Bibliografia

martedì 31 maggio 2022

Davos 2022: la lotta tra oligarchi ottuagenari

 

 

di Tom Luongo

Non avrei mai pensato che sarei vissuto abbastanza da vedere il giorno in cui i “troppi vecchi per governare il mondo, ma troppo giovani per morire” (con tante scuse a Ian Anderson) si sarebbero incontrati a Davos e avrebbero litigato su cosa fare della Russia.

In ventiquattr'ore due degli uomini più influenti del pianeta hanno espresso quale dovrebbe essere la linea d'azione di Davos sull'Ucraina.

I primi colpi sono stati sferrati da mister Realpolitik, Henry Kissinger, che la maggior parte delle persone è stata sorpresa di scoprire che fosse ancora vivo. Kissinger ha detto a tutti che è ora d'iniziare i negoziati per un accordo con la Russia.

"I negoziati sulla pace devono iniziare nei prossimi due mesi circa, [prima che il conflitto] crei sconvolgimenti e tensioni che non saranno facilmente superate",  ha detto a proposito della crisi bellica il diplomatico veterano di 98 anni. Il risultato determinerà allo stesso modo il resto delle relazioni dell'Europa con la Russia e l'Ucraina, ha inoltre affermato. "Idealmente, la linea di demarcazione dovrebbe tornare allo status quo ante",  ha detto.

"Credo che portare avanti la guerra oltre quel punto non la trasformerebbe in una guerra per la libertà dell'Ucraina, che era stata intrapresa con grande coesione dalla NATO, ma in una guerra contro la stessa Russia",  ha aggiunto.

Quello di Kissinger è semplicemente buon senso, sapendo benissimo che la situazione in Ucraina si sta avvicinando molto a essere qualcosa di militarmente irrecuperabile per l'Ucraina. Si capisce che le cose vanno male quando lo ammette anche la stampa britannica, nonostante a quelli del Telegraph è stato detto di cambiare il titolo originale.

Anche i giornalisti occidentali sul campo stanno ammettendo la verità...

Il fronte nel Donbass sta crollando sulla scia della resa, scusate "evacuazione", dall'Acciaieria Azovstal dei massimi comandanti del battaglione Azov.

Gli ucraini non stanno solo finendo le munizioni, gli uomini stanno esaurendo il morale. Quando si spezza la volontà di un esercito, non importa cosa si provi a fare per alimentare il conflitto, non cambierà il risultato. Se i rapporti sono veritieri, l'Ucraina vedrà solo il 15% circa dei $40 miliardi approvati dalla giunta Biden la scorsa settimana.

Sulla scia del pragmatismo di Kissinger è arrivato l'incredibile pasticcio di George Soros costituito da narrazioni completamente artificiose sulla Russia e sugli obiettivi della Cina e sulle carenze dei rispettivi leader. Soros ha completamente rispettato il copione dei guerrafondai neoliberal/neoconservatori secondo cui l'Ucraina è nella posizione di vincere questa guerra ed è nostro dovere come difensori della sua Open Society assisterla a qualunque costo.

Perché se non lo facciamo, "la civiltà potrebbe non sopravvivere". Il particolare tipo di solipsismo e arroganza che Soros esibisce non sfocia solo nel patologico, ma ignora che dovremmo fare la stessa cosa per tutti i confini.

Nella sua visione del mondo i confini dovrebbero essere sradicati. Allora perché i suoi burattini e accoliti sono così ossessionati dalla cosiddetta "integrità territoriale dell'Ucraina?"

Soros è un ideologo. Ha definito il mondo in termini incompatibili con la natura umana; e sta perdendo. Questo è il motivo per cui vuole più impegno nell'uccidere i malvagi russi che si rifiutano di mangiare insetti, sterilizzarsi ed essere sradicati dalla storia, cosa per cui ha speso miliardi in Ucraina negli ultimi otto anni.

Passare al vaglio le bugie nel suo discorso non vale quasi la pena. In definitiva, sono solo le sue proiezioni di ciò che crede siano le motivazioni e gli obiettivi di Putin e Xi in base alle loro operazioni attuali: guerra in Ucraina/lockdown in Cina.

Soros rielabora l'epica vittoria dell'Ucraina a Kiev per dipingere il quadro di cui ha bisogno in modo da esprimere il suo punto, ma è qualcosa che ormai è fuori moda da due mesi. Tutto ciò che la difesa di Kiev ha fatto è stata incoraggiare la belligeranza degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, tuttavia non ha contrastato nessuno degli obiettivi finali di Putin. Né ha smosso il sentimento popolare.

Ci ha dato la situazione che abbiamo oggi ed è quella che lui deplora perché invita a uno sforzo immenso per evitare che la Russia possa vincere.

Quelle proiezioni alimentano conclusioni che non sono basate sulla realtà ma su un pio desiderio. Soros, come tutti gli investitori (e ha investito molto per rovesciare Putin e Xi) "parlerà sempre del suo copione" e lo farà sembrare un'analisi convincente e sobria.

Le decisioni sui combattimenti in Ucraina non sono state prese da una prospettiva militarmente strategica da settimane ormai. Se fosse stato il contrario, si sarebbe cercato un cessate il fuoco. Il governo fantoccio di Soros negli Stati Uniti si rifiuta di accettare la realtà, perché Soros stesso si rifiuta di crederci.

Ma dato che è lui a firmare gli assegni per aiutare i Democratici a rubare le elezioni di medio termine a novembre, ottiene ciò che vuole. So di essere riduzionista qui, anche perché le forze che agiscono all'interno dell'establishment politico e militare statunitense sono molto più profonde e diversificate della semplice megalomania di Soros, ma lui rappresenta un esempio valido come qualsiasi altro in merito.

Nelle ultime due settimane c'è stato un cambiamento nelle notizie sugli eventi in Ucraina: ora è accettato a malincuore che la guerra di logoramento della Russia contro le forze armate ucraine sia stata brutale, costosa ed efficace.

Ora sta iniziando a mostrare dividendi reali in termini di guadagni di territorio, mentre il centro del fronte nel Donbass crolla.

L'unico motivo per cui i russi non hanno preso più territorio è perché uomini coraggiosi hanno mantenuto la loro posizione mentre Zelenskyy è andato in tournée per vendere una guerra impossibile da vincere a un pubblico esausto e disinteressato in Europa e negli Stati Uniti

Siamo finalmente arrivati ​​al punto in cui anche gli stimoli "pavloviani" perdono tutta la loro potenza. Ora che le posizioni dell'UAF sono irrimediabilmente degradate, non resta che ritirarsi o arrendersi. Non mancano più di poche settimane a questo esito.

E quegli uomini coraggiosi stanno per essere ridotti in poltiglia per la loro lealtà a un'idea che sarebbe dovuta morire mesi fa.

Quando decodificate sia il pragmatismo di Kissinger che l'isteria di Soros, ottenete una conclusione: la Russia sta vincendo la guerra nell'Ucraina orientale. E vincendo quelle battaglie stanno spendendo l'effettiva forza di combattimento dell'UAF nel processo.

L'Ucraina è sempre stata il Rubicone per molte persone. È stato investito così tanto capitale che tutti sono impegnati. Ha rappresentato la linea di demarcazione tra successo e fallimento di generazioni di preparativi per un nuovo ordine mondiale.

Henry Kissinger è stato al centro di tutto questo movimento per decenni. Ha preparato Klaus Schwab a trasformare il WEF in quello che è oggi: la forza influente che spaccia sporchi imbroglioni e imbonitori delle peggiori idee nella storia umana.

George Soros è un nuovo ricco, collaboratore nazista e avvoltoio opportunista con manie di grandezza. Ha giocato a poker con i più grandi giocatori del mondo e ha mandato in rovina interi Paesi più volte. Suo figlio ora ha la sua eredità, ma la perderà dato che suo padre è impazzito.

Ciononostante non ha mai battuto un Paese la cui gente ha resistito. Che vi piaccia o meno quello che la Russia sta facendo in Ucraina, sta solo tenendo fede alla sua posizione; che voi siate d'accordo o meno che questa guerra fosse il modo giusto per farlo, è irrilevante.

Kissinger sarebbe d'accordo con me.

Coloro che dubitano della determinazione o della profonda preparazione della Russia su tutti gli assi della guerra – militarmente, economicamente, socialmente, culturalmente – si troveranno faccia a faccia con una conclusione scioccante: non si può prendere il controllo di un popolo dall'alto verso il basso che invece è unito dal basso verso l'alto.

Anche qui Kissinger sarebbe d'accordo. È per questo che ha sostenuto la ricerca di modi per impedire che la Russia si lasciasse alle spalle il suo carattere europeo e abbracciasse quello asiatico. Ora che la guerra economica è fallita, l'unica opzione ragionevole è accettare ciò che è stato perso... prima che quello che oggi sembra uno stallo si trasformi rapidamente in una disfatta.

Soros è solo il tipico bullo narcisista, pronto a dirvi perché dovete eseguire i suoi ordini per renderlo potente. Questa sarà l'ultima volta che farà un discorso che qualcuno ascolterà e l'ultima volta che a qualcuno interesserà chi vincerà la lotta tra due vecchi storpi in un'arena globalista.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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