giovedì 10 marzo 2022

Cosa faranno gli stati per combattere le valute digitali private

Come spiegato in un precedente articolo, il terrore dell'apparato statale nei confronti di Bitcoin è strettamente legato alla sua trasparenza e all'immutabilità della sua blockchain. Ricordate che il fisco ed i cani da guardia dello stato son pur sempre persone, quindi "indirizzabili" verso obiettivi. C'è un guinzaglio che devono rispettare. Infatti le critiche avanzate da McMaken nel seguente articolo sono tutte legittime, ma non spiegano l'astio estremo nei confronti di Bitcoin visto che con i soli strumenti vessatori in mano alla politica potrebbe essere scalzato come forma di denaro "ufficiale". Invece l'ho spiegato io nel sopraccitato articolo. A giudicare dagli eventi attuali negli Stati Uniti e all'estero, è molto probabile che gli stati reagiranno per paura man mano che Bitcoin continuerà a salire alla ribalta, emanando regolamenti che ne renderanno difficile l'uso al di fuori della rete P2P senza raccogliere quantità folli di dati. Bitcoin è un anatema per il denaro fiat del sistema bancario centrale, un meccanismo di sorveglianza totale in fusione con il credito sociale e finanziario, in cui suddetto sistema vorrebbe ammassarci tutti. Tale schema consente il controllo completo su ogni aspetto della nostra vita. L'unica alternativa digitale sufficientemente potente a questo sistema è Bitcoin. Non pensate, quindi, alle criptovalute come ad un piano per arricchirsi velocemente, ma piuttosto ad un piano per comprare la libertà che, al giorno d'oggi, ha un cartellino di prezzo in crescente salita. Diviene quindi essenziale usare Bitcoin per costruire nuove istituzioni che preservino sia la libertà individuale/finanziaria, sia l'umanità; familiarizzate con i wallet decentralizzati, come Melis ad esempio, e con gli exchange decentralizzati (Dex), in modo da compiere i primi passi per secedere individualmente dalla tirannia incalzante. Ma, soprattutto, usate Bitcoin al posto del denaro fiat, quotidianamente.

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di Ryan McMaken

Durante un'audizione al Senato degli Stati Uniti, al presidente della FED, Jerome Powell, è stato chiesto se una valuta digitale emessa da una banca centrale potesse esistere o meno fianco a fianco con criptovalute private. Powell ha risposto che non c'è nulla che impedisca alle criptovalute private di "coesistere" con un "dollaro digitale".

Questo, ovviamente, è vero fintanto che i burocrati federali non decidono di vietare l'uso delle criptovalute.

Business Insider nel frattempo ha riferito che i commenti di Powell "sembravano rappresentare un cambiamento" rispetto ai suoi precedenti commenti secondo cui "non c'era bisogno" di criptovalute in un mondo di valute digitali delle banche centrali (CBDC).

Tuttavia non è ancora chiaro se si tratti di un "cambiamento". I precedenti commenti di Powell volevano semplicemente comunicare la sua di posizione: la CBDC della FED sarebbe stata privilegiata da chi usa queste valute. Se la valuta digitale della banca centrale è così meravigliosa, non c'è bisogno di averne altre.


Le banche centrali pianificano di scalzare le criptovalute

Infatti le due dichiarazioni di Powell su questo argomento riflettono il fatto che il sistema bancario centrale prevede di scalzare le criptovalute private. Questo sarebbe un obiettivo ragionevole per la FED, dato il vasto potere normativo ed i privilegi legali di cui gode. Poiché la banca centrale regola direttamente le banche ed è così radicata nel settore finanziario in generale, potrebbe facilitare un'introduzione praticamente senza interruzioni della propria valuta digitale nel settore finanziario e renderla più conveniente di altre. Inoltre il Congresso può usare i suoi poteri per “incoraggiare” la popolazione affinché preferisca la valuta ritenuta ufficiale, digitale o meno.


La valuta di qualità superiore vince sempre?

Questo non preoccupa molti sostenitori delle criptovalute, che generalmente sono fiduciosi che le loro valute siano di qualità superiore a qualsiasi cosa una banca centrale possa offrire. Quando dicono "qualità superiore", in particolare quelli che sostengono Bitcoin, spesso intendono che la loro valuta non può essere inflazionata come le valute fiat. Pertanto queste valute private non perdono il loro valore come invece accade alle valute fiat e presumibilmente la popolazione si dovrebbe riversare sulla valuta di qualità superiore.

È discutibile, tuttavia, se questo tipo di qualità determini davvero l'uso di una valuta come mezzo di scambio generale. Infatti l'esperienza suggerisce il contrario e questo è stato a lungo visto nel funzionamento della Legge di Gresham. Quando competono con valute di "qualità inferiore", cioè più inclini ad essere inflazionate, le valute di "qualità superiore" tendono ad essere accumulate piuttosto che utilizzate come denaro. Ciò si riflette nel movimento "HODL", in cui si presume che sia meglio conservare le criptovalute a tempo indeterminato piuttosto che convertirle in asset "inferiori", siano essi dollari o altro. Finché prevale questo pensiero, è difficile vedere come una criptovaluta possa passare a un mezzo di scambio generale, ovvero denaro, nonostante l'inferiorità della valuta fiat.


Come “convincere” le persone ad utilizzare il denaro fiat

Eppure si potrebbe anche definire “qualità” come la facilità con cui si può usare una particolare forma di denaro. I sostenitori di Bitcoin, ad esempio, hanno sottolineato la relativa facilità con cui può essere utilizzato negli acquisti senza la necessità di istituzioni intermedie. Anche in questo ambito, però, le valute fiat controllate dalle banche centrali potrebbero comunque essere competitive, nonostante siano inferiori in termini di conservazione del valore.

Questo, ovviamente, è uno degli scopi dell'emissione di nuove CBDC. Si tratta di cooptare e competere in modo più completo e diretto con le valute digitali private. Tra l'altro i pagamenti che utilizzano CBDC non devono nemmeno passare attraverso istituzioni intermediarie. Queste CBDC saranno "migliori" delle valute digitali private? Forse, ma per rimanere rilevanti non devono essere migliori, devono solo essere abbastanza buone. I regolamenti statali, poi, possono fare il resto.

Dopotutto, quando si tratta di sostenere una valuta ufficiale, un governo o una banca centrale dispone di diversi strumenti. Uno, ad esempio, è il corso legale. Contrariamente a quanto molti credono, questo non costringe le persone ad utilizzare una determinata valuta per tutte le transazioni, tuttavia le leggi sul corso legale obbligano gli utilizzatori di denaro a favorire una specifica forma di denaro rispetto ad altre per il rimborso di prestiti ed altri usi. Inoltre un governo può imporre il pagamento delle imposte nella valuta scelta da esso. I mutuatari continuerebbero a rimborsare i prestiti in dollari svalutati e questo probabilmente includerebbe molti enormi mutuatari istituzionali.

In un'atmosfera inflazionistica, questo può continuare ad offrire un supporto significativo ad almeno un certo uso di una valuta, o di una sua versione digitale, anche a fronte di un valore in forte calo. Immaginate, ad esempio, un mondo in cui ogni datore di lavoro deve pagare il sostituto d'imposta in dollari e in cui ogni proprietario di casa deve pagare le tasse sulla proprietà in dollari. Immaginate un mondo in cui ogni prestatore immobiliare, commerciale e residenziale, finanziatori fortemente regolati dai politici, debba accettare il rimborso in dollari in deprezzamento. Questo non rappresenta un piccolo vantaggio per una valuta, anche se in declino.


Usare la coercizione per proteggere la valuta fiat

E poi ci sono metodi più rozzi per proteggere la valuta ufficiale. Al di là delle leggi sul corso legale, il governo potrebbe utilizzare il fisco per punire in altri modi l'uso di valute private. L'addebito delle tasse sulle plusvalenze sulle forme di denaro alternative è solo uno di questi metodi. È noto che gli stati sono diventati piuttosto creativi quando si tratta di tasse punitive contro attività che non ama.

C'è sempre l'opzione di vietare del tutto queste valute. Non dimenticate mai che il governo statunitense un tempo vietò la proprietà privata di lingotti d'oro, punibile con multe draconiane e con la reclusione.

Niente di tutto ciò contraddice le argomentazioni economiche secondo cui in un mercato senza ostacoli, alcune criptovalute private sono di gran lunga superiori al denaro fiat in termini di conservazione del valore. Queste sono questioni economiche, però; le questioni politiche sono diverse e, una volta coinvolte, il calcolo può cambiare notevolmente. Gli stati hanno gelosamente custodito a lungo le loro prerogative sull'offerta di denaro ed è probabile che ricorreranno ad un numero qualsiasi di politiche violente, pericolose o rischiose quando questi privilegi vengono minacciati.


Ma cosa succede se il denaro fiat viene iperinflazionato?

D'altra parte gli stati, con tutto il loro potere coercitivo, a volte perdono la capacità di garantire l'uso continuato della valuta ufficiale.

Come ha osservato Daniel Lacalle, a volte la valuta fiat cessa del tutto di essere denaro:

Se il settore privato non accetta questa valuta come unità di misura, mezzo di pagamento generalizzato e riserva di valore, la valuta diventa priva di valore e cessa di essere denaro. Alla fine, diventa carta inutile.

Ciò accade quando una valuta viene svalutata così rapidamente che né la convenienza né lo status legale possono salvare il suo status di denaro.

L'iperinflazione sembra essere l'unico scenario, a parte grandi cambiamenti ideologici che andrebbero ad indebolire lo stato in generale, in cui è probabile che una criptovaluta privata diventi il ​​mezzo di scambio generale. Le valute fiat dovrebbero implodere e non solo deprezzarsi lentamente ad un ritmo, diciamo, del 5 o 10% all'anno. È già stato dimostrato per più di un secolo che le valute fiat possono andare avanti per molti decenni purché i tassi d'inflazione rientrino in ciò che la popolazione considera un intervallo tollerabile. Sfortunatamente la popolazione sembra avere una soglia decisamente alta per ciò che è tollerabile.


L'importanza di una riserva di valore concorrente

Ma anche se gli stati riescono a sostenere le loro valute indefinitamente, l'esistenza delle criptovalute ha comunque il potenziale per offrire un servizio prezioso. Cioè, l'esistenza di criptovalute private potrebbe funzionare per imporre una maggiore disciplina in termini di spesa in deficit ed altre attività che portano alla svalutazione delle valute fiat. Se chi usa queste ultime fuggire più facilmente in qualche altra riserva di valore, ciò eserciterà una maggiore pressione sulla valuta inflazionistica e costringerà gli stati a pensarci due volte prima di indulgere in alti livelli di spesa in deficit e la quasi inevitabile stampa di denaro che ne consegue. Cioè, se i risparmiatori possono facilmente trasformare i loro risparmi in una forma diversa dalle valute fiat, ciò aumenterà il rischio politico per gli stati di innescare tassi d'inflazione pericolosamente alti. Ciò significa che le criptovalute potrebbero svolgere un'utile funzione politica anche se non portano ad uno scenario in cui le valute fiat vengono completamente abbandonate in un futuro prossimo.

Sì, gli stati hanno molti strumenti per spingere la popolazione ad utilizzare i soldi fiat. ma sanno anche che ci sono dei limiti e temono scenari iperinflazionistici. Queste situazioni tendono a portare un'estrema instabilità politica e monetaria. Le criptovalute possono aiutare a rendere suddetta paura più acuta e immediata, e questa è una buona notizia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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