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giovedì 3 marzo 2022

Se la Russia invita all'adozione di Bitcoin, scatterà la corsa agli armamenti

 

 

da Bitcoin Magazine

Il 15 febbraio il Ministero dello Sviluppo Economico russo ha mandato un impulso rialzista nei confronti di Bitcoin: costi ridotti per i miner. Ma come possiamo leggere questa decisione?

Innanzitutto l'ovvio: sì, è un impulso rialzista. Secondo quanto riferito, il ministero russo sta prendendo in considerazione "tariffe energetiche" per i miner di bitcoin (e altre criptovalute), oltre a tassare le conversioni da criptovaluta a rublo, a condizione che tali strutture siano costruite in regioni particolari (non si vuole che i miner spuntino fuori ovunque).

Una delle giustificazioni del ministero è stata che il mining di bitcoin incentiva grandi aumenti nella creazione di energia, consentendo al contempo un rapido spostamento della domanda da parte della rete. Ciò significa che se la domanda di energia dovesse cambiare rapidamente, ad esempio sulla scia di situazioni meteorologiche non canoniche, la rete avrebbe la capacità di limitare o arrestare i miner con l'intento di soddisfare la domanda di energia dove è più pertinente.

In secondo luogo, questo esercita pressioni sulle potenze occidentali. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'Unione Europea sono stati lenti nel prendere decisioni concrete sull'agevolazione del mining di bitcoin e Bitcoin in generale. Il che non è affatto sorprendente: non solo la resistenza alla censura ed il decentramento di Bitcoin minacciano la fattibilità del sistema SWIFT, ma rendono anche molto più difficile applicare i controlli sulla fuga di capitali.

Inoltre c'è preoccupazione per il persistere dell'inflazione, in particolare perché potrebbe influenzare il prezzo dell'energia. Questa è un'altra area in cui la Russia può svolgere un ruolo fondamentale, poiché incentivare i miner di bitcoin a portare affari all'interno delle loro giurisdizioni non solo fornirebbe stimoli economici sotto forma di progetti infrastrutturali, ma rafforzerebbe anche la resilienza della rete fornendo un ulteriore fonte di monetizzazione flessibile alla domanda.

All'aumentare del costo del gas naturale, diminuiscono gli incentivi all'investimento nelle rinnovabili (dovuto soprattutto al rischio di produzione intermittente). È per questi motivi che la Russia sarebbe spinta a cercare di mitigare l'inflazione dei costi energetici in futuro, incorporando le operazioni di mining di bitcoin in progetti energetici.

Queste giustificazioni suggeriscono che la Russia è interessata ad incentivare il mining di bitcoin all'interno dei suoi confini, oltre ai seguenti punti:

• L'inflazione sta attanagliando i mercati energetici. Quello che è iniziato come un passaggio a fonti di energia più pulite è diventato un enorme ostacolo durante i lockdown. Quando le economie si fermano, la domanda no, il che include anche la domanda di energia.

Dal 2005 il globo ha ridotto in modo aggressivo la produzione di energia nucleare. Ciò è in gran parte dovuto al fatto che le strutture in grado di generare questa energia hanno superato di gran lunga la loro età di funzionamento sicuro. Sfortunatamente i funzionari pubblici non avrebbero potuto scegliere momento peggiore per chiudere questa potente ed efficiente forma di creazione di energia. Ora c'è una resilienza drasticamente ridotta nella rete, il che significa che le uniche cose che ci rimangono sono i combustibili fossili e le fonti di energia altamente inaffidabili (dette anche "rinnovabili"). Queste fonti richiedono anche enormi quantità di combustibili fossili non solo per la produzione, ma anche per l'estrazione.

• Con i mercati energetici in inflazione, anche i costi di beni e servizi sono in aumento. Come accennato in precedenza, abbiamo bisogno di spendere energia per generare energia. Ciò significa che anche i costi di estrazione delle risorse, trasporto, raffinamento, imballaggio e stoccaggio subiranno un aumento dei costi (indipendentemente da ciò che potrebbe dire l'IPC).

• Se beni e servizi stanno cedendo ai capricci dell'inflazione, ciò significa anche che il cibo è influenzato dall'inflazione. Come impone il ciclo energetico, la vita richiede energia per propagarsi, quindi anche l'agricoltura ed il bestiame richiedono fonti significative di energia per fornire il cibo su cui i nostri figli e le nostre comunità fanno affidamento per crescere sani e forti. Questa energia si presenta sotto forma di semi, mangimi, acqua, attrezzature, fertilizzanti, pesticidi, erbicidi e così via.

Ora, torniamo indietro ai recenti sviluppi in Russia e adesso anche in Cina.

Il 2 febbraio la Russia ha annunciato il divieto delle esportazioni di nitrato di ammonio fino ad aprile con l'intento di sostenere meglio gli sforzi agricoli interni. Il problema? La Russia è la principale fonte di nitrato di ammonio degli Stati Uniti, un ingrediente molto importante per la produzione di munizioni, cosa che aggiunge ulteriore peso ai recenti sviluppi e alle attività sul confine occidentale della Russia. Seguendo il filo conduttore dei fertilizzanti, ricordiamo anche il divieto cinese delle esportazioni di fertilizzanti la scorsa estate.

Tuttavia le briciole di questo racconto alla Hansel e Gretel non si fermano qui. Oltre ai punti di cui sopra, abbiamo abbastanza spazio per vedere come l'inflazione ha un impatto significativo su tutti noi, ma c'è di più. Pensate all'attività della Russia in Ucraina e come stia alimentando le fiamme e le paure della guerra. Un'economia normale dipende fortemente dall'energia e la guerra aumenta massicciamente la domanda di energia. Se la Russia è intenzionata alla guerra, l'Unione Europea richiederà quantità significative di energia per facilitare la resistenza: in questo caso particolare, tale energia arriverà sotto forma di petrolio e gas naturale.

E chi è la principale fonte di energia dell'UE? La Russia.

A peggiorare le cose, la Germania è il leader del settore manifatturiero nell'UE. E su quale Paese fa molto affidamento la Germania al fine di sostenere tale produzione? La Cina.

A rendere le cose ancora più complesse, la Cina sta esercitando pressioni militari su Taiwan, un attore chiave nello spazio globale di produzione di chip.

Se la guerra attanagliasse quest'area del mondo, mi aspetterei ulteriori aumenti dei prezzi su tutta la linea, poiché le tecnologie aumenterebbero di prezzo a causa della domanda costante/crescente a fronte di un'offerta limitata, soprattutto se suddetti siti di produzione di chip dovessero andare offline.

Ecco una domanda davvero grande, "grande" nel senso di implicazioni a livello storico, geopolitico e persino individuale: dove si inserisce Bitcoin?

Nell'incentivare le operazioni di mining, la Russia sta segnalando un crescente supporto e apprezzamento per il nascente stack tecnologico e di asset che accompagna le operazioni di rete e gli incentivi di Bitcoin. Inoltre, poiché Bitcoin opera al di fuori della sfera di competenza di una nazione o dei confini di un gruppo, il rischio di sanzioni è quasi inesistente se il commercio passasse tramite un asset neutrale come Bitcoin.

Inoltre una nazione che dovesse adottare un asset così neutrale tramite il commercio (possibilmente anche valutando l'energia in bitcoin) aprirebbe le sue casse per commerciare letteralmente con chiunque, invitando un afflusso di domanda di beni e servizi.

Gli Stati Uniti ed i loro alleati sono ora indietro sotto una serie di punti di vista. Gli Stati Uniti possono tentare di vietare Bitcoin e le sue transazioni? Possono provarci, ma falliranno. La Cina ha già provato a farlo, più volte, e lo stesso vale per l'India. Per non parlare del fatto che gli Stati Uniti ora hanno una moltitudine di politici che sostengono l'adozione di Bitcoin, come la senatrice Cynthia Lummis ed i governatori statali che mostrano sostegno politico per l'asset stesso e la relativa rete.

Inoltre c'è il massiccio afflusso di hashrate arrivato sulle coste degli Stati Uniti dopo il famigerato ban cinese sul mining di bitcoin. E, andando ancora oltre, c'è la FDIC che ha cercato di fornire supporto alle banche americane per tenere bitcoin nei loro bilanci.

Come si suol dire, "Bitcoin è per amici e nemici".

La Russia e la Cina stanno spingendo i loro programmi non solo per ottenere ciò che vogliono, ma anche per indebolire l'egemonia del petrodollaro? E, così facendo, Bitcoin sarà in grado di dimostrare al mondo che è davvero un asset del futuro, in cui alleati e nemici negoziano allo stesso modo?

Quindi, in questo ambiente, potremmo anche vedere entrambe le parti spingere per l'adozione e la proliferazione di Bitcoin mentre ciascuna parte mira a tenere il passo con i propri rivali?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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