del fuoco.

Per darvi un'idea di quanto sia profondamente radicata questa idea di controllo, sentiamo cosa ha detto all'inizio della scorsa settimana il "ministro degli esteri" dell'UE Josep Borrell. L'Europa, ha detto, deve continuare a far pressione sulla Russia. Non può "permettersi di allentare le sanzioni", deve continuare a fare pressione sull'economia russa a lungo termine. Dobbiamo continuare a bombardare il sistema finanziario russo, non importa quante di queste bombe cadano su Roma, Atene o Berlino piuttosto che su Mosca.

L'obiettivo non dichiarato di queste sanzioni è impedire che la tecnologia avanzata finisca nelle mani della Russia, affinché produca internamente le armi di cui avrà bisogno per combattere la NATO, non il prossimo mese, ma il prossimo anno o nel 2024.

Questo è un piano a lungo termine. In un episodio di Crosstalk su RT, che ho registrato all'inizio della settimana, il conduttore Peter Lavelle ha ricordato le citazioni dell'amministrazione Biden sul fatto che si tratta di una guerra di 20 anni contro la Russia e/o la Cina.

La stessa conclusione è stata il discorso di Pompeo: una generazione di americani dovrà combattere una guerra santa contro l'Est per il controllo dell'energia globale. Peccato che nessuno voglia arruolarsi per partecipare, Mike.

C'è solo questo piano e chi lo contrasta. Anche Biden segue lo stesso copione, ma se ne andrà presto perché non è più un messaggero credibile, sostituito da Kamala Harris per essere l'idiota in capo alla Casa Bianca.

Con questo in mente, guardate cos'altro l'UE ha pubblicato la scorsa settimana.

Quando è stata l'ultima volta che avete visto un insieme d'indicatori economici perfettamente in linea con le aspettative? Chi vogliono prendere in giro? Questa sarebbe la prima previsione di un'agenzia europea che abbia mai avuto ragione.

Inoltre, se le cose stanno davvero così, perché questi numeri dell'IPC hanno spinto la BCE ad aumentare i tassi di 50 punti base e non 25? Voglio dire, si aspettavano questi numeri, giusto? Quindi non avrebbero dovuto comunicare 50 punti base sin dall'inizio?

C'è la logica e poi c'è la BCE.

È solo una narrativa disperata per mantenere le apparenze che hanno tutto sotto controllo, che sono ancora sul pezzo riguardo la situazione economica e non c'è motivo di farsi prendere dal panico.

Perché il panico, o i cambiamenti "indesiderati e ingiustificati" (parole della Lagarde), nei differenziali di credito richiederanno l'uso del TPI per evitare che la banca centrale costruita dalla cricca di Davos vada in bancarotta.

Per l'UE, tuttavia, il tempo scorre veloce. Questa settimana tocca alla FED e con questo rialzo di 50 punti base, bisogna aspettarsi 100 punti base da parte di Powell.

Ricordate che gli eurocrati come Borrell e la Lagarde non hanno un Piano B (ma forse un Piano R, purtroppo).


La fortuna gira

Ho menzionato il dottor Stranamore per una ragione. Guardate di nuovo il film da un punto di vista strutturale e noterete la miriade di "rovesciamenti" in esso contenuti. È una meraviglia della sceneggiatura, vi mostra quanto siano intelligenti gli esseri umani quando sono determinati a superare gli ostacoli per completare un compito, operando come se il falso fosse vero.

Non c'è metafora migliore per lo stato attuale dei mercati dei capitali e della guerra politica.

Parlo continuamente d'inversioni nell'analisi tecnica dei mercati, ma è un'idea che è profondamente radicata nella narrazione. La prima chiave per scrivere una grande sceneggiatura è sapere che ogni scena deve avere un "capovolgimento di valore".

Può essere semplice come una persona infreddolita che trova un cappello, o una persona povera che trova una valigia piena di soldi.

La scena, non importa quanto piccola, ha un'idea di controllo e tale idea deve cambiare un valore in qualche modo o la scena non ha scopo.

I buoni editori le lasciano fuori, gli studi invece le reintegrano per vendere le edizioni "Director's Cuts" su Blu-Ray.

L'UE è tutta incentrata sulle "Director's Cuts" dell'inguardabile "cinema" francese.

Le inversioni sono importanti, creano e rilasciano la tensione. Una buona scrittura crea costantemente piccoli capovolgimenti per preparare il terreno a quelli più grandi (Archi) che hanno un impatto su quelli più grandi ancora (Atti) e così via.

Gli eurocrati e la cricca di Davos non credono ai capovolgimenti, credono invece nell'inevitabilità. E se riescono a "rimanere sul copione", indipendentemente dalla complicazione che ha annullato il loro piano, possono comunque arrivare al traguardo e vincere.

Questo è ciò che è successo alla riunione della BCE la scorsa settimana. Continuano a seguire il copione e l'obiettivo è un'inflazione dei prezzi al 2%. La Lagarde ha abbandonato tutte le previsioni e ha parlato d'inflazione "transitoria". Anche se le circostanze si sono ribaltate contro di loro e alla fine lo hanno ammesso pubblicamente, non rinunceranno alla narrativa generale secondo cui tutto va bene.

I valori dell'Europa possono essere espressi solo attraverso l'UE e quindi qualsiasi cosa salverà l'UE salverà a sua volta i valori europei.

Grazie al cielo, noi rozzi yankee ci siamo lasciati alle spalle quei valori europei, solo per vederceli riproporre a ogni occasione.

Per molti investitori la FED ha tenuto la sua riunione fondamentale il mese scorso quando ha rialzato i tassi di altri 75 punti base, ma l'inversione della politica della FED era solo nelle loro menti. Infatti, come ripeto da più di un anno, l'incontro cardine della FED non è stato quello dello scorso giugno, ma quello del giugno 2021, quando è iniziato il "tightening nascosto" attraverso i pagamenti sui pronti contro termine inversi.

Ciò è iniziato come una serie di complicazioni per la BCE e la cricca di Davos che poi si sono accumulate fino a diventare insopportabili. La BCE si rende finalmente conto che non c'è altro da fare ora se non accettare la rovina e affrontare la realtà.


Rimanere sull'obiettivo, rimanere sull'OBIETTIVO

Quello che abbiamo visto sui mercati la scorsa settimana, dopo che l'euro ha rotto brevemente la parità con il dollaro, è stato il prevedibile rimbalzo che arriva dopo il completamento di un importante arco di scena. L'euro ha raggiunto $1,03 e non oltre.

Ma è solo questo, un rimbalzo, un breve intermezzo comico per allentare la tensione.

La performance della Lagarde è stata la sua ammissione di un "divario di spread creditizio" che ora è incolmabile. Il debito italiano è diretto verso l'oblio e la BCE ha appena detto che spenderà ogni euro dei risparmi tedeschi per evitarlo il più a lungo possibile.

Quindi si ha questa idea che la BCE abbia tutto sotto controllo, ma che dire della guerra in Ucraina? E il futuro dell'UE?

Il prossimo titolo di giornale è altrettanto sbalorditivo, di fronte alla frattura dell'UE e alla perdita di potere di Mario Draghi sull'Italia: l'UE avvia i colloqui di adesione con Albania, Macedonia del Nord.

Traduzione: "Non preoccupatevi, l'UE è sana e tutti vogliono esserne membri. Diventeremo più forti, non più deboli. Assorbiremo tutta l'Europa, rivendicheremo la NATO dagli americani, li costringeremo a combattere la Cina mentre affameremo la Russia.Va tutto alla grande!"

Tutto questo fa parte del copione, ma chiaramente c'è di più di non detto.

Infatti questo è ciò che vogliono farci vedere in Occidente, ciò che possiamo trovare solo nelle ricerche su Internet. Nel frattempo i russi ci dicono cosa sta realmente facendo l'Europa, vale a dire revocare le sanzioni e cercare disperatamente di ottenere l'energia e il cibo di cui ha bisogno per evitare d'incontrare i boia fuori dai parlamenti in tutto il "mondo civile".

La verità è che, per la prima volta da molto tempo, la cricca di Davos non conduce le danze per l'intero Occidente. Il governo italiano se n'è andato perché ai populisti è stato detto che hanno il sostegno degli Stati Uniti per porre fine al regno del terrore di Draghi.

Dottorato di ricerca certificato in geografia, Liz Truss ha anche probabilità di diventare il prossimo Primo Ministro del Regno Unito e mantenere forte il controllo degli Stati Uniti sulla City di Londra e sullo stesso Regno Unito.

Il Canada ha rialzato i tassi dell'1% la scorsa settimana, suscitando commenti sul fatto che debba seguire, se non superare, la FED. Chiaramente le banche canadesi ne hanno abbastanza di Justin Trudeau e il suo quinto editorialista ucraino, la tizia al soldo della cricca di Davos, Chrystia Freeland.

E questa settimana la FED alzerà di nuovo la posta in gioco nei confronti della Lagarde, indipendentemente da ciò che ha detto la scorsa settimana. Il TPI è spazzatura inutilizzabile su cui i trader faranno front-runinng e manderanno al macero qualsiasi credibilità restante della BCE. Se vuole sapere come ci si sente, forse dovrebbe parlare con Kuroda della Bank of Japan piuttosto che con i suoi esperti a Bruxelles.

Il mio ultimo punto è quello che tante persone NON vogliono sentire, ma è meglio che lo prendano in considerazione con molta attenzione. I commentatori antiamericani non capiscono cosa sta succedendo.

Non concepiscono che ci siano forze all'interno della gerarchia degli Stati Uniti che vedono la Trappola Imperiale per quello che è e che se continua sarà la fine degli Stati Uniti. Che la FED sta affrontando una minaccia esistenziale alla sua sopravvivenza e che ha molto più margine di manovra di quanto si pensi.

Forse, solo forse, i giganti stanno combattendo e noi formiche abbiamo difficoltà a distinguere non solo chi sta vincendo, ma anche chi dovremmo evitare.

A un certo punto l'intera illusione crollerà: l'Europa è la vecchia baldracca che pensa ancora di essere una bella ventenne, mentre la FED è il ragazzo al bar che preferisce bere da solo.

Basta guardare l'immagine che la Lagarde e la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, proiettano al mondo per capire esattamente di cosa sto parlando. Grazie al cielo, la Merkel ha lasciato la scena.

Continueranno a seguire il copione mentre cavalcheranno la bomba pensando di avere compagni di ballo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/