martedì 22 marzo 2022

L'indipendenza energetica europea è impossibile con le attuali linee di politica

 

 

di Daniel Lacalle

L'Europa non realizzerà una transizione energetica competitiva con le attuali linee di politica interventiste. L'Europa non dipende dal gas russo per una coincidenza, ma per una serie di politiche sbagliate. Il divieto del nucleare in Germania, il divieto di sviluppo delle risorse nazionali di gas naturale in tutta l'Unione Europea, ecc. si sono aggiunti ad un massiccio e costoso stuolo di energie rinnovabili senza costruire un sostegno affidabile.

Solare ed eolico non riducono la dipendenza dal gas naturale russo. Sono necessari, ma volatili ed intermittenti; hanno bisogno di un supporto da parte di gas naturale, nucleare ed energia idroelettrica per la sicurezza dell'approvvigionamento. La dipendenza aumenta nei periodi di vento debole e poco sole, proprio quando i prezzi sono più alti.

“Il solare va a zero per dodici ore al giorno, e questo è garantito. Il vento a volte soffia, a volte no, anche questo è garantito. Entrambi dipendono dal tempo, che è al 100% fuori dal controllo umano. Nei giorni migliori sono al massimo un supplemento", ha scritto un lettore e pilota della Marina.

Anche le batterie non sono un'opzione. È impossibile costruire una rete di dimensioni industriali di enormi batterie, il costo sarebbe proibitivo e la dipendenza dalla Cina per costruirle (litio, ecc.) sarebbe ancora più un problema. Ai prezzi attuali, un sistema di accumulo attraverso batterie e delle dimensioni dell'Europa costerebbe più di $2.500 miliardi, secondo un documento del MIT Technology Review. Molto più costoso di qualsiasi altra alternativa.

Solo il costo aggiuntivo di una rete di batterie più la rete di distribuzione e trasmissione farebbe salire ulteriormente le bollette delle famiglie.

L'inflazione era già fuori controllo in Europa prima ancora che l'invasione dell'Ucraina fosse un rischio. L'IPC in Spagna era del 7,6%, in Portogallo del 4,2% ed in Germania del 5,1%. L'IPC dell'area Euro era del 5,8%.

Di fronte all'impatto sui prezzi e sull'energia dell'invasione dell'Ucraina, dobbiamo ricordare:

– L'Europa era già in una crisi energetica nel 2020 e nel 2021, con il costo dei permessi di CO2 in aumento ed i prezzi all'ingrosso dell'elettricità che avevano raggiunto livelli record a dicembre 2021.

 – L'Europa non “dipende dal gas russo”. È co-dipendenza. La Russia ha bisogno dell'Europa per esportare e l'Europa non ha alternative più economiche. Ricordiamoci che il gas russo è molto più economico di qualsiasi altra alternativa realistica. I contratti a lungo termine firmati con Gazprom sono chiusi a prezzi che possono essere fino a dieci volte inferiori rispetto ad alcune delle alternative attuali. I 150 miliardi di metri cubi che l'Europa importa dalla Russia possono essere sostituiti con gas naturale liquefatto dalla Norvegia e dal Mare del Nord, dagli Stati Uniti, dall'Algeria, dal Qatar o da Israele, ma sarebbero molto più costosi.

– L'unica alternativa alla Russia è dimostrare che i Paesi europei hanno fonti di approvvigionamento diversificate ed economiche. Se la Russia vede che i governi europei vietano l'energia nucleare, vietano lo sviluppo di riserve di gas autoctone, intervengono nelle importazioni ed aggiungono enormi tasse come il costo della CO2, allora è normale che sappia che non c'è alternativa competitiva e che l'industria ed i consumatori europei saranno sotto scacco a causa dell'aumento del costo dell'energia.

– I governi europei dovrebbero riflettere attentamente sulle loro politiche sbagliate quando il continente è stato salvato questo inverno dal gas naturale importato dagli Stati Uniti e prodotto con una tecnologia, il fracking, che è stata vietata in Europa. Quest'ultima vuole energia a buon mercato ed in abbondanza, ma i politici demonizzano il nucleare, il gas ed il petrolio. Tutte le proposte interventiste avanzate dai politici europei comportano un costo maggiore per i consumatori.

– Il gas naturale scorre continuamente, è economico ed abbondante. Non può essere sostituito con rinnovabili intermittenti, volatili ed imprevedibili. L'esempio della Germania è chiaro: dopo aver investito massicciamente nelle energie rinnovabili ed aver raddoppiato le bollette per i consumatori, dipende maggiormente dal carbone di lignite e dal gas russo per garantire l'approvvigionamento di energia. La Germania ha dovuto riattivare le centrali a carbone dopo aver speso oltre $200 miliardi in sussidi e costi per le rinnovabili!

– Tutte le tecnologie sono necessarie, anche le energie rinnovabili, ma non sono l'alternativa perché hanno bisogno di un supporto da parte del gas naturale e perché tale tecnologia è ancora agli inizi. Non dimentichiamo che l'installazione massiccia di rinnovabili comporta un enorme costo nelle reti. Chi abbasserà le bollette se il costo fisso delle reti viene moltiplicato con i $150 miliardi che stimiamo necessari per rafforzare le reti di distribuzione e trasmissione?

– Tutte le alternative "magiche" vendute dall'interventismo significano passare dal dipendere dalla Russia al dipendere dalla Cina. Dove prenderemo il silicio, l'alluminio, il rame, il litio, ecc. necessari per quei massicci investimenti "magici" annunciati?

– La demonizzazione dell'energia nucleare ha lasciato l'Europa nelle mani di alternative costose ed instabili. La transizione energetica va considerata comprendendo l'importanza della sicurezza degli approvvigionamenti e della competitività. Abbiamo bisogno di tutte le tecnologie senza pregiudizi ideologici. Abbiamo bisogno di solare, eolico, gas naturale, idroelettrico, petrolio e nucleare, o di barcameneremo da crisi a crisi e pagando sempre di più.

– È assurdo tenere il regime fiscale delle emissioni di CO2 durante una crisi senza precedenti. Sbarazzarsene significherebbe ridurre le bollette delle persone.

– Le tasse alla frontiera sui prodotti petroliferi o sul gas naturale non stanno tassando i produttori, stanno tassando i consumatori nei Paesi europei. Chi crede che le tasse annunciate saranno pagate dal Qatar, dalla Nigeria o dal Brasile ha un serio problema di comprensione economica.

– Una vera transizione energetica deve essere competitiva, affidabile ed economica, non una macchina per la riscossione delle tasse ed il saccheggio. Deve considerare tutte le tecnologie: più commercio e meno politica; più concorrenza e meno ideologia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


2 commenti:

  1. Davvero le tasse sulla CO2 sono già realtà? Credevo fossero ancora un'idea, sebbene una conoscente mi parlò di recente della possibilità di "comprare crediti di CO2 per le aziende". Sono allibito. Sono state introdotte a livello europeo, immagino.

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    1. Salve Anonimo.
      La fonte è "personale" visto che il mio fornitore di gas/elettricità ha provveduto ad inviare email ai clienti in cui spiega le motivazioni dei recenti aumenti, rimarcando in particolar modo il rincaro delle quote CO2.

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