"Alcuni americani", scrisse Thomas Sowell, "non apprezzeranno mai l'America fino a quando non avranno contribuito a distruggerla e poi inizieranno a subirne le conseguenze".
“L'ingratitudine”, osserva il professore di psicologia Robert Emmons nel suo libro Thanks: How Practicing Gratitude Can Make You Happier, “porta inevitabilmente ad un senso di sé limitante, restrittivo e 'restringente'. Emozioni come rabbia, risentimento, invidia e amarezza tendono ad indebolire le relazioni sociali”. La rabbia epidemica che osserviamo, e abbiamo osservato anche prima del Covid, è legata all'ingratitudine?
Il modo di vivere l'ingratitudine può sembrare giustificato in base a ciò che un pensatore vede come realtà. Senza un contesto storico e un'alfabetizzazione in economia, una persona può finire in una tempesta di disinformazione credendo invece di capire il mondo in modo chiaro e obiettivo.
Nel loro libro The Knowledge Illusion gli scienziati cognitivi Steven Sloman e Phillip Fernbach hanno osservato che: “In generale non ci rendiamo conto di quanto poco sappiamo; la più piccola conoscenza ci fa sentire degli esperti. Una volta che ci sentiamo degli esperti, iniziamo a parlare da esperti”.
Se il vostro collega progressista o vicino vi irrita con una narrativa uscita da NPR, NY Times o CNN, imparate da loro. Non siete costretti ad adottare le loro opinioni, ma notate che le opinioni preconfezionate di qualsiasi tipo raramente sono persuasive. Recitare frasi accattivanti non è efficace.
Per radicare più saldamente il vostro pensiero in economia, la lettura di Hayek vi aiuterà. Certo, almeno inizialmente, Hayek può essere difficile da leggere. Perseverando nel comprendere il significato di ciò che scrisse dimostrerete il vostro impegno ad essere un campione della libertà. L'ingratitudine che nutrite, nel vostro pensiero, può essere sostituita dalla gratitudine mentre apprendete lezioni da Hayek.
Prima lezione sulla gratitudine: permettete a “tratti diversi di persone diverse” di alimentare il vostro mondo
"The Use of Knowledge in Society" è probabilmente il saggio più importante scritto da uno scienziato sociale nel XX secolo. L'intuizione di Hayek era semplice: "Il problema economico [...] è un problema di utilizzo della conoscenza che non è data a nessuno nella sua totalità". In altre parole, la conoscenza è dispersa: "La conoscenza delle circostanze di cui dobbiamo servirci non esiste mai in forme concentrate o integre, ma unicamente come frammenti dispersi di conoscenza incompleta e spesso contraddittoria che possiedono tutti i singoli individui".
I pianificatori centrali ignorano tutto ciò. Non sono solo ferventi pianificatori che resistono all'intuizione di Hayek, ma chiunque voglia fare affidamento su "esperti" per rendere il mondo un posto migliore non si accorge di cozzare con le idee esposte da Hayek, anche mentre discute polemicamente su quali "esperti" seguire.
Alcuni sono sicuri che se solo tutti facessero ciò che loro, o i loro "esperti" preferiti, pensano sia giusto, allora il mondo sarebbe un posto migliore. Hayek ci mostra che la vita che diamo per scontata non sarebbe possibile se tutti seguissero i dettami degli esperti. Hayek scrive in "The Market Order or Catallaxy", contenuto in Law Legislation and Liberty, Volume 2 che: "La maggior parte della conoscenza su cui contiamo per perseguire i nostri fini è il sottoprodotto non intenzionale di altri che esplorano il mondo in direzioni diverse da quelle che perseguiamo noi stessi". In verità è un bene che altri “siano spinti da scopi diversi”. La conoscenza viene generata quando persone diverse perseguono scopi diversi. La conoscenza di cui ci avvaliamo "non sarebbe mai stata disponibile se fossero stati perseguiti solo quei fini che consideravamo desiderabili".
Come cantavano Sly & The Family Stone nella loro canzone Everyday People: "A volte ho ragione e posso sbagliare [...] tratti diversi per persone diverse". Assumere la posizione assurda che chiunque sappia come gli altri dovrebbero usare la propria energia rende impossibile il progresso della società. Quando i pianificatori centrali costringono gli altri ad operare lungo una serie ristretta di obiettivi, il tasso di scoperta si riduce. Nelle parole di Hayek: "Le forze del progresso intellettuale sarebbero molto limitate".
Il mondo moderno è costruito sulla specializzazione e sull'interdipendenza; ogni persona fa ciò che sa fare meglio e si affida agli sforzi degli altri. La maggior parte di noi perirebbe senza gli sforzi degli altri. Lo psicologo David Reynolds ha scritto molto sulla gratitudine. In A Handbook for Constructive Living, osserva:
Indosso vestiti che altri hanno fatto per me, mangio cibo che altri hanno coltivato e preparato per me, usando strumenti progettati e fabbricati da altri e mi hanno insegnato come usare, pronunciando parole che altri hanno definito e spiegato. La lista potrebbe continuare all'infinito. Qualsiasi verbo mi viene in mente – dormire, giocare a tennis, guidare, fare lezione, guardare, fare il bagno – può essere seguito da una frase che attribuisce l'azione ad un ruolo di supporto di altri. Non c'è niente che faccio solo grazie ai miei sforzi.
Seconda lezione sulla gratitudine: non potete controllare ciò che non potete mai capire
Gli esseri umani cercano l'ordine nella loro vita. Eppure un senso di caos si insinua man mano che i problemi sociali e organizzativi che affrontiamo diventano sempre più complessi. Questa complessità ci richiede di esercitare più o meno controllo? La risposta di Hayek a questa domanda può inizialmente sembrare controintuitiva.
Hayek osserva che quando vediamo l'ordine: "La prima risposta a cui le nostre abitudini di pensiero antropomorfiche ci portano quasi inevitabilmente è che deve essere dovuto al progetto di una mente pensante".
In "Cosmos and Taxis", contenuto in Law Legislation and Liberty, Volume 1, Hayek mette in luce due tipi di ordine. Un cosmo è un ordine cresciuto, un "ordine autogenerante o endogeno [...] descritto come un ordine spontaneo" e non ha uno scopo specifico. Un taxis è un ordine fatto, esogeno, costruito, artificiale e di solito ha uno scopo dichiarato.
È utile capire che Hayek non sta dicendo che un taxis è una cosa negativa. Dopotutto, un'organizzazione è un taxis; è un ordine costruito per uno scopo specifico. Poiché alcuni credono che l'ordine non possa essere spontaneo e debba derivare dal controllo, per loro è difficile concepire un ordine spontaneo. Tuttavia aprire gli occhi al concetto di cosmo porta a cambiamenti sorprendenti nel modo in cui vediamo i mercati e persino la gestione aziendale. Arriviamo quindi ad una conclusione apparentemente paradossale: più controllo esercitiamo, meno ordine abbiamo.
Dee Hock, il leggendario fondatore di Visa e il suo ex-CEO, ci dice che regole semplici portano a ordini complessi, mentre regole complesse portano a ordini stupidi. Hock scrive: “Scopo e principi semplici e chiari danno origine a comportamenti complessi e intelligenti. Regole e regolamenti complessi danno luogo a comportamenti idioti e stupidi”. Naturalmente non esiste una regola valida per tutti; gli individui e le organizzazioni devono intraprendere un processo di scoperta per cambiare le vecchie abitudini mentali.
Per comprendere i limiti delle abitudini di pensiero orientate al controllo, esaminiamo alcune caratteristiche degli ordini spontanei. Hayek ha scritto:
Il grado di complessità [di ordine spontaneo] non è limitato a ciò che la mente umana può padroneggiare; (la sua) esistenza non ha bisogno di manifestarsi ai nostri sensi, ma può essere basata su relazioni puramente astratte che possiamo solo ricostruire mentalmente; e non essendo stato fatto non si può legittimamente dire che abbia uno scopo particolare, sebbene la nostra consapevolezza della sua esistenza possa essere estremamente importante per il nostro perseguimento di una grande varietà di scopi diversi.
È la prima caratteristica dell'ordine spontaneo che ci dà più problemi: le nostre menti non possono dominare la complessità dell'ordine spontaneo.
Molte persone hanno difficoltà a comprendere la natura spontanea dei mercati. Hayek sottolineò che i critici "ridicolizzano scioccamente l'espressione di Adam Smith della 'mano invisibile' con cui, nel linguaggio del suo tempo, descrisse come l'uomo è portato 'a promuovere un fine che non faceva parte delle sue intenzioni'".
Hayek spiegò come gli ordini spontanei utilizzino la conoscenza dispersa "senza che questa conoscenza sia mai concentrata in una singola mente, o sia soggetta a quei processi di coordinazione e adattamento deliberati che una mente esegue".
Quando sorge l'impulso al controllo, possiamo fermarci; il mondo non dipende dalla nostra comprensione limitata. E sebbene vada oltre lo scopo di questo saggio, possiamo applicare Hayek alla nostra vita quotidiana. Abbiamo tutti un pianificatore centrale interno; comprendere Hayek può aiutarci a ridimensionare la parte distruttiva del nostro ego. Più cercate di controllare la vostra vita, più la vostra capacità mentale è occupata a cercare di fare l'impossibile, più abbassate la qualità della vostra vita.
Non c'è una persona che possa addirittura controllare il proprio pensiero; pensieri non invitati fluiscono costantemente attraverso le nostre menti. È ridicolo credere, quindi, che qualcuno dovrebbe controllare i mercati.
Nel suo libro sull'architettura, The Timeless Way of Building, Christopher Alexander scrive: “Quando un luogo è senza vita o irreale, c'è quasi sempre una mente dietro di esso. È così pieno della volontà del suo creatore che non c'è spazio per la sua stessa natura”. Alexander offre questo consiglio a quegli architetti che hanno difficoltà a rinunciare al controllo ed a togliere il loro ego dalla progettazione di un edificio: "Potete farlo solo quando non temete più che non accada nulla".
Sebbene il lavoro di Alexander abbia lo scopo di aiutare gli architetti a progettare edifici che abbiano "qualità senza un nome", le sue idee hanno un'applicabilità universale. La qualità senza un nome, ci dice Alexander, “non può essere creata, ma solo generata, indirettamente, dalle azioni ordinarie delle persone, così come un fiore non può essere creato ma solo generato dal seme”. Continuando la sua metafora sul giardinaggio, Alexander dice: “Se volete creare un fiore vivente, non lo costruite fisicamente, con una pinzetta, cellula per cellula. Lo fate crescere dal seme [...]. Nessun processo di costruzione potrà mai creare direttamente questo tipo di complessità”. Applicato alle faccende umane, nessuno sforzo può sostituire il potenziale generativo della rinuncia al controllo e dell'apertura ai poteri creativi degli esseri umani.
Coloro che si spacciano per costruttori non potranno mai abbracciare Alexander o Hayek. In architettura, producono edifici senza vita; quando le menti tentano di controllare l'economia, soffocano l'attività della gente comune e la prosperità umana.
Terza lezione sulla gratitudine: apprezzate la grazia
Riceviamo grazia quando riceviamo "favore immeritato". Reynolds sottolinea: “Ci vuole energia e fatica per ignorare quanto riceviamo e quanto poco diamo al mondo. Man mano che invecchiamo ci abituiamo ad investire nell'inganno. Ignorare e mentire ci aiuta a sentirci meglio con noi stessi”.
Poi continua: “La gratitudine è una risposta naturale ad uno sguardo realistico al mondo, incluso il nostro posto in esso. Spesso non siamo abbastanza realistici da comprendere i benefici della gratitudine”.
Hayek ci invita a dare uno sguardo realistico all'economia moderna che altrimenti daremmo per scontata. Ci prendiamo il nostro posto quando usiamo i nostri talenti e interessi per i nostri scopi, i quali naturalmente aiutano a servire gli altri. Costruiamo sugli sforzi di coloro che hanno innovato prima di noi. Il nostro scopo è supportato perché gli altri sono liberi di perseguire i propri scopi senza interferenze da parte dei costruttivisti. Senza gli sforzi degli altri, passati e presenti, moriremmo. Sentirsi grati è una funzione del nostro stato d'animo. L'interdipendenza reciproca è una verità fondamentale della vita. Comprendere Hayek trasforma il nostro pensiero: impariamo ad apprezzare come gli individui cooperano e portano avanti i miracoli dell'economia moderna. E mentre apriamo gli occhi a lungo chiusi, la nostra ingratitudine diventa gratitudine.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
Un bellissimo pezzo, grazie per averlo postato.
RispondiEliminaAdoro gli scritti che abbondano di riflessioni sul fatto di "essere piccoli", e di come tanti pezzi minuti possano creare delle porzioni di mondo meravigliose.
A rileggersi presto, grazie ancora.
Antonio Pani