di Ryan McMaken
Un politico democratico dell'Illinois ha introdotto una legislazione che richiede ai residenti non vaccinati di pagare di tasca propria per i servizi sanitari. Fa tutto parte di uno sforzo per trovare modi nuovi e creativi per punire le persone che si rifiutano di iniettarsi il vaccino. La radio WBBM di Chicago ci informa che:
[Jonathan] La legislazione di Carroll modificherebbe il codice assicurativo statale in modo che "una persona che è idonea a ricevere un vaccino COVID-19 e sceglie di non essere vaccinata, deve pagare di tasca propria le spese sanitarie se viene ricoverata in ospedale a causa di sintomi del Covid-19."
In altre parole, Carroll sta cercando di garantire che ai non vaccinati venga negata l'assicurazione sanitaria per le cure Covid, anche nei casi in cui l'assicurazione privata sia già acquistata e pagata. Inoltre in molti casi non sarà nemmeno necessario intervenire con le assicurazioni private, poiché un terzo della popolazione sta già ricevendo assistenza sanitaria finanziata dal governo federale.
Questa linea di politica è piuttosto sbalorditiva visto che arriva da un progressista come Carroll. Dopotutto, sono decenni che sentiamo dalla sinistra che "l'assistenza sanitaria è un diritto umano" e che deve essere fornita a chiunque ed a tutti a spese dei contribuenti. Tutto ciò che manca all'assistenza sanitaria universale sovvenzionata dallo stato, ci è stato detto, è inaccettabile.
Eppure, a quanto pare, i sostenitori dell'obbligo di vaccinazione – che si trovano in gran parte a sinistra, ovviamente – sono così ossessionati da tale obbligo sull'intera popolazione che ora stanno cercando modi per negare l' assistenza sanitaria alle persone.
Ma avremmo dovuto vederlo arrivare. Fino a poco tempo la sinistra ha anche affermato di volere un impiego universale ed un "pollo in ogni pentola". Ma dal momento che l'amministrazione Biden ha covato l'idea di legare l'occupazione ai vaccini all'inizio di quest'anno, i sostenitori dell'obbligo di vaccinazione ora vogliono ridurvi alla fame.
Gli stessi spacciatori dell'obbligo lo hanno anche progettato per garantire che se doveste essere licenziati per esservi rifiutati, non sareste idonei per l'assicurazione contro la disoccupazione. Sebbene in molti casi gli obblighi vengono imposti ai datori di lavoro, i politici locali hanno concluso che rifiutare il vaccino costituisce essere licenziati "per giusta causa". Ciò rende possibile negare l'assicurazione contro la disoccupazione a questi dissidenti (inutile dire che i legislatori progressisti non sono intervenuti per espandere lo stato sociale su questo argomento. Solo i governi statali controllati dai repubblicani hanno preso provvedimenti per garantire l'assicurazione contro la disoccupazione ai dissidenti).
Si scopre che l'assistenza sanitaria, il lavoro ed una "rete di sicurezza sociale" non sono diritti dopo tutto. Ora i sostenitori dell'obbligo di vaccinazione hanno deciso che sia i programmi sociali che i poteri di regolamentazione possono essere cinicamente impiegati per ottenere la conformità dai cittadini.
Da qualche tempo il governo federale vi si sta lentamente avvicinando. Ad esempio, se i sostenitori dell'obbligo di vaccinazione vogliono perseguire uno schema basato sui "permessi di lavoro", non dobbiamo guardare oltre il programma E-Verify promosso a lungo dai sostenitori dell'immigrazione. È un database federale progettato per negare l'impiego a persone sprovviste di documenti di immigrazione adeguati. Non è necessario essere un oracolo per vedere come un'infrastruttura normativa simile potrebbe essere utilizzata per collegare strettamente lo status di vaccinazione all'occupazione.
Un sistema di “credito sociale” basato sullo status di vaccinazione
Una lezione qui è che l'infrastruttura di un potenziale stato di sorveglianza medica è già stata stabilita da programmi e regolamenti che non avevano nulla a che fare con i lasciapassare vaccinali. In tutto questo gli Stati Uniti stanno seguendo le orme di stati più centralizzati in cui le risorse sono pianificate in modo più centralizzato.
Ad esempio, già prima dell'emergenza Covid, il Servizio Sanitario Nazionale nel Regno Unito aveva iniziato a negare le cure mediche ai pazienti in sovrappeso ed ai fumatori. Nel 2017 alcuni "comitati sanitari locali" controllati dallo stato si sono mossi "per vietare l'accesso ad interventi chirurgici di routine o non urgenti nell'ambito del Servizio sanitario nazionale fino a quando i pazienti non miglioravano le loro condizioni di salute". Data la natura dell'assistenza sanitaria britannica, questi pazienti hanno poche opzioni tranne che sottostare agli editti dei burocrati sanitari. Avendo stabilito un monopolio quasi totale sull'assistenza sanitaria nel Regno Unito, il SSN può più o meno dettare chi riceve le cure e chi no.
Allo stesso modo, nello stato di polizia noto come Singapore, il regime ha annunciato lo scorso novembre che avrebbe negato i benefici sanitari pubblici ai non vaccinati qualora avessero avuto bisogno di cure mediche.
Ma forse la notizia più inquietante tra tutti questi tipi di programmi è il sistema di "credito sociale" cinese, che può essere utilizzato per un numero infinito di fini.
Infatti il "lasciapassare vaccinale" sta diventando una versione nostrana del sistema di "credito sociale" cinese in cui l'obbedienza allo stato serve come misura di quante "libertà" sono concesse ad un cittadino. Come riportato dall'Associated Press nel 2019:
Aspiranti viaggiatori sono stati bloccati dall'acquisto di biglietti aerei 17,5 milioni di volte l'anno scorso per reati di "credito sociale", comprese tasse non pagate e multe, in un sistema controverso che secondo il Partito Comunista al governo migliorerà il comportamento pubblico [...].
Le autorità hanno sperimentato il "credito sociale" dal 2014 in aree di tutta la Cina. I punti vengono detratti per aver infranto la legge o, in alcune aree, reati minori come portare a spasso un cane senza guinzaglio.
Come ha evidenziato Eunsun Cho per il Journal of Public and International Affairs, il sistema è un "progetto basato sui dati per monitorare, valutare e modellare il comportamento di tutti i cittadini e le imprese". Originariamente progettato per raggiungere determinati fini economici, come il pagamento delle tasse, il piano si è presto ampliato e
una volta scoperto che un individuo si è impegnato in un comportamento disonesto, dovrà affrontare restrizioni su un'ampia gamma di attività direttamente e indirettamente correlate al comportamento. Ad esempio, la mancata adozione di una sentenza del tribunale può portare a limitazioni non solo sulle domande di sussidi statali o su determinate licenze professionali, ma anche sulla vendita di beni, sulla gestione di attività commerciali, sull'uso dei trasporti e sul consumo di articoli di lusso.
Da notare che lo scopo più ampio del sistema è sempre l'obbedienza. Coloro che dissentono e si rifiutano di obbedire vanno incontro a "sanzioni". Il sistema del credito sociale funge da modello per l'attuale imposizione di lasciapassare vaccinali a livello nazionale. Il fatto che lo stato cinese controlli le pensioni e l'occupazione in una vasta gamma di settori è estremamente utile per lo stato.
Il futuro dello stato sociale: utilizzare i “benefici” per ottenere la conformità
La crescita sia della burocrazia che dello stato sociale ha aperto la strada a nuovi modi per ottenere conformità sui vaccini e potenzialmente su quasi tutto il resto. Aspettiamoci che i poteri di regolamentazione vengano ampiamente utilizzati in qualsiasi area in cui sono già stati confermati. Ad esempio, il membro del Congresso Don Beyer della Virginia ha già introdotto una legislazione che lega il "diritto" di viaggiare in treno o in aereo con la conformità sui vaccini.
Negli Stati Uniti, tuttavia, i limiti ai poteri di polizia ed ai poteri di regolamentazione del governo federale si riveleranno molto probabilmente un ostacolo, pertanto dovremmo aspettarci che esso utilizzi il potere finanziario sugli appaltatori e sui beneficiari sociali, come abbiamo già visto, per ottenere la conformità.
Ma se milioni di americani dipendono anche da assegni del welfare di vario genere, ulteriore regolamentazione non sarà nemmeno necessaria: basterà semplicemente giocare la carta dei "benefici sociali" per ottenere ciò che vuole.
A questo proposito, le potenziali proposte di "reddito di base universale" potrebbero essere particolarmente utili per lo stato. Un programma di reddito di base universale potrebbe essere impiegato come una "carota" per convincere la popolazione ad accettare qualsiasi obbligo e requisiti burocratico. L'equazione è semplice: lo stato deve solo dire "fai questa cosa e riceverai $1.000 al mese".
Questo denaro "gratuito" potrebbe quindi essere legato al rispetto di un numero qualsiasi di obblighi immaginati dalle agenzie governative. Quando la maggior parte della popolazione si affida allo stato per l'assistenza sanitaria o ad un assegno mensile, le possibilità sono praticamente infinite.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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