All'inizio di questa epidemia ho scritto furiosamente articoli sul tema lockdown. Il mio telefono squillò: era una chiamata del Dr. Rajeev Venkayya. Era il capo di una società di vaccini, ma si presentò come ex-capo della politica pandemica per la Gates Foundation.
Inutile dire che da quel momento in poi aveva catturato la mia attenzione.
Allora non lo sapevo, ma appresi dal libro (per lo più terribile) di Michael Lewis, The Premonition, che Venkayya era il padre fondatore dei lockdown. Mentre lavorava per la Casa Bianca di George W. Bush nel 2005, guidò un gruppo di studio sul bioterrorismo. Dal suo trespolo di influenza fu la forza trainante per un drammatico cambiamento nella politica degli Stati Uniti durante le pandemie.
Ha letteralmente scatenato l'inferno.
Questo era 15 anni fa. All'epoca scrissi dei cambiamenti a cui stavo assistendo, preoccupandomi che le nuove linee guida della Casa Bianca (mai votate dal Congresso) consentissero al governo di mettere in quarantena gli americani mentre scuole, imprese e chiese sarebbero state chiuse, tutto in nome del contenimento della malattia.
Non ho mai creduto che sarebbe successo nella vita reale; sicuramente ci sarebbe stata una rivolta pubblica. Non sapevo che stavamo per affrontare un cataclisma sociale...
L'anno scorso Venkayya ed io abbiamo avuto una conversazione di 30 minuti; in realtà, era principalmente una discussione accesa. Era convinto che il lockdown fosse l'unico modo per affrontare un virus. Io ho ribattuto che si stavano distruggendo i diritti individuali, le imprese e la salute pubblica, ma secondo lui era la nostra unica scelta perché dovevamo aspettare un vaccino. Al che ho tirato fuori la tesi dell'immunità naturale, ma lui l'ha definita immorale.
La domanda più interessante che avevo in quel momento era perché questo pezzo grosso stesse sprecando il suo tempo cercando di convincere un povero scribacchino come me. Quale possibile motivo poteva esserci?
La risposta, ora l'ho capito, è che da febbraio ad aprile 2020 sono stata una delle poche persone (insieme ad un team di ricercatori) che si è opposta apertamente e aggressivamente a ciò che stava accadendo.
C'era un pizzico di insicurezza e persino di paura nella voce di Venkayya. Aveva assistito alla realizzazione della sua opera in tutto il mondo ed era ansioso di reprimere qualsiasi accenno di opposizione. Stava cercando di farmi tacere; lui e altri come lui erano determinati a schiacciare ogni dissenso.
Infatti anche le sue più grandi paure s'erano materializzate: il movimento contro ciò che aveva fatto era ormai globale, feroce ed insopprimibile. Non sarebbe scomparso, anzi avrebbe continuato a crescere nonostante i suoi migliori sforzi.
È così che è stato per la maggior parte degli ultimi 21 mesi, con i social media e YouTube che hanno cancellato i video che criticavano i lockdown. È stata censura fin dall'inizio. Ora vediamo i risultati: i lockdown hanno dato vita ad un nuovo movimento, un nuovo modo di comunicare e nuove piattaforme che minacciano il controllo sociale in tutto il mondo. Non solo, ma sconvolgimenti politici ed economici sembrano inevitabili.
Nonostante tutti i problemi con il libro di Lewis, e ce ne sono molti, riesce a capire bene l'intero retroscena. Bush s'era rivolto al suo team sul bioterrorismo chiedendo un piano per affrontare una qualche calamità immaginaria. Quando gli venne presentato il piano convenzionale (valutazione della minaccia, distribuire terapie, lavorare per un vaccino) era furioso.
“Queste sono stronz**e”, urlò il presidente.
“Abbiamo bisogno di un piano per l'intera società. Cosa faremo con i confini esteri? E i viaggi? E il commercio?”
Ehi, se il presidente voleva un piano, avrebbe avuto un piano.
"Dobbiamo usare tutti gli strumenti del potere nazionale per affrontare questa minaccia", o almeno così si dice abbia esclamato Venkayya ai suoi colleghi.
"Avremmo inventato la strategia d'azione in caso di pandemia".
Era l'ottobre 2005, la nascita dell'idea del lockdown.
Il dottor Venkayya iniziò a cercare persone che potessero inventare l'equivalente domestico dell'operazione Desert Storm in modo da affrontare un nuovo virus. Non trovò epidemiologi seri che lo aiutassero, erano troppo intelligenti per crederci. Alla fine si imbatté nel vero innovatore del lockdown il quale lavorava ai Sandia National Laboratories nel New Mexico.
Il suo nome era Robert Glass, un informatico senza alcuna formazione medica, né tanto meno conoscenza, sui virus. Glass, a sua volta, fu ispirato da un progetto di fiera della scienza a cui stava lavorando sua figlia di 14 anni.
Teorizzò (come il gioco dei pidocchi della scuola elementare) che se i ragazzi delle scuole potessero distanziarsi di più, o addirittura non essere affatto a scuola, avrebbero smesso di contagiarsi a vicenda. Glass seguì l'idea ed inventò un modello di controllo delle malattie basato sull'obbligo di stare a casa, restrizioni sui viaggi, chiusure di attività commerciali e distanziamento umano forzato.
Folle, vero? Nessuno nella sanità pubblica era d'accordo con lui, ma come accade con ogni persona fuori di testa, questo fatto convinse ancora di più Glass.
Mi chiesi: “Perché questi epidemiologi non l'hanno capito?” Non l'hanno capito perché non avevano strumenti focalizzati sul problema. Avevano strumenti per comprendere il movimento delle malattie infettive, non avevano lo scopo di cercare di fermarle.
"Geniale", vero? Glass si immaginava più intelligente di 100 anni di esperienza nella salute pubblica. Una ragazzina con un computer avrebbe risolto tutto! Contro ogni probabilità riuscì a convincere alcune persone, soprattutto una con una certa influenza sulla Casa Bianca, Carter Mecher, il quale divenne l'apostolo di Glass.
Ecco una citazione del Dr. Mecher riportata nel libro di Lewis: "Se prendessi tutti e li rinchiudessi ciascuno nella propria stanza e non li lasciassi parlare con nessuno, non ci sarebbe alcuna malattia".
Un intellettuale ha un piano per abolire le malattie... e anche la vita umana per come la conosciamo! Per quanto assurdo e terrificante sia, un'intera società non solo in prigione ma in isolamento, riassume il punto di vista di Mecher sulle malattie. Ed è anche completamente sbagliato.
Gli agenti patogeni fanno parte del nostro mondo; non sono generati dal contatto umano. Li passiamo gli uni agli altri come prezzo per la civiltà, ma abbiamo anche evoluto il nostro sistema immunitario per affrontarli. È biologia che si studia alla prima media, ma Mecher non ne aveva la più pallida idea.
Arriviamo adesso al 12 marzo 2020. Chi ha esercitato la maggiore influenza sulla decisione di chiudere le scuole, anche se all'epoca si sapeva che il SARS-CoV-2 non rappresentasse affatto un rischio per le persone di età inferiore ai 20 anni? C'erano persino prove che non avessero diffuso il COVID-19 agli adulti.
Non importava. I modelli di Mecher, sviluppati con Glass e altri, continuavano a sentenziare la conclusione che la chiusura delle scuole avrebbe ridotto la trasmissione del virus dell'80%. Ho letto i suoi appunti di quel periodo, alcuni dei quali ancora non pubblici, e ciò che si osserva non è scienza ma fanatismo ideologico.
Sulla base del timestamp e della lunghezza delle e-mail, Mecher non stava chiaramente dormendo molto. In sostanza, era Lenin alla vigilia della rivoluzione bolscevica. Come è riuscito a far prevalere il suo punto di vista?
C'erano tre elementi chiave: la paura della gente, l'acquiescenza dei media e degli esperti, un "piano pandemico" al cui interno si prevedeva la chiusura delle scuole. I pro-lockdown, nel corso degli ultimi 15 anni, avevano logorato l'opposizione: finanziamenti generosi, intorbidimento del dibattito all'interno della salute pubblica e fanatismo ideologico.
Capire come le nostre aspettative per una vita normale siano state così violentemente frustrate, come le nostre vite felici siano state brutalmente schiacciate, consumerà intellettuali seri per molti anni; ma almeno ora abbiamo una prima bozza della storia.
Come in quasi tutte le rivoluzioni della storia, una piccola minoranza di pazzi con una causa ha prevalso sulla razionalità umana delle masse. Quando la gente se ne accorgerà, il fuoco della vendetta divamperà.
Con questo anche il più idiota dei #Covidioti dovrebbe cominciare a capire di essere stato un idiota.. pic.twitter.com/15OnqdUtWi
— AleksL74 (@AleksL74) November 27, 2021
Il compito ora è quello di ricostruire una vita civile che non sia più così fragile da consentire ai pazzi di devastare tutto ciò per cui l'umanità ha lavorato tanto duramente per costruire.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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